CLEAN: Urbanistica
Perequare tra interessi, perequare tra valori. Regole di progettazione urbanistica
Libro
editore: CLEAN
anno edizione: 1999
pagine: 120
Sviluppo sostenibile e città. Ragionando sul futuro di Napoli
Biagio Cillo, Gianluca Solera
Libro
editore: CLEAN
anno edizione: 1996
pagine: 178
Introduzione alla pianificazione. Teorie, concetti e problemi attuali
Ernest R. Alexander
Libro
editore: CLEAN
anno edizione: 1996
pagine: 157
Piano urbanistico: interessi fondiari, regole perequative
Libro
editore: CLEAN
anno edizione: 1995
pagine: 131
Come le città si raccontano. Verso un'urbanistica gentile
Giovanni Cerami
Libro
editore: CLEAN
anno edizione: 2006
pagine: 112
Il tema della condivisione, cioè la convinzione che "nessuno può decidere per noi, senza di noi", costituisce la sfida di cui deve farsi carico una società che intende risolvere la questione del confronto attraverso il conflitto del dialogo e non attraverso il conflitto dello scontro. Certamente il voler decidere insieme comporta una disponibilità al confronto, allo scambio e al riconoscimento del principio che tutti gli interlocutori sono portatori di certezze, di diritti e quindi, di valori. Il tema del "decidere insieme" costituisce, pertanto, il filo rosso che unisce le diverse parti del testo, in quanto il tema del "dialogare insieme" per risolvere comuni problemi rappresenta un irrinunciabile obiettivo.
Piani imperfetti. Il caso del piano urbanistico della Provincia di Napoli
Libro
editore: CLEAN
anno edizione: 2004
pagine: 96
"È una storia avventurosa quella che Antonio di Gennaro racconta in questo libro. Di Gennaro fa di mestiere l'agronomo, non l'investigatore, ma come un investigatore si è comportato. Ha avuto dei sospetti, si è procurato i documenti e ha letto le cose che molti non avevano letto, perché sepolte sotto una messe apparentemente innocua, ma invece molto nociva, di dati e di riferimenti cartografici. Il protagonista della storia che racconta non ha fattezze umane: è la fatica spesa per convincere gli altri dell'evidenza. Quel Piano territoriale di coordinamento, messo a punto dalla Provincia di Napoli, conteneva micidiali indicazioni che avrebbero prodotto un consumo di suolo una volta realizzato il quale sarebbe rimasto ben poco di un paesaggio e di un'agricoltura, residue quanto si vuole, già umiliate da un cinquantennio di maltrattamenti e abusi, ma ancora fra le più celebrate e produttive dell'intero territorio nazionale...".

