Officina: Officina. Etruscologia
Percorsi ceramici. Analisi archeometriche e tecnologiche sulle ceramiche di Sant'Imbenia
Beatrice De Rosa
Libro: Libro in brossura
editore: Officina
anno edizione: 2018
pagine: 250
"Officina Etruscologia" vuole essere un laboratorio aperto ai giovani archeologi che lavorano nelle Università, nelle Soprintendenze, nelle realtà locali per la conoscenza, la valorizzazione e per la tutela del territorio. Vuole costituire un luogo di incontro e di dibattito capace di garantire l'edizione rapida e diretta di nuovi dati, siano essi frutto di ricognizioni nel patrimonio museale o esito di ricerche sul campo. Grande attenzione vuole essere riservata alle notizie di scavo inedite che possano contribuire alla conoscenza delle manifestazioni artigianali e della cultura materiale delle civiltà etrusca e italica. Questo libro nasce dall'approfondimento di una tesi di Dottorato in Archeologia Classica, incentrata su uno studio di tipo archeometrico e tecnologico dei materiali ceramici provenienti dal sito nuragico di Sant'Imbenia (Alghero, SS), prodotti in un arco cronologico che va dall'età del Bronzo medio all'età del Ferro. Dal 2008, in concomitanza con la riapertura degli scavi nel sito, è stato scelto di studiare i reperti secondo una visione più ampia, che andasse dallo studio archeologico e tipologico ad un'analisi archeometrica e tecnologica, sfruttando al massimo il potenziale informativo dei prodotti. I differenti approcci sono stati sviluppati ed approfonditi insieme, perché solo con uno studio interdisciplinare si possono affrontare e comprendere appieno le problematiche storico archeologiche. Il libro è diviso in due parti, che riproducono il percorso di studio così come si è sviluppato. La prima parte (capitoli I e II) è di carattere metodologico: il capitolo I è un'introduzione al lavoro e il capitolo II descrive il percorso di analisi adottato. Nella seconda parte del libro (capitoli III- VII) sono presentati i campioni analizzati, i risultati ottenuti, le risposte e le conclusioni che ne abbiamo tratto, e le nuove prospettive di ricerca.
I falisci attraverso lo specchio. Atti della giornata di studi per festeggiare Maria Anna De Lucia Brolli (MAVNA, Mazzano Romano, 31 ottobre 2015)
Libro: Libro in brossura
editore: Officina
anno edizione: 2017
pagine: 235
“Officina Etruscologia” vuole essere un laboratorio aperto ai giovani archeologi che lavorano nelle università, nelle soprintendenze, nelle realtà locali per la conoscenza, la valorizzazione e per la tutela del territorio. Vuole costituire un luogo di incontro e di dibattito capace di garantire l'edizione rapida e diretta di nuovi dati, siano essi frutto di ricognizioni nel patrimonio museale o esito di ricerche sul campo. Grande attenzione vuole essere riservata alle notizie di scavo inedite che possano contribuire alla conoscenza delle manifestazioni artigianali e della cultura materiale delle civiltà etrusca e italica. Questo volume è un omaggio a Maria Anna De Lucia Brolli, infaticabile ispettore archeologo sul territorio e appassionata ricercatrice delle antichità falische ed è l'edizione degli atti della giornata di studi tenutasi il 31 ottobre 2015 presso il Museo civico archeologico-virtuale di Narce (MAVNA) a Mazzano Romano. Il volume riunisce contributi di diverso genere sull'Agro Falisco, con lo scopo di ricostruire il passato di un distretto culturale che, pur nella sua limitata estensione, ancora oggi mantiene indubbi interesse e rilievo per capire le modalità di interrelazione tra le varie genti che popolavano l'Italia preromana. Dalle presentazioni di contesti inediti di scavo ottocentesco a saggi dedicati a contesti o produzioni particolarmente significativi, ma a oggi ancora poco conosciuti, alle brevi notizie di scavi anche recentissimi, il volume testimonia la vivacità della ricerca a tutto campo sul territorio. L'analisi della cultura materiale, lo studio del paesaggio antico e delle necropoli, lo scavo dei santuari, l'attenzione per la tutela del territorio sono alcuni dei temi affrontati dai diversi contributi che raccontano le diverse "passioni" falische di Marinella De Lucia. La struttura del volume offre una panoramica topografica, e assieme cronologica dell'Agro falisco, a partire da Falerii, poi Narce, e infine i siti più piccoli del territorio, fino a una parentesi sui vicini di casa, e in particolare Capena. Prefazione di Maria Paola Baglione.
