Limina: Storie e miti
Il ritorno dell'Aquila. La rinascita della Lazio, un club, mille storie
Stefano Cieri
Libro: Libro in brossura
editore: Limina
anno edizione: 2011
pagine: 140
Strano, pieno di colpi di scena, tormentato, il percorso che porta al salvataggio del club più antico della capitale. Il calvario che la società deve sobbarcarsi, dopo la caduta di Cragnotti per la crisi Cirio nel gennaio del 2003, è la storia di due imprese: quella di un presidente testardo e antipatico (soprattutto per la sua gente), capace di scalare una montagna di debiti alta mille miliardi delle vecchie lire con intelligenza e fantasia; e quella di un allenatore-artigiano, spigoloso e lungimirante, capace di riportare a guardare in alto una squadra che si stava ripiegando su stessa. La somma di queste storie è una Lazio di nuovo protagonista del nostro calcio, più sobria, ma non per questo meno ambiziosa. Una Lazio che ha le sembianze di tanti nuovi protagonisti, non solo Lotito e Reja. Ha, per esempio, il volto sempre sorridente e scanzonato di Hernanes, il nuovo "Profeta", il fuoriclasse che dà del tu al pallone; e i volti, così diversi, eppure ugualmente determinati, di Miroslav Klose e Djibril Cisse, i due nuovi attaccanti voluti da Lotito per sostituire l'ex idolo Zarate e dare alla Lazio uno spessore internazionale. E ha, infine, un nuovo simbolo. Anzi, quello che dall'inizio di questa storia, dal 9 gennaio del 1900, è "il" simbolo della Lazio: la sua aquila. Solo che adesso l'aquila esiste davvero, non è solo un'immagine. Esiste e vola all'Olimpico prima di ogni partita dei biancocelesti, e da allora anche la Lazio è tornata a volare.
La strategia del Tasso. I giorni di Bernard Hinault
Luigi Panella
Libro: Libro in brossura
editore: Limina
anno edizione: 2011
pagine: 213
Era le blaireau, il tasso, per via di quel suo modo particolare di nascondersi nella pancia del gruppo e poi uscire all'improvviso, quando meno te lo aspetti, per attaccare. Poco incline ai riflettori, alle frasi a effetto, ma sempre scaltro e veloce, il bretone Bernard Hinault è stato l'indiscusso dominatore di quel ciclismo che tra gli ultimi anni Settanta e i primi degli Ottanta ha vissuto forse la sua ultima stagione epica. La classe purissima e la straordinaria forza fisica gli permettevano, senza dover selezionare gli obiettivi, - come nel prudente ciclismo dei giorni nostri, - di onorare al massimo delle possibilità, che erano tante e grandi, la totalità delle gare, classiche e grandi Giri. Dalle sue origini bretoni, di cui portava con orgoglio i tratti distintivi, gli venivano l'umiltà e insieme la feroce determinazione che ne hanno fatto il campione infallibile quando si presentava al Tour de France o al Giro d'Italia ma pure l'implacabile vincitore di quella Parigi-Roubaix che non ha mai smesso di odiare visceralmente. I campioni che ha incontrato sulla sua strada sono stati solo avversari da battere nell'interminabile sfida con i propri limiti, mai nemici da umilare. Quanto di più distante dall'eroe tragico, il suo vitale rapporto con la terra gli aveva insegnato che i giorni della gloria non sono vette da cui non si può non precipitare negli abissi, ma conquiste profondamente umane, da cui ci si può allontanare serenamente.
