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Longo Angelo: Memoria del tempo

Lectura dantis bononiensis

Benvenuto da Imola

Libro: Libro rilegato

editore: Longo Angelo

anno edizione: 2017

pagine: 735

Nell'Italia del Trecento la diffusa Commedia di Dante Alighieri divenne presto un cult che tutti avevano a portata d'orecchio e di memoria, ma non potè fare a meno di tenersi dietro una ridda naturale di difficoltà di comprensione: arduo per scelta, il poema dell'arrabbiato esule fiorentino si presentava all'attenzione del mondo bisognoso di chiarificazioni che ne illustrassero i contesti, i significati e gli indecifrabili sottintesi, appassionante nella sua carica ma depotenziato senza una spiegazione esauriente. Era nato un classico, ma dovevano entrare in azione i promotori di una sua effettiva valorizzazione, gli uomini in grado di soddisfare le esigenze indicate. Dopo mezzo secolo di esperimenti interpretativi giunse l'intervento di un grande esperto di classici, Giovanni Boccaccio, il primo a parlare di Dante a un pubblico, e subito dopo l'analoga iniziativa di un professionista di classici, il docente per mestiere Benvenuto Rambaldi da Imola, che inserisce fra le sue attività un ciclo di lezioni sulla Commedia. L'istituzione del classico diventava cosi ufficiale: era la scuola a legittimarne il ruolo, l'impegno della didattica lo faceva diventare un sapere. Benvenuto fece cosi ciò che faceva sempre con un testo, leggere e spiegare, ossia una lectura. La sua prima esperienza con il nuovo classico fiorentino si tenne nella sede abitualmente utilizzata per la sua attività di insegnante, un'aula nella contrada di Porta Nuova a Bologna; di quanto disse il professore restano gli appunti di un allievo presente al corso, le cui note vengono a costituire ciò che può essere definita come la benvenutiana Lectura Dantis Bononiensis.
45,00 42,75

Dante. Dalla «mirabile visione» a «l'altro viaggio». Tra «Vita nova» e «Divina commedia»

Nicolò Mineo

Libro: Libro in brossura

editore: Longo Angelo

anno edizione: 2017

pagine: 204

Nell'attuale fase degli studi danteschi, in cui è quanto mai fervido l'interesse alla produzione lirica, sia vitanovistica che postvitanovistica, può essere utile riesaminare e ricostruire complessivamente, sia pur sinteticamente, la storia culturale e creativa di Dante prima della “Commedia”, tra chiusura della “Vita Nova” e “Inferno”, con i necessari e inevitabili e particolareggiati riferimenti biografici e storici. Un tempo in cui si inscrivono organicamente liriche in volgare di capitale significato, quattro, forse cinque, epistole latine e i grandi trattati, incompiuti, in prosa volgare e latina: “Convivio” e “De vulgari eloquentia”. Sullo sfondo rimane la “Vita Nova”. Tornare su questo percorso vuol dire riproporsi un'indagine su punti cruciali e centrali della problematica relativa all'opera dantesca, decisivi per la sua comprensione complessiva. Un tempo fatto di intuizioni, sondaggi, ricerche, scoperte, conquiste, insegnamenti e apprendimenti, sul piano del pensiero e del sentire, e, sul piano degli eventi biografici, fatto di intenso impegno civile e politico, sino ai momenti culminanti del priorato, dei primi anni dell'esilio e infine della scelta di «far parte per se stesso». Un tempo che ci appare travagliato da una ricerca sempre rinnovata e in fondo inappagata. La ricerca di un centro, dopo i giovanili ancoraggi alla poesia e ai suggerimenti evangelico-mistici e in attesa dell'approdo alla cultura e alla prospettiva della conoscenza e del messaggio che ormai si possono chiamare - purché con un uso corretto della nozione - profetistici. Un percorso che va riconosciuto senza apriorismi e a una corretta distanza da certe invalse schematizzazioni.
20,00 19,00

