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Il Mulino: Pubblicazioni SVIMEZ

Dal Mezzogiorno. Riflessioni e convinzioni dall'interno della SVIMEZ

Paolo Baratta

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2024

pagine: 456

Questo volume presenta una rilettura di quanto è stato fatto e di quanto non è stato fatto per promuovere l'industrializzazione del Mezzogiorno e l'unificazione economica della penisola, dal dopoguerra in poi. Un esame degli eventi, favorito dalla diretta partecipazione dell'autore alla vita della Svimez, a partire dal 1967 e fino al 1978: un decennio cruciale nel quale «culminò l'epoca della grande crescita, ma culminò anche l'azione pubblica a favore dello sviluppo del Mezzogiorno», in seguito depotenziata. Se in via generale l'esame conferma che il tempo delle decisioni di politica economica non è sempre rinviabile, nel merito ribadisce la costante necessità di una corretta e utile identificazione del «divario» nord-sud e di una chiara distinzione tra le compiacenti politiche di sostegno e le ben più impegnative politiche di sviluppo.
38,00 36,10

L'evoluzione della bioeconomia circolare. Un motore per lo sviluppo industriale dell'Italia e del Mezzogiorno

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2024

pagine: 424

La bioeconomia circolare è un modello di sviluppo che può permettere all'Italia e, in particolare, al Mezzogiorno di individuare percorsi di crescita inediti. Occorre, però, mettere a sistema le tante potenzialità esistenti con orientamenti coerenti di politica economica, una governance ben delineata dei fenomeni in corso, un nuovo impegno delle imprese e delle forze sociali, una focalizzazione degli investimenti su precisi obiettivi di cambiamento e, non ultimo, un rafforzamento della relazione tra formazione, ricerca e trasformazioni industriali. Il volume analizza le caratteristiche di questa evoluzione - che già oggi vede l'Italia tra i protagonisti a livello globale - e le modalità con cui la bioeconomia circolare può fornire un contributo essenziale al riposizionamento dell'insieme del Paese sulla frontiera dell'innovazione avanzata. Ne risulta un quadro di riferimento aggiornato su un metasettore nevralgico per il futuro, utile anche per aprire un confronto di largo respiro sull'avvenire produttivo italiano e meridionale.
32,00 30,40

Rapporto Svimez 2023. L'economia e la società del Mezzogiorno. Cittadinanza, lavoro, imprese: l'inclusione fa crescere

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2024

pagine: 568

Nel biennio 2021-2022, l'Italia è ripartita più velocemente dell'Europa e il Mezzogiorno ha agganciato la ripresa. È stato determinante il ruolo delle politiche dal tenore straordinariamente espansivo, ma molto debole il contributo dell'industria alla crescita del Sud. Il quadro macroeconomico corrente è complicato dall'impatto dell'inflazione su salari e consumi, dall'intonazione restrittiva della politica monetaria, dagli spazi di bilancio pubblico sempre più ristretti, dai ritardi e dai limiti di impostazione del PNRR italiano. La riduzione delle disuguaglianze è, insieme, questione di equità e leva della crescita. La necessità di scongiurare i rischi di ampliamento delle disuguaglianze tra individui, imprese e territori convive con l'esigenza di cogliere le opportunità trasformative delle transizioni gemelle, dando priorità agli interventi per la coesione sociale, al rafforzamento dell'apparato produttivo, all'accelerazione degli investimenti. Finalità che richiedono un forte coordinamento centrale delle politiche ordinarie e di coesione europea e nazionale. Un'impostazione incompatibile con un'autonomia differenziata che indebolisce l'azione redistributiva dello Stato e frammenta le politiche di sviluppo. Con il Rapporto di quest'anno, la SVIMEZ ritorna sul tema dei divari di cittadinanza Nord/Sud in ambiti chiave quali istruzione, mobilità e sanità. Lo fa aggiornando le proprie analisi alla luce delle novità intervenute nelle politiche pubbliche, con particolare riferimento alle opportunità offerte dal PNRR. I divari di genere e generazionali vengono discussi in una prospettiva europea, per la loro natura di questioni nazionali che al Sud trovano manifestazioni più intense. Come il «gelo» demografico, che investe l'intero Paese, ma che nel Mezzogiorno si somma alle migrazioni delle giovani generazioni. Il Rapporto dedica attenzione alle nuove opportunità del Mezzogiorno nella riconfigurazione delle catene globali del valore, per le specializzazioni già presenti e per il suo potenziale attrattivo nei settori a elevata tecnologia legati alle transizioni digitale ed energetica. Opportunità da cogliere con politiche industriali attive per l'integrazione del Mezzogiorno nelle filiere strategiche nazionali ed europee.
48,00 45,60

