Edizioni Scientifiche Italiane: Trattato dir. civ. Cons. naz. notariato
Il trust
Tommaso Vito Russo
Libro: Libro rilegato
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 2023
pagine: 288
Il ricorso al trust è determinato dall'esigenza, sempre più diffusa, di un soggetto, il disponente, di separare una parte del proprio patrimonio per il perseguimento di interessi meritevoli di tutela ponendolo sotto il controllo di un altro soggetto, il trustee. L'istituto, da tempo diffuso nella prassi di altre giurisdizioni, ha conseguito il suo definitivo riconoscimento domestico in forza della ratifica della Convenzione de L'Aja del 1° luglio 1985. Il contributo analizza le numerose problematiche interpretative emerse nella prassi nazionale e nelle analisi della dottrina e della giurisprudenza, prendendo le mosse dalla valutazione del trust quale patrimonio separato senza soggetto, vincolato alla realizzazione di un effetto di destinazione. Il metodo dell'indagine si muove costantemente sul binario della valutazione della meritevolezza degli interessi delle parti coinvolte nell'operazione alla luce non solo dei principi e delle regole del diritto italiano, ma anche di quanto previsto dalla governing law del trust per come scelta dal disponente. Sono oggetto di approfondimento le diverse vicende che interessano la 'vita' di un trust anche nella prospettiva della tutela dei diritti dei terzi. Si analizzano i vari 'obiettivi' che il disponente intende realizzare, in relazione a vicende che interessano i rapporti giuridici familiari, il passaggio generazionale di un patrimonio personale o aziendale, la tutela di soggetti bisognosi di assistenza. Dettagliata è infine l'analisi del ricorso al trust con funzione di garanzia, ovvero nelle operazioni di project financing, nelle vicende societarie e nella gestione della crisi di impresa. Il contributo conclude con una ricognizione critica dell'interpretazione delle vicende fiscali offerte dall'amministrazione finanziaria, in costante conflitto con la lettura delle stesse offerta dalla dottrina e dalla giurisprudenza.
Usi civici e domini collettivi. La proprietà plurale e il diritto civile
Maria Cristina Cervale
Libro: Copertina rigida
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 2022
pagine: 316
La proprietà nasce dall'esigenza del singolo di procurarsi un bene sia per soddisfare il proprio naturale senso di appropriazione sia per la necessità di soddisfare un bisogno personale. Tuttavia, oltre l'interesse individuale, emerge l'interesse collettivo quando, all'interno dell'assetto proprietario, si impone l'elemento della pluralità ossia si impongono bisogni e interessi di una determinata collettività, considerata quale soggetto di diritto. A volte, anzi, la particolare natura del bene rafforza la concezione plurale della proprietà, lì dove vi siano beni che sarebbero destinati a perdere il loro valore produttivo o la loro funzione paesaggistica e ambientale, se non fossero collocati in una dimensione collettiva, la sola in grado di conservare, attraverso energie, sforzi e obiettivi comuni, la consistenza del patrimonio naturale, economico e culturale delle comunità originarie. È il caso degli assetti fondiari collettivi, nel significato tradizionale ed onnicomprensivo di usi civici o anche di domini collettivi: denominazioni diverse, più antiche o più recenti, che però tutte esprimono un insieme di esperienze storiche e giuridiche dai tratti identitari comuni. Tradizionalmente, l'espressione usi civici indica il fenomeno nel suo complesso e ricomprende al suo interno non soltanto gli usi civici in senso stretto, ossia quei diritti reali di interesse pubblico su proprietà privata (iura in re aliena), ma anche qualsiasi forma di proprietà collettiva privata, risalente al dominio diviso della tradizione medievale, proseguita con le leggi eversive della feudalità dei primi anni dell'Ottocento, disciplinata dalla legge 16 giugno 1927, n. 1766 e quindi approdata, come dominio collettivo, nella legge 20 novembre 2017, n. 168. In tale ambito, i temi classici del diritto di proprietà si ripropongono all'interno di una prospettiva collettiva e plurale, in cui l'alter e l'ego si alternano vicendevolmente per dare vita ad una dinamica giuridica, soggettiva e patrimoniale, che intercorre tra singolo, singoli, gruppo e un sistema di beni, definibili appunto beni collettivi.
