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Aesthetica: Preprint

L'uomo estetico

Eduard Spranger

Libro: Copertina morbida

editore: Aesthetica

anno edizione: 2020

pagine: 102

«Eduard Spranger non ha mai formulato una compiuta estetica e le scarse indicazioni al riguardo sembrano del tutto epigoniche rispetto al neoumanesimo tedesco e alla filosofia dello spirito idealistica dei quali volle essere prosecutore. Va da sé che la nostra scelta di isolare e studiare questo aspetto particolare della sua più generale filosofia della cultura, non muove dalla scoperta di una qualche finora misconosciuta originalità ma semplicemente dal fatto che Spranger, incline per vocazione e per orientamento professionale ad una esemplare chiarezza pedagogica, elabora nel secondo decennio del Novecento un'interessante tipologia di forme di vita, alla quale a nostro parere si può guardare come ad una sorta di osservatorio privilegiato per ricostruire alcuni versanti della riflessione estetica in ambito postdiltheyano. Senza per questo "sfruttare" riduttivamente per fini allotri la feconda e storicamente influente pedagogia culturale sprangeriana, si tratta qui di tematizzare esclusivamente la sua teoria dell'estetico come Lebensform.» (Dalla Presentazione di Tonino Griffero)
12,00 11,40

Forme dell'estetica e modelli di razionalità nella tradizione cinese

Marcello Ghilardi

Libro: Libro in brossura

editore: Aesthetica

anno edizione: 2020

pagine: 86

«In tempi recenti la ricerca estetica italiana ha visto aprirsi ed allargarsi molte piste inedite e spazi di dialogo con tradizioni che l'accademia italiana aveva mantenuto spesso distanti e poco comunicanti. Nel secolo scorso le ricerche filosofiche, articolate prevalentemente nell'ambito dei binari teorici europei e americani, si sono raramente intersecate con gli studi orientalistici, i quali avevano coltivato in modo del tutto indipendente lo studio delle riflessioni estetiche in autori e correnti appartenenti alle culture dell'Asia meridionale od orientale; gli studi antropologici, dal canto loro, si erano rivolti più frequentemente alle culture e alle forme di espressione estetica ed artistica del mondo africano o delle popolazioni amerindie, interagendo in modo limitato con le altre discipline. Se ci si limita a considerare le culture estetiche di India, Cina e Giappone, di per sé ricchissime anche di testi teorici, si può ascrivere la scarsità di studi di carattere eminentemente filosofico a due principali motivi: da un lato, la mancanza di traduzioni e l'oggettiva difficoltà di accesso dei testi scritti in sanscrito, in cinese o in giapponese; dall'altro, l'idea vaga ma diffusa che quanto proviene da tradizioni non occidentali si mantiene ad un livello infra-filosofico (per quanto possa essere ritenuto del tutto rispettabile dal punto di vista letterario, religioso o artistico). Solo un grande lavoro di confronto fra le traduzioni in lingue occidentali diverse dall'italiano, un dialogo continuo con esperti e studiosi delle culture asiatiche e una passione sincera per le forme di razionalità non occidentali potevano spingere a un confronto serio e prolungato con il grande numero di testi dedicate a questioni estetiche nelle culture asiatiche.» (Dall'Introduzione)
12,00 11,40

