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Adelphi: Collezione Il ramo d'oro

Gli indù

Wendy Doniger

Libro: Copertina morbida

editore: Adelphi

anno edizione: 2015

pagine: 872

Attingendo alle opere somme della letteratura sanscrita - i Veda, i grandi poemi epici, i testi tantrici e puranici - ma anche alla fonte inesauribile delle tradizioni locali e orali, Wendy Doniger, indologa di fama mondiale, studiosa originale e audace, ci offre della civiltà indù una storia eterodossa, capace di dare voce ai personaggi relegati ai margini dalla storiografia ufficiale. L'esito è una trama abbagliante di racconti, la celebrazione di una tradizione plurale, inclusiva e infinitamente diversificata: anche le classi più basse ed emarginate, osserva la Doniger, ci parlano: "non sempre attraverso voci registrate sulla pagina scritta, ma con segni che possiamo comunque leggere, se lo vogliamo".
65,00 61,75

Figure del mito

James Hillman

Libro: Copertina morbida

editore: Adelphi

anno edizione: 2014

pagine: 363

"Il mio tentativo è quello di mostrare come l'antichità possa essere rilevante per la vita della psiche e come la vita psichica possa rivitalizzare l'antichità" afferma Hillman in uno dei saggi raccolti in questo denso volume, in cui alcune figure del mito greco sono riconnesse alla storia e alla vita quotidiana: da Dioniso - prendendo le mosse dalle intuizioni di Nietzsche e di Jung - ad Atena, che troviamo "al cuore del mito del progresso della civiltà occidentale"; dal motivo mitologico dell'abbandono del bambino, "realtà psicologica permanente", a Marte, ispiratore di quell'"amore nella guerra e per la guerra che è più forte della vita"; dal titanismo dell'epoca presente, responsabile dell'"anestesia psichica" che è il contrassegno della nostra civiltà, a un Edipo reinterpretato nel quadro di "una revisione archetipica della psicologia del profondo". E poi Afrodite, Estia, Era, Ermes, Oceano, Orfeo, Apollo, in un percorso affascinante attraverso le fibre più intime della nostra civiltà e della nostra psiche. Con le parole dello stesso Hillman, ancora: "La 'Wirksamkeit' del mito, la sua realtà consistono precisamente nel potere che gli è proprio di conquistare e influenzare la nostra vita psichica. I Greci lo sapevano molto bene, per questo non conobbero una psicologia del profondo e una psicopatologia, contrariamente a noi. Loro avevano i miti. Mentre noi non abbiamo miti veri e propri - solo una psicologia del profondo e una psicopatologia.
32,00 30,40

Lo Zen e la cultura giapponese

Taitaro Suzuki Daisetz

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2014

pagine: 472

Daisetz T. Suzuki, massima autorità giapponese nel campo del buddhismo zen, dà avvio nel 1936 a una serie di conferenze in Inghilterra e in America, cimentandosi nella non facile impresa di illustrare al mondo occidentale la più indecifrabile e sfuggente delle dottrine orientali. E due anni più tardi, dopo aver profondamente rielaborato e perfezionato i testi approntati allo scopo, consegna con questo libro le chiavi di accesso a una mirabile tradizione religiosa, senza la quale sarebbe inconcepibile gran parte della filosofia, dell'arte e della letteratura nipponiche. Fu infatti grazie alla pratica zen del satori - il risveglio o illuminazione - che ogni aspetto della vita giapponese assunse le forme misteriose di un'incessante ricerca del senso ultimo nascosto nell'esistente, di un'arte al servizio del potenziamento spirituale: la filosofia samuraica della spada, la cerimonia del tè, la pittura sumiye, il teatro No e lo haiku sono solo alcune delle vie attraverso cui lo Zen ci invita a una partecipazione etica ed estetica al mondo, percepito nella sua vacuità e impermanenza. Con uno stile in cui convergono lo spirito del monaco, del poeta e del divulgatore, Suzuki ridefinisce l'identità e l'evoluzione storica dello Zen - origini e influenze, scuole e maestri, principi e strumenti -, svelandoci quel vuoto originario in cui i grandi maestri seppero cogliere un barlume di eternità.
45,00 42,75

