Il Margine: Viva voce
Dire Dio nella lingua materna
Luisa Muraro, Lucia Vantini
Libro
editore: Il Margine
anno edizione: 2021
pagine: 160
Il pane di farina. Conversazioni al tramonto di un mondo
Piergiorgio Cattani
Libro: Libro in brossura
editore: Il Margine
anno edizione: 2016
pagine: 200
In questo libro/intervista, in cui per la prima volta ricordi biografici si intrecciano con riflessioni sull'esistenza e sul presente del mondo, don Marcello Farina, in dialogo con un appassionato studioso, offre a tutti il suo «pane» quotidiano, fatto di pensieri scaturiti dalla Parola della Bibbia e dalla voce della coscienza, parole che hanno accompagnato il suo magistero di prete e di docente. Abramo e Ulisse, Paolo e Socrate, ma anche Nietzsche, Kierkegaard, Bonhoeffer sono i punti di riferimento di un'originale proposta che attraversa la teologia e la filosofia, la politica e la contemplazione, riuscendo a parlare a tutti con un linguaggio diretto ed efficace. Al tramonto di un mondo - e di un modo di intendere la fede cristiana - e di fronte all'oscurità e alle speranze di questa epoca, don Farina chiama ciascuno a una nuova alba di rinnovamento, possibile soltanto attraverso la responsabilità positiva per il futuro.
A onor del vero. Piazza Fontana. E la vita dopo
Libro: Libro in brossura
editore: Il Margine
anno edizione: 2012
pagine: 176
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al "Giorno della Memoria" dedicato alle vittime del terrorismo, in occasione del 40° anniversario della strage di Piazza Fontana ha detto che "ricordare quella strage e con essa l'avvio di un'oscura strategia della tensione, come spesso fu chiamata, significa ricordare una lunga e tormentatissima vicenda di indagini e di processi, da cui non si è riusciti a far scaturire una esauriente verità giudiziaria". Il Presidente ha ribadito l'importanza "di una riflessione collettiva, sullo stragismo come sul terrorismo, in uno con lo sforzo costante per coltivare e onorare la memoria delle vittime". Il 9 maggio 2009 ha offerto l'occasione per "accomunare nel rispetto e nell'omaggio che è loro dovuto i famigliari di tutte le vittime - come ha detto con nobili parole Gemma Calabresi - di una stagione di odio e di violenza. Rispetto ed omaggio dunque per la figura di un innocente, Giuseppe Pinelli, che fu vittima due volte, prima di pesantissimi infondati sospetti e poi di un'improvvisa, assurda fine? Qui si rompe il silenzio su una ferita, non separabile da quella dei 17 che persero la vita a piazza Fontana e su un nome, su un uomo, di cui va riaffermata e onorata la linearità, sottraendolo alla rimozione e all'oblio".
I miei occhi hanno visto
Ágnes Heller
Libro
editore: Il Margine
anno edizione: 2012
pagine: 152
Da marxista a liberal-democratica, dissidente ed esiliata, Ágnes Heller (nata in una famiglia ebrea di Budapest nel 1929) racconta - in questo libro-intervista - la sua straordinaria avventura di vita e di pensiero attraverso il secolo dei totalitarismi e delle utopie. Il padre, anarchico e scrittore. La vita nel ghetto. Il maestro indimenticato, Gyorgy Lukacs. E poi l'abbandono dell'Ungheria nel 1973, l'Australia e New York. E dopo la caduta del Muro e la fine del comunismo, il ritorno a Budapest, cuore inquieto dell'Europa, attraversato da sussulti neonazionalisti. E una passione speciale per l'Italia: "Fu il mio primo viaggio in Occidente. Nelle vie, nelle chiese, nelle case, nei palazzi di Firenze ho incontrato un sogno, o meglio, ho incontrato il mio sogno di un mondo adeguato all'uomo".
