Jaca Book: Illustrati. Arte mondo
Bibbia. Immagini e scrittura nella Biblioteca Apostolica Vaticana
Libro: Libro rilegato
editore: Jaca Book
anno edizione: 2017
pagine: 366
Questo volume è un viaggio attraverso i manoscritti della Bibbia dal II secolo al Rinascimento, sia nelle forme della scrittura e delle decine di lingue in cui è stata tradotta, che nelle immagini, veri capolavori dell'arte della miniatura. I tesori conservati nella Biblioteca Apostolica Vaticana rappresentano la più vasta collezione di bibbie per varietà di stili e di culture, e i codici qui rappresentati, alcuni per la prima volta, sono un percorso fra Oriente e Occidente e un contributo alla storia dell'arte e del pensiero.
Architettura medievale
Libro
editore: Jaca Book
anno edizione: 2025
pagine: 288
Il volume "Architettura medievale" presenta la storia dell’arte medievale con un approccio innovativo, incentrato sulle origini culturali, sul contesto storico e sui presupposti tecnici delle opere artistiche e architettoniche. L’obbiettivo è quello di restituire il più fedelmente possibile le intenzioni di costruttori, artisti e committenti delle grandi cattedrali, il loro retroterra culturale, il loro orizzonte di significato, le condizioni materiali che definivano il loro agire. L’ideatore del volume, Paolo Piva, ha coinvolto eminenti studiosi italiani e tedeschi che condividono il medesimo approccio metodologico. Ne è risultato un libro capace di offrire illuminanti chiavi di lettura al millenario percorso dell’architettura medievale dal 300 al 1300. L’introduzione è di Fulvio Zuliani. Harmen Thies affronta l’architettura medievale assieme alla scultura monumentale e alle vetrate, Wolfgang Schenkluhn evidenzia l’iconografia e l’iconologia dell’architettura. Francesco Gandolfo mette in luce la facciata scolpita, Antonio Cadei analizza le cattedrali alle origini del Gotico. Paolo Piva conclude il volume descrivendo lo spazio liturgico nelle architetture e la relativa iconografia.
I cisterciensi. Arte e vita quotidiana
Terryl N. Kinder
Libro
editore: Jaca Book
anno edizione: 2025
pagine: 432
Possiamo parlare di “arte cisterciense” in quanto san Bernardo, fondatore dell’ordine e riformatore del vasto mondo benedettino, espresse regole estetiche a cui i Cisterciensi si sono attenuti sino ai nostri giorni, dai primi monasteri in Borgogna alle nuovissime costruzioni negli Stati Uniti e in Sud America. Questo volume, a cui hanno partecipato 25 autori di vari Paesi, affronta le arti e la vita quotidiana e liturgica cisterciense a tutto campo, mostrandone lo sviluppo nello spazio e nel tempo: i monasteri, le chiese, le biblioteche, gli scriptoria, le vetrerie, i luoghi agricoli con le grange e il governo delle acque. L’arte cisterciense conclude il periodo romanico e inventa l’arte della luce aprendo la strada al Gotico. Sobrietà e luminosità resteranno nel tempo la caratteristica di un’arte che dall’Europa è passata alle Americhe e all’Asia. Anche se il periodo barocco sembra dimenticare la sobrietà, in effetti mantiene il rigore di uno stile riconoscibile.
