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La Scuola di Pitagora: Biblioteca di cultura europea

Per Ernst Cassirer. Studi di filosofia e storia della filosofia

Fabrizio Lomonaco

Libro: Libro in brossura

editore: La Scuola di Pitagora

anno edizione: 2024

pagine: 192

Impegno teorico e stile storiografico sono coerentemente convergenti in Ernst Cassirer storico della filosofia moderna, dall'Umanesimo all'Illuminismo fino a Kant, non semplicemente il termine ad quem, ma l'originale sintesi e trasformazione dei motivi dominanti quella storia. Nuovo e significativo contrassegno del lavoro storiografico è procedere per «mutazioni semantiche» che lo storico ha il compito di individuare ed esaminare. Perciò, la storia non è mai ripetizione dell'antico, come accade nelle ricostruzioni più o meno manualistiche (oggi del tutto abbandonate), in cui a dominare sono i filosofi in quanto 'spiriti magni', ognuno destinato a essere superato dal successore. Nell'«idealismo critico» di Cassirer questo non può accadere e non accade, perché la modernità è conosciuta e compresa in sé e per sé alla luce del suo luogo di fondazione: il linguaggio che mette in crisi ogni fondamento dato, ogni immobile forma, esaminando le posizioni-formazioni culturali in tutta la loro complessa varietà e unità.
20,00 19,00

«Excerpta Marchesiana» e altri scritti. Traduzioni in latino dalla «Storia della letteratura latina» di Concetto Marchesi

Edmondo V. D'arbela

Libro: Libro in brossura

editore: La Scuola di Pitagora

anno edizione: 2024

pagine: 320

Dall'avviamento al comporre latino di Edmondo V. D'Arbela sono tratte le memorabili traduzioni in latino di pagine trascelte dai due volumi della classica "Storia della letteratura latina" di Concetto Marchesi, realizzate ad illustrazione della stilistica latina teorica. Siffatte traduzioni, fatte conoscere dall'Editore Principato a Marchesi, che allora insegnava presso la R. Università di Padova, meritarono un incondizionato plauso da parte dell'illustre latinista, come si evince da una lettera di Marchesi a D'Arbela, del 9 giugno 1934, conservata presso l'Archivio D'Arbela, che qui si pubblica per la prima volta. Traduzioni dalla "Storia della letteratura latina" di Concetto Marchesi presenti nel volume. Introduzione di Enrico Renna.
30,00 28,50

L'altra metà del mondo. Scritti sul femminino

madame de Lambert

Libro: Libro in brossura

editore: La Scuola di Pitagora

anno edizione: 2022

pagine: 128

Autrice importante e da noi poco conosciuta, la marchesa di Lambert non è solo una finissima penna, moralista, pedagogista, trattatista delle maniere e salonnière, di fatto è posta all'intersezione di Ancien e Nouveau Régime, di XVII e XVIII secolo, di Preziosismo e Illuminismo. Suoi grandi ammiratori furono Leopardi (che la cita a più riprese nello Zibaldone) e Nietzsche. Poiché oggi si guarda a lei come a una sorta di filosofa del femminino, si presentano qui i suoi scritti sulla donna (circa la metà di tutta la sua opera). Gli Avvisi di una madre alla propria figlia, le Riflessioni novissime sulle donne o Metafisica dell'amore, il Trattato della vecchiaia e altri scritti minori - mai prima tradotti in italiano - colmano un'assenza vergognosa lunga tre secoli. Inoltre il saggio iniziale (La bellezza che salva il mondo. Una mappa del lambertinage) è - per sintesi stilosa e dottrina - quasi un libro nel libro, una gemma critica. In tempi di femminicidi e donne talebane brutalizzate, questo titolo di illuminata "filoginia" appare quanto mai attuale, anzi doveroso, per rammentare che l'Europa è ancora una fiaccola di civiltà di contro a qualsivoglia oscurantismo bifolco.
15,00 14,25

