Feltrinelli: I narratori
Parlami di casa
Jeanine Cummins
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 464
A Portorico la luce del sole colpisce in modo diverso, la vita scorre lenta, a misura d’uomo, tra la natura rigogliosa e le mille sfumature dell’oceano. Ma l’isola caraibica è anche flagellata dagli uragani, ed è proprio durante un uragano che la giovane Daisy viene coinvolta in un grave incidente. Al suo capezzale accorrono dagli Stati Uniti la madre Ruth e la nonna Rafaela e, mentre la ragazza lotta tra la vita e la morte, le vicende di queste tre generazioni di donne si dipanano davanti ai nostri occhi, in una continua alternanza di presente e passato. Rafaela, costretta a lasciare l’isola negli anni settanta per seguire il marito nel Midwest americano, è ora alle prese con preoccupanti perdite di memoria. Sua figlia Ruth, portata via bambina da Portorico, non è mai venuta a patti con il trauma dello sradicamento e la perdita della lingua madre. Infine Daisy, figlia di Ruth, che per ritrovare la sua identità è tornata lì dove tutto è iniziato, costruendosi un sogno su misura lontano da ogni destino già scritto. Un romanzo familiare con al centro donne forti, donne fragili, donne che hanno fatto errori, che hanno amato e sofferto. Donne vittime delle sottili forme di razzismo che accompagnano la diaspora portoricana, divise tra la frustrazione e la nostalgia di casa. Donne alla ricerca di un senso di appartenenza, che per trovarlo dovranno svelare segreti a lungo taciuti e risalire alle origini: proprio come i rami del baniano, che affondano nella terra e tornano a essere radici. Daisy, Ruth e Rafaela, tre generazioni di donne portoricane, una famiglia che deve ritrovare se stessa, un linguaggio comune, un senso di appartenenza.
Platone. Una storia d'amore
Matteo Nucci
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 576
È un mattino d’estate del 415 a.C. e su un masso che sporge sopra il porto del Pireo sono appollaiati quattro ragazzini. Il canto delle cicale copre il brusio della folla. C’è aria di festa, ma la guerra incombe, e i quattro tacciono, assorti. Tra loro c’è un dodicenne dallo sguardo febbrile. Si chiama Aristocle e, cinque anni più tardi, per via delle ampie spalle, prenderà un nome destinato all’eternità: Platone. Accanto a lui, in quel mattino decisivo, l’uomo che ne racconta la storia. Questa storia. Una storia d’amore. È un romanzo di verità, quello che avete in mano. Un romanzo che per la prima volta ripercorre la vita del più grande filosofo di sempre. Bambino timido e facile all’ira, all’inizio. Sofferente per la morte prematura del padre, dominato da una madre onnipresente, e accudito da una sorella che lo accompagna nel mondo senza darlo a vedere, il ragazzo scruta le vicende del suo tempo con occhi onnivori e assiste attonito alla sconfitta di Atene contro Sparta. Gli zii lo invitano a partecipare a un’operazione politica sanguinaria, ma resiste. Ha conosciuto Socrate, infatti, l’uomo più strano di Atene, e con lui si consegna alla filosofia. La filosofia però non basta, Socrate viene condannato a morte. Platone allora parte verso Cirene e l’Egitto per trovare la sua strada. Sarà una strada retta e tortuosa assieme. Ciò che la segna, tuttavia, è l’eros, l’amore sensuale vissuto con ragazzi lascivi e uomini dalla mente brillante, e l’amore totalizzante, la passione sublime, il motore più potente dell’animo umano. Con il suo stile inconfondibile, Matteo Nucci ci regala un romanzo fuori dal tempo, frutto di anni di studio e di sana ossessione, con cui riesce a farci superare di nuovo la linea d’ombra della letteratura, rendendo la nostra esperienza di lettori un capitolo di vita epico, erotico, illuminante. Scopriamo in Platone un uomo sempre in lotta per realizzare giustizia e felicità, un “atleta dell’anima”. Seguendone dolori, fallimenti e amori, alla fine di questa lettura travolgente, ci ritroveremo diversi: cambiati nel profondo da uno scrittore filosofico capace di sfidare ogni luogo comune pur di dare a noi la possibilità di rimettere sempre in gioco il nostro modo di vivere il tempo che ci è concesso.
