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LIM: Biblioteca musicale

Strauss. Una dinastia a tempo di valzer

Roberto Iovino

Libro: Libro in brossura

editore: LIM

anno edizione: 2025

pagine: 254

Nel 1890 un sondaggio d’opinione rivelò che i personaggi più celebri in Europa erano, nell’ordine, la Regina Vittoria, Bismarck e Johann Strauss junior, l’esponente di spicco della più famosa famiglia di valzeristi viennesi. Nel bicentenario della nascita di Johann Strauss junior e nel bicentenario della fondazione della prima orchestra da parte di Johann Strauss senior, questo libro ripercorre la straordinaria avventura musicale della famiglia, strettamente connessa con la danza “simbolo” del romanticismo, il valzer. Quella degli Strauss fu un’autentica dinastia, la cui storia si intreccia con quella di Vienna sino alle soglie del Novecento. Dalla fastosa capitale, Johann senior (1804 – 1849) portò il valzer oltre i confini dell’impero: un fenomeno di costume che non mancò di suscitare scandalo. Rispetto al distaccato e prevedibile minuetto, infatti, il valzer, specchio della nuova società post-rivoluzione francese, prevedeva che il cavaliere abbracciasse la partner e volteggiasse con lei liberamente, il che suscitò le proteste dei perbenisti: “Riteniamo non sia ammissibile tollerarlo in una società britannica che voglia essere morale stigmatizzava l’austero «London Time» quando nel 1826 il valzer era stato inserito nei balli di Corte! Dopo il 1848, crollato il mito dell’Austria felix fu il momento della travolgente ascesa di Johann junior (1825-1899, «la mente più musicale d’Europa» secondo Wagner) affiancato presto dai fratelli Josef (1827-1870) e Eduard (1835-1916) che all’alba del nuovo secolo mise in liquidazione l’impresa di famiglia: oltre 500 titoli in catalogo e circa 200 i dipendenti al servizio della famiglia. Il successo degli Strauss, tuttavia, continua: ancora oggi - con rigore asburgico e un pizzico di allegra follia - sulle note di An der schönen blauen Donau e della Radetzsky-Marsch si celebra il rito del Concerto di Capodanno per una sterminata platea internazionale.
25,00 23,75

Mozart. Verso il Requiem. Il racconto della felicità e della morte

Ernesto Napolitano

Libro: Libro in brossura

editore: LIM

anno edizione: 2025

pagine: 431

Il titolo del libro allude al lungo viaggio da compiere per arrivare all’ultima composizione mozartiana, quel Requiem in Re minore che per quanto incompiuto è fra le composizioni più amate di tutto il catalogo di Mozart. Lungo e meraviglioso viaggio che si sofferma su quel folto gruppo di capolavori in cui il suo genio si è confrontato con i due grandi temi della felicità e della morte. In un percorso che coinvolge quindi musiche strumentali, opere per il teatro musicale, composizioni religiose. Fino agli ultimi mesi di vita in cui i due temi convergeranno rispettivamente nel grande sogno utopico del Flauto magico e nel Requiem incompiuto; a quest’ultimo manoscritto il libro dedica nell’ultima parte una appassionata e dettaglia lettura. Rispetto alla prima edizione, pubblicata più di 20 anni fa da Einaudi, il testo è stato riscritto in molte parti e aggiornato; c’è una nuova lunga prefazione dovuta a uno dei maggiori musicologi francesi, Laurent Feynerou, e una nuova postfazione, ad opera dell’autore, in cui si discute prevalentemente un saggio sul teatro di Mozart del filosofo sloveno Mladen Dolar.
35,00 33,25

Gloria. A otto voci

Antonio Caldara

Libro: Libro in brossura

editore: LIM

anno edizione: 2025

pagine: 155

Edizione critica. Testi in Italiano e in inglese. Introduzione–Introduction. Apparato critico– Critical apparatus. Le fonti–The sources. Criteri editoriali–Editorial criteria.
30,00 28,50

Puccini in casa Puccini. La vita attraverso le lettere

Remo Giazotto

Libro: Libro in brossura

editore: LIM

anno edizione: 2024

pagine: X-288

"Il libro di Giazotto documenta con puntualità — soprattutto grazie al rinvenimento di un consistente carteggio inedito passato alle nipoti di Puccini — le passioni dell’uomo Puccini: oltre alla caccia, l’interesse per le biciclette, le automobili, i motoscafi, che il compositore divenuto ricchissimo può concedersi; il «mal del mattone» che lo induce ad acquistare ville a Viareggio, in Maremma e finalmente a Torre del Lago, che gli consente di stare lontano da quella Milano che ama assai poco. E poi, gli affetti per le sorelle, i nipoti, le amanti, la figliastra Fosca, i rapporti burrascosi con la gelosissima Elvira dalla quale, dopo il tardivo matrimonio, vorrebbe divorziare, le difficili relazioni con Toscanini e D’Annunzio. Ma il momento più commovente del libro è quello in cui del Puccini — già triste, introverso, stanco — si raffigura la crisi esistenziale della maturità, sfiorata dalla tentazione del suicidio e dalla pena sessuale; e già nel 1912 scrive a Elvira: «Dio, che vita è la mia! Dappertutto sono infelice e soffro, soffro tanto! Vorrei finirla questa vita! Sarò felice quando mi riposerò nell’eterna pace. La morte è una grande amica. Non ho più fede in me stesso. (...)». Trascorreranno ancora più di dieci anni, con l’insistenza di un pessimismo, di un’amarezza che suggeriranno a Puccini l’inserimento della figura di Liù in Turandot." (Dalla prefazione di Cesare Orselli)
30,00 28,50