Le città visibili. Archeologia dei processi di formazione urbana. Volume Vol. 1
Libro: Libro in brossura
editore: Officina
anno edizione: 2015
pagine: 262
"Officina Etruscologia" vuole essere un laboratorio aperto ai giovani archeologi che lavorano nelle Università, nelle Soprintendenze, nelle realtà locali per la conoscenza, la valorizzazione e per la tutela del territorio. Vuole costituire un luogo di incontro e di dibattito capace di garantire l'edizione rapida e diretta di nuovi dati, siano essi frutto di ricognizioni nel patrimonio museale o esito di ricerche sul campo. Grande attenzione vuole essere riservata alle notizie di scavo inedite che possano contribuire alla conoscenza delle manifestazioni artigianali e della cultura materiale delle civiltà etrusca e italica. Questo è il primo volume degli Atti del Seminario Internazionale "Le città visibili. Archeologia dei processi di formazione urbana" tenutosi presso il Complesso di Santa Chiara ad Alghero (31 Gennaio-1 Febbraio 2014). Il seminario, per volontà di tutti i partecipanti, è un piccolo dono ai nostri cari amici, Gilda Bartoloni e Alberto Moravetti. Un "confronto-scontro" fra generazioni: sei giovani studiosi hanno presentato le loro ricerche sull'Etruria padana, su quella settentrionale e meridionale, sull'Abruzzo, sulla Campania e sulla Sardegna e hanno verificato la bontà delle loro idee con i "maestri" degli anni '80 e '90 e con il pubblico presente.
I tempi del rito. Il santuario di Monte li Santi-Le Rote a Narce
Maria Anna De Lucia Brolli, Jacopo Tabolli
Libro: Libro in brossura
editore: Officina
anno edizione: 2015
pagine: 192
L'idea di promuovere un progetto espositivo condiviso sui risultati dello scavo condotto appena pochi mesi orsono nel santuario di Monte Li Santi-Le Rote, nel Parco del Treja, nasce dalla consapevolezza che la tutela del territorio passa anche e soprattutto attraverso la sua valorizzazione. Due sono i musei coinvolti nella mostra, il Museo archeologico dell'Agro Falisco nel Forte Sangallo di Civita Castellana, e il Museo Archeologico -Virtuale di Narce a Mazzano Romano. La mostra "I tempi del rito" rappresenta senz'altro per il MAVNA una nuova sfida, mentre non è la prima volta che il Forte del Sangallo realizza una mostra sul santuario, testimoniando così l'attenzione che la Soprintendenza per i beni archeologici dell'Etruria meridionale ha da sempre nei confronti di questo straordinario complesso sacro, inserito negli anni scorsi anche nel Progetto di Soprintendenza "I grandi santuari d'Etruria". Le indagini che hanno riportato in luce altre eccezionali testimonianze del rito praticato nel santuario sono state condotte grazie ad un finanziamento regionale per la messa in opera dei plinti di fondazione di una nuova tettoia di protezione dell'area.
Ritualità funeraria e convivialità. Tra rigore e ostentazione nell'Abruzzo preromano
Valeria Acconcia
Libro: Libro in brossura
editore: Officina
anno edizione: 2015
pagine: 390
Il consumo del vino nelle forme legate alla pratica del banchetto trasmesse dal mondo greco, è una caratteristica dell'emergere delle aristocrazie dell'Italia preromana, e in particolare dell'area tirrenica, dalla metà dell'VIII secolo a.C. Nel versante medio-adriatico della penisola italiana, però, fin dalla Prima età del Ferro si delineano caratteri autonomi nei rituali connessi alla sepoltura che, soprattutto nel territorio dell'antico Abruzzo, riflettono un complesso di norme e tradizioni fortemente radicate, nelle quali prevale la volontà di rappresentare in termini egualitari gli individui, per genere e fasce di età. Questo scopo è generalmente ottenuto con la definizione del ruolo guerriero per gli uomini adulti e di quello di rappresentanti della ricchezza familiare per le donne e gli individui più giovani. Con modalità variabili, inoltre, viene adottato un rituale legato al consumo di cibi e bevande tendenzialmente contenuto e rigoroso, ridotto spesso alla deposizione di pochi elementi vascolari. Di contro, si registrano anche spinte a rappresentare la ricchezza e il rango degli individui, che di solito coincidono con l'adozione di modelli influenzati dal mondo tirrenico o, anche, piceno. Questo lavoro intende proporre un approccio di tipo funzionale alle culture funerarie dell'Abruzzo preromano, con specifica attenzione al periodo compreso tra l'età del Ferro e arcaica e alla composizione del set vascolare.