Lineamenti di storia della finanza pubblica in Italia (1861-2011)

Domenicantonio Fausto

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2023

pagine: 904

Opera conclusiva di uno studioso che ha posto la storia finanziaria tra i suoi principali interessi di ricerca, il volume esamina l'andamento della finanza pubblica in Italia nell'arco cronologico che va dal 1861 al 2011, mettendo in rilievo come, sulle scelte di politica economica e finanza pubblica dei governi, e sullo sviluppo economico stesso della nazione, abbiano inciso, fin dal momento dell'Unità, i due nodi, a tutt'oggi non risolti, della precaria situazione finanziaria e della forte diversità tra le realtà regionali, con la strozzatura rappresentata dalle aree del Mezzogiorno rispetto alle prospettive di sviluppo del resto del paese. Si tratta di un contributo di fondamentale importanza, unico sotto diversi aspetti: per il punto di vista assunto nella narrazione; per l'amplissima documentazione raccolta e utilizzata; per il metodo espositivo impiegato. Dalla trattazione si evince - come osserva l'autore - che «la storia non si ripete mai identica a sé stessa, ma vi è un senso di continuità, che proietta nel presente l'irripetibilità del susseguirsi delle situazioni passate, e che può aiutare a meglio comprenderle».
75,00 71,25

Rapporto Svimez 2022. L'economia e la società del Mezzogiorno

Svimez

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2023

pagine: 568

Il clima di incertezza maturato sulla scena globale dopo i tragici eventi dell'invasione russa dell'Ucraina non ha riscontri in epoche recenti. Il nuovo shock è intervenuto prima che rientrassero del tutto le conseguenze economiche e sociali della crisi Covid-19, cambiando il segno delle dinamiche in corso: rallentamento della ripresa globale; comparsa di nuove emergenze sociali; nuovi rischi operativi per le imprese. L'aggiornamento annuale di contabilità territoriale del Rapporto fornisce il «consuntivo» della ripresa post-pandemia del 2021, alla quale il Mezzogiorno ha partecipato, anche grazie al contributo delle politiche, fino all'arrivo del nuovo shock. L'esplosione dell'inflazione ha esposto l'economia nazionale a nuove turbolenze con conseguenze economiche e sociali che si prospettano più problematiche per le famiglie e le imprese meridionali, riaprendo il divario tra Nord e Sud. Nel Rapporto di quest'anno sono centrali i temi del sociale, del lavoro e del «gelo» demografico: i divari regionali nelle condizioni di accesso ai diritti di cittadinanza divenuti «insopportabili», con particolare attenzione a quelli, in crescita, nella filiera dell'istruzione; la questione della qualità del lavoro, e quella delle basse retribuzioni, i divari di genere e tra generazioni; lo spopolamento del Sud e le sue conseguenze di lungo periodo per l'economia e la società. Una parte del Rapporto è poi dedicata all'analisi del tessuto industriale del Sud, alle sue minori capacità di ammodernamento tecnologico, che sollecita la necessità di una rinnovata politica industriale ed energetica di accompagnamento al riposizionamento strategico delle imprese meridionali nelle catene del valore, lungo le nuove traiettorie dello sviluppo, green e digitale. Tutte questioni legate a doppio filo alle aspettative di rilancio degli investimenti pubblici e privati associate al PNRR. La priorità accordata dalla «nuova» Europa alla coesione economica, sociale e territoriale, accolta nel PNRR, dovrà tradursi in un'effettiva capacità di rispettare le finalità di riequilibrio territoriale superando le criticità fin qui incontrate. Un'occasione, probabilmente irripetibile, per una «ricostruzione» nazionale fondata sugli obiettivi complementari della crescita e della riduzione delle disuguaglianze, riequilibrando le condizioni di accesso ai diritti di cittadinanza e ricomponendo la divaricazione quali-quantitativa tra sistemi produttivi regionali. Obiettivi ambiziosi che dovrebbero investire il complesso delle politiche pubbliche, gestendo opportunamente la coesistenza tra PNRR e politica di coesione europea e nazionale risolvendo lo storico «conflitto» tra politica ordinaria e aggiuntiva.
48,00 45,60