Inti-Illimani. Storia e mito
Eduardo Carrasco
Libro: Libro in brossura
editore: Il Margine
anno edizione: 2010
pagine: 128
Con il golpe militare del settembre 1973, che mette fine al governo e alla vita di Salvador Allende, il Cile imbocca la strada terribile della dittatura. E per migliaia di democratici cileni comincia la strada obbligata e dolorosa dell'esilio. Tra questi esuli cileni, i più famosi diventano i componenti del gruppo musicale degli Inti Illimani, che portano in Europa e in Italia la sonorità, la magia e la malinconia della musica andina, insieme al messaggio della loro resistenza irriducibile al fascismo e all'autoritarismo, della loro instancabile lotta per la democrazia e per i diritti umani. Uno che li conosce bene, anzi benissimo - Eduardo Mono Carrasco, un altro esule - racconta in questo libro per la prima volta la lunga avventura degli Inti Illimani, visti da vicino. Carrasco è infatti l'artista di murales che illustra i concerti degli "Inti Illimani Histórico" con le sue opere realizzate in diretta, create mentre loro suonano e cantano. Come succederà dal prossimo luglio 2010, con la nuova tourneé italiana dello storico gruppo. Come quando, il 6 settembre 1975, due anni dopo il colpo di Stato a Santiago, insieme a Pilar, Cucho e Fernando, componenti della "Brigada Muralista Pablo Neruda", Carrasco realizzò il suo murale nell'imponente scenario dell'Arena di Verona: "Le bandiere cilene apparivano ovunque, gruppi di persone arrivate dai luoghi più lontani gridavano e cantavano El pueblo unido jamas será vencido, altri applaudivano e cantavano canzoni di libertà e della resistenza italiana. Poi, nel buio dell'Arena, una luce, una sola luce, illumina Joan, la vedova di Victor Jara. Il poeta cantautore, l'undici settembre del 1973, era stato catturato e rinchiuso nello stadio Chile di Santiago. Rinchiuso e poi ucciso non prima di avergli tagliato le mani (mani con cui suonava la chitarra), in segno di spregio".
Sedie vuote. Gli anni di piombo: dalla parte delle vittime
Libro: Libro in brossura
editore: Il Margine
anno edizione: 2009
pagine: 360
In seguito al riaccendersi del dibattito sugli anni di piombo e sulla scia della profonda impressione suscitata dal libro di Mario Calabresi, Spingendo la notte più in là, una trentina di giovani dei licei e dell'università di Trento ha avviato lo scorso anno un lungo e approfondito percorso di ricerca attraverso le vicende dolorose e complesse degli anni Settanta. Al centro di questo percorso, che ha impegnato i ragazzi tutte le domeniche per un anno intero, è stato posto l'incontro con i familiari delle vittime, con coloro che a causa della violenza hanno dovuto convivere con la presenza di una sedia vuota nella loro casa. Ne sono nati i dialoghi sinceri e potenti riproposti in questo libro, nei quali sono state toccate non solo le questioni più delicate e cruciali della storia recente della nostra democrazia, ma anche dimensioni fondamentali per la memoria collettiva, quali quelle del dolore, della verità, della giustizia, del perdono, del silenzio e delle parole, della violenza, della responsabilità, della solitudine, della solidarietà umana, delle condizioni per la costruzione di una cittadinanza attiva. Il percorso, nato attraverso un metodo di lavoro rigoroso, ha imposto ai ragazzi un grande impegno di lettura e di approfondimento che traspare dalla densità dei dialoghi e dalla pregnanza delle questioni in essi proposte.
Sotto le stelle di un film
Pupi Avati
Libro: Libro in brossura
editore: Il Margine
anno edizione: 2008
pagine: 280
"La casa delle finestre che ridono" a "Una gita scolastica", da "Regalo di Natale" a "Il cuore altrove" Pupi Avati ha saputo raccontare come pochi altri i sogni, le paure e gli innamoramenti di generazioni di italiani, dal primo all'ultimo Novecento, fino al Duemila. Senza rinunciare a incursioni nella storia del Medioevo, nel favolistico, nel surreale. Ma chi è davvero Pupi Avati, tra horror e nostalgia, crudeltà e tenerezza, regista sempre sorprendente, spiazzante, politicamente scorretto? Questo libro è un'autobiografia raccontata senza pudori e senza ipocrisie, che parte dai ricordi di infanzia (il bisnonno americano, i bombardamenti su Bologna visti da Sasso Marconi, i primi soldi rubati alla mamma), attraversa gli amori e le passioni della giovinezza (le belle ragazze, la banda di jazz, la voglia di uccidere Lucio Dalla perché suonava troppo bene il clarinetto) fino all'avventura del cinema, dalle prime pellicole fallimentari alla fama e agli alterni successi. Attrici fascinose e attori alter ego risorti da carriere sfortunate, storie di amore e tradimento, in bilico fra dramma e commedia, la vita rispecchiata nello schermo: Avati mette a nudo fede e peccati, incubi e desideri della sua storia di provinciale curioso delle storie del mondo. Una "confessione" che è come un romanzo. Con la testimonianza del fratello produttore, Antonio Avati.