Pontificio Istituto Biblico: Analecta Biblica
Pietro e Paolo testimoni del Crocifisso-Risorto. La synkrisis in Atti 12,1-23 e 27,1-28,16: continuità e discontinuità di un parallelismo nell'opera lucana
Lorenzo Rossi
Libro
editore: Pontificio Istituto Biblico
anno edizione: 2014
pagine: 512
Pietro, Paolo e Gesù: vite parallele? Da decenni gli interpreti di Luca-Atti individuano parallelismi tra Pietro e Paolo e tra i due apostoli e il Gesù del terzo vangelo. Tale fenomeno attesta la familiarità di Luca con la synkrisis, tecnica di modellizzazione letteraria finalizzata alla comparazione dei personaggi e consacrata da Plutarco nelle Vite Parallele. Il presente saggio considera le sezioni terminali delle narrazioni relative ai due maggiori personaggi degli Atti - cioè il racconto della liberazione di Pietro dal carcere (12,1-23) e la narrazione del viaggio di Paolo prigioniero verso Roma (27,1-28,16) - ed evidenzia le corrispondenze con l'epilogo delle vicende cristologiche riportate nel terzo vangelo (Lc 22-24). In ragione della propria collocazione, tali testi costituiscono il vertice della suddetta synkrisis, definendone l'estensione e il funzionamento. In un'epoca in cui cominciavano a "piovere" critiche nei confronti del movimento cristiano, Luca ha difeso l'affidabilità dell'Evangelo (cf. Lc 1,4), mostrando non solo che Gesù fu fedele alla religione dei padri e alle Sante Scritture, portandole a compimento, ma che anche i suoi discepoli furono fedeli, con l'insegnamento e con la vita, al loro Maestro (cf. Lc 6,40): sia i testimoni oculari della prima generazione, come Pietro, sia quelli della seconda, come Paolo, figura esemplare per il lettore di ogni tempo.
Maria di Nazaret, profezia del regno. Un approccio narrativo a Lc 1,34
Carmelo Pellegrino
Libro
editore: Pontificio Istituto Biblico
anno edizione: 2014
pagine: 376
Perché Maria, sposa di un uomo della casa di Davide, all'angelo, che le annuncia il concepimento di un grande re davidico, obietta: "Come sarà questo, poiché non conosco uomo?" (Lc 1,34). E come mai l'angelo replica a tono? I personaggi si intendono, ma il lettore resta disorientato. Un approccio narrativo consente di superare questo disorientamento. Nella sezione programmatica Lc 1-2, col confronto tra il profeta Giovanni e il Cristo Gesù, viene introdotta la subordinazione della Legge-Profeti rispetto al Regno di Dio, di cui Lc 1,34 costituisce un cruciale turning point celato dietro la reticenza di Luca e il linguaggio obliquo di Maria. Un narratore reticente prepara un elemento del racconto, chiamando il lettore ad una cooperazione ermeneutica: così Lc 1,34 contribuisce ad introdurre le esigenze lucane del Regno in ordine alla sequela, alla Chiesa e al compimento escatologico. A livello dei personaggi, poi, Lc-At presenta ripetutamente la sequenza annuncio-obiezione- replica in contesto teofanico, dove gli obiettori si esprimono quasi sempre in modo obliquo. Tra obiezione verginale mariana e piano divino, però, esiste una sintonia univa in tutta la Bibbia. Pertanto in Lc 1,34 affiora uno degli aspetti della relazione tra Maria e Dio che l'autore protegge dietro un velo, rimanendo fuori insieme al lettore. Nel prosieguo del racconto questo velo sarà progressivamente rimosso dall'esorbitante novità del Regno di Dio.