Enrico VII, Dante e Pisa

Libro: Copertina morbida

editore: Longo Angelo

anno edizione: 2016

pagine: 520

Buonconvento (Siena), 24 agosto 1313: la morte inaspettata di Enrico VII di Lussemburgo infrange per sempre i sogni ghib llini di chi, come Dante, aveva intravisto nell'imperatore la speranza più concreta di una risoluzione politica, l'incarnazione di quel secondo 'astro' teorizzato dal Poeta nella Monarchia. In quello stesso anno il trattato politico dantesco veniva ultimato a Pisa, la città scelta da Enrico VII c me sede della sua corte imperiale in Italia. È a Pisa che Dante apprenderà la tragica fine dell'imperatore, ammantata dal sospetto di un vero e proprio delitto politico; è qui che assisterà alle solenni esequie e alla sepoltura dell'"alto Arrigo" all'ombra della Torre, nel Duomo pisano. Il volume raccoglie gli Atti del Convegno internazionale dedicato a "Enrico VII, Dante e Pisa", svoltosi in occasione del settimo centenario della morte dell'imperatore e della stesura della Monarchia. I ventitré saggi, a firma di storici del Medioevo e studiosi di Dante, offrono un quadro completo delle connessioni tra l'imperatore, il poeta e la città toscana, con molte novità, dossier e documenti inediti.
45,00 42,75

L'umana «commedia» di Dante

Erminia Ardissino

Libro: Copertina morbida

editore: Longo Angelo

anno edizione: 2016

pagine: 168

Dante offre nel suo poema una visione dinamica dell'essere umano, che trova la sua forma ideale nella poetica nel viaggio e nell'apertura della terzina. Tale dinamica deriva dalla concezione della vita come tensione continua verso la perfezione dell'individuo, tensione causata da un desiderio che non può essere soddisfatto se non nella sua ragione ultima, che è la "base" o il "fine di tutt'i disii". Da questo istinto, che implica libertà assoluta e si alimenta di speranza, nasce l'agire, che attua il divenire nella storia, secondo forme molteplici, di cui una delle più rappresentative è l'amore. L'immaginazione e la poesia con la loro visionarietà concorrono a mostrarne la direzione e la fattibilità. Offrendo inedite interpretazioni, il saggio discute alcuni aspetti dell'antropologia dantesca come appare nella Commedia, oggetto privilegiato dell'analisi. Ogni argomento è discusso anche con opportuni riferimenti alle altre opere, soprattutto al trattato filosofico e al libello giovanile. L'avvio è dato da alcuni riusi della poesia di Dante nella contemporaneità, che provano come la Commedia sia un affascinante e straordinario specchio della condizione umana.
18,00 17,10

Carlo Magno in Italia e la fortuna dei libri di cavalleria

Libro: Libro in brossura

editore: Longo Angelo

anno edizione: 2016

pagine: 512

Questo volume raccoglie gli Atti del convegno Carlo Magno in Italia e la fortuna dei libri di cavalleria, tenutosi a Zurigo fra il 6 e l'8 maggio 2014. Nelle diverse sezioni si ripercorrono i momenti più significativi della storia della letteratura cavalleresca di materia carolingia in Italia, a partire dalla circolazione nel Medioevo dei testi ispirati alla Chanson de Roland, attraverso i capolavori del Rinascimento - il Morgante, l'Innamorato, il Furioso, la Liberata - e oltre, nei secoli della fiorente produzione in versi e in prosa che ha affascinato non solo il pubblico delle piazze, ma anche i sempre più avidi lettori delle opere a stampa, per raggiungere infine le soglie della contemporaneità. Gli interventi sono firmati dai maggiori specialisti in materia: Ottavio Besomi, Riccardo Bruscagli, Maria Luisa Meneghetti, Maria Grazia Capusso, Marco Infurna, Frej Moretti, Marco Villoresi, Stefano Carrai, Cristina Montagnani, Francesco Ferretti, Paola Casella, Antonia Tissoni Benvenuti, Cristina Dondi e Neil Harris, Luca Degl'Innocenti, Tina Matarrese, Andrea Canova, Gabriele Bucchi, Jane E. Everson, Daniela Delcorno Branca, Leslie Zarker Morgan, Marina Beer. Dedichiamo questo volume alla memoria di Cesare Segre.
35,00 33,25

