Graphe.it: Techne minor
Film bestiali. Noi e gli animali del nostro cinema: cosa ci dicono, cosa simboleggiano, come lo fanno
Alessandro Fiesoli
Libro: Libro in brossura
editore: Graphe.it
anno edizione: 2025
pagine: 154
Divertimento, sorpresa, compassione, rabbia, terrore: gli stati d’animo che si possono suscitare mostrando un animale sullo schermo sono illimitati, ma quali sono le modalità che registi e sceneggiatori utilizzano per farlo? E per veicolare quali concetti? Questo libro non è, come si potrebbe sospettare, un catalogo di film che parlano di belve e di cuccioli; si tratta piuttosto di un invito a interpretare il nostro mondo attraverso un filtro capace di rendere nitidi i significati nascosti dei film che evocano il regno animale, da Cocainorso a The lobster, da Ratatouille a Lamb. Grazie a quest'ottica inedita scopriamo che lungo i percorsi della Settima arte si aprono scenari inesplorati e sorprendenti, da cui è possibile osservare il modo in cui mettiamo in scena attraverso la bestia temi ingombranti come le trasformazioni delle nostre città, le tentazioni della giustizia privata, la crisi del maschio moderno, le conquiste del femminile, la maternità e i rapporti famigliari. In questo modo il testo diventa una lente al servizio dello spettatore contemporaneo: offre un'occasione che sta a noi cogliere, curvare e applicare alle nostre stesse visioni. Gli animali al cinema non sono solo comparse: diventano potenti simboli per raccontare emozioni, conflitti e cambiamenti della società. In Film bestiali, Alessandro Fiesoli ci guida in un viaggio tra pellicole come Cocainorso, The Lobster, Ratatouille e Lamb, svelandone i significati nascosti. Attraverso una lente originale, il libro esplora temi universali come la giustizia, le trasformazioni urbane, la maternità e i rapporti famigliari. Un invito a scoprire nuove prospettive nel nostro rapporto con il cinema e con il regno animale.
Aguzzare la vista. I maestri del cartellonismo nei classici del cinema italiano
Paola Biribanti
Libro: Libro in brossura
editore: Graphe.it
anno edizione: 2025
pagine: 180
Hai mai notato che i classici del cinema italiano sono disseminati di opere d’arte contemporanea? Sono i manifesti pubblicitari d’autore, nati dal genio dei massimi esponenti dell’arte cartellonistica (Leonetto Cappiello, Armando Testa, Gino Boccasile, Marcello Dudovich…). Ai tempi della realizzazione di Poveri ma belli, Ladri di biciclette o Dramma della gelosia, quei manifesti erano mere componenti dell’arredo urbano o, il più delle volte, strumenti di pubblicità più o meno occulta, che lo spettatore odierno, concentrato sull’intreccio, rischia di non notare. Paola Biribanti, grazie a un meticoloso lavoro di ricerca, ha affiancato i fotogrammi dei film, in cui quei manifesti (integralmente o in parte) vengono inquadrati, e i manifesti stessi. Ne è derivato uno spaccato della storia dell'Italia, con i suoi usi, costumi e strategie di comunicazione, a partire dagli anni Trenta, con l’introduzione del sonoro nel cinema, fino agli anni Settanta, che, con la chiusura di Carosello, segnano la fine dell’epoca cartellonistica.
I signori della miniera. Gli uomini che fecero la Società Monte Amiata (1897-1945)
Marco Fabbrini
Libro: Libro in brossura
editore: Graphe.it
anno edizione: 2024
pagine: 266
Le vicende che riguardano la storia dell’estrazione mineraria del Monte Amiata costituiscono un risvolto ingiustamente trascurato della storia dell’impresa italiana. Per comprenderlo, Marco Fabbrini parte da una prospettiva ampia e illustra la gestione legislativa e operativa delle escavazioni dagli albori del diritto minerario europeo, nelle prime formulazioni del XVIII secolo, proseguendo poi la trattazione fino alla fine della Seconda guerra mondiale. Un tesoro di documenti e testimonianze permette di ricostruire un percorso fatto di regolazione normativa, profitto, politica ma soprattutto persone: l'Autore fornisce un profilo estremamente interessante del complesso legame fra potere governativo (che, vale la pena sottolinearlo, attraversa in quel lasso di tempo monarchia, dittatura e democrazia), ingegneri e impresari d’oltralpe, istanze degli intermediari e dei lavoratori. L’attenzione dello studio si concentra soprattutto sui quadri dirigenti e sull’analisi di quanto le loro scelte – spesso dipendenti anche da carattere, capacità, competenze, nonché da esperienze professionali – abbiano influenzato la storia dell'azienda. Ne emerge il resoconto di uno sviluppo industriale e tecnologico tutt’altro che lineare, che si intreccia con le grandi tappe della Storia, ma dà testimonianza anche delle vite di chi nella miniera ha cavato la pietra, posato i binari, scambiato lettere con gli avvocati o preso «una bella lavata di testa» per aver fatto a botte col caporale. In definitiva, un lavoro di analisi di varie figure apicali volto a delineare una più vasta descrizione di storia d'impresa.
