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Franco Angeli: Nuova serie di architettura

«Risorti dalle rovine». La tutela dei monumenti e il destino dell'architettura sacra nella Germania socialista

Claudia Zanlungo

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2018

pagine: 270

L’approccio che la Repubblica democratica tedesca ebbe nei confronti del proprio patrimonio architettonico, all’alba del dopoguerra ridotto per la gran parte in rovina, è stato svariato e molteplice, talvolta addirittura contraddittorio. Il volume analizza come, nella Germania dell’est, il confronto con questa eredità culturale, spesso vista come un pesante e scomodo lascito, sia durato quasi mezzo secolo e porta il lettore a riflettere sul fatto che, diversamente da quanto accadde nei paesi dell’Europa occidentale, la ricostruzione non abbia potuto trovare una risoluzione nei primi decenni del dopoguerra e si sia quindi protratta fino alla riunificazione, confermandosi tutt’oggi un tema incredibilmente attuale, che ha riportato alla luce questioni irrisolte e generato problematiche e soluzioni simili a un secondo dopoguerra. Nella RDT, la ricostruzione dovette rendere conto di priorità e urgenze, stabilite di volta in volta in base alle ragioni politiche del momento, alla disponibilità di mezzi e, nel caso degli edifici religiosi, alle necessità e alle possibilità delle comunità. Il testo approfondisce i modi in cui la tutela dei monumenti sacri non abbia mancato di rappresentare uno dei compiti primari del restauro statale, benché il governo fosse orientato sui principi ateisti dell’ideologia marxista-leninista; anche nella Germania socialista, imponendosi nella forma e nell’immagine urbana (Stadtbild) come importanti elementi visivi, le chiese hanno sicuramente rivestito un interesse pubblico e statale e non stupisce quindi che il campo in cui la cooperazione tra Stato e Chiesa raggiunse il livello più maturo fu proprio quello della tutela dei monumenti ecclesiastici. Sono quindi descritti gli interventi intrapresi, che spaziarono dalla completa demolizione delle rovine alla pura conservazione delle stesse; tra queste due posizioni estreme, si ritrovano operazioni di parziale ricostruzione con elementi moderni, fedeli ricostruzioni secondo il principio “com’era - dove era” e, dagli anni ’70, trasformazioni di edifici sacri in musei e sale da concerto.
37,00 35,15

Lucien Kroll. Architetture umanizzate

Gianmichele Panarelli

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2018

pagine: 160

Il percorso progettuale dell’Atelier di Architettura e Urbanistica dell’architetto Lucien Kroll e di Simone Kroll, paesaggista. Attraverso sessanta più una architetture vengono pubblicate le esperienze di piano incentrate su progetti partecipati dagli utenti e con alta qualità ambientale a partire dal 1957 sino al 2011. Il libro integra alcune riflessioni a margine di colleghi italiani e include una intervista.
21,50 20,43

L'ampliamento della Camera dei Deputati. Letture e prospettive per il progetto

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2018

pagine: 366

Questo volume intende proporre un contributo al tema complesso e di grande importanza per la cultura architettonica italiana quale il progetto contemporaneo nei centri storici. Esso viene affrontato attraverso un caso di studio molto particolare, importante quanto trascurato, il Concorso per i nuovi uffici della Camera dei Deputati svoltosi a Roma nel 1967, e le sue ricadute nel dibattito architettonico italiano, non solo di quegli anni. Lo studio dei progetti di quel concorso è l’oggetto centrale di questo volume, cui sono affiancate riflessioni su aspetti importanti della progettazione direttamente connessi al tema stesso. Nella prima parte sono raccolti contributi di autorevoli studiosi quali Pasquale Belfiore, Franco Purini, Emanuele Palazzotto, cui fanno seguito, nella seconda e terza parte, gli esiti delle ricerche svolte all’interno del Dottorato DRACo in Architettura e Costruzione, che rileggono alcuni progetti esemplari presentati al concorso, anche attraverso indagini comparative con altri esempi di parlamenti storici o realizzati di recente. Ne risulta un quadro nuovo, articolato e complesso, di una vicenda che ha costituito un nodo storico del dibattito sugli interventi nella città consolidata, che apre a riflessioni attualissime sul progetto nei contesti storici.
43,00 40,85