Minchia che Palermo! Romanzo di un amore rosanero
Enzo Catania
Libro: Libro in brossura
editore: Limina
anno edizione: 2011
pagine: VII-236
Un'annata indimenticabile della storia rosanero, impreziosita dall'accesso in Europa League e dalla finale di Coppa Italia all'Olimpico di Roma. I gol, le attese e le speranze, le partite, le persone del Palermo Calcio, dal vulcanico Presidente Zamparini, noto "mangiallenatori" e arguto "bastiancontrario", al fenomeno Pastore, dallo sloveno dai piedi buoni Ilicic, al gregario goleador Migliaccio e agli altri big: Miccoli, Sirigu, Balzaretti e Bovo. Una squadra giovane, seguitissima e amatissima, tanto che il "Renzo Barbera" è sempre stracolmo di tifosi, con una media spettatori tra le più alte della serie A. Nelle ultime due stagioni, con la sua magica freschezza di gioco, il Palermo ha fatto intravedere il miraggio della qualificazione in Champions. Tormento ed estasi per il quasi milione e mezzo di sostenitori (dati rilevazione Nielsen): il 7 a 0 in casa, subito ad opera dell'ex Francesco Guidolin, i repentini cambi di allenatori, con Cosmi subentrato a Delio Rossi che, nel giro di qualche settimana, viene poi richiamato, ma anche le partite indimenticabili, il 2 a 1 al Napoli e il successo nella doppia sfida di semifinale con il Milan, con quel 2 a 1 nella gara casalinga di ritorno, frutto di un gioco di squadra maturo e di grande determinazione.
Il camoscio e il borraccino. Vito Taccone
Gianluca Arcopinto, Elisabetta Pandimiglio
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Limina
anno edizione: 2011
pagine: 130
Attraverso la chiave della metafora narrativa, gli autori de "Il camoscio e il borraccino" seguono il filo dell'ultima intervista rilasciata dal campione italiano di ciclismo, Vito Taccone, in occasione del film, qui allegato, Taccone - Fuga in salita, che Elisabetta Pandimiglio e Cesar Meneghetti girarono intorno alla figura del grande ciclista scomparso nel 2007. Soprannominato "Camoscio d'Abruzzo", nel 1963 vince quattro tappe di fila al Giro d'Italia, raggiungendo rapidamente una popolarità straordinaria che lo riscatta dalla miseria a cui sembrava destinato. I suoi racconti - integrati da storie e testimonianze che ricostruiscono l'epoca in cui ha vissuto questo combattente ostinato - si animano di passione, si accendono di scatti improvvisi come a tradurre verbalmente il suo stile sportivo e la sua scelta di vita. Il ricordo di fatti drammatici si accavalla a quello di aneddoti curiosi. La battuta sempre pronta non oscura un'istintiva capacità di organizzare e analizzare la complessità di un'esistenza fuori dagli schemi, tempestata di momenti duri in cui la sofferenza personale si intreccia strettamente a quella collettiva. E nel ripercorrere con passione le sue fughe in salita, ci svela con dolorosa rabbia le pieghe nascoste del più popolare sport italiano degli anni Sessanta, ritrovandosi improvvisamente a confessare un segreto scottante che mai avrebbe pensato di portare alla luce.
L'equilibrista. Vita e opere di Esteban Cambiasso centromediano metodista quasi allenatore
Emiliano Fabbri
Libro: Libro in brossura
editore: Limina
anno edizione: 2011
pagine: 145
Ha rischiato di diventare Michael Jordan per la passione familiare per il basket, poi, per la grazia del Dio Eupalla, ha studiato alla scuola del potrero, nella natia Buenos Aires, e oggi sta in mezzo al campo con quella faccia da argentino allegro, di origine italiana, come tanti e tanti dei suoi connazionali. A Madrid, nonostante lo abbiano scoperto da ragazzino, non ne hanno compreso l'eccezionalità. Troppo essenziale per i Galacticos del Bernabéu. E così Moratti può fare il primo e più grande affare di mercato della recente storia nerazzurra. Una storia che Cambiasso sta contribuendo a scrivere da protagonista. Passano i calciatori, cambiano gli allenatori, ma lui sta sempre lì, lì nel mezzo, un volante centrai che resiste alle mode e ai tempi con l'unico obiettivo di dirigere l'orchestra e condurla per mano sul tetto del mondo. Sempre col suo stile, sia dentro che fuori del campo: un elogio della semplicità. In attesa di continuare, dalla panchina, il suo lavoro. Da allenatore. Ma questa è un'altra storia.