Il cosmo amazzonico. Simbolismo degli indigeni tukano del Vaupés

Gerardo Reichel-Dolmatoff

Libro: Copertina morbida

editore: Adelphi

anno edizione: 2014

pagine: 377

Nell'antropologia del Novecento spiccano due libri anomali e fascinosi, che si fondano sulla testimonianza di un unico informatore: "Dio d'acqua" di Marcel Griaule e "II cosmo amazzonico" di Gerardo Reichel-Dolmatoff. Come il vecchio Ogotemmeli aprì a Griaule le prospettive stupefacenti della cosmologia e della metafisica dogon, così Antonio Guzmán (ma il suo vero nome era Miru Púu) introdusse Reichel-Dolmatoff alla dottrina della sua tribù, i Desana, e al tempo stesso gli svelò il complesso edificio del "cosmo amazzonico". Centrale, in quelle concezioni, e sottilmente elaborato, è tutto ciò che si connette alla caccia e al rapporto con gli animali. Solo all'interno di quei fatti si potrà delineare la figura e la funzione dello sciamano, punto di equilibrio precario e sempre rinnovato per il mondo della foresta amazzonica. Attraverso le parole di Miru Púu e le rigorose analisi di Reichel-Dolmatoff un imponente e in larga parte ignoto territorio di pensieri, di credenze e di emozioni si svela ai nostri occhi.
40,00 38,00

Storia della civiltà africana

Leo Frobenius

Libro: Copertina morbida

editore: Adelphi

anno edizione: 2013

pagine: 482

Leo Frobenius dedicò parecchi anni, all'inizio del Novecento, a spedizioni antropologiche e archeologiche nei luoghi più vari dell'Africa, dal Fezzan al Capo, dal Sudan al deserto del Kalahari, e ne riportò risultati preziosi sotto specie di oggetti di culto e della vita quotidiana, nonché di prime riproduzioni di ignote pitture rupestri. E altrettanto prezioso fu il tesoro di storie che raccolse dalla bocca di numerosi narratori locali e poi pubblicò nei dodici volumi di "Atlantis", inesauribile miniera di miti, fiabe e leggende. Ma l'opera in cui tutte queste esperienze e scoperte si presentarono in una sorta di summa fu questa "Storia della civiltà africana", pubblicata nel 1933. Opera imponente, questa "Storia" è anzitutto il tentativo affascinante di delineare la morfologia di un continente, tentativo che rimane unico nel suo genere. Come anche è altamente peculiare il fondamento conoscitivo che qui si rivendica: l'esigenza di individuare la Ergriffenheit, la specifica "commozione" che sta alla base di ogni forma di cultura. Non meraviglia che fra i lettori più attenti e appassionati di questo libro vi siano stati Pavese, Canetti e Giorgio de Santillana. E così anche va ricordato che i primi sostenitori delle négritude, come Senghor, riconobbero nella "Storia" di Frobenius la più grandiosa rivendicazione, da parte di uno studioso occidentale, di quello che la civiltà africana, nelle sue variegate manifestazioni, è stata.
35,00 33,25

Il simbolismo della croce

René Guénon

Libro: Copertina morbida

editore: Adelphi

anno edizione: 2012

pagine: 171

Se c'è un libro che mostra fin dove si può spingere la comprensione di un simbolo, questo è "II simbolismo della croce". Pubblicato nel 1931, dopo i due grandi libri indiani ("Introduzione generale allo studio delle dottrine indù" e "L'uomo e il suo divenire secondo il Vedanta"), è l'opera in cui Guénon scelse l'immagine stessa su cui è fondata la civiltà occidentale cristiana per condurre una dimostrazione rigorosa e inflessibile, che permettesse di cogliere la "pluralità dei significati inclusi in ogni simbolo". I quali nel caso scorreranno davanti agli occhi del lettore come anelli di un'aurea catena: fra gli altri, la teoria indù dei tre guna (le qualità fondamentali che compongono il mondo), la simbolica della tessitura, l'Albero della Vita e l'Albero della Scienza, il rapporto fra il punto e l'estensione, il vortice sferico universale, infine la Grande Triade (Cielo, Terra, Uomo) della Cina arcaica.
24,00 22,80

