Nel 2016 Leonardo Bellezza trova, in una cassapanca, un dattiloscritto risalente al 1975. Il testo è opera di suo padre, Nicolò Bellezza che, diversi anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e il suo rientro a casa, aveva deciso di mettere nero su bianco i ricordi di un'esperienza unica e indimenticabile nella sua forza e tragicità. Alla firma dell'Armistizio, infatti, si trova come sottufficiale della Regia Marina Italiana a Tolone e rapidamente viene fatto prigioniero e poi deportato dai Tedeschi. Nicolò Bellezza ripercorre sommariamente il periodo della prigionia e il suo ritorno a casa, ma ogni frase, nella sua essenzialità, è portatrice di tutta la crudeltà e di una sofferenza patita che non si può neanche lontanamente immaginare. Eppure, la forza, la speranza, la fierezza e la consapevolezza della propria integrità emergono con lucidità e bruciante vividezza: ogni parola impressa su carta diventa memento degli inobliabili orrori della guerra, prima che sofferto ricordo personale impossibile da cancellare.
1943-1945 io Nicolò Bellezza (sottufficiale della Regia Marina Italiana) prigioniero dei tedeschi
Titolo | 1943-1945 io Nicolò Bellezza (sottufficiale della Regia Marina Italiana) prigioniero dei tedeschi |
Curatore | Leonardo Bellezza |
Collana | Nuove voci. Chronos |
Editore | Gruppo Albatros Il Filo |
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Pagine | 112 |
Pubblicazione | 05/2018 |
ISBN | 9788856790580 |