Liederatur. Saggi sul Lied tedesco e altri scritti

Erik Battaglia

Libro: Libro in brossura

editore: LIM

anno edizione: 2024

pagine: XV-462

Il Lied tedesco, la forma intraducibile di canzone che da Goethe in poi combina grande poesia e grande musica in un formidabile slancio unitario, regalandoci capolavori da Mozart a Webern, da Schubert a Strauss, da Wolf a Reimann. Le caleidoscopiche bellezze del Lied sono qui raccontate ora dal lato poesia ora dal lato musica, come si conviene a un gioco di luci, ombre e sfumature infinite. L’autore ha trascorso una vita intera, sin dall’infanzia, a giocare con le parole e le note del Lied. I suoi mentori sono stati il grande cantante e interprete liederistico Dietrich Fischer-Dieskau ed Eric Sams (che inventò il termine Liederatur), i suoi campi di gioco i palcoscenici da concerto, le aule dell’insegnamento, in Italia e all’estero. È Fischer-Dieskau a dire di lui che il suo scrivere sul Lied è una «prova d’amore». Qui c’è il frutto di decenni di queste prove, senza gelosie tra le arti sorelle. Parole e musica ripercorrono qui la formula aurea della loro unione, quella che Carlo Rovelli chiamerebbe entanglement, fuori dal tempo e dallo spazio ma adatta a riempire il tempo e gli spazi di godimento artistico del lettore e di chi ama fruire i prodotti di un’affinità elettiva indissolubile.
40,00 38,00

Luigi Sturzo e la musica. Le composizioni e gli scritti musicali

Nicolò Maccavino

Libro: Libro rilegato

editore: LIM

anno edizione: 2024

pagine: XXIV-243

Gli scritti musicali di Luigi Sturzo (1927–1944); Tavole; I testi; Le musiche di Don Luigi Sturzo; I.O Sacrum Convivium – Corale; II.Vespro a 3 voci del Cav. Sac. Dott. Luigi Sturzo; III.Deus in Adiutorium; Domine ad adjuvandum me festina; IV.Magnificat anima mea; V.Cibo celeste; Le Lamentazioni del profeta Geremia; VI.ezione I del Giovedì Santo; VII.ezione II del Giovedì Santo; VIII.ezione III del Giovedì Santo; Criteri editoriali; Apparato Critico; Note all’Edizione.
38,00 36,10

«Gott erbarme sich unser» Psalm LXVII. Motette für Chor mit Begleitung des Pianoforte Motette für Chor und Orchester. Musica sacra. Volume Vol. 2

Ferruccio Busoni

Libro: Libro in brossura

editore: LIM

anno edizione: 2024

pagine: XVII-106

Delle circa 200 composizioni del periodo giovanile di Ferruccio Busoni, una trentina sono su testi sacro-liturgici, un unicum del suo catalogo, che si possono suddividere in tre blocchi, il primo dei quali si estende dal 1873 al 1877 e contiene brani appartenenti alla fase compositiva ‘infantile’ di Ferruccio sotto la guida attenta e incombente del padre ed esprimenti una religiosità spontanea mediata dalla madre Anna e dominata dalla figura protettrice e ausiliatrice di Maria. Il secondo blocco di composizioni sacre risale agli anni 1877–1879 ed è da mettere in relazione all’incontro con il compositore Johannes Evangelist Habert Regens Chori della cattedrale di Gmunden, la località dove la famiglia Busoni trascorse le estati 1876 e 1877, il quale fu prodigo di consigli in ordine alla musica sacro-liturgica che il ricettivo Ferruccio mise subito a frutto. La composizione più rappresentativa di questo periodo mediano è lo Stabat Mater per coro misto a sei voci e organo op. 55 composto e portato a termine nell’agosto del 1879 a Cilli/Celje ed eseguito, nella successiva versione per quintetto d’archi e sotto la direzione dello stesso Busoni, nel concerto tenutosi nel Landschaftlicher Rittersaal di Graz il 23 novembre 1879. Rispetto agli Stabat Mater di Pergolesi e di Rossini che ebbe probabilmente presenti nella stesura del suo Stabat Mater, Busoni mantenne una sostanziale autonomia fin dall’originale aggregazione delle venti terzine del testo latino riunite in sei tableaux musicali: le prime quattro formano l’icona della Mater dolorosa, le successive sei il compianto del contralto e poi del tenore, le successive quattro la corale domanda di condivisione del «dolore del Crocifisso», le successive tre l’appassionato duetto del soprano e del tenore, le successive due la drammatica domanda di salvezza del basso cui segue il conclusivo fugato corale «Quando corpus morietur» sigillato dal possente «Amen». Il terzo e ultimo blocco di composizioni sacre di Busoni vide la luce a Graz nel corso dell’intenso periodo di apprendistato compositivo durato poco più di un anno, dal gennaio del 1880 al marzo del 1881, che gli fece fare quel salto di qualità da compositore autodidatta a compositore ferrato sotto la competente e stimolante guida di Wilhelm Mayer/Rémy...
28,00 26,60