Li chiamavano ye-ye. Il secondo scudetto viola e la storia di un calcio che non c'è più
Matteo Morandini
Libro: Libro in brossura
editore: Limina
anno edizione: 2011
pagine: 148
Quattro amici, ex ragazzi degli anni Sessanta, raccontano a un ragazzo dei giorni nostri l'ultima età dell'oro del calcio. Nel 1969 Firenze visse per la seconda volta nella sua storia la gioia immensa di uno scudetto. I protagonisti di quegli anni ricordano il clima di spensieratezza e di allegria in campo e nello spogliatoio, ma anche il rigore e la serietà di chi teneva in mano il timone del calcio. La freschezza e la gioventù della Fiorentina ye-ye (così venivano chiamati i giovani in quegli anni) furono la forza e il limite di un gruppo che, nella sorpresa generale, strappò applausi su tutti i campi. La forza, perché i ragazzi terribili forgiati da Beppe Chiappella e plasmati dal Petisso Pesaola giocavano un calcio veloce e moderno; il limite, perché la poca esperienza e il mal d'alta quota presentarono presto il conto. Fu l'ultimo esempio di squadra vincente costruita in casa, con un blocco di giovani talenti cresciuti nel vivaio viola ai quali venivano affiancati, di anno in anno, giocatori già affermati. Quei giovani un po' guasconi e figli del loro tempo rappresentarono la migliore miscela di genio e sregolatezza, ma anche di armonia e disciplina tattica, che ne fece una squadra perfetta, anche se solo per una stagione. Durò poco la Fiorentina ye-ye e due anni dopo lo scudetto il sogno era già finito. Ma è stata l'ultima squadra che ha cucito il tricolore sulle casacche viola.
Rocky Marciano l'invincibile
Giuliano Orlando
Libro: Libro in brossura
editore: Limina
anno edizione: 2011
pagine: 247
Uscita dal furore della guerra che l'aveva vista protagonista in Europa, l'America degli anni Cinquanta, anni di boom e di nazionalismo a oltranza, è alla ricerca di figure esemplari che rafforzino il senso di appartenenza. Rocky Marciano, figlio di emigranti italiani, cresciuto nel culto della famiglia, diventa il simbolo del bravo ragazzo che attraverso il pugilato, da sempre trainante negli Usa, si pone al vertice di una società che ha bisogno di esempi positivi. La sua esplosione sul ring è lo specchio di ciò che vuole la gente. Un eroe invincibile. Se Joe Louis è stato per gli States il buon soldato che ha messo la sua abilità di campione a disposizione dei soldati in guerra, se Muhammad Ali negli anni Settanta ha messo al tappeto il falso moralismo e le disuguaglianze tra bianchi e neri, Marciano ha fatto da spartiacque, nell'accettazione come americano a tutto tondo di un figlio dell'emigrazione, membro a pieno titolo della nuova patria. Lo ha fatto con i pugni e con il comportamento. Eroe imbattuto sul ring e fuori. L'autore ne racconta le imprese pugilistiche, ma ancor più la vita, le debolezze, l'amicizia con Marylin Monroe, i contatti con Cuba attraverso Batista, i rapporti con figure come Carbo e Norris, senza mai cadere nella trappola dell'illecito.
L'Atalanta nei giorni
Stefano Corsi
Libro: Libro in brossura
editore: Limina
anno edizione: 2010
pagine: V-128
Ciò che nessuno potrebbe mai immaginare, invece, è che un latinista così competente e un italianista di tale puntiglio sia anche un grande appassionato di calcio. Lui, ovviamente, non ne parla mai, e tanto meno in classe. Ma il professor Caudano è calciofilo di vaglia, ha una memoria di ferro e ricorda giocatori, campionati e statistiche non meno delle date di nascita e morte di scrittori e poeti, o di pubblicazione di incunaboli e prime edizioni. Specie se c'è di mezzo la squadra per cui batte il suo cuore: l'Atalanta.