La Vetus Syra del vangelo di Luca
Gian Luca Carrega
Libro
editore: Pontificio Istituto Biblico
anno edizione: 2013
pagine: 544
L'antica traduzione siriaca dei vangeli detta Vetus Syra riappare dopo secoli di latitanza grazie alla pubblicazione di due mss. superstiti nel XIX sec. Dopo l'iniziale entusiasmo pareva caduta di nuovo nell'oblio, fino a quando il recente interesse della critica testuale per il mondo scribale che produce i testi ha riaperto prospettive interessanti anche per lo studio della Vetus Syra. Come funziona la sintassi di una lingua semitica rispetto al greco? È possibile riprodurre le strutture di un'altra lingua in forma non meccanica? È lecito espandere il testo evangelico desumendo informazioni dal contesto? In queste pagine vengono affrontati analiticamente 300 passi del vangelo di Luca in cui la versione siriaca presenta letture che si discostano dal greco in modo significativo. Tali devianze sono state classificate secondo i processi che le hanno presumibilmente generate, cercando di stabilire quali fossero i meccanismi in atto al momento di procedere alla traduzione del testo. Alla prova dei fatti, la Vetus Syra si rivela una buona traduzione, più preoccupata di rendere il senso del testo che non la sua letteralità. Isolando i fattori che provocano la maggior parte delle varianti, tra i quali l'assimilazione interna e sinottica, si è in grado di individuare alcuni fattori ermeneutici che sono stati significativi per i traduttori: il confronto con le scuole esegetiche del tempo, l'accentuazione della centralità della figura di Cristo, la ridefinizione di alcuni personaggi.
Uomini e profeti
Libro
editore: Pontificio Istituto Biblico
anno edizione: 2013
pagine: 372
Con la presente raccolta di studi vogliamo celebrare la lunga carriera accademica svolta dal Professor Horacio Simian-Yofre, SJ presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma, in quasi quarant'anni di attività dal 1974 al 2011. Gli autori che hanno preso parte al progetto sono diversi per provenienza geografica e ambiti di provenienza, ma tutti hanno in comune la profonda stima che li lega al Professor Simian-Yofre con il quale hanno condiviso un tratto del loro cammino accademico. Gli scritti raccolti nel presente volume trattano argomenti relativi al profetismo biblico, l'ambito di studi al quale il Professor Simian-Yofre ha contribuito maggiormente con la sua ricerca. Il profeta e la sua opera, il suo messaggio e la ricezione della parola profetica sono i tre campi di indagine corrispondenti alle parti nelle quali si divide la raccolta: "Uomo e profeta", "I profeti e gi uomini", "Gli uomini e i profeti". Hanno contribuito i seguenti professori: Gianni Barbiero, Cássio Murilo Dias de Silva, Georg Fischer, Marco Nobile, Cirino Versaci, Maria de Lourdes Correa Lima, Ramón Alfredo Dus, Alexander Rofé, Giovanni Paolo D. Soccu, Wojciech Pikor, Paolo Salvadori, Hermann Spieckermann, Giuseppe Veltri.
The greek additions in the book of Ben Sira
Severino Bussino
Libro
editore: Pontificio Istituto Biblico
anno edizione: 2013
pagine: 512
L'intercessione nel tempo della fine. Studio dell'intercessione profetica nel libro di Geremia
Benedetta Rossi
Libro
editore: Pontificio Istituto Biblico
anno edizione: 2013
pagine: 462
In prossimità della fine del regno di Giuda il ricorso ad ogni possibile mediazione con Dio è quanto mai urgente; tra le diverse strategie percorribili per un riavvicinamento tra i due partner dell'alleanza, l'intercessione profetica occupa un posto eminente. A Geremia, ricordato come uno dei grandi intercessori di Israele, viene proibito di intercedere nel tempo in cui il suo intervento appare più che mai necessario. La tensione drammatica tra l'intercessione ripetuta e il suo divieto incalzante ed esplicito, attestata in maniera unica nella BH in Ger, è al centro della presente indagine. Dopo aver presentato lo svolgimento e il senso della dinamica intercessoria nella BH, il nostro studio esplora il paradossale intreccio che lega in Ger l'intercessione alla sua triplice proibizione, della quale si propone una nuova ermeneutica.
