Tecnoprint

Senz’altro è una città faticosa da visitare. Per le strade non si cammina - continua Garrone- ci si arrampica. Sono scale di corda e sartiami, sinché, è inutile, vi ritroverete sul piazzale di San Ciriaco come sulla coffa dell’albero più alto. Ma è una città che regala scorci improvvisi e impensati, rivela la sua storia ultra millenaria attraverso le sue pietre dolcemente smussate dal tempo e dall’usura del lavoro dell’uomo, attraverso la decadente nobiltà dei sontuosi palazzi e le muffe salmastre delle pietre del Corridore del porto. Ad ogni passo Ancona rivela il ruolo di crocevia di popoli e di etnie differenti nel corso della sua plurimillenaria storia, storia legata profondamente e indissolubilmente al suo mare. La guida si propone - senza avere la pretesa di esaustività - di creare, attraverso otto itinerari urbani, un file-rouge tra i luoghi più significativi e rappresentativi di Ancona, non isolando i singoli monumenti, ma esaltando nel contempo il tessuto urbanistico che li circonda.

Pensi al lockdown e la prima cosa che ti viene in mente è il titolo di un romanzo, breve ma decisamente forte, del celebre scrittore ceco Bohumil Hrabal. “Una solitudine troppo rumorosa”. Niente più di queste parole, scritte in tempi non sospetti, e riferite a ben altro, riesce a decifrare la sensazione che ho provato prima vivendo in prima persona questa clausura forzata, poi rivedendo le immagini di quei giorni, le strade deserte, il pianto di un'anziana attraverso i vetri di una RSA, i posti di blocco in strade abbandonate a uno spettrale isolamento. È il silenzio che precede, o segue, il frastuono del Big Bang. È la luce abbacinante di un fenomeno naturale che inghiotte tutto e tutti. È una solitudine rotta solo dalla speranza di tornare a vivere. Tutti insieme.

Lavoro di scandagliamento della corteccia di due alberi tipici della montagna che attecchiscono anche sulle pendici ad alta quota del vulcano siculo. Vitudda o bitudda è la betulla, zappinu detto anche pigniceddi nel vernacolo locale è il pino. Di questi alberi, o meglio di quanto rimane dopo il passaggio della lava, Franco Cingolani fotografa il ritidoma o scorza, la parte più esterna della corteccia. Per quei prodigiosi misteri della natura ancora incomprensibili all'uomo, la betulina sembra rimanere immune all'azione lavica. Il contrasto chiaroscurale tra la corteccia della betula pendula e l’ambiente circostante è magico. Anche l’involucro esterno del pigniceddu, l’alburno, squamoso e più o meno rossastro o tendente al grigio a seconda dell’età, che può raggiungere i cinquecento anni, offre combinazioni segniche che rimandano persino a primordiali simboli e forme genitali maschili e femminili.

L’autore Franco Cingolani applica la sua arte fotografica per appagare un desiderio continuo di ridisegnare la propria memoria attraverso gli scatti. Tagliare, ritagliare, decontestualizzare sono i suoi modi di vedere e cercare il nascosto, il marginale e comunque il presente inquadrando quanto lo attrae e lo incuriosisce. Correva l’anno 2014, Porto Recanati e la sua edilizia abitativa si sono rivelati al suo sguardo ottimi riferimenti e pretesti per questo scopo. Il preesistente ambiente storico residenziali è stato volutamente confinato in piccoli “appunti” più storici ma sempre emblematici. Si è nel contempo soffermato sull’aspetto marini-balneare del luogo, ricco di colore come tutto il suo agglomerato urbano ponendo molta attenzione ad attrarre o anche a confondere. Un percorso da nord a sud partendo da una struttura di archeologia industriale per chiudere con la foce del fiume Potenza e del suo ambiente circostante.

Presentazione dei migliori olii e delle migliori aziende che hanno partecipato all'8° concorso nazionale degli olii extravergini di oliva "L'oro d'Italia 2017".

Presentazione dei migliori olii e delle migliori aziende che hanno partecipato al concorso "l'oro d'Italia 2016".

Grazie ad una lettura scorrevole e divulgativa, al di fuori di qualsiasi rigorosità scolastica, con Latino pro nobis è possibile apprezzare il valore comunicativo di una lingua che, dopo tanti secoli, riesce ancora a proporci concetti e similitudini di estrema attualità.

È una storia lunga quasi 70 anni. "Il tennis nelle Marche, dal dopoguerra ad oggi", racconta, corredandola di immagini, quello che è successo sui campi da tennis marchigiani a livello nazionale ed internazionale. Evidenziando la presenza dei più famosi tennisti italiani e del mondo che hanno calcato i campi della regione in prestigiose manifestazioni (a partire dalla Coppa Davis e dalla Federation Cup). Un racconto preciso e puntuale, con risultati e foto di un film sviluppatosi dal dopoguerra ai giorni nostri.

La pubblicazione rappresenta il quadro Report Annuale del Thoracic Database della European Society of Thoracic Surgeons. Illustra statistiche ed analisi dei dati raccolti da parte di oltre 200 unità di chirurgia toracica europee, allo scopo di fornire una panoramica su questa specialità a livello internazionale.

L'autore rievoca nelle pagine del libro persone a lui familiari fin dai teneri anni ed altre via via conosciute. Dà rilievo a personaggi della storia contemporanea e ad eventi che hanno influito sugli aspetti sociali e culturali degli ultimi decenni. Ricorda anche scrittori e poeti marchigiani e altri riguardanti al sua esperienza letteraria. Allo stesso modo descrive diversi luoghi, con i loro caratteristici paesaggi, ad iniziare dal mare della città natale, nonché quelli montani e collinari delle Marche conosciuti durante la sua attività di insegnante elementare.

Ricordi giovanili legati ad un locale che diverse generazioni di fanesi rammentano con rimpianto e nostalgia.