Tecniche di conservazione e forme di stoccaggio in area tirrenica e Sardegna
Libro: Libro in brossura
editore: Officina
anno edizione: 2014
pagine: 126
Questo nono volume di Officina Etruscologia è dedicato al tema della conservazione delle derrate in area tirrenica. Nelle società tradizionali il consumo dilazionato delle risorse e la conservazione degli alimenti costituiscono, infatti, una sfida di portata vitale, che si confronta con le caratteristiche dell'ambiente e le esigenze della comunità: attraverso alcuni casi di studio, offerti dalle più recenti indagini, sono illustrate le soluzioni adottate all'interno di un ampio quadro cronologico e geografico. Per le fasi più antiche, comprese tra l'età del Bronzo e la Prima età del Ferro, due contributi tracciano l'evoluzione crono-tipologica dei dolii e avanzano una riflessione sulla funzione dei grandi contenitori quali indicatori delle strategie di gestione delle risorse nelle comunità della Liguria e della Corsica; un eccezionale contesto dal villaggio nuragico di S. Imbenia attesta nel IX sec. a.C. la conservazione di semi di cardo, probabilmente destinati all'uso farmaceutico. Per l'Etruria, lo scavo di un silos sull'acropoli di Populonia testimonia le tecniche e gli accorgimenti costruttivi messi in atto nella conservazione delle derrate in epoca orientalizzante, mentre l'esame dei reperti da un edificio di Rofalco concorre a ricostruire il funzionamento di un grande magazzino nel territorio di Vulci tra IV e III sec. a.C.
Le tombe da riserva del Truglio al Museo Pigorini di Roma
Maria Taloni
Libro: Libro in brossura
editore: Officina
anno edizione: 2014
pagine: 437
Il volume, esito del lavoro di tesi di laurea in Etruscologia e Antichità Italiche, affronta l'analisi di una serie di tombe e materiali senza contesto rinvenuti all'inizio del secolo scorso da U. Antonielli nel sito di Riserva del Truglio, presso Marino (RM) e conservati presso il Museo Nazionale Preistorico Etnografico "L. Pigorini" di Roma, dopo la prima edizione parziale dello scopritore e quella di PG. Gierow inserita nel monumentale lavoro sul "Latium Vetus". I materiali costituiscono ancora, dopo più di un secolo, una delle più consistenti evidenze archeologiche laziali per il periodo orientalizzante, qui riediti con un nuovo apparato grafico e alcune notizie inedite d'archivio. Alla catalogazione del materiale e al commento dei singoli contesti tombali seguono l'analisi tipologica che cerca di delineare l'ambito di diffusione sia geografico sia cronologico dei materiali completata da una tabella tipo-cronologica redatta tramite il programma Seriate di Winbasp, lo studio degli aspetti relativi alle strutture tombali e allo sviluppo planimetrico del sepolcreto, alla posizione e combinazione dei corredi per delineare, in sintesi, gli aspetti dell'ideologia funeraria peculiari, le dinamiche di genere e le strutture socio-economiche alla base della comunità di riferimento. L'approccio interpretativo, infatti, considera il contesto funerario, secondo le attuali esigenze metodologiche.
Mode e modelli. Fortuna e insuccesso nella circolazione di cose e idee
Libro: Libro in brossura
editore: Officina
anno edizione: 2013
pagine: 202
Il settimo volume di Officina Etruscologia intende porre l'attenzione sulle molteplici ragioni e sui variegati processi che hanno condotto all'affermazione o, viceversa, alla fredda accoglienza di "modelli" in Etruria e nell'Italia preromana. Apre il volume un'approfondita ricerca condotta da M. A. De Lucia Brolli e J. Tabolli sulle "dimore litiche" dell'aristocrazia di Narce, un'accurata analisi crono-tipologica su custodie, sarcofagi e letti funebri in pietra provenienti da vecchi scavi e dalle più recenti indagini stratigrafiche. Segue il contributo di M. Taloni dedicato alle "oinochoai fenicio-cipriote", come noto, tra le forme vascolari di origine orientale che incontrano maggiore fortuna nel Mediterraneo antico a partire dall'VIII sec. a.C, sia con redazioni in materiali preziosi, sia con più comuni esemplari fittili. V. Acconcia tratta il tema della produzione e della diffusione del vasellame in bucchero e in "impasto buccheroide" nell'Abruzzo preromano, analizzando i principali contesti editi della regione. Presenta nuovi tipi di teste votive il lavoro di S. Carosi, incentrato su materiale inedito dal santuario di Campetti a Veio, uno dei principali complessi nel panorama della coroplastica votiva centro-italica. A. Coen e M. E. Micheli propongono un'interessante rassegna di oreficerie provenienti dalle necropoli celtiche di Filottrano, Osimo e Montefortino d'Arcevia.