Giardino e rizoma. Il giardino rinascimentale come cartografia nomade, da Ficino a Deleuze
María del Carmen Molina Barea
Libro: Libro in brossura
editore: Graphe.it
anno edizione: 2024
pagine: 166
Mai come nel Rinascimento fiorentino il giardino si è fatto modello del mondo: nato e nutrito nella culla dell’Accademia neoplatonica, questo luogo naturale ha la sua essenza nel proprio rivestimento filosofico, nella visualizzazione che se ne può fare. A partire dal topos fisico e metaforico, l’autrice conduce una lettura dei giardini all’italiana di epoca rinascimentale mescolando la prospettiva estetica a quella prettamente ontologica. Alla mappa cinquecentesca sovrappone un filtro, quello delle cartografie di Gilles Deleuze e Félix Guattari, che si rivela sorprendentemente compatibile, pur se spesso di segno opposto: il rizoma è contrapposto all’albero; dentro l’ordine tipizzato, che già in sé ha una direzione manierista, cerca spazi di fuga il movimento destrutturante del post-strutturalismo. In definitiva i giardini ficiniani «si prestano a essere interpretati come carte del desiderio inconscio e dispositivi di produzione della soggettività». Al lettore è chiesto di avventurarsi nel labirinto dei viali con spirito critico e gusto del dibattito, in modo da assistere con pieno godimento al dialogo fra posizioni filosofiche distanti. La leggera inquietudine che potrebbe coglierlo al momento di varcare i cancelli sia compensata dalla promessa che questo volume avanza a buon diritto: nomade in questo spazio, assisterà alla propria metamorfosi interiore.
Le persecuzioni contro i cristiani nell'Impero romano
Raúl González Salinero
Libro: Libro in brossura
editore: Graphe.it
anno edizione: 2024
pagine: 172
Il tema delle persecuzioni è oggetto di interesse scientifico fin dal secolo XIX e ha costituito l'argomento di svariati romanzi e film nel corso del secolo scorso. La storiografia tradizionale, sviluppatasi fondamentalmente in ambiente ecclesiastico, ha contribuito decisamente a sedimentare nell'inconscio collettivo una serie di miti e stereotipi ideologici che, spesso, non corrispondono alla verità storica. A partire dallo studio critico e minuzioso delle fonti antiche - e basandosi sugli apporti più recenti dell'attuale storiografia - l'autore cerca di evidenziare in quest'opera l'origine, le cause, lo sviluppo e il fiasco storico delle persecuzioni contro i cristiani nell'Impero romano. Ne viene fuori una sintesi critica rigorosa che intende svelare il vero significato di questo episodio storico, tanto essenziale nello sviluppo del cristianesimo (articolato in buona parte sul ricordo e sull'esaltazione del sangue sparso dai santi martiri) quanto falsato dall'anchilosata deformità dei miti e delle leggende alle quali ha dato origine. Prefazione di Mauro Pesce.
Anna Magnani. Racconto d'attrice
Chiara Ricci
Libro: Libro in brossura
editore: Graphe.it
anno edizione: 2023
pagine: 146
Nannarella. A questo soprannome affettuoso corrisponde un’artista, una donna con una consapevolezza di sé acuta fino a divenire tagliente: ciò emergeva chiaramente nelle interviste, quando l’attrice riconosceva in modo quasi impietoso la mancanza d’affetto patita, le debolezze ben nascoste sotto i proverbiali momenti di furia, un certo spregio dell’opinione altrui, ma soprattutto la propria complessità, che la rendeva difficile da incasellare, da etichettare, e – come lei stessa dichiarava – “profondamente umana”. È intorno a questa identità multiforme che si costruisce il presente volume: crediamo di conoscere questa celebrità (insieme vicina e lontana rispetto alle esistenze del proprio pubblico); invece, attraverso le parole di Chiara Ricci, ci accorgiamo che Anna Magnani è ancora tutta da interpretare e forse non ci sarà mai del tutto svelata, come è giusto che sia. Più che una biografia, questo libro è un’analisi intuitiva, psico-emotiva: l’autrice mette il proprio rigoroso approccio di ricerca al servizio di un racconto non convenzionale. Superfluo e improduttivo sarebbe stato ripercorrere meccanicamente nomi, date, luoghi, titoli (che pure ci sono): si guarda qui alla storia della diva attraverso una prospettiva inedita, che permette uno sguardo diretto e nuovo. Il legame fra Anna e il teatro – la “migliore scuola” che le fece “spuntare le ali” – è intimo, più viscerale forse di quello con il cinema: è lì che la magnifica attrice riceve il suo primo vero applauso, il primo “brava”, l’inizio di un nutrimento tanto atteso per uno spirito così difficile da accontentare. Questa sarà la chiave di lettura dalla quale guardare a tutta la sua carriera. Leggere queste pagine sarà un piacere per gli appassionati, che vi troveranno molto, e una sorpresa per chi conosce solo per sommi capi la vita artistica e privata di Anna Magnani, della quale non potrà che innamorarsi. Prefazione di Italo Moscati, introduzione di Franco D'Alessandro.