Sul concetto dell'arte

Friedrich D. Schleiermacher

Libro: Copertina morbida

editore: Aesthetica

anno edizione: 2020

pagine: 76

«Il vasto lavoro filosofico compiuto da Schleiermacher negli anni della sua maturità è andato incontro, come è noto, ad una sorte editoriale complessa e in generale poco felice. Schleiermacher, che di professione era innanzi tutto teologo, tenne corsi universitari su quasi tutte le discipline filosofiche, dalla storia della filosofia alla dialettica, dalla etica alla pedagogia, dalla ermeneutica all'estetica. Tali corsi vennero più volte ripetuti, da un minimo di tre volte come accadde per l'estetica e la pedagogia ad un massimo di otto e anche nove volte, come avvenne per l'etica e l'ermeneutica. Per i suoi corsi Schleiermacher redigeva, ovviamente, degli appunti, in forma più o meno frammentaria, e più o meno estesa, e tali appunti venivano poi integrati, e spesso anche interamente riscritti, in occasione dei corsi successivi. Sappiamo che Schleiermacher progettò abbastanza presto di dare alle stampe per lo meno la sua etica e la sua dialettica, ossia le due discipline fondamentali del suo sistema filosofico: ma nessuna opera filosofica in cui egli rielaborasse i frutti dalla sua riflessione matura trovò mai la via delle stampe. Così Schleiermacher, che a poco più di trent'anni aveva pubblicato due scritti che avevano attirato su di lui una certa attenzione, i Discorsi di Religione e i Monologhi, che nel 1803 aveva scritto una Critica delle dottrine morali professate fino ad oggi (opera per altro faticosissima e assai poco frequentata anche dagli studiosi), e che in campo teologico aveva dato alle stampe due testi fondamentali (un avviamento allo studio della teologia e una dogmatica in due volumi) lasciò tutta la sua speculazione filosofica matura in uno stato frammentario e nel quale è difficile orientarsi.» (Dalla Presentazione di Paolo D'Angelo)
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La matrice della forma. Riflessioni sui vincoli metamorfici fra estetica e morfologia

Valeria Maggiore

Libro: Libro in brossura

editore: Aesthetica

anno edizione: 2020

pagine: 142

«"Alla realtà piacciono le simmetrie e i leggeri anacronismi", scriveva Jorge Louis Borges nel racconto Il Sud: la natura ama giocare con le forme, modificarle in mille modi, dare loro una nuova apparenza mantenendo inalterate le "simmetrie", cioè i rapporti a esse soggiacenti, così da dare origine a nuovi eventi formali preservando l'antico sotto nuove vesti. Il termine "simmetria", cui Borges fa riferimento, non è da noi interpretato nel suo significato artistico (cioè come equivalenza speculare della parte destra e sinistra di un corpo) quanto piuttosto nel suo significato matematico, originatosi già in ambito greco e giunto al culmine della sua teorizzazione solo nel Novecento. In tale accezione, esso indica l'armonia e l'equilibrio di elementi differenti all'interno di un sistema organicamente strutturato e l'espressione da esso derivata "gruppo di simmetria" si riferisce a un insieme di enti che condividono certe caratteristiche invarianti pur consentendo un elevato margine di differenziazione formale. Solo se tali caratteristiche non sono preservate, secondo i matematici si produce la "novità", si ha cioè una rottura di simmetria che determina l'introduzione di nuove regole, di nuove invarianti. Prendendo le mosse da tali premesse, nel presente lavoro si è cercato di dimostrare che alcuni termini ampiamente utilizzati nel dibattito estetico e biologico contemporaneo (quali metamorfosi, tipo, vincolo e plasticità) si muovono tutti nel medesimo ambito semantico, strettamente legato all'idea di una matrice della forma, di un quid che soggiace al mutamento senza impedirne la sua piena attuazione.» (Dall'introduzioni)
12,00 11,40

L'ordine dell'architettura

Claude Perrault

Libro: Libro in brossura

editore: Aesthetica

anno edizione: 2020

pagine: 82

«In Italia, la fortuna critica degli scritti di Claude Perrault concernenti la teoria dell'architettura è stata assai limitata. Eccettuate le due traduzioni settecentesche dell'Abrégel, la sua opera di traduttore e commentatore del trattato vitruviano non ha conosciuto nel nostro paese una influenza paragonabile a quella esercitata sulla cultura inglese, in particolare su autori come Christopher Wren, William Chambers o Isaac Ware. Una situazione, questa, che può almeno in parte essere spiegata dalla fioritura, nel nostro paese, di una trattatistica architettonica particolarmente ricca, e come tale inclusiva di svariate edizioni e traduzioni del De Architectura in un arco temporale assai lungo, dopo la sua "riscoperta" nel 1414 e l' editio princeps del 1486. Non si conoscono, viceversa, traduzioni italiane della sua maggiore opera in tale ambito, l'Ordonnance des Cinq Espèces de Colonnes..., la cui Preface è infatti qui proposta per la prima volta nella nostra lingua.» (Dalla Presentazione di Maria Luisa Scalvini e Sergio Villari)
12,00 11,40

