L’inedito codice del 1655, dal titolo Messapographia sive Historia Messapiae, opera di Diego Ferdinando, rivela l’identità culturale in età barocca di una piccola città del Mezzogiorno, Mesagne-Messapia sita nel Salento settentrionale, allora Terra d’Otranto. Due sono i pilastri fondamentali dell’identità civica, secondo l’autore: la mitica fondazione della città da parte del leggendario Messapo, eroe greco; il martirio cittadino del Santo Eleuterio e della madre Anzia. Nelle 516 pagine del manoscritto rivivono i fasti della piccola città, nei conflitti con i vicini Brundusini e Tarentini, nella resistenza ad Annibale, e poi nelle ricostruzioni dopo le devastazioni dei Goti giunti in Puglia per scacciare i Bizantini, le incursioni dei Saraceni, le razzie subite dai Francesi e dagli Spagnoli nelle guerre per la conquista del Regno di Napoli. Il regno di Carlo V, infine, determina il passaggio di Mesagne dal dominio regale a quello baronale. Sembra spegnersi così, nella mente dell’autore, l’antico fulgore.
Messapografia ovvero historia di Mesagne. Testo latino a fronte
Titolo | Messapografia ovvero historia di Mesagne. Testo latino a fronte |
Autore | Diego Ferdinando |
Curatori | Domenico Urgesi, Francesco Scalera |
Editore | Società Storica di Terra d'Otranto |
Formato |
![]() |
Pagine | 550 |
Pubblicazione | 09/2020 |
ISBN | 9788894550801 |