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Rita Evelin: la strage di pescatori nei mari d’Italia

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Rita Evelin: la strage di pescatori nei mari d’Italia
Titolo Rita Evelin: la strage di pescatori nei mari d’Italia
Autore
Argomento Società, scienze sociali e politica Società e cultura: argomenti d'interesse generale
Editore Mondo Nuovo
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pagine 314
Pubblicazione 09/2025
ISBN 9791281202610
 
Promozione valida fino al 12/02/2027
24,00 22,80

 
risparmi: € 1,20
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La mattina del 26 ottobre 2006 al largo di Porto San Giorgio affonda il peschereccio Rita Evelin di San Benedetto del Tronto, con mare calma piatta, assenza di vento e buona visibilità. Nel naufragio muoiono tre pescatori: Luigi Luchetti, Ounis Gasmi e Francesco Annibali. La barca reca i segni inequivocabili di una collisione con un’unità subacquea. Il relitto giace ancora oggi ad appena 80 metri di profondità, nonostante un simulato recupero costato 800 mila euro. Il primo lancio dell’Ansa fa riferimento ad “un forte botto” e la notizia viene ripresa dalla Pravda, noto quotidiano russo. L’allora ministro degli Esteri, Massimo D’Alema, invia un inconsueto telegramma di cordoglio al sindaco della città. Non sono stati individuati i responsabili e non sono state accertate le cause dell’affondamento. Addirittura l’indagine giudiziaria viene insabbiata dalle preposte autorità italiane e a livello istituzionale, oggi si oppone il solito muro di gomma. Era invece in atto, all’insaputa della marineria italiana, un’operazione aeronavale della Nato (“Active Endeavour”). Inoltre, proprio in quella zona dell’Adriatico centrale a ridosso della costa marchigiana, insiste un’area militare internazionale “per esercitazioni di tiro T842”, come attesta l’ormai rara mappa nautica 1050 dell’Istituto Idrografico della Marina. Quello del Rita Evelin non è l’unico caso di storie senza verità e giustizia. Nelle acque italiane sono state affondate numerose barche da pesca: tragedie in cui hanno perso la vita tanti marinai. Questo libro di inchiesta giornalistica fa luce su alcuni abissi da cui emergono nebulose ragioni di Stato, abusi di potere e depistaggi collaudati a dovere. All’insaputa della società civile e in violazione della Costituzione, in Italia insistono servitù militari eterodirette che invadono il cielo, l’acqua, la terra e spesso, occupano pure le persone.
 
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