QuiEdit: Uniedit
«Nell'inclita città di Verona». Momenti della letteratura veronese tra Cinque e Seicento
Lorenzo Carpanè
Libro: Copertina rigida
editore: QuiEdit
anno edizione: 2007
pagine: 154
Einführung in die phonologie des Deutschen
Birgit Alber
Libro: Libro rilegato
editore: QuiEdit
anno edizione: 2007
pagine: 169
Eserciziario per la lingua tedesca in ambito specialistico
Cristina Algranati, K. Möller, Silvia Toniolo
Libro: Copertina rigida
editore: QuiEdit
anno edizione: 2007
pagine: 174
Wherein lies happiness? Per una rilettura della poesia di John Keats
Cristina Ceron
Libro: Copertina rigida
editore: QuiEdit
anno edizione: 2007
pagine: 172
Nel regno di Si Piuh. Appunti di viaggio. Volume Vol. 1
Giovanni Michele Bianco
Libro: Libro rilegato
editore: QuiEdit
anno edizione: 2007
pagine: 200
Septimo foro internacional de estudios sobre las culuturas literarias del sudoeste norteamericano
M. Cecilia Graña, Francesco Fava
Libro
editore: QuiEdit
anno edizione: 2007
pagine: 101
I pensieri delle mamme. La cura e la salute del bambino nella percezione delle madri
Paola Di Nicola
Libro: Copertina rigida
editore: QuiEdit
anno edizione: 2007
pagine: 220
La madre, attenta osservatrice dei fattori naturali, ambientali e relazionali che fanno da contorno alla salute-malattia del proprio figlio, può essere rappresentata da un'immagine in movimento che vede crescere il protagonismo della donna nella cura con l'aumentare delle sue competenze relazionali e comunicative. La ricerca condotta nell'area di Verona, mette in luce che la propensione ad instaurare un dialogo proattivo con il pediatra è maggiormente ravvisabile nelle madri occupate, a più alta scolarizzazione e al di sopra dei 40 anni che dimostrano, grazie alla disponibilità all'ascolto e al dialogo offerta dal medico, di saper instaurare un clima comunicativo favorevole, volto all'elaborazione di un'adeguata diagnosi. Emerge dunque la necessità che il pediatra, con le tecniche dell'ascolto e della medicina narrativa, dedichi una particolare attenzione a quelle madri che per timore o per insicurezza poco e raramente "parlano al medico" del loro bambino, comunicando i loro pensieri.