Il pensiero del Buddha

Richard Gombrich

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2012

pagine: 283

Quali furono le idee del Buddha? Quali le sue parole? Paradossalmente, alcuni studiosi sostengono che non è dato di saperlo con certezza, giacché le testimonianze più antiche, i sermoni conservati nel Canone pali, furono messe per iscritto solo vari secoli dopo la sua morte. In questo libro Richard Gombrich, fra i massimi indologi viventi, si ribella a tale "ermeneutica della pigrizia" e mostra come sia possibile, vagliando attentamente i testi e tenendo in debita considerazione l'ambiente culturale dell'epoca, far emergere, appunto, le idee fondamentali di "uno dei pensatori più brillanti e originali di ogni tempo", liberandole dalle concrezioni dottrinarie successive e dai fraintendimenti e letteralismi dei seguaci. Non solo vengono così sottoposte a una radicale reinterpretazione nozioni essenziali quali il karman, l'impermanenza, il "non sé", ma Gombrich evidenzia anche come il Buddha abbia largamente attinto al vocabolario e al patrimonio ideologico del giainismo e del brahmanesimo di epoca tardo-vedica, rivoluzionandone le concezioni e sovvertendo il significato dei termini da essi mutuati. E ci mostra un Buddha che, in contrasto con la figura sovrumana e onnisciente della tradizione, procede per tentativi ed errori e affina col tempo la formulazione del suo insegnamento. Un insegnamento tutto incentrato sull'esperienza umana, vista come un processo privo di soggetto agente che, simile a un fuoco divorante, arde fino a che non venga rimosso ciò che la alimenta.
30,00 28,50

La distinzione mosaica ovvero il prezzo del monoteismo

Jan Assmann

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2011

pagine: 253

Nel 1998, il grande egittologo tedesco Jan Assmann pubblica "Mose l'egizio", il suo lavoro più radicale e innovativo. Riprendendo la tesi dell'ultimo libro di Freud - "L'uomo Mose e la religione monoteistica" -, Assmann torna su una delle rimozioni più imponenti della cultura occidentale: l'esistenza, dietro il Mose biblico, del dimenticato Mose egizio, che aveva (o avrebbe) conosciuto il monoteismo attraverso la rivoluzione teologica di Akhenaton (Amenofi IV) ad Amarna, nel XIV secolo avanti Cristo. In breve tempo il libro di Assmann diventa oggetto di polemiche e controversie che vanno ben al di là della ristretta cerchia degli specialisti: si distingue per violenza la relazione di un ecclesiastico alle Settimane Universitarie di Salisburgo, nel 2000, nella quale all'egittologo viene imputato di aver incrinato il legame indissolubile tra monoteismo e giustizia divina, e quindi di aprire la strada a ogni nefandezza. In questo libro Assmann risponde ai propri dubbi come a quelle accuse, offrendoci nel contempo una densissima meditazione su quel passaggio oscuro dell'Età del Bronzo, denominato appunto "distinzione mosaica". che vede le religioni "primarie", fondate sul culto e sul sacrificio rituale, prima affiancate e poi contrastate dalle "secondarie", fondate sul Libro e sulla Rivelazione. Ne deriva una concezione paradossale del monoteismo come "controreligione", tesa a contrapporre non tanto l'unico Dio ai molti dèi, quanto il vero Dio ai falsi dèi che affollavano i Pantheon politeisti.
26,00 24,70

Gli eroi greci

Angelo Brelich

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2010

pagine: 478

Gli eroi greci sono figure molto più complicate e sconcertanti di quanto l'accezione moderna della parola non lasci presagire: anzitutto vissero soltanto nella quarta era - convulsa e grandiosa - dell'umanità (dopo l'età d'oro, quella d'argento, quella di bronzo) e si estinsero subito dopo la guerra di Troia; in secondo luogo, erano esseri semidivini - e necessariamente mostruosi. L'argomento appassiona da secoli scrittori e studiosi. Ma per una volta non sarà azzardato definire fondamentale questo libro, imponente edificio che ancora oggi, a più di cinquant'anni dalla sua costruzione, si rivela un indispensabile punto d'osservazione, da cui lo sguardo può spaziare su un territorio sconfinato. Allievo di Karl Kerényi, Brelich ha scelto nel libro di percorrere una strada divergente da quella del maestro, e di procedere risolutamente verso una prospettiva storica e comparatistica. Muovendosi tra antropologia, etnologia, archeologia, storia e filologia, Brelich riesce così a estendere e al tempo stesso a rendere più nitido l'orizzonte d'indagine, e attraverso la sua magistrale analisi degli eroi greci - enigmatici nell'orizzonte culturale moderno, dove "c'è ancora posto per un'idea di dio, ma difficilmente per esseri 'semidivini'" - permette di cogliere in tutta la sua specificità il rapporto, in Grecia, fra rito e mito.
38,00 36,10

