Hobby & Work Publishing: Noir

Mike Ballard non è un poliziotto abituato a fare del bene. La mazzetta è il suo pane quotidiano. Perciò non riesce neppure a capire cosa lo spinga ad accettare di andare in carcere a incontrare Earl Walker, condannato a morte per l'omicidio di Ruby Venuto, una ragazza che non era proprio una santa. Mike non ha pietà di Walker, non ne ha per nessuno. E nemmeno pensa che quell'ometto insignificante sia innocente. Eppure... Walker lo impressiona, ma si sofferma non più di un attimo per esaminare un dubbio che gli ronza dentro. Non sono affari suoi... E Mike Ballard non fa niente se non è per il proprio tornaconto. Poi arriva Peggy, la moglie del condannato, a supplicarlo con una disperazione composta. Peggy crede nell'innocenza del marito. È una donna semplice, che a prima vista appare a Ballard come una giovane casalinga senza fascino... In realtà Mike è rimasto sedotto dall'innocenza, dalla bellezza sommessa di quella donna priva di malizia. Perde la testa per lei senza nemmeno toccarla, senza nemmeno essere provocato. Fino a scoprirsi disposto, per essere degno di Peggy, a inerpicarsi per il sentiero tortuoso e irto di pericoli della redenzione...

Stati Uniti, costa occidentale. È notte fonda. Helen, una donna minuta ma attraente, entra in una tavola calda di San Francisco e ordina un caffè. Dopo averlo bevuto confessa di non avere il denaro per pagarlo. Harry, che lavora come barista nel locale, si offre di aiutarla. Non può nascondere di essere attratto da quella misteriosa e sfortunata ragazza, ma non ha progetti. Lei è un'alcolizzata, lui un artista fallito che intrattiene una relazione autodistruttiva con innumerevoli vizi estremi. Harry accoglie in casa Helen, il loro amore è immediato e fulminante. Ma nessuno dei due riesce a sottrarsi al proprio destino che, a causa della comune dipendenza dall'alcol, li trascina sempre più in basso, dove abbrutimento e dolore non sono più sopportabili...

Nell'ufficio di Lew Archer appare una signora energica e misteriosa che lo assume per rintracciare Lucy Champion giovane infermiera di colore. La ragazza, che lavorava al suo servizio, è sparita portando con sé alcune cose che avevano un valore relativo, ma la donna si rifiuta di dare ad Archer informazioni più precise sulle ragioni del suo incarico. Evita addirittura di dirgli il suo cognome, gli dice che si chiama Oona e, dopo un botta e risposta sarcastico, se ne va stizzita. Archer è abituato agli incarichi destinati a rivelarsi delle rogne. Ma forse è così solo perché non sa farsi gli affari suoi, è un maledetto impiccione con un senso morale che non demorde mai. Così, una volta rintracciata Lucy, si mette a pedinarla e davanti ai suoi occhi comincia a dispiegarsi uno scenario intricato, pieno di lati oscuri. E non appena scoprirà Lucy ammazzata nella squallida camera di un motel, Archer vedrà la vicenda legarsi a quella della scomparsa da casa del ricco Charles Singleton, in un succedersi di delitti e nuovi sospetti che, come al solito, lo porteranno a varcare la soglia dietro cui si nascondono i torbidi retroscena dell'alta borghesia californiana.

Philips Thomas è un barbone accolto da una missione di Chicago. Ma le sue sono solo le mentite spoglie di un uomo che sta sfuggendo alla giustizia. In realtà si chiama Mark Harris ed è un avvocato californiano senza scrupoli: ha difeso assassini e rapinatori comperando giurie e verdetti. Ma ha fatto l'errore di uccidere sua moglie e, per sottrarsi alla giustizia, ha inscenato la propria morte. May Hill, giovane vedova, benefattrice della missione, si invaghisce di lui e lo assume come autista. La donna vive nella casa in cui il suo ex amante, un delinquente di Chicago, ha ucciso il marito. La signora Hill ha comportamenti poco chiari, ma Harris approfitta della situazione avviando una relazione da cui pensa di avere tutto da guadagnare...

Lew Archer è assunto dalla signora Lawrence di Santa Monica a cinquanta dollari al giorno per ritrovare sua figlia Galatea, detta Galley. Per prima cosa scopre che la ragazza si è sposata con un piccolo gangster, Joe Tarantine. Ma subito dopo un boss del giro grosso che traffica in stupefacenti e affini offre ad Archer cinquemila dollari per trovare Tarantine, sparito probabilmente con una partita di droga. D'altra parte Archer finisce per trovarsi coinvolto personalmente nel caso: qualcuno viene ucciso con la sua pistola. La caccia rischia così di trasformarsi anche in una fuga, che lo porta dapprima a Palm Springs, poi a San Francisco in una girandola di andirivieni frenetica e pericolosa in cui passa in rassegna una galleria di personaggi coinvolti nel gigantesco imbroglio. Dopo aver incontrato lungo la sua strada cadaveri, truffatori e ragazzine che si drogano e si prostituiscono, Archer scopre ancora una volta che colpevoli e innocenti finiscono per essere risucchiati nella stessa macina, in un indistinguibile miscuglio di dolore e sangue.

