Vita e Pensiero: Scienze filologiche e letteratura
L'opera poetica di Vittorio Sereni
Francesca D'Alessandro
Libro
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2001
pagine: 254
Queste pagine ripercorrono le stagioni dell'opera poetica di Sereni (1913-1983), alla luce della meditazione etica e filosofica che mai il poeta lombardo disgiunse dalla propria scrittura. L'adesione al flusso dinamico del reale, appresa alla scuola estetica di Antonio Banfi, e le suggestioni dell'esistenzialismo tedesco di Karl Jaspers, il dialogo intellettuale intrattenuto per decenni con Sergio Solmi consentono di rilevare i modi con cui Sereni poté porsi al di là della temperie ermetica, sin dalla prima raccolta di versi (Frontiera), e di portare alla luce il disegno profondo sottostante ai testi delle raccolte successive (Diario d'Algeria, Gli strumenti umani e Stella variabile), fino al poemetto sul 'posto di vacanza', quando via via si accentua la precisione referenziale del tessuto lirico, aperto ormai alla pluralità dei registri, agli innesti narrativi e prosastici. La sezione conclusiva sottolinea poi - prendendo in esame alcune significative pagine critiche di Sereni su Dante, Ariosto, Virgilio e Petrarca - il legame vivo e dialettico che, nell?amalgama variegato dei propri versi, il poeta di Luino (non per questo meno ricettivo interprete del proprio tempo) intrattenne con la tradizione letteraria italiana.
Tragedie
Ansaldo Cebà
Libro
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2001
pagine: 286
Questa edizione raccoglie tutto il teatro del genovese Ansaldo Cebà (1565-1622): le tre tragedie La principessa Silandra, Alcippo spartano, Le gemelle capovane, le quali, se da un lato appaiono legate alla tradizione cinquecentesca del genere, dall'altro mostrano aperture al dramma "spirituale" del secolo successivo. Di argomento rigorosamente classico, queste opere del Cebà hanno per fonti storiche Livio e Plutarco, ma discutono temi che riguardano l'attualità politica, con particolare riferimento alla situazione della Repubblica di Genova, e verranno giudicate con grande favore nel Settecento dal marchese Scipione Maffei, cultore della tragedia italiana rinascimentale e barocca.
Studi di letteratura italiana in onore di Francesco Mattesini
Libro
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2000
pagine: 702
Professando per tre decenni Letteratura italiana moderna e contemporanea presso la Facoltà di Lettere e filosofia dell'Università Cattolica di Milano, Francesco Mattesini ha insegnato innanzitutto che la letteratura è una scienza prima che una tecnica, e manzonianamente una 'scienza morale'. Sulla linea tracciata da Mario Apollonio e Giuseppe Billanovich, egli ha trasmesso ai giovani studiosi della letteratura degli ultimi secoli una lezione di metodo secondo la quale anche gli scrittori moderni vanno trattati con gli stessi strumenti analitici e critici con cui si studiano i classici. Nell'intento di dare forma a una gratitudine che è più vasta dei confini accademici, per i suoi settant'anni un gruppo di amici e allievi ha allestito questo volume di saggi che toccano, da Dante a Manzoni, da Leonardo a Tasso, da Carducci a Pirandello, da Ungaretti a Luzi, da Gadda a Calvino, temi ed autori particolarmente cari alla sua meditazione e alla sua ricerca.
Leopardi e l'armeno
Giancarlo Bolognesi
Libro
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 1998
pagine: 146
Le "Annotazioni" sulla Cronaca di Eusebio da Cesarea e sul De Providentia di Filone Alessandrino (due testi greci integralmente superstiti solo in antiche traduzioni armene), pur essendo concordemente considerate i migliori lavori filologici di Giacomo Leopardi, non sono mai state attentamente studiate e analiticamente vagliate. I lavori raccolti in questo volume si propongono di colmare la lacuna, avvertita soprattutto dagli studiosi degli scritti filologici leopardiani, e fanno risaltare l'acume di un Leopardi che, poco più che ventenne, pur ignaro di armeno, servendosi di traduzioni latine non sempre affidabili, ha saputo trarre da testi armeni un profitto che specialisti di armeno non sono riusciti a ricavare.