Requiem per assoli coro ed orchestra kind. 183. Musica sacra. Volume Vol. 3

Requiem per assoli coro ed orchestra kind. 183. Musica sacra. Volume Vol. 3

Ferruccio Busoni

Libro: Libro in brossura

editore: LIM

anno edizione: 2024

pagine: XXX-185

«Tu vuoi ch’io ti tenga allegro, e come vuoi tu ch’io faccio, se scrivo in questo momento un Requiem?»: fonti, criteri di revisione e fasi compositive del Requiem Kind. 183; “Tu vuoi averne un’analisi: ebbene eccotela qua in succinto”: lettura analitica del Requiem Kind. 183; N. 1 Requiem, mi minore, 2/2, senza indicazione di andamento, battute 1–291; Kyrie, la minore/maggiore, 2/2, Più lento, battute 292–407; N. 2 Dies irae, la minore/La maggiore, 2/2, Allegro con fuoco, 249 battute; N. 3 Tuba mirum, re minore, C, Allegro appassionato, 313 battute; N. 4 Rex tremendae, fa minore, C, Allegro molto, 162 battute XXI; N. 5 Recordare, fa maggiore, 2/2, Moderato, battute 194 battute; Interludio orchestrale, battute 195–260. La ripresa del Dies irae, 43 battute; N. 6 Ingemisco, la minore, 2/2, un po’ più lento, battute 1–62; «Ora sono arrivato con ciò alla metà del Requiem e ho terminata la parte più importante del medesimo»: gli abbozzi degli ultimi numeri del Requiem musicati da Busoni.
38,00

'Na voce e 'na chitarra... Saggi per Roberto Murolo

Libro: Libro in brossura

editore: LIM

anno edizione: 2024

pagine: XI-231

Enrico Careri: Stile di canto, interpretazione. Giorgio Ruberti: La canzone napoletana classica e le sue interpretazioni. Maurizio Pica: La chitarra, l’accompagnamento. Massimo Privitera: Roberto Murolo tra riso e sorriso. Cristiana Di Bonito: La «dizione perfetta»: sondaggi su Murolo, napoletano tra i napoletani. Simona Frasca: Gennaro Pasquariello, un ritratto del divo della “piccola scena”.
25,00 23,75

Giacomo Puccini. Aspetti di drammaturgia cinque saggi

Marcello Conati

Libro: Libro in brossura

editore: LIM

anno edizione: 2024

pagine: 150

«Non c’è maggiore difficoltà che capire ciò che sembra facile»: è l’affermazione chiave del metodo applicato da Marcello Conati alle opere di Giacomo Puccini. La scoperta della sorprendente complessità di ciò che appare facile, la sovrabbondanza di relazioni di senso insita in ciò che in superficie sembrerebbe elementare: sono questi, infatti, gli obiettivi principali delle analisi di Conati. E affinché il lettore mantenga salda la bussola in peregrinazioni che per la natura selettiva degli argomenti affrontati potrebbero sembrare un poco rapsodiche, l’autore ci mette immediatamente in guardia dall’«errore più comune», dalla trappola nella quale a lungo è caduta la critica pucciniana — e nella quale non vuole rimanere lui stesso invischiato — consistente nel valutare «l’aspetto melodico, in uno con la veste strumentale, come il fattore più eminente e decisivo dell’edificio drammaturgico, come sua unica struttura portante» e, di conseguenza, come «rivestimento esteriore atto a nascondere il vuoto di reali contenuti poetici».
20,00 19,00

L'uccello di fuoco. Stravinskij fra tradizione e modernità

Massimiliano Locanto

Libro: Libro in brossura

editore: LIM

anno edizione: 2024

pagine: XVI-245

"L’uccello di fuoco" fu la prima delle grandi partiture create da Igor’ Stravinskij per i Balletti Russi di Sergej Djagilev. Funse da trampolino di lancio per la fama e la notorietà di Stravinskij e del coreografo Michel Fokine e, senza timore di esagerare, si può dire che è sempre stata la composizione di Stravinskij più nota e amata dal "grande pubblico". La sua fortuna si deve in buona misura alle suite da concerto, grazie alle quali alcune sue pagine sono divenuti dei classici del repertorio orchestrale. In passato, molti studi si concentrati esclusivamente su di esse, trascurando le musiche che nel balletto integrale erano destinate alle pantomime, non meno interessanti.
25,00 23,75

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