Ci sono prigioni in cui vengono rinchiuse le persone inutili, pur in assenza di reati specifici contemplati dai codici penali. A un primo sguardo, e considerando soltanto la superficie delle cose, l'inutilità è modo dell'essere che non ha spazio nell'ordine sociale; con la sua stessa presenza, lo nega portando una sfida al patto di funzionalità che incasella le persone in ruoli, spazi di potere e di autorità e che vincola a una reciproca utilità. In breve, l'inutilità è negazione dell'esistente e della sua organizzazione sociale. Al tempo stesso e a uno sguardo più profondo, l'inutilità rappresenta quella categoria residuale nel catalogo dei ruoli sociali che deve essere visibile e invisibile allo stesso tempo: deve invisibilizzare chi entro quei confini semantici è trattenuto, ma deve rimanere ben visibile come monito e possibilità di esclusione. 'Umberto I di Cosenza era luogo di segregazione per chi non trovava altre caselle sociali disposte ad accoglierlo; luogo in cui individui, per varie ragioni considerati inutili, entravano in un processo ben organizzato di invisibilizzazione del proprio specifico umano.
Ricovero Umberto I. La prigione degli inutili
| Titolo | Ricovero Umberto I. La prigione degli inutili |
| Autori | Matteo Dalena, Alessandra Carelli |
| Editore | Falco Editore |
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| Pagine | 176 |
| Pubblicazione | 11/2015 |
| ISBN | 9788868291457 |