Roma dall'alto. Forme della città nella storia
Alberta Campitelli, Roberto Cassanelli, Massimiliano David, Vittorio Franchetti Pardo, Christoph Luitpold Frommel, Paolo Liverani, Gilles Sauron, Gehrard Wiedmann
Libro: Libro rilegato
editore: Jaca Book
anno edizione: 2025
pagine: 328
Questo volume, tradotto in varie lingue e alla sua quinta edizione italiana in pochi anni, permette di visualizzare l’evoluzione della città di Roma nelle sue varie stagioni, dall’antichità ad oggi. Autorevoli studiosi sono stati chiamati a scrivere i vari capitoli della storia urbanistica ed artistica della città. Gilles Sauron e Massimiliano David percorrono il territorio e il centro monumentale dell’antica Roma, Paolo Liverani mostra la rivoluzione paleocristiana, mentre Roberto Cassanelli fa scoprire la Roma più segreta, quella medievale. A Luitpold Frommel e alla sua indiscussa autorità compete il grande cambio del Rinascimento, quando le forme si fanno perfezione. Ad Alberta Campitelli è stato affidato il lungo capitolo delle ville e dei giardini. Mentre a Gerhard Wiedmann, l’onore e l’onere di spiegare una teatralità barocca unica al mondo. Per Vittorio Franchetti Pardo si tratta di descrivere l’Ottocento e il Novecento con la sua babele di stili. Ogni autore ha affidato ai fotografi il preciso programma di riprese dall’elicottero riguardante il proprio capitolo: ne risulta una perfetta coerenza tra i testi e le immagini.
Vaticano barocco. Arte, architettura e cerimoniale
Martine Boiteux, Alberta Campitelli, Nicoletta Marconi, Lucia Simonato, Gerhard Wiedmann
Libro: Libro rilegato
editore: Jaca Book
anno edizione: 2025
pagine: 352
Se si può ritenere che il 18 novembre 1593, giorno in cui venne issata la croce sulla sommità della lanterna della cupola di San Pietro, rappresenti simbolicamente la data di nascita del Barocco vaticano, dobbiamo concordare con quanto sostenuto dagli autori del volume, cioè che le radici di questo nuovo corso dell’arte romana debbano ricercarsi nel Concilio di Trento e nella nuova, diversa spiritualità che ne derivò. Non a caso le cerimonie politiche e religiose, le sontuose e sorprendenti macchine effimere che venivano innalzate nei giorni di festa, rispondevano a una nuova esigenza: separare i luoghi della “politica” da quelli del “sacro”. Il filo conduttore del nuovo stile che si andava definendo nei cerimoniali e perfino nel disegno dei giardini era “il diverso” e “il sorprendente”. L’idea stessa di Chiesa nata dal Concilio di Trento e i complessi cerimoniali politici e liturgici cinque-seicenteschi si concretizzarono in montagne di travertino scolpite dalla luce e dall’ombra, marmi colorati e bronzo plasmati da artisti geniali; si definì, così, un complesso, quello Vaticano, che pur articolato in fabbriche distinte per cronologia e tipologia risulta essere fortemente unitario nella concezione e nei significati (religioso, politico e diplomatico) che da allora ha assunto agli occhi del mondo. Fu proprio questa impresa edificatoria a generare un nuovo ed esaltante periodo dell’arte moderna, che non solo condizionò lo sviluppo della città eterna, ma che seppe creare nel nascente Barocco l’ultimo grande e unitario stile artistico-culturale della cristianità.
Le prime immagini cristiane
Mahmoud Zibawi
Libro: Libro rilegato
editore: Jaca Book
anno edizione: 2025
pagine: 322
Verso il 30 d.C. un fenomeno sconvolge il contesto antropologico, religioso e sociale del Medio Oriente e dei paesi mediterranei; si fa avanti infatti un gruppo di dimensioni sempre crescenti in nome di Gesù di Naza-reth, il Christos, «unto», il consacrato (At 11,26). Luca sintetizza così il comportamento della prima comunità di fedeli: devoti all'insegnamento degli apostoli, si distinguono per la comunione fraterna, la frazione del pane e la preghiera (At 2,42-44; 46-48). Il redattore degli Atti racconta anche della frequentazione quotidiana del Tempio, dove il raduno avviene sotto il portico di Salomone (At 5,12). Nel documento Gerusalemme è considerata il primo centro di diffusione della nuova religione, ma altre comunità si formano rapidamente in Galilea. Con la prima persecuzione scatenata dagli ebrei viene organizzata la dispersione e le conversioni si moltiplicano. La più eclatante è quella di Saulo di Tarso che diventa fervente apostolo della missione cristiana fra i pagani. Nel 111 d.C. Plinio il Giovane invia una missiva all'imperatore Traiano, in cui lo informa di una situazione da lui riscontrata in Bitinia, nel nord dell'Asia Minore: i templi sono deserti e, sia nelle città, sia nelle campagne, scarseggiano i clienti nelle botteghe dei macellai, dove la carne deve essere preventivamente consacrata con un rituale preparatorio ai sacrifici. Responsabili della situazione sono i membri di una associazione, chiamati cristiani.
