“I problemi sono altri, non è la pressione migratoria la causa dei nostri mali”. È questa, in sintesi, la reazione delle “persone colte” a ogni istanza di regolamentazione severa dei flussi migratori. E chiunque sostenga la necessità di porre dei limiti alla libera circolazione delle persone viene oggi sospettato di simpatie verso la destra estrema. Ma la realtà è più complessa. Nell’analisi di Barba e Pivetti, l’immigrazione è interpretata come un fattore importante di aggravamento degli effetti della mondializzazione sul potere contrattuale dei salariati e sulle condizioni generali di vita dei ceti popolari. Solo escludendo ogni concorrenza tra lavoratori di nazioni diverse possono aversi forme concrete di solidarietà internazionale. L‘importazione dei lavoratori è il canale più diretto attraverso il quale si verifica questa concorrenza, di per sé incompatibile con la solidarietà.
Il lavoro importato. Immigrazioni, salari e stato sociale
| Titolo | Il lavoro importato. Immigrazioni, salari e stato sociale |
| Autori | Aldo Barba, Massimo Pivetti |
| Collana | Visioni eretiche, 4 |
| Editore | Meltemi |
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| Pagine | 183 |
| Pubblicazione | 10/2019 |
| ISBN | 9788855190510 |