La Divina Commedia. Antologia in latino

Dante Alighieri

Libro: Copertina morbida

editore: La Scuola di Pitagora

anno edizione: 2021

pagine: 160

Canti interi o pagine, le più rappresentative e note, della Divina Commedia, il vertice della produzione poetica di Dante Alighieri, compaiono qui raccolti ed introdotti a cura di Enrico Renna, in occasione del VII centenario della morte del Sommo Poeta, nell'impeccabile versione latina che ne apprestò Giovanni Battista Mattè. Il «chiaro poeta latino», come è definito nella rivista specializzata «Il Baretti», celebrato traduttore e autore di epigrammi latini, ebbe il merito di tradurre l'intero poema di Dante, tra il 1873 e il 1876. Le tre cantiche, furono edite a Ivrea in tre volumetti separati (Cantica de Inferis, Purgatorium, Paradisus) dedicati a Luigi Moreno, vescovo di Ivrea, in rapporto di amicizia con Alessandro Manzoni e Cesare Cantù. Tra le numerose attestazioni dell'apprezzamento della versione in distici latini, elegante ed aderente all'originale, dell'arciprete di Castellamonte, la più importante è legata «ad un significativo documento pontificio promulgato in occasione del VII centenario della nascita di Dante Alighieri. Si tratta della prima delle Litterae Apostolicae motu proprio datae del Papa Paolo VI, oggi Santo, intitolata Septimo exeunte saeculo a Dantis Aligherii ortu [...]. La lettera in latino accoglie nel testo undici citazioni dei versi del Paradiso riportati in nota nella traduzione latina del Mattè» (dalla Introduzione). Arricchiscono la presente Silloge latina tre incisioni con le mappe relative alla struttura di Inferno, Purgatorio e Paradiso del 1568, nonché, in apertura dei singoli canti, vignette xilografiche di prezioso incunabolo veneziano figurato.
15,00 14,25

Dante «poeta trascendentale». L'idealismo tedesco e la «Commedia»

Gianluca Riccadonna

Libro: Copertina morbida

editore: La Scuola di Pitagora

anno edizione: 2021

pagine: 136

«Noioso», «ambiguo», «repellente»: gli aggettivi riservati alla Commedia da Goethe all'epoca del suo viaggio in Italia (1786-1788), quasi a sancire il giudizio in larga parte negativo espresso fino a quel momento sul poema di Dante dalla cultura d'oltralpe. Due lustri più tardi, Friedrich Schlegel e in seguito Schelling avrebbero rovesciato questa opinione, elevando il capolavoro dantesco a modello di 'poesia trascendentale' e ponendo le basi per la sua assunzione fra i classici di ogni tempo, compiutasi solo nella prima metà del Novecento grazie all'opera di Erich Auerbach 'lettore' di Hegel, contagiato a sua volta dall'entusiasmo per Dante dei romantici di Jena. Vengono qui riproposte le fasi salienti di questa vicenda letteraria ma soprattutto filosofica, che dalle rive della Saale si irradia al mondo intero e che dagli esordi dell'Ottocento arriva fino ai nostri giorni. E viene al contempo investigata l'influenza esercitata dalla Commedia sull'estetica dei Frühromantiker e degli idealisti tedeschi.
13,00 12,35

Le filosofie del diritto. Diritto, proprietà, questione sociale

Friedrich Hegel

Libro: Copertina morbida

editore: La Scuola di Pitagora

anno edizione: 2021

pagine: 576

Più libero dal controllo della censura, Hegel - professore a Heidelberg e poi a Berlino nel secondo quindicennio dell'Ottocento - può esprimersi nelle aule dell'università con maggior spregiudicatezza di quanto non possa attraverso le pagine dei suoi libri. Scorrendo le lezioni sulla filosofia del diritto - alla cui diffusione, in Germania e all'estero, il filosofo sovrintendeva con attenzione - è dato assistere al dipanarsi di una riflessione politica sempre strettamente legata allo sviluppo storico del tempo. La denuncia delle persistenti forme di schiavitù, la polemica contro una concezione unilaterale della libertà a esclusivo vantaggio dei ceti economicamente privilegiati, l'esame lucido della povertà e delle sue cause sociali, la difesa delle ragioni dell'individuo contro l'accidentalità che ne pone a repentaglio la dignità e la vita, l'affermazione della rilevanza pubblica dell'educazione scolastica e della tutela della salute e, ancora, la discussione sui temi della rappresentanza politica, della divisione della società in classi e delle prime forme dell'organizzazione sindacale sono soltanto alcuni tra gli argomenti affrontati da pagine che un'ampia scelta antologica, ordinata tematicamente, pone ora a disposizione del pubblico italiano. Ne emerge una figura sorprendente per la modernità delle posizioni assunte e per la sensibilità con cui le questioni del tempo sono vissute e indagate filosoficamente: finché, dinanzi agli effetti devastanti della crisi economica degli anni Venti, giunge a vacillare, nell'ultimo scorcio della sua vita, la stessa fiducia di Hegel nella capacità dello Stato, quale si era fino ad allora configurato, di conciliare le gravi contraddizioni che attraversano la convivenza sociale degli uomini.
45,00 42,75

