fbevnts Il ritorno da Schokken Lager 64/Z. Il diario del generale Giuseppe Cinti (1945): una voce della Resistenza senz'armi
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Il ritorno da Schokken Lager 64/Z. Il diario del generale Giuseppe Cinti (1945): una voce della Resistenza senz'armi

Il ritorno da Schokken Lager 64/Z. Il diario del generale Giuseppe Cinti (1945): una voce della Resistenza senz'armi
Titolo Il ritorno da Schokken Lager 64/Z. Il diario del generale Giuseppe Cinti (1945): una voce della Resistenza senz'armi
Autore
Collana Reti
Editore Bibliotheka Edizioni
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pagine 352
Pubblicazione 11/2015
ISBN 9788869340857
 
18,00

Alcune pagine storiche, a volte, vengono rimosse Forse perché ritenute minori o forse perché ritenute scomode, in quanto celano verità che non si vorrebbe venissero a galla. Fortunatamente, però, esistono autori che decidono di buttarsi anima e corpo in un lavoro che possa, in qualche modo, riuscire a non farci dimenticare, ad illuminare quegli angoli che rischiano di restare oscuri. Paola Cintoli è una di questi autori e Ritorno da Schokken è uno di questi lavori. Un'opera che affronta di petto, senza compromessi e senza ritrosie, la storia degli IMI (gli Internati Militari Italiani), ovvero i circa 650.000 miliari italiani che, all'indomani dell'8 settembre, si rifiutarono di continuare a la guerra a fianco dei tedeschi e di aderire alla Repubblica di Salò e per questo vennero internati nel campo polacco di Schokken, il famigerato lager 64/Z dal 1943 al 1945. Una scelta che ha significato un atto di autentica "resistenza" e ha rappresentato (e rappresenta) una lezione di rigore morale per le attuali e soprattutto future generazioni. Ad una prima parte di stampo storico/cronachistico, in cui si ripercorrono le tappe che hanno condotto il nostro Paese al disastro bellico, se ne affianca una seconda di stampo memoriale. In quest'ultima, infatti, l'autrice ha riportato le pagine del diario relative al ritorno in patria del Generale Cinti. Come ne "Il diario dell'attesa" di Maria Trionfi il valore del diario risiede nel fatto che è coevo agli eventi, rivelando uno sguardo acuto nella descrizione di luoghi e persone, nelle riflessioni sui fatti storici e i comportamenti umani. Una testimonianza che ha costituito il punto di partenza per una ricerca più ampia, attraverso le memorie di altri generali e per riflettere su ulteriori questioni storiche: il significato del loro no, il disinteresse del Governo per il loro rimpatrio, la gelida accoglienza in Patria, l'oblio prima e poi il recupero della memoria da parte delle istituzioni e della storiografia.
 
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