Biblion: Bibliotheca Classica
Catilina e i patres nel Bellum Catilinae di Sallustio
Bernardo Cedone
Libro: Libro in brossura
editore: Biblion
anno edizione: 2024
pagine: 356
Non è solo per la sua condotta perversa e incendiaria che la figura di Catilina interessò Sallustio mentre cercava di comprendere la crisi che aveva precipitato Roma nel caos. Catilina viene presentato come vastus, divorato dal suo stesso desiderio fuori misura, ma anche varius, impossibile da collocare una volta per tutte dalla parte dei buoni o dei cattivi: Sallustio vide in lui un segno dei tempi. I primi a rimanere fatalmente affascinati da lui, come Sallustio sottolinea a più riprese, furono i giovani. A partire da questo dato, il volume porta alla luce un aspetto non ancora indagato dell’opera sallustiana: il conflitto tra padri e figli come trama nascosta all’interno della storia della congiura. Questo scontro diventa per Sallustio metafora della decadenza di uno Stato nel quale i figli dei patres conscripti hanno scelto Catilina. Prefazione di Paola Francesca Moretti.
Esercito romano e società in area altoadriatica (I-VI sec. d. C.)
Alessandro Bazzocchi
Libro: Libro in brossura
editore: Biblion
anno edizione: 2025
pagine: 240
Quando sentiamo parlare di esercito romano pensiamo immediatamente a soldati dispiegati in territori lontani, circondati da popoli barbari e ostili. In effetti la maggior parte delle unità era collocata fuori dall’Italia e si concentrava nelle province dove correva il limes, il confine dell’impero. Il modo in cui i soldati di quei luoghi interagivano con la popolazione civile è oggi abbastanza noto. Ma cosa accadeva in Italia? Seppur in misura minore, anche qui la presenza militare era massiccia. Nelle sole Ravenna e Miseno, che ospitavano le basi delle due flotte italiane, il numero dei militari si avvicinava complessivamente a quello di Roma; vi transitavano inoltre temporaneamente anche intere legioni e reparti ausiliari in procinto di imbarcarsi. In particolare, in età alto-imperiale, la più alta concentrazione di militari era in area alto-adriatica, principalmente a Ravenna e nello scalo collegato di Aquileia. L’elevato numero di soldati e veterani stanziati o in transito rendeva queste due città simili a territori di frontiera.