Rapporto Svimez 2016 sull'economia del Mezzogiorno

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2016

pagine: 792

Mentre nel 2015 l'economia mondiale ha rallentato, ridimensionando le attese sulla ripresa dell'Italia (che, pur uscendo dalla recessione dei tre anni precedenti, appare debole nel confronto europeo], per il Mezzogiorno è stato un anno positivo, ben oltre le previsioni, che interrompe sette anni consecutivi di recessione e fa segnare una performance persino superiore al resto del Paese. Il "Rapporto SVIMEZ 2016 sull'economia del Mezzogiorno" mostra i tratti più rilevanti di questa dinamica e chiarisce che la sfida è quella di non lasciare che essa assuma il carattere dell'eccezionalità. La ripartenza si inserisce infatti non solo in un quadro di irrisolta emergenza sociale, ma anche di persistenti fragilità. La crescita dell'anno scorso ha ridotto in misura molto parziale il depauperamento di risorse e di potenziale produttivo provocato dalla crisi, che si esprime ancora troppo debolmente ed è concentrato in alcune nicchie produttive, mentre generalmente si confermano i grandi problemi strutturali di competitività legati alla dimensione e alla composizione settoriale. Tuttavia, l'analisi mostra che la "Grande recessione" ha certamente colpito ma non ha fatto venire meno la capacità del Mezzogiorno di rimanere agganciato, com'è accaduto, pur con fasi alterne, dal Dopoguerra ad oggi, allo sviluppo del resto del Paese. Quest'anno, il Rapporto SVIMEZ, ricolloca il Mezzogiorno al centro di una riflessione sull'intero Paese. La soluzione per i problemi strutturali dell'economia italiana non verrà da una ripresa internazionale a cui "agganciarsi", peraltro gravata da pesanti incertezze. Le condizioni e le sfide per la ripartenza del Paese possono trovare risposta solo nel campo dello sviluppo. A fronte delle previsioni via via peggiorative sull'economia italiana, la prospettiva è di rilanciare il Paese dall'interno.
55,00 52,25

Rapporto Svimez 2015 sull'economia del Mezzogiorno

Rapporto Svimez 2015 sull'economia del Mezzogiorno

Libro: Copertina morbida

editore: Il Mulino

anno edizione: 2015

pagine: 824

Net 2014 l'economia italiana ha stentato a ravviarsi su un sentiero di crescita, con un andamento ancora negativo del Mezzogiorno che ha affrontato, quindi, il settimo anno di recessione ininterrotta. Il "Rapporto SVIMEZ 2015 sull'economia del Mezzogiorno" documenta come la crisi restituisca un Paese ancor più diviso e diseguale. La flessione dell'attività produttiva è stata molto più profonda ed estesa nel Mezzogiorno, con effetti negativi che appaiono non più solo transitori ma strutturali. La forte riduzione degli investimenti ha diminuito la sua capacità industriale, che, non venendo rinnovata, ha perso ulteriormente in competitività. Il rischio è che il depauperamento di risorse umane, imprenditoriali e finanziarie potrebbe impedire all'area di agganciare la possibile nuova crescita e trasformare la crisi ciclica in un sottosviluppo permanente. I cenni al 2015, tuttavia, in particolare sul mercato del lavoro, offrono lo spunto per una riflessione mirata a capire come consolidare i primi segnali positivi manifestatisi nei primi mesi dell'anno ma, soprattutto, con una forte discontinuità rispetto al passato, come costruire una vera e propria strategia nazionale di "sviluppo", all'altezza delle grandi sfide economiche e sociali che abbiamo di fronte.
60,00

