Marietti 1820: Le fionde
Cielo vicino
Laura Vallieri
Libro
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2011
pagine: 126
«Anno Mille. Un monaco deforme fa parlare di sé come della "perla di Reichenau". Incontrarlo cambia per sempre la vita di chi lo avvicina. Quell'uomo oltraggiato nel corpo fa scoprire le ferite nascoste delle propria anima e, insieme, fa sentire che la vita può ricominciare. A dispetto delle apparenze, egli non ha paura di desiderare la felicità, dimostrando che "a nessuno, in nessun momento, può essere impedito di alzare gli occhi verso il cielo". Quando a vent'anni sentii don Giussani raccontare la vita di questo santo, mi invase una certezza che non mi ha più abbandonato: il cristianesimo è questo avvenimento che prende un uomo deforme e ne fa uno così, curioso di tutto, assetato di bellezza, intenso nell'affezione. Mentre la voce di don Giussani ripercorreva la vita di Ermanno, sentivo che finalmente avevo incontrato ciò che il cuore aveva sempre atteso: la possibilità di un'esistenza lieta, in cui niente sarebbe più stato contro di me, neanche me stessa, i miei limiti fisici e morali. Anche Laura Vallieri ha avuto la vita investita da questa commozione e la restituisce in questo romanzo di cui è protagonista il grande monaco di Reichenau, la cui statura umana si riflette nei personaggi che gli gravitavano intorno.» (Dalla Postfazione di Mariella Carlotti)
Comunque padri
Maddalena Bertolini
Libro
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2011
pagine: 248
Tre romanzi brevi o tre respiri lunghi, i passi di un endecasillabo: queste le storie raccontata da tre voci di donne che hanno in comune la stessa radice di male e di bene. La prima attraversa l’ossessione dell’anoressia, la seconda il sesso e la prostituzione, la terza il sacrificio e la vocazione, lande desolate che le fanno approdare allo stesso lido, allo stesso abbraccio amoroso: paterno. Questa è una trilogia della necessità, del bisogno e del desiderio del cuore dell’uomo che invoca l’amore a gran voce: “tutto, in ultima istanza, o è salvo o è perso” (Flannery O’Connor) e grida come sia necessario un padre capace di entrare nel male e nel peccato per amarci interamente. La scrittura si inoltra davvero “nel territorio del diavolo” e si adegua assumendo nel corpo vivo della lingua la forma dell’angoscia attraversata. Vischiosa, ipnotica, ossessivante di rime nella prima storia. Affamata, dove la fame, bisogno cogente e primario, parla di un desiderio della carne impossibile da soddisfare. Nella seconda storia, Le tre di Luca, la prostituta minorenne è straniera, l’italiano è la lingua estranea che prima la violenta e poi la placa: sceglie il vecchio padre per il suono della sua voce. Infine, In questa valle, la madre che guarda suo figlio allontanarsi da lei e assumere su di sé un destino assoluto, è sedotta dalla bellezza, offertale in parole piene come pani da mangiare.
Racconto di primavera
Leonardo Bonetti
Libro
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2010
pagine: 348
"Ha la madre in un istituto di cura sin da quando era bambino, ma è come non avesse nemmeno il padre il laureando in giurisprudenza protagonista del secondo, indocile, sospeso e allarmato e ben disegnato romanzo di Leonardo Bonetti. L'orfano non avrà pace finché non surrogherà sia l'assenza del genitore sia la perdita dello scopo affidato alla rivoluzione sociale e politica. Proverà a far nido dentro una famiglia cui danno il ritmo le donne, dalla inquieta e sfuggente Gaia a sua madre [...]. A disagio nel tran tran della esistenza piccolo-borghese, tutti provano a ribellarsi in forme estreme che denunciano la loro alienazione [...]. Quando Gaia trova il suo compagno ideale [...] il protagonista si scopre solo [...]. È un'alternativa la natura che affascina la sua vista e la sua fantasia?".