Jimmy Blackburn è un ragazzo curioso e tempesta di domande tutti gli adulti che lo circondano. Vuole sapere, e per primo si rivolge al padre: inutilmente, visto che costui è un energumeno alcolizzato e dalle reazioni brutali. Ferito nell'intimo dall'ottusità paterna, il ragazzo si indirizza allora ai suoi insegnanti, ma ne riceve solo menzogne o, nel migliore dei casi, risposte ipocrite. Così Jimmy si mette on the road, alla ricerca della verità "per amor di giustizia", in un modo tutto suo. Un modo che non esclude affatto la violenza, il crimine, l'omicidio... Su questo romanzo così si è espresso lo scrittore noir Jim Sallis: "Un thriller che lascia profondamente sconvolti e che riporta alla memoria certi mostri affabili e chiacchieroni di Jim Thompson...".

L'affascinante e misteriosa Maude Slocum si presenta nello studio di Lew Archer portando con sé una lettera anonima diretta a suo marito James. Il testo è esplicito nelle sue accuse: "Caro signor Slocum, un giglio che marcisce puzza più di un'erbaccia. È mai possibile che non sia al corrente delle attività extraconiugali di sua moglie?". Chi odia così tanto Maude Slocum da volerne mettere in piazza la vita privata? Archer si mette sulle tracce dell'ignoto ricattatore, ed è l'inizio dell'incubo. Una nuova inchiesta per Lew Archer, l'investigatore reso celebre dalle interpretazioni di Paul Newman. Risoluto, testardo, ironico, Archer non è solo un detective al servizio della giustizia ma, come e più di Philip Marlowe e Sam Spade, "l'uomo migliore per il mondo peggiore".

A Duke Warren, proprietario immobiliare irascibile ma simpatico, piace andare a caccia di anatre di prima mattina. Una passione che può costare cara se, mentre siete nella palude, vicino a voi viene messo in scena un finto suicidio. Se poi la polizia scopre che il presunto suicida è l'amante di vostra moglie, siete proprio in guai grossi. Del resto Duke, sposato con la provocante Frances, è roso dalla passione e dalla gelosia, e non sa come uscirne. Il destino deciderà per lui, scagliandolo in un intrigo mortale. Ma per sua fortuna Duke potrà contare su una fedele e scaltra segretaria, pronta a tutto pur di difenderlo...

Ralph Sampson, un ricco petroliere che si è fatto da solo, come molti milionari californiani ama frequentare personaggi stravaganti. Per esempio Claude, santone alla guida di una setta di adoratori del sole, a cui Sampson ha regalato un'intera montagna. Oppure Fay Estabrook, una ex stella del cinema in declino, che si diletta di astrologia. E quando Sampson sparisce e si sospetta un rapimento, a sua moglie Elaine non rimane altro che assumere un investigatare privato: Lew Archer. Ma la ricerca dell'uomo, apparentemente svanito nel nulla, costringerà Archer a fare la conoscenza della famiglia Sampson e del suo entourage.

I combattimenti tra i galli sono uno "sport" crudele e sanguinario, ma è soprattutto uno sport per uomini d'onore, per machos irriducibili. Frank Mansfield è uno di questi uomini. Frank non parla da due anni e sette mesi, il suo mutismo è frutto di un voto del silenzio che si è auto-imposto fino a quando non realizzerà il sogno della sua vita: vincere il titolo di Allenatore di Galli dell'Anno. Una storia brutale di passioni assolute, nella migliore tradizione della narrativa sudista americana, da Faulkner a Flannery O'Connor, e in cui a morire non sono gli esseri umani ma ogni tipo di illusione.

Le sorelle Hudson vivono in una grande casa che ha visto tempi migliori, come le loro vite. Jane è stata una bambina prodigio, star teatrale con il nome di Baby Jane. Ma la sua carriera si è arrestata a 12 anni. Il successo della minore Blanche è invece arrivato con il cinema di Hollywood, che la resa diva indiscussa della commedia sentimentale. Ora però vive su una sedia a rotelle, vittima di un incidente e Jane nutre nei suoi confronti un sentimento contraddittorio, di odio e amore, ai confini della patologia. La situazione esplode quando in televisione cominciano a programmare vecchi film di Blanche. L'ex stella hollywoodiana si trova allora in balìa di Jane e della sua crudeltà. Ma chi è davvero il carnefice? Vero e proprio grand guignol, ma con senso della misura (secondo un felice giudizio della stampa americana), "Che fine ha fatto Baby Jane?" catapulta il lettore in un microcosmo claustrofobico di odio, gelosia e vendetta, affidandosi a una progressione inarrestabile di suspense e sfoderando un colpo di scena finale. Da questo romanzo è stato tratto il film dall'omonimo titolo, per la regia di Robert Aldrich e l'interpretazione di Bette Davis e Joan Crawford.

In una casa isolata nei pressi di Taos, nel New Mexico, è stata assassinata una ragazza: Jenny Ames. Nessuno sa da dove provenisse, o perché sia stata uccisa, o che fine abbia fatto il suo assassino. Otto anni dopo George Weaver, agente immobiliare vittima di un esaurimento nervoso, si trasferisce nel periodo estivo a Taos, per rilassarsi. Lì incontra l'amico scrittore Luke che, oberato di impegni, gli propone di scrivere al suo posto, per un rotocalco di cronaca nera, un pezzo su quel delitto mai risolto. In realtà della donna si sa ben poco: persino il suo nome potrebbe essere falso. Pian piano la ricerca della verità diventa la sua ossessione. Ma alla fine arriva vicino a una verità che, inaspettatamente, sembra riguardarlo da vicino. Anche troppo da vicino.