fbevnts Pro rogitum Beneventi. Duchi, marchesi e cardinali nei documenti degli archivi. Volume Vol. 2
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Pro rogitum Beneventi. Duchi, marchesi e cardinali nei documenti degli archivi. Volume Vol. 2

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Pro rogitum Beneventi. Duchi, marchesi e cardinali nei documenti degli archivi. Volume Vol. 2
Titolo Pro rogitum Beneventi. Duchi, marchesi e cardinali nei documenti degli archivi. Volume Vol. 2
Volume Vol. 2
Autori ,
Argomento Scienze umane Storia
Collana Dissertazioni & conferme
Editore ABE
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pagine 156
Pubblicazione 12/2022
ISBN 9788872974568
 
Promozione valida fino al 12/02/2027
55,00 52,25

 
risparmi: € 2,75
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Sono documenti tratti dagli Archivi Beneventani e dei paesi della Montagna di Montefusco da dove si erano trasferiti quasi tutti i nobili prendendo la via di Napoli per vivere la vita della capitale. In loco avevano nominato fidati agenti per la riscossione dei censi, solitamente da pagarsi entro la Vigilia di Natale e, in altri casi, specie per affitti di masserie o frutteti, o terziaria sul raccolto, durante il mese di luglio. Una pressione fiscale che aumentava sempre di più e, laddove i feudi rendevano poco, i titolari lievitavano indiscriminatamente il valore del bene, come accade oggi agli speculatori in borsa, per effettuarne infinite compravendite. È quello che accadde a Chianche, Torrioni, Prata, Arpaise, Ceppaloni e Torrioni. A Chianche avvenne dopo la vendita indiscriminata del feudo passato da Giovanbattista Manso (1593) a Beatrice de Guevara (1607), moglie di Enrico de Loffredo, Marchese di Sant'Agata. Il feudo dell'antica Planca, unito a Bagnara nella prima metà del 1700, appartenne al Duca della Castellina Giovanni Battista Zunica, l'ultimo della famiglia a possederlo. Ritroviamo proprietario del feudo di Chianca. Ma sono tantissimi i documenti trascritti e inseriti nel volume, da quelli del Marchese Paulillo di Amalfi e Petruro, a quelli dei Duchi Perrelli di Toccanisi, Chianche, Bagnara, così del mulino sul Sabato, fra Altavilla e Tufo, del Duca di Monestarace. Singolari le carte rinvenute del Monte del Cardinale e sulla cartiera-gualchiera sotto Ceppaloni e Barba, in direzione di Beltiglio, dove affiorano le pretese del Duchino e Cavaliere di S.Caterina, da cui il matrimonio del Duca fatto Cavaliere a Malta, che portò Perrelli e Zaza a perdere i feudi della Montagna. I codicillo su altri feudi, come quello di Cervarulo di Mercogliano, da Pietrastornina a Pannarano e Tufara Valle, riportano a riscoprire i meccanismi feudali fra Sabato e Calore.
 
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