Il museo delle antichità etrusche e italiche. Volume Vol. 3
Libro: Libro in brossura
editore: Officina
anno edizione: 2012
pagine: 566
Con questo terzo volume prosegue la pubblicazione dei materiali archeologici che costituiscono il patrimonio del Museo delle Antichità Etrusche e Italiche della Sapienza Università di Roma. Dopo le evidenze protostoriche e i reperti ceramici e bronzei esposti nel Museo, il lavoro di sistematizzazione e ricerca di un nutrito gruppo di giovani studiosi si è focalizzato su parte dei materiali metallici, quasi esclusivamente di bronzo, che fanno parte della collezione di Evan Gorga (1865-1957), l'eccentrico tenore il cui nome, oltre che alla lirica, è imprescindibilmente legato alla sua instancabile attività di collezionista. Nella sua vita, infatti, Evan Gorga accumulò oltre 150 mila oggetti, suddivisi in trenta collezioni tematiche, che alla sua morte subirono una capillare dispersione in Italia e nel mondo. I 1637 reperti qui presentati, pur costituendo solo una selezione minore di quella sterminata raccolta, sono emblematici di un gusto collezionistico eclettico, ma anche vorace, che raccoglieva materiale di epoche e culture molto distanti tra loro. In un excursus cronologico che copre ben sedici secoli di storia si confrontano, tra gli altri, ornamenti dell'età del bronzo finale, quali fibule e spilloni in uso a partire dal IX secolo a.C, e testimonianze di età medievale di ambito longobardo.
Cimeli d'identità. Tra Etruria e Sardegna nella prima età del ferro
Matteo Milletti
Libro: Libro in brossura
editore: Officina
anno edizione: 2012
pagine: 432
I rapporti tra la Sardegna e l'Etruria durante la prima età del Ferro sono da sempre oggetto di dibattito, non solo nell'ambiente scientifico. L'incremento delle testimonianze materiali dovuto alle ricerche condotte negli ultimi anni, esigeva ormai un lavoro di sintesi e razionalizzazione dei dati. Questo studio, partendo proprio da un censimento sistematico delle tracce materiali dei contatti, basato nella maggior parte dei casi sull'esame autoptico dei reperti, propone una classificazione tipologica di alcune delle principali categorie della bronzistica nuragica importate sulla penisola, cercando di puntualizzarne l'inquadramento cronologico, soprattutto attraverso la valorizzazione dei dati desumibili dai contesti di rinvenimento. I luoghi e le modalità di deposizione di molti di questi oggetti, oltre al valore artigianale e in alcuni casi artistico, contribuiscono a connotarli come elementi fortemente significativi da un punto vista ideologico. Lo studio comparato delle sequenze nuragiche e peninsulari ha consentito così di ricomporre, seppure solo parzialmente, un quadro dei rapporti tra le aree estremamente complesso, sia nelle modalità che nei tempi del suo sviluppo.
Tetti di terracotta. La decorazione architettonica fittile tra Etruria e Lazio in età arcaica
Libro: Libro in brossura
editore: Officina
anno edizione: 2011
pagine: 336
Il volume riunisce gli Atti di due giornate di studio organizzate dalla Sapienza, Università di Roma, tra marzo ed ottobre 2010 e incentrate sulle terrecotte architettoniche di età arcaica. Il primo incontro, dedicato al dibattito sul libro di Nancy A. Winter (Symhols ofWealth and Power Architectural Terracotta Decoration in Etruria and CentralItaly, 640-510 B.C., Ann Arbor, MI 2009), summa della decorazione architettonica di Prima Fase in Etruria, ha offerto l'occasione sia per riconsiderare attestazioni già note, proponendo nuove ipotesi interpretative, sia per presentare materiali inediti, non inseriti nella pubblicazione della studiosa americana in quanto emersi da scavi o da ricognizioni nei magazzini, successivamente alla pubblicazione dell'opera o mentre il lavoro era in corso di stampa. La successiva giornata di studio sulle terrecotte architettoniche de "Il tempio arcaico di Caprifico di Torrecchia" - il più completo tetto di una variante del sistema decorativo "Veio-Roma-Velletri" fin ora individuato - ha invece fornito ulteriori evidenze non solo in rapporto alla grande attività di una bottega di artigiani operanti nella zona fra Veio, Roma e Velletri-Caprifico nel periodo compreso tra il 530 e il 510 a.C., ma anche in relazione a botteghe attive al di fuori dell'area influenzata da questo sistema decorativo; sistema che si qualifica come il più ornamentale tra quelli dell'Italia centrale in età arcaica.