Da Dante a Vico, da Cuoco a Foscolo, a Leopardi, a Mazzini, il passato è lo specchio ideale del futuro; e così anche per Ippolito Nievo. Nell'epoca del tramonto delle passioni rivoluzionarie, dopo la disfatta di Novara, è necessario «onorare il passato e affrettare il futuro», con la speranza e con le opere. Sorregge questa religione della coscienza la certezza di un disegno provvidenziale che svolge il suo corso; la illumina la fede nell'avvenire dell'umanità. E così Nievo indica l'ordito ideologico e poetico delle proprie opere, dall'"Antiafrodisiaco per l'amor platonico" alle "Confessioni d'un italiano": la necessità di fondare il progresso del genere umano e il risorgimento delle sorti nazionali su un ideale dello spirito, sulla linfa vitale che lega la memoria alla speranza, i fantasmi del passato all'orizzonte futuro delle idee.
Il futuro lume del remoto vero. Ippolito Nievo e la religione dell'ideale
| Titolo | Il futuro lume del remoto vero. Ippolito Nievo e la religione dell'ideale |
| Autore | Valeria Giannetti |
| Collana | Strumenti di letteratura italiana, 64 |
| Editore | Cesati |
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| Pagine | 273 |
| Pubblicazione | 12/2017 |
| ISBN | 9788876676451 |