Rime con commento

Tomaso da Faenza

Libro: Copertina morbida

editore: Longo Angelo

anno edizione: 2016

pagine: 232

Tra i romagnoli che, nel De vulgari eloquentia, "a proprio poetando divertisse audivimus", tra coloro cioè che con merito poetico si allontanarono dal proprio volgare, Dante individua Tomaso da Faenza, giudice in attività dagli anni Sessanta del Duecento sino, probabilmente, ai primissimi del Trecento, autore di quattro canzoni e nove sonetti secondo le testimonianze dei canzonieri delle origini e del ms. 4 della Società Dantesca Italiana. Nel corpus spiccano i non facili componimenti in tenzone, con Monte Andrea, Giovanni dall'Orto (contro i quali la specializzazione tomasiana si fisserà sulla difesa di Amore), Cino da Pistoia e Onesto da Bologna (coinvolti in una celebre, ma fumosa, tenzone politica), che delineano il faentino come rilevante, benché non principale, rimatore centro-settentrionale. La nuova edizione critica che qui si propone raccoglie per la prima volta tutta la produzione di Tomaso, comprendendo altresì le rime dei corrispondenti, e presenta un ampio apparato esegetico vòlto al commento puntuale dei testi sinora imperfettamente editi o interpretati. Presentazione di Furio Brugnolo.
34,00 32,30

Boccaccio (1313-2013)

Libro: Copertina morbida

editore: Longo Angelo

anno edizione: 2016

pagine: 369

In occasione del settimo centenario della nascita di Giovanni Boccaccio, studiosi dai due lati dell'Atlantico contribuiscono a questa raccolta di atti del convegno "Boccaccio in Washington, DC", tenutosi dal 4 al 6 Ottobre 2013 presso la Georgetown University e l'Istituto Italiano di Cultura di Washington. Si tratta della seconda edizione della conferenza triennale sul Certaldese, promossa dall'American Boccaccio Association. La molteplicità di approcci critici, e la varietà dei temi trattati, fanno di questa collettanea un volume imperdibile nella biblioteca di quanti amano il Boccaccio. Gli interventi qui proposti, infatti, offrono nuove prospettive storiche e biografiche su messer Giovanni, affrontano il tema dell'amicizia, si interessano delle opere ingiustamente considerate "minori" e, grazie all'analisi delle relazioni intertestuali, gettano nuova luce sulle dinamiche decameroniane. Il grande scrittore medievale è, inoltre, considerato sia come autore che come copista e letto attraverso i suoi rapporti con i preumanisti. La sezione "Performative Boccaccio", centrata sulle ballate del Decameron e sulla sua influenza nel teatro napoletano, chiude l'antologia.
35,00 33,25

Dante e la sua eredità a Ravenna nel Trecento

Libro: Libro in brossura

editore: Longo Angelo

anno edizione: 2015

pagine: 256

All'inizio del Trecento Ravenna offrì a Dante l'ultimo rifugio, secondo la felice formulazione del celebre libro di Corrado Ricci, e a Ravenna, dopo il fatale 14 settembre 132f, il poeta trovò la sua ultima dimora. Sotto le ali della signoria di Guido Novello da Polenta, dunque, Dante passò gli anni estremi della sua vita: in città compose le egloghe indirizzate al maestro bolognese Giovanni del Virgilio, estremo lascito letterario della sua arte e della sua cultura. Intorno a Dante si creò prestissimo un nucleo di devoti e ammiratori, alcuni dei quali ricordati nelle egloghe dietro lo schermo bucolico: Dino Perini, Fiduccio de' Milotti, Guido Vacchetta. Ma il sacro fuoco delle lettere non si spense a Ravenna con la morte del sommo poeta: lì agirono maestri e letterati che, ereditando il testimone di una tradizione illustre, fecero della città romagnola un centro non indifferente del primo Umanesimo fiorito nel corso del Trecento. Altre figure, soltanto apparentemente minori, come quelle di Donato Albanzani, caro amico di Petrarca, e di Giovanni Conversini, maestro rinomato ai suoi tempi, illustrarono con il loro magistero la vita culturale di Ravenna nel solco dei gloriosi esempi offerti dal passato remoto e più recente. Il volume, affidato a diversi specialisti dell'argomento, intende presentare l'impatto culturale che Dante Alighieri ebbe sulla cultura ravennate del Trecento.
28,00 26,60

