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Luis Buñuel. La logica irridente dell'inconscio

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Luis Buñuel. La logica irridente dell'inconscio
Titolo Luis Buñuel. La logica irridente dell'inconscio
Autore
Argomento Arti, cinema e spettacolo Cinema, televisione e radio
Collana Le torri, 1
Editore Fondazione Ente dello Spettacolo
Formato
Formato Libro Libro
Pagine 180
Pubblicazione 01/2008
ISBN 9788885095441
 
Promozione valida fino al 12/02/2027
12,90 12,26

 
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Luis Buñuel, coetaneo del XX secolo, lo ha attraversato quasi per intero. Nella sua opera cinematografica, dal folgorante esordio di Un chien andalou (1929) a Quell'oscuro oggetto del desiderio (1977), l'ultimo e definitivo capitolo della sua vicenda creativa, si coniugano la componente onirica surrealista e il realismo visionario spagnolo di Goya. I film realisti di Buñuel (come Las Hurdes, Nazarín, Viridiana) contengono sempre immagini surreali, i film surrealisti puri (L'âge d'or, L'angelo sterminatore), forti elementi di critica sociale. Il surrealismo attraversa tutto il cinema buñueliano; emerge a tratti anche nelle produzioni di genere che il regista è costretto a girare nel suo esilio messicano. Quando, nella sua ultima stagione francese, è finalmente libero dai condizionamenti produttivi, Buñuel riprende i temi surrealisti dei primi film e, modulandoli diversamente, li inserisce in quegli straordinari racconti picareschi che s'intitolano: Bella di giorno (1967), La via lattea (1969), Tristana (1970), Il fascino discreto della borghesia (1972), Il fantasma della libertà (1974).
 
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