Il mio nome è Emilia del Valle
Isabel Allende
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 320
Emilia del Valle Walsh nasce a San Francisco nel 1866. Sua madre, Molly Walsh, è una suora irlandese sedotta da un aristocratico cileno. Emilia cresce nel cuore di un umile quartiere messicano, diventando una giovane donna brillante e indipendente che sfida le norme sociali per perseguire la sua passione per la scrittura. Da giovanissima, inizia a scrivere romanzi d’avventura sotto lo pseudonimo di Brandon J. Price, ma la sua carriera decolla quando diventa editorialista al San Francisco Examiner. Emilia convince il suo editore a mandarla in Cile per coprire una guerra civile con interessi economici e politici statunitensi. Così, nel 1891, si ritrova a Santiago, una città sull’orlo del baratro. Ospite della (già nota ai lettori) mitica Paulina del Valle, vive gli scontri in prima linea, s’innamora e riprende contatto con il padre biologico in punto di morte. Emilia dovrebbe tornare a San Francisco, anche per coronare il suo amore, ma decide prima di voler vedere una piccola proprietà terriera, l’unica eredità lasciatale dal padre, nei pressi del lago Pirihueico, in una zona disabitata di inviolata bellezza naturalistica. Una storia di amore e guerra, di scoperta e redenzione, raccontata da una giovane donna coraggiosa che affronta sfide monumentali, sopravvive e si reinventa.
Malanima
Rosita Manuguerra
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 208
Sull’isola non tutti vanno e vengono allo stesso modo. Ci sono quelli che arrivano con il sole di maggio e ripartono con le prime piogge di settembre. C’è chi fa avanti e indietro ogni giorno, senza più chiedersi a quale riva appartenga davvero. E poi ci sono quelli che, messi dalla vita davanti a un bivio, hanno dovuto scegliere se restare o imbarcarsi per una partenza che può valere un addio. Entrambe le scelte lasciano un segno invisibile e profondo. Mia lo ha imparato da bambina attraverso la storia della sua famiglia – la madre Teresa è rimasta, nella convinzione che l’isola fosse l’unica realtà possibile, mentre la zia Nietta è andata via appena ha potuto – e continua a vivere questi conflitti da adolescente insieme a Giulia, Anna e Nello, gli amici di sempre. Adesso però a portare scompiglio è arrivata Marina, la ragazza di città che non se ne andrà con le piogge di settembre. Così diversa e a tratti scostante, Marina attira su di sé sentimenti contrastanti: dalla curiosità al disprezzo, dall’attrazione all’invidia. Mia, invece, in lei vede soprattutto il fascino di chi proviene da un altrove lontano. Eppure Marina si trascina dietro legami ancestrali – sua madre Lia è legata a filo doppio con l’isola da un trauma e dall’antica amicizia con Teresa – e sembra destinata a riportare a galla segreti inconfessabili. Con una prosa avvolgente e un ritmo solenne, Rosita Manuguerra ha scritto un romanzo di formazione luminoso, che a partire dall’ambientazione in una piccola isola è in grado di esplorare temi universali. "Malanima" è la storia di due ragazze in cui riverbera e si compie il racconto di emancipazione delle loro madri, una storia capace di scavare a fondo nel cuore di tutti noi e di rammentarci che le mete di partenze e ritorni, di arrivederci e addii, non sono altro che luoghi dell’anima.
La strada giovane
Antonio Albanese
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 128
Nino, giovane panettiere siciliano, viene catturato dopo l’8 settembre. Dell’armistizio non ha capito granché, credeva che i tedeschi lo rispedissero a casa dalla sua famiglia, nelle Madonie, invece quel treno lo ha portato in un campo di prigionia oltre le Alpi, a patire fame, freddo e paura. Nino è un IMI, un internato militare, senza nemmeno i diritti di un prigioniero. Qualche conforto gli viene dall’amicizia con Lorenzo, un giovane toscano spigliato, che con lui lavora nelle cucine governate dal Piemontese, un gigantesco macellaio. Insieme, i tre colgono l’occasione dello scompiglio per i festeggiamenti di capodanno del ’44 per fuggire. Ma fuori il freddo, la fame e la paura non mordono meno: orientarsi non è semplice, trovare cibo e riparo è un’impresa, e la gente è terrorizzata e feroce. La Sicilia sembra irraggiungibile e Nino lascia sul terreno, chilometro dopo chilometro, innocenza e giovinezza. Eppure, a sorreggerlo nel suo interminabile viaggio attraverso i territori occupati dai nazisti, dove combattono le bande partigiane e continuano i bombardamenti, e poi nella devastazione di un Sud martoriato dall’avanzata degli Alleati, c’è il ricordo della bellezza, il calore degli affetti. Mentre si nutre con le lumache rosse che emergono dal terreno dopo la pioggia, emergono anche le sue memorie: la festa del Santo a Ferragosto, il profumo di burro e vaniglia dei biscotti preparati dal padre, il sapore dei babbaluci in umido, l’emozione della Targa Florio, la celebre corsa automobilistica. E il calore dei baci di Maria Assunta che, forse, lo sta ancora aspettando e che lui desidera riabbracciare a ogni costo. Ispirato a una storia familiare, "La strada giovane" è il primo romanzo di Antonio Albanese, che rivela un talento per la narrazione tesa, a tratti drammatica, venata di tenerezza. Nino è un protagonista struggente e vero, di cui è impossibile non innamorarsi.