Boccaccio e la Romagna

Libro: Copertina morbida

editore: Longo Angelo

anno edizione: 2015

pagine: 264

28,00 26,60

Libro delle tre scritture

Bonvesin de la Riva

Libro: Copertina morbida

editore: Longo Angelo

anno edizione: 2014

pagine: 291

Bonvesin da la Riva è il più illustre poeta in lingua padana del Duecento. Contemporaneo di Dante, visse a Milano, dove divenne celebre come filantropo e come finanziatore di ospedali cittadini. Aderì all'ordine religioso degli Umiliati e si rivolse all'ammaestramento del popolo, fondando scuole e dedicandosi alla scrittura. Bonvesin fu un autore molto prolifico: scrisse opere in latino e nella propria lingua volgare, cioè nel milanese del Duecento. Il più celebre testo in latino di Bonvesin è senz'altro il "De magnalibus urbis Mediolani", una lode delle meraviglie di Milano, ricchissima di dati e di informazioni. Il capolavoro in lingua volgare è invece il "Libro delle tre scritture", che appartiene al genere delle "visioni", cioè delle rappresentazioni letterarie dell'aldilà: una tradizione che annovera numerosi precedenti arabi e mediolatini. La visione dell'inferno e del paradiso di Bonvesin si distingue però da altri analoghi testi medievali per la vivacità delle figure e per la complessa architettura strutturale, che richiama alla mente la "Commedia" di Dante Alighieri, di poco posteriore. Al posto della raffigurazione del purgatorio Bonvesin preferisce raccontare la passione di Cristo, l'evento cardine della storia dell'umanità, che ha spalancato agli uomini proprio le porte del paradiso. Questa edizione del "Libro" è per la prima volta corredata da un ampio apparato di note che permettono al lettore di accedere "dentro" al testo, per apprezzare la singolarità della sua lingua.
28,00 26,60

Il mosaico di Giulietta e Romeo. Da Boccaccio a Bandello

Nicole Coderey Rezzonico

Libro: Copertina morbida

editore: Longo Angelo

anno edizione: 2014

pagine: 373

La più celebre storia d'amore che sia mai stata raccontata nasce nel terzo decennio del Cinquecento dalla penna del vicentino Luigi Da Porto. Disegnata sul canovaccio del mito di Piramo e Tisbe, la vicenda di Giulietta e Romeo accoglie, come un mosaico, tessere provenienti dalla cultura orientale, classica e romanza. Attraverso questi tasselli - temi, motivi narrativi e personaggi -, il libro indaga le fonti e gli antecedenti della "Hystoria novellamente ritrovata di due nobili amanti" daportiana e della sua riscrittura da parte di Matteo Bandello, giungendo a delineare una morfologia della novella d'amore a infelice fine. Da Boccaccio a Bandello, passando da Sermini, Sercambi, Masuccio Salernitano, Sabadino degli Arienti, Da Porto e alcuni anonimi, la diversa combinazione dei tasselli crea mosaici sempre nuovi, caratterizzati da effetti cromatici e illustrativi del tutto differenti, fra i quali però è possibile scorgere una rete di continuità narrativa. Dai contorni del disegno del mito di Piramo e Tisbe, grazie a Boccaccio e ai suoi epigoni, nasce un altro amore destinato a farsi mito: quello di Giulietta e del suo Romeo.
30,00 28,50

Problemi di biografia dantesca

Giuseppe Indizio

Libro: Copertina morbida

editore: Longo Angelo

anno edizione: 2014

pagine: 543

Il volume raccoglie quindici anni di contributi dedicati dall'autore alla biografia di Dante, per l'occasione rivisti ed aggiornati. In controtendenza rispetto agli ultimi decenni di studi, l'autore ha ripreso l'esplorazione di tutto quanto sia sopravvissuto fino a noi, nella convinzione che un'adeguata conoscenza della vita e dei tempi del poeta sia una chiave indispensabile per comprenderne l'opera (la "Commedia" come le altre cosiddette minori). Interrogando gli antichi documenti e cronache, le poche testimonianze di contemporanei che conobbero Dante e la sua opera, e naturalmente passando al pettine stretto i testi del grande poeta fiorentino, è oggi finalmente possibile esporre in modo chiaro e ordinato quanto ci sia effettivamente noto sul massimo titolare delle nostre lettere. Il volume, in ossequio ad un'impostazione di tipo storico, che dia conto dei problemi aperti ma senza digressioni intellettualistiche, si divide in 4 parti: la prima è dedicata ai più antichi membri della famiglia Alighieri, ai familiari più prossimi del poeta, alle tappe dell'esilio, ad alcuni incontri celebri, concludendosi con un'ampia rassegna di quanto i più antichi biografi ci abbiano tramandato sulla vita di Dante. Nella seconda si tratta della cronologia delle opere, sia il poema sacro che alcune fondamentali opere minori. Nella terza si prende in esame un ampio novero di fonti minori sulla vita di Dante. Chiude il volume la lettura di uno canti del "Purgatorio". Presentazione di Marco Santagata.
35,00 33,25

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