Rapporto Svimez 2014 sull'economia del Mezzogiorno

Rapporto Svimez 2014 sull'economia del Mezzogiorno

Libro: Copertina morbida

editore: Il Mulino

anno edizione: 2014

pagine: 838

Anche nel 2013 l'economia italiana ha avuto un andamento tra i peggiori in Europa. L'eredità che lasciano sei anni di recessione è un Paese ancor più diviso e diseguale, dove la crisi sta ridisegnando la geografia economica e sociale del Mezzogiorno. Con effetti non più solo congiunturali ma strutturali: cambia la struttura produttiva, con un peso dell'apparato industriale sempre minore, si manifesta un'evidente incapacità di generare reddito e posti di lavoro, ci si sta sempre più avvitando in una spirale perversa di calo della domanda e disoccupazione. Mentre si aggrava la crisi demografica del Sud, che perderà entro il prossimo cinquantennio più di un quinto della popolazione. Purtroppo, diversamente dal Centro-Nord, non si intravedono segnali di un'inversione di tendenza per il prossimo biennio. Il "Rapporto SVIMEZ sull'economia del Mezzogiorno" documenta quest'anno il persistere di una crisi che si sta sempre più radicalizzando, nella quale l'emergenza economica, contrassegnata da forti rischi di desertificazione industriale, si intreccia con un'emergenza civile e sociale. Per fronteggiare le due emergenze il Rapporto propone alcune direttrici di intervento nel campo delle politiche della formazione, politiche attive del lavoro, politiche di welfare, delle politiche infrastrutturali e di una politica industriale, da rilanciare su scala nazionale, affiancandola con una specifica politica volta a riprendere il processo di industrializzazione del Sud.
62,00

Rapporto Svimez 2013 sull'economia del Mezzogiorno

Rapporto Svimez 2013 sull'economia del Mezzogiorno

Svimez

Libro: Copertina morbida

editore: Il Mulino

anno edizione: 2013

pagine: 1000

Come ogni anno dal 1974, la Svimez pubblica, anche per il 2013, il Rapporto sull'economia del Mezzogiorno, offrendo un completo e aggiornato panorama dell'andamento congiunturale e degli aspetti strutturali dell'economia meridionale e fornendo un'approfondita riflessione sulla politica di intervento nell'area negli ultimi 12 mesi. La recessione che nel 2012 ha colpito l'economia italiana in misura più accentuata rispetto al resto d'Europa, dopo un biennio di leggera ripresa, si è manifestata in modo più intenso al Sud, che ormai da cinque anni consecutivi registra un tasso di crescita del PIL negativo. Un Mezzogiorno a rischio desertificazione industriale, dove calano ulteriormente i consumi e gli investimenti, il lavoro è diventato un miraggio e le famiglie povere, nel quinquennio 2008-2012, sono aumentate del 30%, 350 mila in più. Un'area sempre più spopolata; la prosecuzione della tendenza in atto fa prevedere che per il 2065 spariranno oltre quattro milioni di abitanti, di cui più della metà under 44. L'emergenza economica si intreccia con un'emergenza civile e sociale, in una spirale perversa occupazione-redditi-consumi, per fronteggiare la quale occorrono politiche di welfare in grado di compensare gli effetti della crisi, contrastando le disuguaglianze che ostacolano la ripresa della crescita.
72,00

Una politica influente. Vicende, dinamiche e prospettive dell'intervento regionale europeo