The presentation in the temple. The narrative function of Lk 2:22-39 in Luke-Acts
Andres M. Garcia Serrano
Libro
editore: Pontificio Istituto Biblico
anno edizione: 2012
pagine: 448
Simbolo e narrazione in Marco. La dimensione simbolica del secondo vangelo alla luce della pericope del fico di Mc 11,12-25
Lorenzo Gasparro
Libro
editore: Pontificio Istituto Biblico
anno edizione: 2012
pagine: 688
Partendo da una duplice intuizione - la prima più generale sull'importanza spesso trascurata della matrice simbolica dei vangeli, l'altra più specifica sulla natura simbolica del gesto di Gesù nei confronti del fico in Mc 11,12-25 - il presente studio esplora la dimensione simbolica del vangelo di Marco alla luce di un episodio che ha talvolta inquietato, se non sconcertato, diversi lettori e studiosi. Di questa pericope si offre una lettura sostanzialmente nuova, mostrando come inadeguata la designazione tradizionale di "maledizione del fico e purificazione del tempio" e illuminando allo stesso tempo un particolare spessore del racconto marciano nel suo insieme. L'attenzione alla dimensione simbolica fa risaltare alcune traiettorie squisitamente teologiche del secondo vangelo, evidenziando come il ricorso a tale linguaggio non rappresenti una pura strategia retorica, ma si radichi nella particolare concezione cristologica propria di Marco.
Non mi vergogno del Vangelo, potenza di Dio. Studi in onore di Jean-Noël Aletti SJ, nel suo 70° compleanno
Libro
editore: Pontificio Istituto Biblico
anno edizione: 2012
pagine: 430
20 saggi di esegesi, ad opera di biblisti formatisi nel Pontificio Istituto Biblico e altri studiosi di livello internazionale, in omaggio a Jean-Noël Aletti per il suo 70° compleanno. I saggi, suddivisi nelle due sezioni "Paolo e la retorica" e "Tra narratologia e teologia biblica", rispecchiano gli interessi propri del lavoro esegetico di Aletti. Il maggior numero di contributi di questa Festschrift (ben tredici) è dedicato al campo paolino, essendo il preminente campo di ricerca di Aletti. La varietà e l'ampiezza di riferimenti, presenti in questi scritti, riflettono e rendono un giusto riconoscimento alla varietà e all'ampiezza della ricerca esegetica dello stesso Aletti. Soprattutto per i suoi studi sulla retorica paolina (le cui intuizioni si riflettono anche sull'analisi narratologica da lui condotta), egli può essere annoverato, a buon diritto, maestro della metodologia esegetica. Il titolo del volume, infine, è tratto dall'enunciato programmatico della Lettera ai Romani (1,16-17), allo studio della quale Aletti ha profuso molte energie, confluite in importanti pubblicazioni. Esso intende rammentare il fecondo e necessario legame tra lo studioso e la Parola, nonché il carattere del tutto peculiare di questa, veicolo della potenza salvifica di Dio e mezzo per chiamare alla fede.
«Così avvenne la generazione di Gesù Messia». Paradigma comunicativo e questione contestuale nella lettura pragmatica di Mt 1
Maurizio Guidi
Libro
editore: Pontificio Istituto Biblico
anno edizione: 2012
pagine: 480
In ogni ambito - esperienziale, umanistico e scientifico - il fattore "contesto" è decisivo per la comunicazione umana. In campo biblico è ben nota l'importanza data al contesto dai metodi storico-critici o al co-testo da quelli storico-letterari, tuttavia il fattore contestuale non può dirsi sufficientemente scandagliato nell'orizzonte di queste due metodologie. Tutto il versante letterario e comunicativo del fenomeno rimane inesplorato. Gli interrogativi lasciati aperti in questo ambito dall'esegesi tradizionale hanno incoraggiato il presente lavoro sulla funzione ermeneutica dei contesti che, cercando di tracciare un nuovo sentiero nel vasto bosco della discussione linguistico-filosofica, si concentra sul testo matteano della generazione del Messia proponendone un'originale e coerente rilettura in chiave comunicativa. L'attenta indagine giunge ad evidenziare alcune linee orientative essenziali circa il dibattito esegetico sulla nozione di "contesto", sottolineandone in primis il carattere "dinamico". Sul piano ermeneutico, il lavoro dimostra invece quanto l'aspetto esegetico, al pari di quello teologico, non sia affatto indifferente alla questione contestuale. Da una parte, l'analisi intrapresa permette di apprezzare la ricchezza delle sfumature proposte dalla ricontestualizzazione della Promessa antica offerta dal Primo Vangelo. Dall'altra, la giustizia di Giuseppe (Mt 1,19) viene coerentemente collocata sullo sfondo ermeneutico costruito dal testo matteano.