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Le memorie di Vidocq

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Le memorie di Vidocq
Titolo Le memorie di Vidocq
Autore
Traduttore
Argomento Narrativa Narrativa classica (prima del 1945)
Collana Caffè letterario, 1
Editore Luni Editrice
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pagine 192
Pubblicazione 03/2024
ISBN 9788879848855
 
Promozione valida fino al 12/02/2027
22,00 20,90

 
risparmi: € 1,10
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Vidocq, chi era costui? Le memorie di Vidocq ci intrappolano nel racconto al punto che si stenta a credere siano davvero fatti reali ascrivibili a una persona e non frutto di una fantasia alquanto versatile e si dipanano come un piano sequenza continuo della vita di quest’uomo, che fu praticamente tutto e il contrario di tutto. Quella di Vidocq (Arras 1775 – Parigi 1857) è stata una “carriera” iniziata da giovanissimo con i primi furtarelli dalla cassa del padre panettiere e proseguita con i continui vagabondaggi per la Francia pre- e infine rivoluzionaria. Arruolamenti, diserzioni, affiliazioni con zingari, banditi, falsari, i primi arresti e le prime evasioni seguite dai successivi arresti e successive evasioni; l’arruolamento come agente segreto, i contatti con la polizia, l’intuizione e la nascita della Sûreté o “brigata di sicurezza” (per combattere il crimine ci vuole qualcuno che ragioni come un criminale), i riconoscimenti e le promozioni, le inverosimili imputazioni seguite dalle altrettante trionfali assoluzioni, le dimissioni dalla polizia e la nascita della “sua” personale polizia privata; un nuovo processo, l’arresto e la detenzione da “vecchio leone”, gli amori e i duelli (le due passioni dominanti della sua vita) e infine la riabilitazione e la morte a 82 anni nel 1857. Vidocq fu onorato in vita da Lamartine e Victor Hugo, amato da Balzac, ispiratore di personaggi di Dumas prima e in seguito di Maurice Leblanc, di Conan Doyle… Era un uomo vigoroso nel corpo come nella mente imperterrito e audace, mai vittima del destino, mai del tutto carnefice, che si muoveva in una Parigi ancora antica, settecentesca, con sobborghi non ancora faubourgs, i covi fuori porta, le strade illuminate o dalla torcia dei ladri o dalle lanterne della polizia, le vetrine infrante e saccheggiate, le bevute a festeggiare con le tenere e infide prostitute, i bottini sperperati, gli indizi disseminati, le prove azzerate dalle confessioni o dalle delazioni. Si parla, si complotta, si ride: Le Memorie di Vidocq sono il quadro dal vero di un uomo che ha vissuto totalmente la sua epoca, la cancellazione di una innocenza riconquistata: ladro, forzato, evaso, “sbirro” che trova nel prefetto di polizia l’intermediario fra l’umanità della colpa e la divinità della salvazione. Per Vidocq calza alla perfezione quanto scrisse Balzac che era suo grandissimo ammiratore: “dietro a ogni grande fortuna c’è sempre un crimine”.
 
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