L'anniversario
Andrea Bajani
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 128
Si possono abbandonare il proprio padre e la propria madre? Si può sbattere la porta, scendere le scale e decidere che non li si vedrà più? Mettere in discussione l’origine, sfuggire alla sua stretta? Dopo dieci anni sottratti al logoramento di una violenza sottile e pervasiva tra le mura di casa, finalmente un figlio può voltarsi e narrare la sua disgraziata famiglia e il tabù di questa censura “con la forza brutale del romanzo”. E celebrare così un lacerante anniversario: senza accusare e senza salvare, con una voce “scandalosamente calma”, come scrive Emmanuel Carrère a rimarcarne la potenza implacabile. Il racconto che ne deriva è il ritratto struggente e lucidissimo di una donna a perdere, che ha rinunciato a tutto pur di essere qualcosa agli occhi del marito, mentre lui tiene lei e i figli dentro un regime in cui possesso e richiesta d’amore sono i lacci di un unico nodo. L’isolamento stagno a cui li costringe viene infranto a tratti dagli squilli di un apparecchio telefonico mal tollerato, da qualche sporadico compagno di scuola, da un’amica della madre che viene presto bandita. In questo microcosmo concentrazionario, a poco a poco si innesta nel figlio, e nei lettori, un desiderio insopprimibile di rinascita – essere sé stessi, vivere la propria vita, aprirsi agli altri senza il terrore delle ritorsioni. Con la certezza che, per mettersi in salvo, da lì niente può essere salvato. L’anniversario è prima di tutto un romanzo di liberazione, che scardina e smaschera il totalitarismo della famiglia. Ci ferisce con la sua onestà, ci disarma con il suo candore, ci mette a nudo con la sua verità. È lo schiaffo ricevuto appena nati: grazie a quel dolore respiriamo. Dieci anni fa, quel giorno, ho visto i miei genitori per l’ultima volta. Da allora ho cambiato numero di telefono, casa, continente, ho tirato su un muro inespugnabile, ho messo un oceano di mezzo. Sono stati i dieci anni migliori della mia vita.
Alma
Federica Manzon
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2024
pagine: 272
Tre giorni dura il ritorno a Trieste di Alma, che dalla città è fuggita per rifarsi una vita lontano, e ora è tornata per raccogliere l’imprevista eredità di suo padre. Un uomo senza radici che odiava il culto del passato e i suoi lasciti, un padre pieno di fascino ma sfuggente, che andava e veniva al di là del confine, senza che si potesse sapere che lavoro facesse là nell’isola, all’ombra del maresciallo Tito “occhi di vipera”. A Trieste Alma ritrova una mappa dimenticata della sua vita. Ritrova la bella casa nel viale dei platani, dove ha trascorso l’infanzia grazie ai nonni materni, custodi della tradizione mitteleuropea, dei caffè colti e mondani, distante anni luce dal disordine chiassoso di casa sua, “dove le persone entravano e se ne andavano, e pareva che i vestiti non fossero mai stati tolti dalle valigie”. Ritrova la casa sul Carso, dove si sono trasferiti all’improvviso e dove è arrivato Vili, figlio di due intellettuali di Belgrado amici di suo padre. Vili che da un giorno all’altro è entrato nella sua vita cancellando definitivamente l’Austriaungheria. Adesso è proprio dalle mani di Vili, che è stato “un fratello, un amico, un antagonista”, che Alma deve ricevere l’eredità del padre. Ma Vili è l’ultima persona che vorrebbe rivedere. I tre giorni culminanti con la Pasqua ortodossa diventano così lo spartiacque tra ciò che è stato e non potrà più tornare – l’infanzia, la libertà, la Jugoslavia del padre, l’aria seducente respirata all’ombra del confine – e quello che sarà. Federica Manzon scrive un romanzo dove l’identità, la memoria e la Storia – personale, familiare, dei Paesi – si cercano e si sfuggono continuamente, facendo di Trieste un punto di vista da cui guardare i nostri difficili tentativi di capire chi siamo e dov’è la nostra casa.
Gli amici degli animali
T. Coraghessan Boyle
Libro: Copertina morbida
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2014
pagine: 461
Amori più o meno felici, tragedie più o meno ridicole, nevrosi, frustrazioni, complotti e famiglie squinternate: sono gli elementi che T. C. Boyle mette in scena sullo sfondo di un conflitto fra un gruppo di ambientalisti radicali capitanati da un quarantenne post-fricchettone e la rappresentante dell'ente per la protezione del parco naturale delle Channel Islands, al largo delle coste californiane. In un gioco paradossale, in nome del ripristino di un teorico stato naturale, l'ente parco finisce per ingaggiare cacciatori professionisti per sterminare specie non native presenti sulle isole, mentre gli ambientalisti vi introducono di soppiatto predatori (crotali) per sabotare il programma. Intanto la natura, indifferente e sovrana, fa il suo corso... Una storia che si snoda, secondo uno schema caro alla letteratura americana, lungo tre generazioni di donne intraprendenti e determinate, correndo sotto lo sguardo ironico e apparentemente distaccato di Boyle verso un finale inaspettato che recupera la dimensione privata della vicenda adombrando imponderabili scenari futuri.
