Nel luglio del 1578 l'Ufficio dei Paschi di Siena diede l'avvio a un processo a carico di un proprio funzionario, il Cavallaro Pietro di Mariano da Manciano, che si concluse nell'agosto dell'anno successivo. Le accuse erano quelle di malversazione, appropriazione indebita e corruzione. Scorrendo le carte dei verbali del processo emerge un microcosmo di uomini e di animali e un continuo alternarsi di rapporti non soltanto tra il vecchio centro (Siena) e la periferia (la Maremma), ma anche con Firenze, nella cui orbita Siena e il suo vasto Stato territoriale erano ormai entrati a far parte da circa un ventennio. Il processo offre l'occasione di illustrare i comportamenti e le pratiche che caratterizzavano la vita quotidiana, l'economia e il lavoro nel mondo pastorale e rurale della Maremma toscana nel secondo '500. La storia e la gestione di questo processo fanno emergere gli elementi specifici del potere decisionale della dinastia medicea che tendeva sempre più verso l'accentramento assoluto e, conseguentemente, sempre meno disposta a condividere la propria sovranità.
Uomini e bestiami nella Maremma dei Paschi. Il processo al cavallaro Pietro di Mariano da Marciano (1578-1579)
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| Titolo | Uomini e bestiami nella Maremma dei Paschi. Il processo al cavallaro Pietro di Mariano da Marciano (1578-1579) |
| Autore | Pierangelo Lusini |
| Collana | Studi e fonti di storia toscana, 5 |
| Editore | editpress |
| Formato |
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| Pagine | 262 |
| Pubblicazione | 01/2020 |
| ISBN | 9788897826774 |
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