Joker: Libri dell'arca
Fughe
Sylvia Durbec
Libro: Copertina morbida
editore: Joker
anno edizione: 2006
pagine: 112
"Fin dall'infanzia mi è sempre sembrato che la notte, più che un momento, fosse un luogo e spesso il luogo di una tregua, l'arresto delle battaglie del giorno, il riposo, la pausa. Forse è perché sono cresciuto in campagna, sotto la notte stellata distesa sopra i prati e le colline, sopra le fattorie addormentate dove si riposano bestie e persone. Molto presto ho conosciuto L'insonnia. Ma era sufficiente scivolare fuori per provare all' interno di sé La pace che regnava all' esterno, sfuggendo così al nervosismo di chi si gira e rigira nelle lenzuola senza trovare sonno. La notte cittadina è molto più spaventosa, la sua solitudine ha qualcosa di artificiale e pericoloso, mostri urbani acquattati nell'ombra, spostamenti furtivi e terrificanti, un mondo in apparenza fermo ma non pacificato. Forse sono tutti questi sonni mescolati all'insonnia che rendono malata la notte cittadina? Da cui il mio gusto per quel verso strano che ho portato con me, masticandolo e rimasticandolo nel corso delle mie deambulazioni insonni." (Sylvie Durbec)
Fuori dal paradiso
Luigi Sasso
Libro: Copertina morbida
editore: Joker
anno edizione: 2005
pagine: 160
Emil Cioran. Scrittura dell'irreparabile
Arlindo Hank Toska
Libro: Libro in brossura
editore: Joker
anno edizione: 2023
pagine: 140
Se ci basiamo sull’osservazione dello stesso Emil Cioran, che sostiene di aver sempre ribadito le medesime ossessioni esposte nel suo primo libro, è indubbio che la nozione di «irreparabile» sia al centro della riflessione del pensatore rumeno. Concepito come comune denominatore delle diverse sfaccettature del suo esilio – temporale, spaziale, linguistico –, l’Irreparabile è la chiave di lettura più adatta alla decrittazione dell’estetica cioraniana, un’estetica non normativa che si basa sulla continua antinomia tra storia e destino, tra tempo ed eternità, tra vita e opera.
Linguaggio e follia
Giuseppe Zuccarino
Libro: Libro in brossura
editore: Joker
anno edizione: 2023
pagine: 122
In questo libro, l’approccio al tema «linguaggio e follia» avviene più sul piano della critica letteraria che su quello psicologico o psichiatrico, per quanto venga presa in considerazione anche la storia clinica degli scrittori studiati. In effetti, ciò che davvero li accomuna è il nesso che, nelle loro opere, si instaura tra la follia e la materialità del linguaggio. Basti pensare alle strane invenzioni narrative di Roussel, ai microgrammi di Walser, alle glossolalie di Artaud, ai testi anagrammatici di Zürn, al passaggio dalle parole inglesi a quelle straniere in Wolfson. Un caso a parte è costituito da Queneau, considerato qui in quanto autore di un’importante antologia dei «pazzi letterari» ottocenteschi: individui palesemente affetti da turbe mentali, che sono però riusciti a pubblicare libri in cui espongono le loro bizzarre teorie. Anche se non si tratta certo di equiparare o confondere creatività artistica e follia, la lettura dei vari scrittori presi in esame ci aiuta a riflettere sul fatto che il disagio esistenziale non ha impedito ad essi di raggiungere notevoli risultati sul piano letterario.
Diario del transito
Alfonso Guida
Libro: Libro in brossura
editore: Joker
anno edizione: 2023
pagine: 68
In questi "Diari del transito" Guida non può fare altro che scrivere. Non sa, oggi, quello che scriverà domani. La sua forza intransigente è la rinuncia a parole già lette e già morte: è la dolorosa volontà di resuscitarle, straziate e nuove, affilate dai soprassalti di un discorso ininterrotto. «Io sono uno che scrive e non ho mai capito cos’è la poesia. Per cui non so se ne ho composta o se ne compongo. Non lo saprò mai». Solo un autentico poeta non sa mai quello che fa. Questi "Diari del transito", dal monologo al microracconto, dalla prosa lirica all’ appunto teorico, sono pagine di un journal interiore dove riflessioni, ricordi, sogni, invenzioni, appaiono i mattoni comuni della stessa casa, frammenti portanti di un edificio sghembo e minaccioso, complesso e felice. L’ io, volatile e trasversale, si trasfonde da una prosa all’ altra, intonando i suoi temi ossessivi. Non si può che citare le parole di Bohumil Hrabàl: «Qualsiasi cosa abbia scritto è come se l’ avesse scritta qualcun altro».