Le Corbusier and Costantino Nivola. New York 1946-1965

Maddalena Mameli

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2018

pagine: 158

Album Nivola I e II: i più avvertiti intendenti d’architettura contemporanea conoscevano Costantino Nivola per la denominazione data da Le Corbusier a due dei suoi carnets, gli album Nivola, unici a sfuggire insieme all’album La Roche alla titolazione alfanumerica timbrata nei caratteri da spedizioniere sulla copertina dei blocchi tascabili che lo hanno accompagnato nel suo continuo viaggiare. Il dono ospitale di Nivola è la traccia di una piccola vicenda inedita e cruciale nell’evoluzione della plastica lecorbuseriana e in quella del giovane artista sardo, l’evoluzione che condurrà Le Corbusier alla definizione del Modulor e della sua proiezione architettonica nell’espace indicible di Marsiglia, Chandigarh, Ronchamp e Costantino Nivola alla maturità della collaborazione architettonica con i BBPR per la show-room Olivetti sulla Quinta Strada. Lo studio al Greenwich Village e la casa di East Hampton frequentata da Pollock, Steinberg e Cartier Bresson sulla “Costa Azzurra newyorkese” sono il luogo fisico e intellettuale – per le lezioni di armonia che Le Corbusier impartisce a Titino e le lezioni di sand-casting con cui questi ricambia – in cui il Maestro dell’architettura moderna vive il suo momento più ambizioso: il progetto per il palazzo di vetro dell’ONU e la proposta di un piano dei CIAM per la ricostruzione post-bellica e la pianificazione urbanistica mondiale, nella realizzazione dell’utopia che il governo delle Nazioni Unite sembra rendere possibile. Testimoniata dall’ultima intervista rilasciata da Ruth Guggenheim, moglie di Nivola, da quella di Peter Chermayeff, architetto allievo di Nivola, insieme al carteggio di una vita, la vicenda della famiglia newyorkese e cosmopolita di Le Corbusier è qui ricostruita nel quadro della naturalizzazione americana della diaspora architettonica europea e della stagione nella piena fioritura informale della Scuola di New York.
21,50 20,43

Observations on urban growth

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2018

pagine: 216

27,50 26,13

Annodamenti. La specializzazione dei tessuti urbani nel processo formativo e nel progetto

Marco Falsetti

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2017

pagine: 244

L'annodamento costituisce un ambito di indubbia rilevanza per una analisi dei processi alla base dello sviluppo dell'edilizia e dell'urbanistica contemporanee, nonché per lo studio della storia della tipologia edilizia e delle città. È nota infatti l'importanza della nozione di nodo nei diversi contesti culturali, dai quali possono essere derivate nel tempo differenti accezioni del termine. Prima ancora che strumento di lettura della realtà costruita tale ricerca indaga l'idea del nodo come luogo della mente, forma simbolica nell'accezione che Ernst Cassirer assegna al termine: essenza dell'espressione, sintesi attraverso la quale si esprimono con un solo gesto, nel loro manifestarsi, molte cose dell'esperienza umana. Se, come per molti termini usati in architettura, la fondamentale parola “nodo” non ha mai trovato una definizione stabile in letteratura, il termine annodamento, cioè l'atto di annodare, il processo formativo che ha come esito il nodo urbano, è, nella nostra disciplina, quasi un neologismo. Processo appunto, più che fenomeno, l'annodamento presenta molte sfide nella sua enunciazione teorica, nello studio delle sue fasi formative e nell'applicazione progettuale, che sola giustifica lo sforzo definitorio e metodologico.
31,50 29,93

Roberto Gabetti 1925-2000

Roberto Gabetti 1925-2000

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2017

pagine: 480

Il volume costituisce una riflessione approfondita, di architetti e di storici, sulla figura e l'opera di questo maestro dell'architettura italiana, al quale il Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino ha voluto dedicare nel mese di novembre 2015, anche in occasione dei novant'anni dalla nascita, un convegno nazionale di studi e una mostra delle opere e dei progetti, a riconoscimento del suo fondamentale contributo alla costruzione del progetto culturale della Facoltà di architettura torinese. In un confronto di studiosi di differenti generazioni, nelle pagine del volume i saggi di alcuni dei principali protagonisti dell'attuale architettura italiana si affiancano alle riflessioni di colleghi del Politecnico di Torino e agli studi di giovani docenti e ricercatori chiamati dalle principali scuole di architettura italiane per una testimonianza allargata sul suo insegnamento e sulle opere realizzate in sodalizio con Aimaro Isola. Un ricco apparato iconografico delle opere e dei progetti (suddiviso in architetture realizzate, modelli di studio, arredi e allestimenti) accompagna i testi scritti, facendo di questo volume uno strumento prezioso per approfondire criticamente la figura e l'opera di Roberto Gabetti e tramandare anche alle generazioni più giovani la sua lezione e la sua originale visione dell'architettura.
42,50

Architetture di recinti e città contemporanea. Vitalità del processo formativo delle strutture a corte