Le religioni e l'arte
Julien Ries, Michel Delahoutre, Jean Varenne, Jacqueline Lafontaine-Dosogne, Olivier Clément
Libro: Libro rilegato
editore: Jaca Book
anno edizione: 2025
pagine: 216
Fin dall'epoca preistorica, l'esperienza artistica, con le sue costruzioni e le sue immagini, ha rivelato il cuore di ogni cultura. L'uomo è "homo simbolicus": nelle architetture come nei dipinti, siano essi grandi affreschi o piccole icone, si palesa il sacro, e l'arte diventa specchio dell'antropologia culturale e religiosa di una realtà storica. Il volume, grazie a testi di famosi studiosi e un corredo illustrativo affascinante e coerente, immerge il lettore in mondi artistici e religiosi che hanno segnato l'evoluzione dell'intera umanità. Al comune denominatore dell'"homo religiosus" fa da contrappunto la varietà di narrazioni mitiche e lo sfociare in diversità di immaginari estetici impressionanti, che possono essere messi in relazione proprio tramite la costante produzione di simboli che accomunano le culture. Un libro nel segno della pace e dell'interculturalità, l'esperienza estetica e l'esperienza religiosa colte in rapporto nella preistoria, nell'induismo, nel buddhismo e nel cristianesimo.
L'arte dei gesuiti. Nella storia e nel mondo
Libro: Libro rilegato
editore: Jaca Book
anno edizione: 2025
pagine: 320
Il paradosso dell’arte dei gesuiti sta nella partenza pauperista della loro prima sede che si trasforma nel clangore della teatralità barocca, a Roma e in tutto il mondo. Per la prima volta vari studiosi, su richiesta di Jaca Book e de «La Civiltà Cattolica», hanno realizzato un itinerario nell’arte promossa dai gesuiti, dal Cinquecento ai nostri giorni. La prima opera che fa la storia dell’architettura dei gesuiti è il Collegio Romano, tanto imponente, quanto spoglio e rigoroso. Come si passa, nella stessa Roma, da quel sobrio rigore ai soffitti scenografici delle chiese del Gesù e di Sant’Ignazio? La risposta è in quanto avvenne fin da subito nella vita dello stesso Collegio, vale a dire l’insegnamento tramite il teatro. È proprio per insegnare che i gesuiti, da Roma a Città del Messico fino a Macao in Cina, saranno maestri nel creare la teatralità barocca, una teatralità che invase l’intera Europa, dalla Penisola iberica al Baltico. Facendosi poi duttile alle varie culture incontrate nei nuovi mondi delle Americhe e dell’Estremo Oriente. Se in Italia il grande maestro degli affreschi fu Andrea Pozzo, nei vari Paesi maestranze locali caratterizzarono la creatività della Compagnia di Gesù: la cromia delle chiese dell’altopiano del Messico con la memoria dei simboli e dei miti precolombiani è impensabile per chi ammira la facciata della Chiesa del Gesù di Roma.