Capacità di succedere, indegnità, diseredazione e rappresentazione
Vincenzo Ferrari, Pasquale Laghi
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 2021
pagine: 552
Il volume raccoglie quattro contributi monografici che, seguendo una comune linea interpretativa, approfondiscono gli istituti generali del diritto successorio connessi alle vicende soggettive della vocazione e della delazione ereditaria, di cui si tenta di fornire una ricostruzione in chiave evolutiva. Così la capacità di succedere, di là dalle tradizionali questioni teorico-applicative, pone all'attualità complessi interrogativi derivanti in particolar modo dalla diffusione e dalla progressiva liberalizzazione delle tecniche di procreazione medicalmente assistita, anche post mortem. L'indegnità è stata oggetto di diversi interventi normativi che, da una parte, ne hanno messo in discussione il consueto paradigma storico - come è accaduto a seguito dell'introduzione dell'istituto della sospensione dalla successione - e dall'altro, ne hanno rafforzata la funzione repressiva degli abusi familiari. La diseredazione, intesa nella sua duplice e diversificata accezione di esclusione testamentaria di un successibile ab intestato e di destituzione di un legittimario, ha condensato in sé le trame del più ampio dibattito dottrinario relativo ai limiti dell'autonomia privata nel contesto ereditario e dell'adeguamento del sistema della successione necessaria al mutato quadro valoriale e socio-economico. Infine, la rappresentazione, istituto oscuro e complesso, apparentemente marginale, ma che in realtà si scopre essere l'indispensabile fattore di razionalizzazione delle variegate e contrastanti dinamiche interne ai rapporti successori e degli istituti giuridici che intervengono nel procedimento devolutivo.
Diritti reali di godimento
Maria Luisa Chiarella
Libro: Libro rilegato
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 2020
pagine: 424
La categoria dei diritti reali non trova definizione nel nostro ordinamento; la relativa nozione teorica è però accolta sul piano normativo, indicando, riassuntivamente, una serie determinata di situazioni soggettive con caratteristiche comuni, la cui disciplina, consolidatasi nel tempo, si confronta oggi con problematiche nuove suscitate dal progredire delle esigenze e delle modalità di utilizzazione dei beni. Se, letteralmente, l'aggettivo reale - dal latino regalis e dal francese antico reial - evoca l'idea di un diritto del «re», suggerendo un collegamento ontologico con il paradigma della sovranità e, quindi, della territorialità (che trova puntuale riscontro nella disciplina internazionalprivatistica), dal punto di vista sostanziale il diritto reale di godimento corrisponde al riconoscimento giuridico di facoltà di godimento dei beni attuato mediante la veste formale del diritto soggettivo. L'etimologia, peraltro, richiamando il lemma latino res, rivela anzitutto che alla base concettuale del sintagma si trovano gli schemi romanistici, seppur plasmati e modellati da generazioni di giuristi. Partendo da questi dati e attraverso il costante confronto con il modello, per certi versi antitetico, dato dal diritto personale, si sviluppa un percorso critico-ricostruttivo in cui trovano spazio, accanto al dogma tradizionale del numerus clausus, l'evoluzione storica, le elaborazioni concettuali, l'oggetto, il contenuto, i caratteri e gli strumenti di tutela. L'indagine comprende anche l'esame delle multiformi e specifiche vicende inerenti, ad esempio, la genesi, la comunione, l'estinzione, le dichiarazioni ricognitive, senza trascurare la «complessità» della situazione reale di godimento (e, dunque, anche il ruolo svolto dalla funzione sociale, nonché, in diversa prospettiva, dalle obbligazioni propter rem e dagli oneri reali), giungendo, in sintesi, ad affermarne la centralità e l'autonoma valenza, dal punto di vista concettuale e sistematico, nel diritto positivo vigente.
