Fahrenheit 451: Le upoetíe
La grande triade della poesia rivoluzionaria ungherese
Sándor Petöfi, Endre Ady, Attila József
Libro: Copertina morbida
editore: Fahrenheit 451
anno edizione: 2015
pagine: 280
Questa antologia raccoglie le poesie di tre fra i più grandi poeti ungheresi. La scelta delle liriche vuole semplicemente enucleare alcune suggestioni per un discorso sulla poesia rivoluzionaria, il più attuale che ancora oggi si possa tentare sui destini della poesia.
Paesaggi umani
Nazim Hikmet
Libro: Libro in brossura
editore: Fahrenheit 451
anno edizione: 2015
pagine: 256
Il grande poeta turco Nazim Hikmet, perseguitato prima da Atatürk poi dal governo filohitleriano, durante i dodici anni di carcere scrisse un monumentale e intenso affresco della sua terra, un poema di oltre settemila versi in gran parte perduto, disperso o distrutto dalla polizia turca. Ne resta, quasi del tutto integro, questo terzo libro, in cui uomini e donne prendono vita: compagni di pena, custodi, infermiere, contadini, tutte figure ritratte con intensità e vividezza di immagini e con una partecipazione che fa delle singole vicende un grandioso canto corale.
Poesie e canti degli incas quechua
Libro: Copertina morbida
editore: Fahrenheit 451
anno edizione: 2015
pagine: 176
La prima antologia di poesie e inni composti nella lingua quechua, la lingua orale del popolo Inca. Opere miracolosamente sopravvissute a secoli di silenzio grazie alla memoria popolare, alle trascrizioni di alcuni studiosi e alla rinascenza di una cultura indigenista nella prima metà di questo secolo. Recuperate dall'appassionata ricerca di Alejandro Romualdo, Sebàstian Salazar Bondy e Gianni Toti, possiamo finalmente leggere le antiche orazioni, gli inni, le poesie e canzoni popolari, le poesie folkloriche e drammatiche. Dall'Impero fino e oltre la Conquista, la testimonianza dolorosa e viva della scomparsa di un popolo.
Le ragioni della collera
Julio Cortázar
Libro
editore: Fahrenheit 451
anno edizione: 1995
pagine: 296
Le preziose poesie del grande narratore argentino, la sua scrittura segreta e sotterranea. Cortàzar, raffinato edificatore di architetture verbali, dove dominano il gioco dell'intelligenza e dell'immaginazione, la trasgressione dei codici, la decontestualizzazione degli oggetti e dei personaggi, è poeta continuamente sospeso fra la ricerca della rottura nell'ordine (del mondo, delle cose, della poesia stessa) e la possibilità della costituzione di un nuovo ordine. Per questo è un rivoluzionario nei contenuti e nel linguaggio poetico, dove la lingua è oggetto di negazioni, spostamenti, violenze, duplicazioni e scambi.