S
Davide Brullo
Libro
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2010
pagine: 190
«Bambini assassini, animali uomini, uomini bestie, crudeltà lustrale. Qui tutto è mobile e vivo, l'umano trasmuta nell'animale e nel vegetale e la parola viene da sotterra o dal cielo, da ogni rivolo e ferita. Dopo millenni di parole è forse il segno della fine poterne riformare le combinazioni, il senso, il reale. [...] E l'amore trapassa il cuore, come in Stendhal. Un Orlando furioso che sa della fine del mondo. C'è tanta bellezza in S che l'orrore diventa spazio e respiro. Tutto decrepito e infantile, avanguardia estrema e impeccabile classicità. Dolore. Davide Brullo non è un grande scrittore. Nell'assoluto non c'è quantità». (Barbara Alberti)
Racconto d'inverno
Leonardo Bonetti
Libro: Libro in brossura
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2009
pagine: 204
Uno sbandato "che scappa da tutto e da tutti", sullo sfondo di una guerra civile tra le montagne vicino al confine. Si imbatte in una dimora abbandonata, costruita in un luogo inospitale ma protetta da una faggeta antichissima, sorta tra gole inesplorate. Un giovane canuto, incontrato nella casa, promette di aiutarlo a passare il confine come guida di un viaggio di cui entrambi conoscono i rischi. Ma qual è la presenza che ossessiona il protagonista e che sembra nascondersi dentro la casa? A partire da prestiti importanti (Racconto d'autunno di Tommaso Landolfi e Stalker di Andrej Tarkovskij) l'autore costruisce un libro che può essere letto come un gotico, un racconto filosofico, un poema in prosa o un romanzo d'avventura. Si tratta in realtà di un viaggio di parole attraverso il quale prendono vita tre personaggi senza nome e una casa sventrata. Racconto d'inverno è la storia della loro storia.
Il lupo
Davide Brullo
Libro: Libro in brossura
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2009
pagine: 118
«Non aspettatevi facili consolazioni, non aspettatevi redenzioni, aspettatevi la luce ma anche il buio, il bene incastonato nel male, la pietà incarnata nella spietatezza delle cose e della vita. Aspettatevi l'inatteso, aspettatevi uno scrittore, un uomo, che vi dice l'indicibile dell'umano e dell'inumano». (Massimiliano Parente)
Diaspora
Paolo Maninchedda
Libro
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2008
pagine: 124
In Sardegna, nel paese di Gitile, al confine dì ogni cosa, del male e del bene, della ricchezza e della povertà, della civiltà e della barbarie, don Alvaro Manca, prete più di speranza che di fede, assiste preoccupato allo svolgersi di un piccolo e drammatico intrigo politico-giudiziario. La banalità del male, l'ineluttabile trascorrere della vita, la fragilità degli affetti e ti conforto dell'amicizia, fanno da sfondo alla fatica con cui un gruppo di amici cerca di non soccombere alla facile tentazione di sprecare interamente l'esistenza, di affidarla alla rassegnazione o all'odio o alla violenza, come talvolta vorrebbe fare il professor Antonio Carreras, amico-rivale di don Alvaro. Nelle strade fredde di una piccola comunità che ribolle di attese mai compiute, agiscono, come attori che recitano una parte scritta per loro dal destino o dal temperamento, altri personaggi: la vedova Sanna-Porcu, il Sindaco, il disperato e vagabondo Kunfu, il terribile Mario Casula, ma soprattutto gli affetti di un circuito di persone che si sente assediato dal nulla e reagisce coltivando sacralmente la speranza di un compimento che dia senso alle cose.
Lola e le ombre
Maria Rottoli
Libro
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2008
pagine: 208
Nel 1979 Lola ha dieci anni e vive coi genitori emigrati dal Sud in una cittadina della provincia di Milano. Abitano una vecchia casa di ringhiera dove tra un intrigo e l'altro ci si aiuta a vivere, a fare la spesa e a confezionare la salsa così come a coprire la menzogna, l'adulterio e la violenza secondo il mito della solidale vita in comune. Impressionata dai segreti oscuri che aleggiano attorno alla famiglia e dai movimenti che animano la vita notturna della corte, la ragazzina vorrebbe scoprire cosa si nasconde dietro un'apparente tranquillità. Sarà la morte misteriosa di un uomo a portare una novità per tutti e a spingere Lola e la sua banda di amici a un'avventurosa indagine a caccia dell'assassino. Una ricerca che aprirà la porta al mondo dei grandi e alle sue verità, e nella quale ciascun personaggio si svela, con le luci e con le ombre della propria umanità, davanti agli occhi di chi ancora non ha coscienza del male ma ne vede chiaro il segno.
Il cappotto istriano
Vincenzo Gambardella
Libro
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2008
pagine: 140
Due uomini, un anziano giallista e un giovane scrittore, s'incontrano in un'estate milanese degli anni Ottanta. Nella vita dell'anziano emerge a poco a poco un mistero. Esule dall'Istria nel dopoguerra, sposa una donna da cui ha un figlio, ma il suo matrimonio fallisce, e il figlio che viene affidato alla madre, scompare. Di lui restano vari segnali della sua vita passata di adolescente, sparsi e contraddittori. Il giovane scrittore viene coinvolto nella vicenda familiare, e si mette sulle tracce del figlio scomparso. Conosce un amico del figlio, Daniele, e con questi nasce un legame intenso, pieno di pietà e di vivida attesa. Il romanzo s'imbastisce di episodi avvincenti, scritti con un linguaggio diretto, ma allo stesso tempo denso, colmo d'inventiva, che richiama una narrativa forte, moderna, calata nell'attualità. Nel finale a sorpresa la storia scarica tutta la sua tensione, fornendo un forte significato umano alle esistenze dei personaggi, fatto di dramma e di salvezza per il riscatto che ogni umanità ferita porta con sé.