La differenza sdoppiata

Wendy Doniger

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2009

pagine: 428

Secondo l'Iliade, il rapimento di Elena da parte di Paride diede l'avvio all'assedio di Troia; parallelamente, secondo il Ramayana, la grande epopea indiana che si affianca al Mahabharata, il rapimento di Sita fece sì che per riaverla il suo sposo Rama muovesse guerra a Ravana, il demone sovrano di Lanka. In Grecia come in India, tuttavia, altri sostennero che né Elena né Sita sarebbero mai state veramente rapite. Secondo Platone, Stesicoro, per sottrarsi alla maledizione della cecità, dovette negare che Elena si trovasse davvero a Troia. Anche per Erodoto, del resto, Elena non aveva in realtà mai raggiunto Troia perché trattenuta in Egitto - e a suo dire ciò era noto anche a Omero, che però l'aveva taciuto. Il suo posto era stato preso da un'immagine, da un simulacro, sostenne Euripide, sicché Paride e Menelao si erano battuti per un'entità aerea, per un semplice nome. Analogamente, in base ad altre versioni indiane della storia, anche Sita era rimasta tutto il tempo al sicuro, sostituita da un'ombra che le aveva fatto da controfigura durante le epiche peripezie che la vedono protagonista. Se tali parallelismi rendono inevitabile la comparazione, ciò però costituisce solo l'avvio dell'esplorazione di Wendy Doniger in questo libro che indaga il mistero stesso della duplicità nelle sue più svariate manifestazioni.
48,00 45,60

Chateaubriand. Poesia e terrore

Marc Fumaroli

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2009

pagine: 806

Nell'Ottocento i viaggiatori di lungo corso non dimenticavano di portare con sé una biblioteca portatile, che trovava posto in una cassa opportunamente attrezzata. Si può dire che questo volume di Marc Fumaroli è l'equivalente moderno di quei cofanetti preziosi, in vista dei quali gli editori pubblicavano, in formato adeguato, apposite collezioni di titoli antichi e moderni. Ciascuno dei suoi capitoli, infatti, può essere letto come un'opera autonoma, che ci offre il vivido ritratto di un grande autore classico, di un poeta misconosciuto, di un personaggio che ha lasciato una traccia più o meno vistosa nella storia, indagati tutti con la consueta, magistrale capacità di penetrazione. E tutti legati gli uni agli altri dal rapporto - ravvicinato o a distanza - con Chateaubriand e la sua vicenda umana, dipanatasi attraverso quel "secolo delle rivoluzioni" di cui egli fu testimone e attore, nonché interprete e narratore nel suo capolavoro, le "Memorie d'oltretomba". "Questo libro non è una biografia di Chateaubriand" avverte Fumaroli in apertura. "Invita a una traversata della grande tempesta poetica delle Memorie d'oltretomba e del campomagnetico all'interno del quale si è formata". E aderire all'invito significherà, per il lettore, "percorrere il primo planisfero dei conflitti tra modernità e anti-modernità, Lumi e Contro-Lumi, e riconoscervi l'incunabolo del mondo che oggi, un po' dappertutto, si squarcia e ci frana sotto i piedi".
55,00 52,25

La dottrina del sacrificio nei brahmana

Sylvain Lévi

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2009

pagine: 224

Se si risale alla più remota antichità indiana, a un'epoca che precede il Buddha e quella cultura che gli occidentali sono soliti identificare con l'India stessa, si trovano, anziché vestigia di monumenti chiuse in un silenzio altero, null'altro che testi, spesso di dimensioni imponenti, i quali compongono l'immenso corpus chiamato Veda. E il Veda ruota intorno a un cardine, a un centro potente che non potrebbe essere per noi più misterioso: il sacrificio, che pur incarnandosi in riti molteplici "è diffuso ovunque; risiede allo stato latente in tutto ciò che è, poiché 'tutto ciò che è partecipa al sacrificio', ma, 'come gli dèi, sfugge ai sensi'". Chi voglia capire che cos'è questa mirabile architettura di parole e gesti minuziosamente codificati non può che rivolgersi ai Brahmana, i testi vedici di esegesi liturgica, che nel dar ragione di ciascun elemento dei riti intessono un reticolo vertiginoso di connessioni volto a catturare l'universo dei significati nelle maglie del sacrificio. Ma per mole e complessità i Brahmana sarebbero rimasti una foresta quasi impenetrabile per il non specialista se l'eminente indologo Sylvain Levi non avesse pubblicato, sulla base di lezioni tenute negli anni 1896-1897, questo libro: una guida al pensiero dei Brahmana costruita interamente attraverso il sapiente incastro di citazioni emblematiche, che nella sua scrupolosa esattezza induce qualsiasi lettore a riconoscere l'audacia e l'altezza speculativa di questi testi.
25,00 23,75

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