Fantasma e sensazione. Lacan con Kant

Alessandra Campo

Libro: Copertina morbida

editore: Aesthetica

anno edizione: 2020

pagine: 120

«Il legame tra filosofia e psicoanalisi è oggetto di studi relativamente recenti. Sicché è comprensibile che, ancora oggi, vi possano essere, soprattutto tra i filosofi, degli studiosi scettici rispetto alla fecondità di quei lavori che, del nesso tra le due discipline, hanno fatto il loro oggetto, privilegiato, di interesse. Soprattutto tra i filosofi perché, al contrario, tra gli psicoanalisti, specialmente se lacaniani, una certa consuetudine ha abituato l'occhio e l'orecchio a sintonizzarsi con l'esistenza di un fattore comune tra quelle che, nondimeno, restano due pratiche radicalmente differenti. Jaques Lacan, infatti, è stato lo psicoanalista che, più di altri, ha aperto le porte della scienza fondata da Freud alla filosofia, e non solamente a quella del suo tempo. Lacan era un profondo conoscitore della tradizione filosofica occidentale nel suo complesso e, quantunque ne avversasse l'imprinting metafisico di fondo, sensibile, come fu, alla lezione di Heidegger, pure bisogna riconoscere l'impegno e l'assiduità con cui, durante tutto l'arco del suo Seminario, ha tenuto a confrontarsi con essa. Che lo abbia fatto nel tentativo di rendere intelligibile ciò che accade dentro le quattro mura della stanza d'analisi, per noi, non ha grande importanza. Ciò che conta è che l'ibridazione tra i due linguaggi sia avvenuta, e che sia avvenuta malgrado il peso dell'interdetto freudiano.» (Dall'Introduzione)
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12,00

Adieu au langage

Oliva Cimatti

Libro

editore: Aesthetica

anno edizione: 2023

pagine: 137

12,00

Aesthetics and imagination

Libro: Libro in brossura

editore: Aesthetica

anno edizione: 2023

pagine: 208

Portraits of non-existent people: AI art and (human) imagination di Alice Barale - Immaginare la fine del mondo. Adieu au langage di Jean-Luc Godard di Irene Calabrò - Beyond Imagination: Deleuze and the Real Virtual di Silvia Capodivacca - Art, Imagination and (Technical) Creativity in the Philosophy of Emilio Garroni di Dario Cecchi - Kant e la fenomenologia dell’immaginazione di Martino Feyles - Einbildungskraft, Phantasie and hikikomori. Reflections on the Extremes of Imagination di Alberto Giacomelli - Contemporary aesthetic perspectives on imagination and reality media di Lorenzo Manera - Libero gioco e declinazione estetica dell’immaginazione in Kant di Giulia Milli - L’immaginazione conservatrice di Carl Schmitt di Francesca Monateri - Kant e il punto di vista umano sullo spazio. Dall’Estetica trascendentale all’estetica come critica del gusto di Tommaso Morawski - Baumgarten the Beautician. The Origins of Cosmetics as an Aesthetic Discourse di Alessandro Nannini - Immaginazione creatrice: dal primitivo al simbolico nella riflessione di Ernst Cassirer di Ivana Randazzo - L’immaginazione tra memoria, volontà e inventio in Agostino di Amalia Salvestrini - Vedere, scrivere, raccontare. La nozione di immaginazione a partire da Maurice Blanchot di Chiara Scarlato.
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