Gian Paolo Manzella

Libro: Copertina morbida

editore: Il Mulino

anno edizione: 2011

pagine: 249

Sostanzialmente assente nell'originaria impostazione del Trattato, la politica regionale europea si è progressivamente affermata, nell'esperienza comunitaria, come uno tra i più pervasivi strumenti di intervento nelle economie degli Stati membri. È un dato che non si riferisce soltanto al costante incremento registrato in termini di risorse attribuite alla politica di coesione. Per comprenderne la più generale portata occorre guardare anche ad aspetti che la configurano come una politica "influente" nei confronti del livello nazionale. Grazie a linee.di indirizzo comuni essa condiziona le ammin degli Stati membri sul piano delle finalità. Con il principio di programmazion garantisce un'attenzione costante al tema degli squilibri territoriali negli ordinamenti nazionali. Attraverso la prescrizione di criteri organizzativi e funzionali e la circolazione di metodi ed esperienze contribuisce alla realizzazione di un'arena amministrativa ed allo svilupparsi di un linguaggio comune alle diverse amministrazioni. Il volume delinea le vicende storiche dell'intervento regionale a partire dal 1958, ne analizza le dinamiche di funzionamento e cerca di tracciarne le prospettive. Ne emerge una politica molto diversa da quella originariamente concepita. Un intervento che costituisce un rilevante avanzamento nel processo di costruzione di un sistema amministrativo europeo ed un'esperienza guardata con crescente interesse in or esterni all'Unione.
19,00 18,05

Gli accordi tra stato e imprese nelle politiche per lo sviluppo

Libro: Copertina morbida

editore: Il Mulino

anno edizione: 2005

pagine: 260

In Italia le politiche pubbliche per lo sviluppo degli investimenti e dell'occupazione, tradizionalmente rivolte al sostegno diretto alle attività produttive, tendono a spostare l'attenzione verso la promozione delle condizioni di competitività, distinguendo la concessione degli aiuti finanziari diretti alle imprese dai finanziamenti per la realizzazione delle infrastrutture - materiali e immateriali - che possano rimuovere gli svantaggi localizzativi. Questo processo ha coinvolto anche le tematiche della "concertazione per lo sviluppo", le cui regolamentazioni sono nate e si sono evolute all'interno dell'intervento straordinario nel Mezzogiorno, e delle quali la programmazione negoziata rappresenta l'evoluzione.
19,00 18,05

Rapporto Svimez 2021. L'economia e la società del Mezzogiorno

Rapporto Svimez 2021. L'economia e la società del Mezzogiorno

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2022

pagine: 720

Il Rapporto SVIMEZ 2021 analizza le ricadute economiche e sociali della pandemia nella nuova geografia dei divari territoriali europei e italiani. L'aggiornamento annuale di contabilità territoriale fornisce il «consuntivo» delle perdite asimmetriche sofferte da famiglie, lavoratori e imprese nell'anno della più profonda recessione dal secondo dopoguerra. Il Rapporto evidenzia le debolezze strutturali del Sistema Paese amplificate dalla crisi da Covid-19 che soprattutto nel Mezzogiorno sviliscono le condizioni di vita delle famiglie e le opportunità di crescita delle imprese: gli squilibri demografici; il digital divide; i diritti di cittadinanza limitati in sanità, istruzione e mobilità; la questione dei giovani e delle donne; le inefficienze del sistema giudiziario; la carenza di risorse umane e finanziarie nella Pubblica Amministrazione. Grazie alla «nuova» Europa del Next Generation Eu, la coesione economica, sociale e territoriale è stata «promossa» a obiettivo esplicito da conseguirsi con le politiche generali, non più «solo» con la politica di coesione. Dopo decenni di «conflitto», politiche generali e politiche di riequilibrio territoriale sono orientate verso un obiettivo unitario: condizionare la ripartenza post-Covid alla riduzione delle disuguaglianze. L'agenda congiunta di riforme e investimenti opportunamente tracciata dal PNRR dovrà perciò estendersi alle politiche generali da ricentrare sui temi dell'interdipendenza tra i territori e dell'attivazione dei potenziali sottoutilizzati di genere e generazionali. Valorizzando il contributo alle transizioni «gemelle» verde e digitale delle regioni del Sud e negli altri territori in ritardo di sviluppo, all'interno di un disegno unitario di politica industriale capace di mettere a frutto il posizionamento strategico del Paese nel Mediterraneo.
51,00

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