De laudibus Monasterii Westphaliae metropolis

Oleg Nikitinski

Libro: Libro in brossura

editore: La Scuola di Pitagora

anno edizione: 2020

pagine: 247

L'intento di questa pubblicazione è quello di far rivivere l'antica tradizione umanistica attraverso la narrazione in latino della storia culturale di una regione. Il testo raccoglie principalmente le testimonianze dei grandi umanisti della Westfalia dei secoli XV-XVII come Rodolfo Langio, Giovanni Murmellio, Ermanno Buschio, Ferdinando Fürstenberg. Questi grandi umanisti strinsero rapporti con le personalità più importanti della cultura europea come Rodolfo Agricola, Giacobbe Balde, Gian Lorenzo Bernini, Daniele e Nicolao Einsio, Erasmo, Ficino, Filelfo, Aldo Manuzio, Luca Olstenio, Pico della Mirandola, Poliziano, Lorenzo Valla, Giovanni Gerardo Vossio e tanti altri. Oltre alle testimonianze delle relazioni internazionali dei grandi umanisti e alle autobiografie di Ferdinando Fürstenberg e Bernardo Mallinckrodt, il testo raccoglie notizie relative ai soggiorni in Westfalia di personalità autorevoli quali Giusto Lipsio, Fabio Chigi (poi divenuto papa Alessandro VII) e Cristina di Svezia.
20,00 19,00

Dante ghibellino

Enrico Fenzi

Libro: Libro in brossura

editore: La Scuola di Pitagora

anno edizione: 2019

pagine: 110

I due saggi che compongono il volume sono tra loro legati dal comune impegno a riconsiderare la scelta politica di Dante in favore dell’impero. Il primo, Dante ghibellino, muove dal fatto che nel Dante degli anni fiorentini precedenti l’esilio manca, in maniera abbastanza sorprendente alla luce dell’opinione vulgata, ogni dichiarazione o prova di un’esplicita fede guelfa e di un’adesione all’ideologia ‘comunale’ che aveva in Brunetto Latini il suo principale esponente. Così, l’altrettanto sorprendente e combattivo entusiasmo nei confronti di Federico II e di Manfredi nel De vulgari eloquentia, negli anni immediatamente successivi all’esilio, non può essere messo in diretta contraddizione con una precedente stagione di segno opposto, ma appare semmai come l’erompere improvviso ma coerente di una scelta di fondo che avrà sviluppi ulteriori, sino alla sua definizione ultima nella Monarchia. Il secondo saggio, nato come ‘lettura’ del canto sesto del Paradiso dedicato alla figura di Giustiniano e alla centralità di una nozione dell’Impero quale ‘universo giuridico’, si sofferma su due nodi particolari ai quali Dante ha dedicato ampie riflessioni: il rapporto tra l’Impero e la Chiesa, e quello tra il diritto e la guerra, che nella storia del mondo solo il ‘volo dell’aquila’, cioè la storia di Roma prima repubblicana e poi imperiale, è riuscito a stringere positivamente in un sol nodo.
12,00 11,40