Benedetto. L'eredità artistica
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2024
pagine: 456
Mentre è inconcepibile pensare alla storia della cultura e della religiosità europea senza il contributo dei benedettini, è meno ovvio riconoscere, nei 1.500 anni trascorsi da Benedetto, le numerose stagioni artistiche nelle quali il fattore culturale benedettino è stato fondamentale. Oggi non è più in uso la formula "arte benedettina", come se Benedetto fosse stato all'origine di un movimento artistico in senso proprio. È invece riconosciuto che nessun altro avvenimento ha influenzato le arti occidentali con tanta forza e in ondate successive come il fenomeno benedettino. Il volume tratta diverse stagioni artistiche, passi fondamentali, nella storia dell'arte occidentale. Con Benedetto, la scelta dello spazio monastico non racchiuso in se stesso diviene modello per il monachesimo occidentale. La riforma di Cluny segna l'esplosione dell'arte romanica europea. Poco dopo, a cavallo tra il romanico e il gotico, la riforma di Bernardo fa nascere l'arte cistercense. In età barocca, i benedettini danno la loro impronta monastica e artistica alla riforma cattolica, soprattutto in Europa centrale e in Brasile. Nel XIX secolo, alle arti sacre accade come all'esperienza monastica: sono respinte in una sorta di esilio nell'Europa liberale e borghese. Sul finire del secolo, tuttavia, la scuola artistica benedettina di Beuron getta ponti verso l'art nouveau e la modernità. Infine, l'età contemporanea vede nascere splendidi edifici, legati alla committenza di monasteri e spesso per opera di architetti benedettini.
Manet
Fred Licht
Libro: Libro rilegato
editore: Jaca Book
anno edizione: 2024
pagine: 208
Fred Licht esamina in questo volume l'opera di Edouard Manet, l'artista più complesso di tutto l'Ottocento e per l'autore «forse il più grande tra gli artisti del XIX secolo che hanno raggiunto potenza e profondità espressiva sempre maggiori attraverso il loro instancabile sforzo di cogliere l'autentico significato della vita contemporanea, mettendo infatti il presente in aperto conflitto con gli ideali del passato». Gli artisti del secolo XIX erano consapevoli delle condizioni di vita che la loro epoca imponeva. Il loro ideale consisteva nella riconciliazione di un conflitto, sentito profondamente in prima persona, tra passato e presente. Manet è un borghese ma non è un "impressionista", pur avendo aiutato e difeso il movimento di cui però non poteva condividere la fiduciosa serenità e neutralità morale, valori, questi, che ne hanno fatto lo stile ideale di una borghesia che cerca di evitare con tutti i mezzi ogni cosa che le ricordi le contraddizioni, le trappole e le tragedie dell'esistenza moderna.
Pontormo
Alessandro Conti
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2024
pagine: 184
«L'estenuato stilismo del Pontormo è fuori discussione; non così il suo carattere di pittore manierista. A più di un lettore potrà apparire sorprendente che si metta in discussione l'appartenenza alla cultura manierista di uno dei suoi rappresentanti generalmente considerati più tipici; ma la ricerca storiografica ha elaborato concetti talmente sofisticati rispetto ai quali le complicazioni del più capzioso artista della Maniera sono uno scherzo. Penso che sia opportuno tornare al buonsenso, sia concettuale sía linguistico di Giuliano Briganti, nel suo volume sulla Maniera italiana. Qualunque sia la sua vicenda, è chiaro che col Pontormo, col Rosso Fiorentino, col senese Domenico Beccafumi, ha inizio un modo diverso di porsi nel rapporto fra arte e realtà. Il Manierismo non è tanto uno stile, quanto un modo di porsi nel rapporto fra realtà e mondo dell'arte». Partendo dalla fonte più ricca dí notizie biografiche e possiamo dire più critica — circa il Pontormo, e cioè le Le vite de' più eccellenti pittori; scultori e architettori di Giorgio Vasari, l'autore ne contesta il ritratto in chiaroscuro, secondo il quale l'artista toscano, considerato agli inizi un giovane prodigio, avrebbe abbandonato via via i buoni modelli della pittura per concedersi innovazioni eccessive e bizzarre, forse troppo in anticipo sui tempi. Al contrario, secondo Alessandro Conti, fu proprio la capacità di Pontormo di saper fondere tra loro modelli artistici precedenti — su tutti quelli di Michelangelo e Leonardo — con una profonda curiosità per il nuovo, a dare alla sua produzione artistica una nobiltà ed espressività riconoscibilissima e unica.