Alabarde, alabarde
José Saramago
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2014
pagine: 109
Artur Paz Semedo, impiegato di una storica fabbrica d'armi, le Produzioni Bellona SA., e intenditore di film bellici, viene profondamente colpito da alcune commoventi immagini de "L'Espoir", di André Malraux, cui assiste casualmente. La successiva lettura del libro, che pare già provocare un'impercettibile incrinatura nelle sue certezze di amante appassionato delle armi da fuoco, e, poco dopo, il suggerimento della ex moglie Felicia, una pacifista convinta, di investigare negli archivi dell'azienda per scoprire se le Produzioni Bellona SA. abbiano mai venduto armamenti ai fascisti lo avviano verso un'avventura che purtroppo non sapremo, pur potendolo immaginare da fedeli lettori di José Saramago, fin dove lo avrebbe condotto. Con uno scritto di Roberto Saviano e un'illustrazione di Günter Grass.
Il torto del soldato
Erri De Luca
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2012
pagine: 96
Un vecchio criminale di guerra vive con sua figlia, divisa tra la repulsione e il dovere di accudire. Lui è convinto di avere per unico torto la sconfitta. Lei non vuole sapere i capi d'accusa perché il torto di suo padre non è per lei riducibile a circostanza, momento della storia. Insieme vanno a un appuntamento prescritto dalla kabbala ebraica, che fa coincidere la parola fine con la parola vendetta. Pretesto sono le pagine impugnate da uno sconosciuto in una locanda.
Prime Persone
Erri De Luca
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 112
“Credo che a ognuno sia dato, per un istante almeno, d’intravedere il piano concepito in cielo e di sapersi incluso, come uno dei nodi del tappeto.” Quella con le scritture sacre per Erri De Luca è una frequentazione fitta e di lungo corso. Dal contatto prolungato con le sue pagine nasce questo racconto dell’Antico Testamento per la viva voce dei personaggi che lo popolano. Sono autobiografie folgoranti. Erri De Luca parte dalle prime persone create, Adamo ed Eva – Adàm e Hauà –, per dare via via la voce, in ordine di apparizione, a una scelta moltitudine dei loro discendenti. Ciascuno parla in prima persona, cerca riparo nelle parole a quei fatti, oppure li rivendica, li chiarisce, li precisa. Voci potenti, piene di verità o di carità, di forza contro le avversità, di speranza, di peccati ormai irredimibili: se la presenza del divino è indubbia, è la loro umanità, il loro arbitrio a farli spiccare e a renderli memorabili.
L'epoca felice
Cristina Comencini
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 176
Rosa sa di avere un vuoto nella memoria, un lungo intervallo di tempo che segna con una riga netta la fine della sua adolescenza: la ragazzina vitale, inquieta, fantasiosa è diventata una giovane diligente e fin troppo responsabile. Quei mesi – persi, cancellati – sono gli stessi in cui i genitori, spaventati dalla sua esuberanza e dai cattivi risultati a scuola, l’avevano ricoverata in una clinica del sonno, come usava negli anni settanta. Ora che Rosa è una donna matura, dopo anni trascorsi all’estero in missioni umanitarie, rientra in Italia. Ed ecco che il tempo perduto si riaffaccia da una vecchia fotografia che la ritrae durante una gita in montagna. Da quello scatto, i suoi quindici anni cocciuti e felici la interrogano: dov’è finita la ragazzina che preoccupava tanto i genitori, ormai scomparsi, e che adesso a lei sembra la parte più autentica e vitale di sé? E chi è il ragazzo che ha scattato quella fotografia, perché sente che c’è con lui qualcosa da recuperare, un sentimento da trarre in salvo dall’oblio? Per ricomporre la sua vita spezzata e recuperare il passato, Rosa ha bisogno delle sorelle: Margherita, la maggiore, che quella gita la ricorda bene, e Viola, la più giovane, pronta a scardinare insieme a lei segreti e silenzi di famiglia. È difficile rappresentare il momento fuggevole della felicità, ma Cristina Comencini ci riesce, incastonandola come un prisma nel tempo dell’adolescenza, delle sue turbolenze emotive, dei suoi saliscendi spiazzanti, abbaglianti. L’adolescenza è l’ultima occasione. Se non capiamo cosa ci è successo in quegli anni, rifacciamo continuamente gli stessi errori.