Esposizione, sviluppo e critica della filosofia di Leibniz

Ludwig Feuerbach

Libro: Copertina morbida

editore: La Scuola di Pitagora

anno edizione: 2019

pagine: 329

Ludwig Andreas Feuerbach (1804-72) aveva trentadue anni quando, libero docente di filosofia all'università di Erlangen, finì di scrivere il libro Esposizione, sviluppo e critica della filosofia di Leibniz che uscì l'anno successivo. Era la seconda monografia di una sua "Storia della filosofia moderna", cominciata nel 1833 con una Storia della filosofia moderna da Bacone a Spinoza, proseguita nel 1837 appunto con il Leibniz, e conclusa nel 1838 con un Pierre Bayle. Questa collocazione nelle grandi tappe iniziali della filosofia moderna offre una prima chiave di lettura del testo. L'altra, come Merker chiarisce nella Presentazione alla traduzione, ripercorre il personale cammino di Feuerbach da Hegel fino all'affrancamento da Hegel e poi al materialismo antropologico.
25,00 23,75

Giulio Cesare Vanini nella cultura filosofica francese del Seicento e del Settecento. Dal «Libertinisme érudit» all'Illuminismo

Simona Apollonio, Mario Carparelli, Domenico M. Fazio

Libro: Copertina morbida

editore: La Scuola di Pitagora

anno edizione: 2019

pagine: 375

Personaggio sfuggente alle categorie tradizionali della storiografia, il filosofo Salentino Giulio Cesare Vanini (1585-1619) è stato oggetto negli ultimi anni di una progressiva riscoperta e rivalutazione, che ha reso finalmente giustizia alla rilevanza della sua figura di intellettuale. Il presente lavoro intende mettere in luce come gli esiti originali dell'opera vaniniana rompano gli argini speculativi della filosofia del tardo Rinascimento, ponendosi già entro l'orizzonte di pensiero del libertinismo francese seicentesco e facendo sentire la propria eco anche nei maggiori esponenti della filosofia dell'Illuminismo. Inserendo Vanini nel contesto della cultura Francese del Sei e Settecento, e ricollegandosi agli altri studi precedenti sulla sua fortuna, questa ricerca si propone l'obbiettivo di mettere ulteriormente in rilievo la statura europea di questo audace e dissacrante filosofo pugliese. A partire dalla ricostruzione degli ultimi anni parigini di Vanini e da una ricognizione dei ritratti più suggestivi della sua personalità filosofica nelle testimonianze di numerosi autori francesi della prima metà del '600, si sono presi in esame alcuni significativi momenti della ricezione delle sue opere nei pensatori libertini del XVII secolo, allo scopo di dare poi risalto a quei temi e motivi del pensiero vaniniano che, nei decenni successivi, in maggior misura cattureranno l'interesse di diversi esponenti di spicco dell'illuminismo francese - primo fra tutti, la denuncia della religione come «instrumentum regni». Si è voluto così offrire un contributo alla «Wirkungsgeschichte» della filosofia di Vanini che facesse emergere come le alterne vicende della fortuna del suo pensiero siano profondamente legate alla specificità e alla vivacità del contesto storico e culturale della Francia tra il XVII e il XVIII secolo.
30,00 28,50

Su Fedor Dostoevskij. Visione filosofica e sguardo di scrittore

Libro: Copertina morbida

editore: La Scuola di Pitagora

anno edizione: 2017

pagine: 526

40,00 38,00

Il materialismo romantico di Leopardi

Mario Andrea Rigoni

Libro: Libro in brossura

editore: La Scuola di Pitagora

anno edizione: 2017

pagine: 192

La critica intelligente o almeno onesta dovrebbe preoccuparsi di restituire fedelmente l'immagine di un autore o di un'opera, anziché tentare di arruolarli sotto le proprie bandiere ideologiche: operazione non solo illegittima, ma inutile. Ostinati equivoci e pregiudizi settari adugiano ancora l'interpretazione di Leopardi: uno dei principali attribuisce al poeta una visione illuministica e progressistica, in realtà sconfessata da ogni pagina della sua opera e, come se non bastasse, da una lettera autografa di Leopardi stesso riemersa nel 1993. Non si tratta di negare l'evidenza né la radicalità del materialismo leopardiano, ma di riconoscerne la particolare natura anti-razionalistica. Infatti, da un lato Leopardi critica l'ideologia illuministica come ultima forma della nefasta spiritualizzazione moderna e, sulle tracce di Pierre Bayle, volge la ragione a un fine distruttivo di tutte le verità positive; dall'altro condivide paradossalmente aspetti propri del romanticismo tedesco e inglese, ma estranei al romanticismo italiano, erede dichiarato della tradizione illuministica.
18,00 17,10

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