Anche se la questione ha radici lontane, che affondano nell'"affaire" Dreyfus che negli anni a cavallo tra Otto e Novecento divise la cultura francese ed europea in due schieramenti inconciliabili, "Il tradimento dei chierici" (1927) resta uno dei testi seminali sul ruolo (e l'autonomia) degli intellettuali: un libro che mette il sale della polemica su ferite tuttora aperte. Contro la crescente barbarie delle società occidentali e il loro impoverimento culturale (la subordinazione del pensiero agli interessi del capitale), Benda difende un ruolo dell'intellettuale "custode di valori" al sevizio di universali come la ragione, la verità, la giustizia. I "traditori" contro i quali si scaglia sono gli sciovinisti, i razzisti, i fascisti di ogni gradazione. Ma anche i rappresentanti di quella corporazione intellettuale che fa politica al riparo dalla sua supposta superiorità e imparzialità, i servi di ogni regime o ideologia, anche quando mossi delle migliori intenzioni. Con la prefazione di Davide Cadeddu.
Il tradimento dei chierici. Il ruolo dell'intellettuale nella società contemporanea
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| Titolo | Il tradimento dei chierici. Il ruolo dell'intellettuale nella società contemporanea |
| Autore | Julien Benda |
| Traduttore | S. Teroni Menzella |
| Argomento | Società, scienze sociali e politica Sociologia e antropologia |
| Collana | Piccola biblioteca Einaudi, 572 |
| Editore | Einaudi |
| Formato |
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| Pagine | XXVIII-239 |
| Pubblicazione | 04/2012 |
| ISBN | 9788806191184 |
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