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Gli enti del terzo settore. Storia, comparazione, attualità

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Gli enti del terzo settore. Storia, comparazione, attualità
Titolo Gli enti del terzo settore. Storia, comparazione, attualità
Curatori , ,
Argomento Società, scienze sociali e politica Servizi sociali, assistenza sociale e criminologia
Collana Università degli Studi di Milano. Facoltà di Giurisprudenza. Dip. Diritto privato e Storia del Dirit
Editore Giappichelli
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pagine 224
Pubblicazione 08/2024
ISBN 9791221108361
 
Promozione valida fino al 12/02/2027
32,00 30,40

 
risparmi: € 1,60
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La parola “Terzo settore” designa oggi quei soggetti collettivi (associazioni, fondazioni, società) che perseguono «finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale» senza scopo lucrativo, differenziandosi dal mercato e dallo Stato. Emanuele Rossi e Stefano Zamagni li descrivono come «quei soggetti che si distanziano rispetto al mercato da un lato e dallo Stato dall’altro, configurando una sfera di azione che non è totalmente privata ma neppure assimilabile al pubblico. In tal senso sempre vi è stato, nell’esperienza italiana, un “Terzo settore”». In effetti, prima del Terzo settore come oggi è inteso e regolato dal codice, esistono in Italia molteplici istituzioni di assistenza, carità e previdenza fondate da laici, espressione di uno slancio di solidarietà, prima privata che pubblica, per i poveri e altri soggetti deboli che, nell’Italia delle città medievali e moderne, ha dato vita ad una fitta rete di strutture, correlate alla Chiesa e successivamente anche ai poteri pubblici cittadini, comunali o signorili, corrispondendo ad esigenze di impegno sociale, religioso, ma anche civico, dei laici. Nella temperie medievale e moderna, che assumiamo come oggetto della nostra indagine, gli attori della funzione assistenziale e previdenziale sono stati anche i laici, che hanno creato appositi enti collettivi per perseguire tali attività. Le ricerche storiche hanno molto indagato sulle varie forme assunte dai primi esempi di welfare nei secoli XII-XVIII, nei diversi contesti locali. Queste organizzazioni sono la preistoria di quelle “opere pie”, che saranno riorganizzate nell’età napoleonica, preunitaria e infine unitaria, quando lo Stato italiano adotta soluzioni nuove per i compiti assistenziali e previdenziali, caratterizzate dall’intervento pubblico. Contributi di: Clarich Marcello; Ponzanelli Giulio; Zoppini Andrea; Cannarsa Michel; Guzzetti Giuseppe; Lombardi Alessandro; Caterini Enrico; Spreafico Isabella; Delbono Davide; Sacchi Roberto; Graziadei Michele; Kindler Peter; Marchetti Carlo; Padoa Schioppa Antonio; Chiodi Giovanni; Montani Veronica.
 
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