Adempimento e pagamento con surrogazione
Sara Landini
Libro: Libro rilegato
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 2020
pagine: 264
L'adempimento del rapporto obbligatorio, nel proprio profilo dinamico, apre a riflessioni che si completano nel confronto tra adempimento del debitore e adempimento del terzo. Da qui il collegamento con l'istituto del pagamento del terzo con surrogazione, colto sia nella disciplina generale del codice civile, sia con particolare riguardo alla surroga bancaria. I problemi applicativi vengono affrontati non solo tenuto conto dei percorsi giurisprudenziali, ma anche delle prassi applicative che hanno nel tempo trovato conforto nelle valutazioni assiologiche dei giudicanti.
L'illecito civile
Mauro Bussani
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 2020
pagine: 988
La responsabilità civile è oggetto, non solo da noi, di attenzioni massicce da parte di antropologi, sociologi, economisti, di operatori delle assicurazioni, private e pubbliche, e ovviamente di giuristi, teorici e pratici. È altrettanto noto però che, nell'insegnamento e nei riflessi culturali proprii al diritto interno, la responsabilità civile è stata a lungo (e in molti manuali è tuttora) relegata al ruolo di appendice, di protesi di una sistematica che non sempre ha saputo cogliere l'espansione, la diversificazione e la straripante valenza economica delle questioni aquiliane. Del resto, la responsabilità civile è chiamata ad amministrare porzioni complesse di realtà. Detta complessità deriva dalla varietà di settori, problemi e situazioni suscettibili di ricadere nel campo di applicazione del rimedio risarcitorio. Ma vi è anche una complessità interna (seppure non propria solo) al diritto della responsabilità. Essa è dettata dalla molteplicità dei formanti che concorrono alla produzione delle regole, dalle loro interazioni reciproche, dalla stratificazione storica di modelli e proposte. Di tali dinamiche, con riguardo all'illecito, il presente lavoro mira a dar conto, scandagliandone le ragioni e gli esiti.
Contributo allo studio delle lettere di patronage tra negozio e atto illecito
Massimo Galletti
Libro: Libro rilegato
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 2020
pagine: 352
Le letters of comfort nascono nella prassi bancaria nordamericana come strumenti per agevolare l'accesso al credito delle imprese che si intendono patrocinare, diffondendosi, a partire dagli anni '80 del secolo scorso, in Europa (come lettres de patronage, in Francia, letters of awareness, in Gran Bretagna, Patronatserklärung in Germania), ed affermandosi, anche nel nostro paese, come modello alternativo alla fideiussione, in ragione della rigidità di tale schema, legata alla tipica struttura solidale dell'obbligazione fideiussoria. Originariamente concepite negli ordinamenti anglosassoni come promesse non vincolanti, se non sul piano dell'etica degli affari, per il particolare significato sociale che assumeva, nell'ambiente ristretto e coeso della business community, il rispetto della parola data, acquisteranno presto una decisiva rilevanza sul piano della giuridicità, come peculiare forma modale di declinazione della causa cavendi. Nell'esperienza giuridica continentale e, per quello che interessa questo studio, in quella italiana, le lettere di patronage finanziario sono state, quindi, sistemate sotto l'indice delle garanzie atipiche, e ordinate in due macroaree: le c.d. lettere di patronage deboli o meramente informative, e quelle forti o promissorie, a seconda della rilevanza programmatica o meno dell'assetto di interessi enunciato dal patrocinante. L'indagine si muove in una rigorosa prospettiva dogmatica, metodologicamente orientata in chiave sistematica, volta a ricostruire, alla luce delle categorie ordinanti e degli istituti del diritto civile, la variegata fenomenologia del patronage, secondo la diversa rilevanza degli interessi in gioco: sul versante dell'atto lecito, come negozio unilaterale atipico, per il ruolo che l'agire autonomo dei privati assume sul terreno della garanzia del credito; su quello dell'atto illecito, occupando, su questo diverso piano, l'area tematica della responsabilità civile, per i riflessi che tali dichiarazioni possono spiegare nei confronti, oltre che del destinatario, anche dei terzi e, in particolare, dei creditori del patrocinato. Viene, infine, ricostruito il sistema dei rimedi, che si muove tra la responsabilità, per il caso di inadempimento del patronage promissorio, ovvero per la illiceità del suo contenuto informativo (erroneo o addirittura mendace), e la invalidità, che può colpire lo stesso contratto di finanziamento stipulato con il patrocinato, in ragione dell'eventuale interferenza decettiva del patronnant nelle trattative.