Palme, datteri e risate. Il Salone Internazionale dell'Umorismo di Bordighera (1947-1999)
Paola Biribanti
Libro: Libro in brossura
editore: Graphe.it
anno edizione: 2022
pagine: 200
Qual è il denominatore comune fra Giovannino Guareschi, Giulio Andreotti, Mordillo, Jacovitti, Peynet, Renzo Arbore, Quino e Maurizio Costanzo? Aver vinto la Palma d’oro al Salone Internazionale dell’Umorismo di Bordighera, ovvero il massimo riconoscimento alla prima – e per molto tempo unica – manifestazione del settore in Italia e nel mondo. Nato all’alba della Liberazione e continuato fino alle soglie del Duemila, il Salone ha attratto umoristi da ogni angolo del pianeta, superando differenze culturali, barriere linguistiche e cortine di ferro. Dal 1947 al 1999, tra la fine di luglio e i primi giorni di agosto nella città ligure è stato tutto un brulicare di talenti di penna e matita, un assegnare Palme e Datteri d’oro e d’argento, uno stringere amicizie diventate storiche e un imbattersi costante nei mostri sacri dell’umorismo internazionale. In tutto quel bailamme colorato e poliglotta, solo in un luogo regnava la calma: in Corso Italia n. 46, la cartolibreria di Cesare Perfetto, patron del Salone. Attingendo al materiale d’archivio e con la complicità di numerosi protagonisti delle varie edizioni, Paola Biribanti ha riacceso i riflettori su una manifestazione unica e irripetibile, che ha aperto una finestra sul mondo quando Internet non c’era e fatto emergere con leggerezza i lati migliori dell’italianità.
Fui io che la difesi a viso aperto. Friedrich Ammann e la nascita della miniera di Abbadia San Salvatore
Marco Fabbrini, Claudia Maccari
Libro: Libro in brossura
editore: Graphe.it
anno edizione: 2022
pagine: 138
Friedrich Ammann (1864-1910) è stato il primo direttore della miniera di Abbadia San Salvatore (Siena) e della Società Anonima delle Miniere di Mercurio del Monte Amiata. La sua epopea personale è figlia di una storia ancora poco conosciuta sia negli aspetti più rilevanti che ne hanno caratterizzato le decisioni amministrative ed esecutive, sia nei risvolti, talvolta molto complessi, che hanno costellato la sua giovane esistenza. "Fui io che la difesi a viso aperto" ricostruisce la biografia di questo personaggio fondamentale per la storia della Società Monte Amiata, di Abbadia San Salvatore e della montagna amiatina. Introduzione di Gerardo Nicolosi.
Terroristi nella storia antica. Atti di terrorismo nell'antichità romana
Luca Montecchio
Libro: Copertina morbida
editore: Graphe.it
anno edizione: 2018
pagine: 200
La parola terrorismo ha origine dal termine latino terror che significa alicui terrorem ferre, propriamente «portare terrore a qualcuno» ma anche «terrorizzare qualcuno». Per parlare di terrorismo servono alcuni presupposti: manifestazioni in atti violenti di distruzione destinate a intimidire e terrorizzare la popolazione, provocando perdite umane e danni materiali; chi agisce - singoli o organizzazioni - non lo fa per interesse personale (vendetta, arricchimento o follia); i membri di un'organizzazione criminale cercano di commettere atti violenti senza essere identificati; l'atto terrorista è, seppur sui generis, di carattere politico dal momento che l'organizzazione pretende di distruggere l'ordine sociale e politico esistente o obbligare il potere a cambiare una decisione presa. È possibile supporre l'esistenza di forme e/o atti di terrorismo in epoca antica? Sì, senza dubbio. Tuttavia si deve evitare di confondere le epoche e di cadere nell'errore di applicare aspetti e caratteri di questioni contemporanee alla storia antica. Nel corso della storia romana annoveriamo vari episodi che possono essere considerati come «atti terroristici». La storiografia, fino a ora, li ha valutati meri «atti di guerra», ma una rilettura è necessaria.
L'amante di se stessa. Vita di Madame Rimsky-Korsakov
Andrea Biscàro
Libro: Copertina morbida
editore: Graphe.it
anno edizione: 2018
pagine: 178
«A Parigi si ride degli dei, dei re, dell'amore, si ride di gusto, si ride delle illusioni, si ride persino quando si soffre, e quello che non si accetta è la serietà, e tutti hanno la pretesa d'averla». Diceva così Madame Varvara Rimsky-Korsakov, russa, parigina d'adozione, protagonista di un avvincente viaggio nell'Europa aristocratica della seconda metà del XIX secolo. Varvara è una bionda fatale dal fascino slavo. Alta e snella, seduce con un semplice sguardo. Sempre al centro della cronaca parigina, amante del canto, colta e raffinata suscita l'invidia di cortigiane e principesse. "L'amante di se stessa" conduce il lettore nel mondo cinico e incantato dei saloni da ballo e dei salotti di San Pietroburgo e Parigi. E sarà di nuovo lei: la Venere tartara, il cui ritratto troneggia ai giorni nostri in una delle sale espositive del Musée d'Orsay, ai bordi della Senna.