Anna Rita Donatella Amato

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2017

pagine: 228

Partendo dalla considerazione che il mondo antropizzato sia frutto di un processo di trasformazione che ha origine nei gesti tettonici elementari e arriva fino alla definizione degli spazi contemporanei, l’organismo architettonico a corte viene riconosciuto, in queste note, come esempio abitativo in grado di esprimere e portare a sintesi diversi momenti di sviluppo dell’ambiente costruito. La casa a corte è stata in grado di aggiornarsi e rispondere di volta in volta alle domande della società in trasformazione e, per questa ragione, viene proposta un’analisi delle sue diverse forme in differenti aree culturali, comprendendo sia i risultati di tipo “spontaneo” sia quelli frutto diretto di progettazione critica. Lo studio analitico ha come obiettivo quello di formulare delle ipotesi riguardanti l’andamento di questo processo, in parte già elaborate nelle ricerche della scuola muratoriana, estraendone gli esiti in grado di contribuire a una più pro-fonda conoscenza degli organismi di scala superiore, urbana. Lo studio si conclude mettendo a sistema i risultati ottenuti all’interno di un modello teorico di “città dimostrativa” che, non proponendosi come progetto, mira a simulare la realtà costruita mediante una serie di ipotesi semplificative mettendo in relazione sincronica le varie fasi del processo, in modo da verificarne la congruità all’interno di un organismo urbano contemporaneo. Il volume è corredato da un allegato multimediale – contenente tabelle morfologiche ed elaborati descrittivi della “città dimostrativa” – scaricabile dall’area Biblioteca Multimediale del sito dell’editore.
29,50 28,03

La forma tangibile. La nozione di organismo nell'opera di Louis I. Kahn dalla svolta di Roma al progetto di Venezia

Elisabetta Barizza

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2017

pagine: 258

Questo testo propone un’interpretazione originale dell’opera di Louis I. Kahn in uno dei suoi periodi più fecondi e problematici, durante il quale viene elaborato un particolare metodo progettuale basato su un inedito rapporto con la storia. Il tema non è certo nuovo, ma nuovissimo è l’approccio dell’autrice basato su riflessioni che entrano nel vivo del problema progettuale visto con gli occhi dell’architetto: come progettava Kahn, a quali principi si riferiva in concreto, perché è ancora attuale la sua lezione. Al contrario di molta letteratura sull’opera di Kahn, ormai ampiamente consolidata, che prende in esame gli archetipi posti alla base dell’invenzione delle forme (archetipi riconosciuti in un passato idealizzato ed astratto, quindi metastorici), La forma tangibile propone come fondamento dell’invenzione kahniana l’apparizione di una nozione di organismo costruttivo spaziale che spiega come l’architetto abbia prodotto forme legate indissolubilmente alla storia senza mai imitare, citare o semplicemente evocare una sola architettura antica. La comparsa di questa nozione è certamente propiziata dall’insegnamento ricevuto da Kahn nell’ambiente culturale di Philadelphia, a partire dai metodi didattici praticati da Paul Cret, professore di formazione Beaux Arts la cui profonda influenza sul maestro estone è stata intuita da alcuni critici, ma che qui viene indagata nel corpo vivo delle sue lezioni, dei documenti di archivio, delle sue opere che sembrano contenere a volte, dietro la rigidità accademica, il sostrato metodologico delle costruzioni kahniane. A partire da un lavoro rigoroso di documentazione e di studio sull’esperienza kahniana nel ventennio tra il 1930 e il 1950, il testo getta anche nuova luce sul rapporto tra l’opera di Kahn e il movimento moderno. Le tesi sostenute sono verificate attraverso alcuni casi studio tra i quali quello del Palazzo dei Congressi per Venezia, opera sulla quale l’autrice propone una lettura a scala urbana basata su materiali in gran parte inediti. Supportato dalla convinzione profonda che il più primitivo tra gli istinti dell’uomo sia quello alla bellezza, Kahn era solito affermare che “dalla bellezza viene la meraviglia e dalla meraviglia la realizzazione che la forma è costituita da elementi inscindibili, da parti che non si possono separare”.
33,00 31,35