Il torneo dei sogni. Noah, Federer, McEnroe, Borg, Laver. Chi è stato il migliore?
Maurizio Ruggeri, Paolo Rossi
Libro
editore: Limina
anno edizione: 2010
Quel che resta di Coppi
Andrea Maietti
Libro: Libro in brossura
editore: Limina
anno edizione: 2010
pagine: 134
"Poi un fremito da lontano. Tuo nonno tese l'orecchio, come un indiano sulle rotaie di un treno nel vecchio West. "Qualcuno è scattato", disse, mascherando l'emozione. Poi lo vidi illuminarsi tutto, e anche a me giunse nitido il tam-tam crescente dei tifosi: 'E lui, è lui, solo!'. Avevamo gli occhi puntati verso il basso, sulla curva da dove lui sarebbe sbucato. Le due ali di folla si strinsero fin quasi a toccarsi. La sirena di una motocicletta. Eccolo. Il campionissimo si alzò sui pedali, leggero leggero, inarcato su un lungo rapporto. Mi passò a un palmo dal naso, senza che io sentissi il sibilo delle ruote, né l'ansimo dello sforzo. Non Coppi si stava allontanando lungo il rettilineo. Si allontanava una stagione della vita, della mia vita, figlio."
Il falco di Utrecht. Wesley Sneijder
Emiliano Fabbri
Libro: Libro in brossura
editore: Limina
anno edizione: 2010
pagine: VI-180
Un giro nel mondo di Wesley Benjamin Sneijder, giovane fuoriclasse olandese che, nemmeno venticinquenne, ha già indossato tre delle maglie più gloriose del mondo del calcio. Il biancorosso dei lancieri dell'Ajax, la camiseta blanca del glorioso Real Madrid, e l'aristocratico nerazzurro dell'Internazionale di Milano. I suoi primi passi ad Utrecht, nel campetto vicino casa nell'operoso quartiere di Ondiep, da dove era partito, oltre vent'anni prima, un certo Marco Van Basten. Tutta la trafila a "De Toekmost", il centro sportivo in cui l'Ajax cresce i propri talenti, e dove Wesley ha spiccato il volo per la prima squadra. L'esordio giovanissimo nella Nazionale oranje e il trasferimento alla casa blanca di Madrid per la modica cifra di 27 milioni di euro. Le luci della ribalta nella capitale spagnola al fianco del suo idolo Raul, in uno spogliatoio affollato di galacticos. Fino all'arrivo a Milano, sponda Inter, dove, già dall'esordio, si è rilevato il perno fondamentale del gioco di Josè Mourinho, entrando subito nel cuore dei tifosi della Beneamata.
Solitudine e bellezza del terzino sinistro. Davide Santon e gli altri. Vite laterali
Cosimo Cito
Libro: Libro in brossura
editore: Limina
anno edizione: 2010
pagine: VI-115
"Non di eroi, non di meravigliosi pedatori, nemmeno di formidabili dialogatovi con la sfera, né di imprendibili funamboli. Non si parlerà di questo. Solo, di terzini. Tra tutti i ruoli, il più triste. 'Every day I work so hard, bringin' home my hard earned pay.' 'Ogni giorno lavoro molto, e porto a casa la mia faticosa paga.' Spunta da Dazed and Confused dei Led Zeppelin, e non è scritta per un terzino, ma è come se. Perché un terzino lavora, fatica, si sbatte e combatte e poi resta comunque là in fondo, indietro, lontano, di lato e comunque, un terzino è il più piccolo, il meno influente in genere sul destino del gioco, uomo di fatica, di copertura, di lavoro, di carboneria. Piccolo minatore del verde, nel rugby sarebbe una seconda linea, un quattro o un cinque, uomini da ruck, da maglia sporca, da contesa cruda, sostegno, sostegno, salti, ricerca del pallone, e in mezzo botte, spinte, terra, tanta terra raccolta, arata, insanguinata.