Con le radici in cielo
Saul Israel
Libro
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2007
pagine: 280
Salonicco fu teatro di un evento storico unico. Qui si raccolse una comunità di ebrei fuggiti dalla Spagna dopo l'espulsione decretata nel 1492. Per più di quattrocento anni questa comunità preservò le tradizioni originarie, continuò a parlare nell'antico castigliano, conservando persino le chiavi delle case di Spagna e vivendo una religiosità intensa e impregnata di misticismo. Agli inizi del Novecento, Salonicco era una città a grande maggioranza ebraica, una "Gerusalemme balcanica" nell'Impero Ottomano. Ma il disfacimento dell'Impero mostrava i segni della fine di un'esperienza quasi irreale. La famiglia Yacoél - di cui questo romanzo racconta le vicende, a sfondo autobiografico - vive sempre più dilaniata dalla consapevolezza che la realtà ovattata e la magica esperienza spirituale in cui ha finora vissuto sta franando sotto i suoi piedi e che anche l'ebraismo di Salonicco sta per essere proiettato nel vortice dei drammi europei. Al crollo di questa realtà segue la dispersione della famiglia in vari paesi europei, soprattutto in Italia e in Francia, dove i suoi membri si confrontano con il senso della propria identità ebraica e con un antisemitismo circostante che cresce come un'onda minacciosa fino a esplodere nell'apocalisse finale della Shoah. Assieme al racconto di un'esperienza eccezionale e irripetibile, di un'esistenza sradicata, "con le radici in cielo", il romanzo propone riflessioni sull'odio razziale e l'intolleranza e sulla natura dell'antisemitismo europeo che appaiono oggi di grande attualità.
Occhi dopo la polvere
Vito Punzi
Libro: Libro in brossura
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2007
pagine: 136
Il romanzo narra il correre parallelo di due esistenze (un uomo e una donna) nell'Ancona dei primi decenni del Novecento, popolata dei mezzi più avanzati di quella tecnologia sempre più dominante (auto, aerei, radio). Lui, nato cieco, e lei, intraprendente aviopittrice, finiscono col ritrovarsi, senza volerlo, insieme sotto il bombardamento della città, fatto storicamente avvenuto il 2 novembre 1943. La partecipazione all'evento provoca il misterioso, contemporaneo accadere di fenomeni opposti: lui, Elia, acquista inspiegabilmente la vista, proprio quando a lei invece verrà sottratta. Attraverso l'avvenimento che scombina la vita dei due personaggi, il romanzo si trasforma in un'ardita riflessione sulla facoltà del "vedere", sollecitata dall'intromissione di un "terzo uomo", un monaco ortodosso ispirato alla figura del matematico-filosofo Pavel Florenskij.
Il fuoco nuovo
Enzo Fontana
Libro
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2006
pagine: 336
Oscilla tra due mondi, lo storico e il mitico, questo romanzo che prende l'avvio dalla più importante cerimonia religiosa dei Mexica, quando, dopo giorni di drammatica attesa, all'apparire delle Pleiadi un prigioniero di sangue nobile veniva immolato. Dal petto squarciato con un coltello di ossidiana, là dove per Dio padre e Madre natura aveva battuto il cuore, scaturiva la fiamma che ritornava a illuminare ogni angolo dell'impero. Questo avvenne per l'ultima volta nell'Anno del flauto, quando sul mare apparvero i templi galleggianti di Cortés, il conquistador o il dio falso e bugiardo. Incominciava così il principio della fine del mondo, il quinto secondo la cosmogonia dei Mexica, che nel romanzo è vissuta con l'animo dei vinti. La comparsa dei conquistadores e la loro marcia verso il cuore dell'impero sono viste o immaginate con gli occhi di Montezuma. Stupito, attonito, dubbioso, incomprensibilmente arrendevole, il signore dei Mexica e di altri popoli è forse più chiaroveggente dei suoi indovini. Se anche avesse distrutto Cortés dal principio, cosa sarebbe cambiato? Di quanto avrebbe potuto allungare l'agonia del suo mondo? Quali pensieri agitavano l'animo di Montezuma quando inviò a Cortés il copricapo e i paramenti sacri al Serpente Piumato? Chiuso nel suo mondo, nel suo palazzo, nel cuore di una città sull'acqua, tanto bella da farci pensare a una Venezia delle Indie, Montezuma emerge come figura solitaria e tragica, in tutta la nudità della condizione umana.