Le Corbusier e Costantino Nivola. New York 1946-1953

Le Corbusier e Costantino Nivola. New York 1946-1953

Maddalena Mameli

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2017

pagine: 182

Album Nivola I e II: i più avvertiti intendenti d’architettura contemporanea conoscevano Costantino Nivola per la denominazione data da Le Corbusier a due dei suoi carnets, gli album Nivola, unici a sfuggire insieme all’album La Roche alla titolazione alfanumerica timbrata nei caratteri da spedizioniere sulla copertina dei blocchi tascabili che lo hanno accompagnato nel suo continuo viaggiare. Il dono ospitale di Nivola è la traccia di una piccola vicenda inedita e cruciale nell’evoluzione della plastica lecorbuseriana e in quella del giovane artista sardo, l’evoluzione che condurrà Le Corbusier alla definizione del Modulor e della sua proiezione architettonica nell’espace indicible di Marsiglia, Chandigarh, Ronchamp e Costantino Nivola alla maturità della collaborazione architettonica con i BBPR per la show-room Olivetti sulla Quinta Strada. Lo studio al Greenwich Village e la casa di East Hampton frequentata da Pollock, Steinberg e Cartier Bresson sulla “Costa Azzurra newyorkese” sono il luogo fisico e intellettuale – per le lezioni di armonia che Le Corbusier impartisce a Titino e le lezioni di sand-casting con cui questi ricambia – in cui il Maestro dell’architettura moderna vive il suo momento più ambizioso: il progetto per il palazzo di vetro dell’ONU e la proposta di un piano dei CIAM per la ricostruzione post-bellica e la pianificazione urbanistica mondiale, nella realizzazione dell’utopia che il governo delle Nazioni Unite sembra rendere possibile. Testimoniata dall’ultima intervista rilasciata da Ruth Guggenheim, moglie di Nivola, da quella di Peter Chermayeff, architetto allievo di Nivola, insieme al carteggio di una vita, la vicenda della famiglia newyorkese e cosmopolita di Le Corbusier è qui ricostruita nel quadro della naturalizzazione americana della diaspora architettonica europea e della stagione nella piena fioritura informale della Scuola di New York.
27,00

Company Town in Europa dal XVI al XX secolo

Renato De Fusco, Alberto Terminio

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2017

pagine: 144

Fin dal Cinquecento nella città di Ausburg, in Germania, in quella di San Leucio nel Settecento e via via per tutto l’Ottocento nell'Inghilterra e nella Francia post-rivoluzione industriale, si assiste alla nascita e allo sviluppo delle Company town, insediamenti di natura industriale nati per far fronte all'esigenza di unire casa e lavoro in un unico centro abitato funzionale agli interessi dell’imprenditore e a quelli dell’operaio, a seconda delle idee che stanno alla base dell’iniziativa imprenditoriale. Questo insieme unitario si reggeva su una grande quantità di fattori caratterizzanti, forse mai più presenti nella vicenda dell’architettura moderna e contemporanea: il problema dei poveri, la questione delle abitazioni, la religione, il paternalismo, l’assistenzialismo, il capitalismo, gli esiti della rivoluzione industriale, l’utopia, la lotta di classe, l’urbanistica, l’archeologia industriale... Poiché il fenomeno delle Company town o delle "città sociali" o ancora dei "villaggi operai", nonostante i diversi modi di chiamarle, si caratterizza sia per il piano della forma che per quello dei contenuti, l’intento del volume è di ordinare una così vasta materia e interpretarla nel suo contesto storico-critico.
20,00 19,00

L'architettura della città lineare

Enrico Prandi

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2017

pagine: 432

Cosa hanno in comune il progetto di Leonidov per Magnitogorsk, la città “a misura d’uomo” di Sert fino alle esperienze più estreme e radicali di Marcello D’Olivo, Paolo Soleri o Luigi Pellegrin? Cosa accomuna il paradigma europeo della città ideale alle esperienze americane di Richard Neutra o ai piani di Hilberseimer per una città orizzontale decentratata? O ancora qual è il comune denominatore tra le città di Wright, di Yona Friedman, di Superstudio o Tange? A partire dalla premessa indispensabile costituita da Arturo Soria y Mata, questo libro ritrova nella “città lineare” il concetto in grado di misurare la distanza tra progetti molto diversi tra loro nello spazio e nel tempo e di recuperarli sincronicamente a una dimensione operativa. L’operatività risiede innanzitutto nell'approccio disincantato e antipregiudiziale che analizza i progetti come fatti suscettibili di una classificazione di tipo tecnico-compositivo (fondazione, razionalizzazione, trasposizione, integrazione, sostituzione, ecc.) e per ambiti tematici generali, ma sufficientemente precisati da costituire il campo delle possibilità finite di organizzare “linearmente” la città nuova o la città esistente (la linearità nei piani di espansione, la regionalizzazione, i corridoi metropolitani, la linearità per la città costruita). L’intervento sulla città costruita o quelle configurazioni lineari che rimettono in gioco il rapporto tra città esistenti costituiscono certamente il contributo più utile per il progetto della città presente-futura e concorrono ad ampliare quel “corpus” specifico della disciplina che si rigenera continuamente nel rapporto tra architettura e città.
46,00 43,70

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