Editori Riuniti: Protagonisti
Scritti di letteratura
Antonio Gramsci
Libro: Libro in brossura
editore: Editori Riuniti
anno edizione: 2019
pagine: 196
“Il pregiudizio più comune è questo: che la nuova letteratura debba identuficarsi con una scuola artistica di origine intellettuale (…). La premessa della nuova letteratura non può non essere storico-politica, popolare: deve tendere a elaborare ciò che già esiste. polemicamente o in altro modo non importa: ciò che importa è che essa affondi le sue radici nell'humus della cultura popolare così come è, coi sui gusti, le sue tendenze ecc., col suo mondo morale e intellettuale sia pure arretrato e convenzionale” (Antonio Gramsci, Quaderno 15, 58)
Vita di Marx
Franz Mehring
Libro: Libro in brossura
editore: Editori Riuniti
anno edizione: 2019
pagine: XXXVIII-478
"Nessun altro uomo del XIX secolo ha impresso le sue tracce su questa terra più profondamente di Karl Marx. E tuttavia il mondo contemporaneo sapeva poco di lui. Il suo nome ricorse di tanto in tanto su tutte le bocche, ma solo come concetto, come parola d'ordine, non come immagine di una personalità. Da quarant'anni a questa parte il suo grido di battaglia è risuonato attraverso le lotte del vecchio e nuovo mondo; egli costrinse i re e i preti, i ricchi e i sapienti a fare i conti e a contendere con lui, ma mai in questa nostra epoca così proclive allo scrivere un contemporaneo pensò a schizzare un'immagine di questo prossimo meraviglioso." (Franz Mehring) Prefazione di Ernesta Ragionieri.
La rivoluzione giacobina
Maximilien de Robespierre
Libro: Libro in brossura
editore: Editori Riuniti
anno edizione: 2019
pagine: 200
I discorsi di Robespierre, di cui presentiamo una vasta e rappresentativa scelta, non sono certo la lineare e sistematica esposizione di un pensiero politico, ma la diretta e appassionata testimonianza di una battaglia politica entrata nella storia. D’altronde Robespierre non fu in alcun modo un pensatore politico particolarmente originale, ma fu invece un attore e, anzi il protagonista di un momento centrale della Rivoluzione francese. Per gli uni «bevitore di sangue», per gli altri l’«Incorruttibile», Robespierre resta un grande problema storiografico, il nodo della complicata matassa politico-sociale passata alla storia sotto il nome di «Terrore», di quel periodo in cui la Rivoluzione francese toccò i suoi estremi confini e non riuscì a superarli, finendo proprio per questo sotto i colpi dei termidoriani. Del resto, questo rivoluzionario non si batte per una qualsiasi rivoluzione: i fini della sua azione politica sono del tutto privi della vaghezza decisionista di chi vuole una «azione per l’azione». Sono fini che si ritrovano nella Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, entrata giustamente nel patrimonio storico inalienabile di tutti. La Francia, tuttavia, si sarebbe accorta di aver ucciso in lui, per un secolo, la repubblica democratica: e il mondo avrebbe capito che non si mutano radicalmente i rapporti politici senza mutare radicalmente i rapporti sociali.