Diritti personali di godimento
Fulvio Gigliotti
Libro: Libro rilegato
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 2018
pagine: 424
I «diritti personali di godimento» - espressamente contemplati, nella versione originaria del codice del 1942, nel solo art. 1380 - formano oggetto, ormai, di specifica regolamentazione normativa in numerosi testi di diritto positivo, i quali confermano senz'altro l'autonoma considerazione della categoria nell'ambito del genus «diritto soggettivo». Occorre domandarsi, peraltro, se il riferimento normativo ai «diritti personali di godimento» sia da intendere alla stregua dell'impiego, da parte del legislatore, di una formula riassuntiva, idonea ad esprimere volta per volta - quale mera sintesi verbale - il riferimento a situazioni soggettive positivamente determinate; o se, al contrario, si sia con ciò voluto rinviare ad una struttura «astratta» (intesa come categoria aperta) di situazione soggettiva...
Contratti transattivi e negozi di accertamento
Lucia Ruggeri, Enrico Minervini
Libro: Libro rilegato
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 2016
pagine: 288
Appalto
Stefano Polidori, Giovanni Francesco Basini, Giovanni Bonilini
Libro: Libro rilegato
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 2015
pagine: 440
Gli innumerevoli profili applicativi legati alla disciplina dell'appalto privato ricevono organica sistemazione nell'impianto trattatistico dell'opera. Particolare attenzione è dedicata alle piú recenti tendenze dottrinali e giurisprudenziali e all'individuazione di soluzioni adeguate ai mutamenti dell'impalcatura ordinamentale e della realtà economica. L'approccio all'istituto, oltre a determinare inevitabili interferenze con le principali questioni di teoria generale del contratto, è condotto nel prisma di un sistema delle fonti normative la cui complessità, oggi, impone di andare oltre il mero riferimento al Codice civile. Diventa perciò centrale, anche in tema d'appalto, calibrare l'interpretazione di norme e vicende alla luce di principi apicali (ad es., quello di proporzionalità) che sono diventati patrimonio comune dei giuristi contemporanei.
Promesse unilaterali
Filippo Maisto
Libro: Libro rilegato
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 2015
pagine: 208
Di alcune specie di obbligazioni
Attilio Gorassini, Roberto Siclari
Libro: Libro rilegato
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 2014
pagine: 432
L'ermeneusi delle "specie" di obbligazione previste nel Capo VII, Titolo I del Libro IV del codice civile non sembra agevole né sotto il profilo della ratio e dei criteri di classificazione, né rispetto al meccanismo seguito per la loro selezione e collocazione in sequenza. Nel capitolo I si tenta di rispondere a queste domande, considerando le specie come attrattori di una disciplina eccentrica rispetto alla complessità di settore e capace nondimeno di delineare la massima deformabilità topologica del rapporto obbligatorio a contenuto patrimoniale. Alle obbligazioni pecuniarie ed alternative sono dedicati rispettivamente il capitolo II e III: nell'uno si prospetta una visione d'insieme delle due correnti sotto-tipologie - le obbligazioni di valuta e di valore - attenta alle peculiarità della "moneta", tra valore reale e valore ideale del denaro come medium dei beni giuridici; nell'altro si tenta di rintracciare il portato assiologico della specie, a dispetto di una utilità reale prima facie evanescente, onde giustificarne la disciplina, non omeomorfa in molti punti con quella delle obbligazioni in generale.