DeriveApprodi: Fuorifuoco
La violenza rivoluzionaria. Le esperienze di lotta armata in Francia, Germania, Italia, Giappone e Stati Uniti
Isabelle Sommier
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2009
pagine: 154
Questo libro racconta gli esiti di quella parte del '68 che non si è esaurita in una modernizzazione dei costumi e delle istituzioni utile alla continuità di potere nelle democrazie occidentali. Il '68 "cattivo", quello minoritario dei "piccoli gruppi radicali ed estremisti", ha continuato la lotta teorizzando e praticando l'uso della violenza come mezzo indispensabile per un cambiamento rivoluzionario. È in questo contesto che Europa, Stati Uniti e Giappone vedono nascere e poi svilupparsi gruppi come la Frazione dell'armata rossa, Action directe, le Brigate rosse, la Weather Underground Organization, l'Armata rossa giapponese. Organizzazioni armate che questo libro analizza nelle loro variabili e analogie, attraverso uno sguardo che ne fa un fenomeno di tipo mondiale. Una prospettiva, dunque, che di ogni formazione armata consente di vedere la nascita, la crescita e la diffusione, come la crisi e il definitivo fallimento; le matrici ideologiche, le logiche della clandestinità, le forme di guerriglia... Un excursus su alcune pagine della nostra storia recente che ci rivela come i cosiddetti "anni di piombo" abbiano coinvolto tutti i principali Paesi dell'Occidente.
Per farla finita con l'idea di sinistra
Augusto Illuminati
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2009
pagine: 128
La devastante crisi della sinistra, sia parlamentare che extraparlamentare, mette in dubbio l'adeguatezza stessa di questa categoria. Le sue varianti socialista e socialdemocratica - entrambe legate all'esperienza industrialista-fordista novecentesca - avevano l'aspirazione di far progredire l'umanità in una mirabile scala ascensionale, dato che avevano la pretesa di incarnare una serie di valori universali (dalla democrazia rappresentativa al lavoro). Le cose sono andate in altro modo e viene da chiedersi se, oltre a correggere le strategie politiche, non si debbano abbandonare anche le premesse filosofiche. Per esempio, il mito hegeliano del riconoscimento e dell'emancipazione attraverso il lavoro, valido per interpretare l'accumulazione originaria e la Rivoluzione francese ma non la rivolta degli schiavi di Haiti o la formazione di una plebe eccedente nel corso della rivoluzione industriale. Si riaffacciano allora schemi alternativi che hanno segnato l'esordio della modernità: in primo luogo l'Esodo con il suo sfondo atlantico e l'appello alla riacquisizione dei beni comuni. Il termine "moltitudine", esorcizzato da Cromwell e Hobbes e difeso dai Levellers e Spinoza, torna anch'esso rapportato alla natura di nuovi commons, alla composizione precaria e meticcia del proletariato, alla prospettiva di una democrazia espansiva che dia voce a chi al presente non ha titoli.
Percorsi del '68. Il lato oscuro della forza
Augusto Illuminati
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2007
pagine: 150
In questo libro l'autore ripercorre gli anni '60 e '70 attraverso l'intreccio di ribellione esistenziale, lotta politica e passione musicale. Cosa tiene insieme il movimento del '68 e quello del '77 tra loro così spesso contrapposti? Non certo i ricordi nostalgici dei protagonisti, ancor meno la visione buonista che li pone sotto il segno del rinnovamento e della protesta generazionale. Li accomuna piuttosto il lato oscuro, distruttivo e per ciò stesso ricostruttivo di quelle esperienze. La violenza che li attraversa e che, quando non rovescia il vecchio, si volge rovinosamente contro i soggetti che la esercitano. Non a caso il rock più duro ne è la colonna sonora costante. Perché Illuminati sostiene che la memoria, più che custodita, va riattivata, anche nei suoi aspetti più scomodi, per estrarne elementi utili alla comprensione del presente. Un'intera generazione fu dispersa da terrorismo, repressione ed eroina con il conseguente blocco del ricambio sociale e politico che ha portato alla sclerosi dell'attuale classe politica italiana. Da quella generazione qualcuno pretende ancora "pentimenti". Al contrario, saggio sarebbe ricevere il nucleo positivo degli errori e delle sconfitte di allora, leggere in quegli eccessi il desiderio di un progetto radicale che è sopravvissuto al disastro e che continua a minacciare gli instabili assetti di un mondo ridiventato conflittuale dopo le delusioni della globalizzazione.
Vacche sacre e mucche pazze. Il furto delle riserve alimentari globali
Vandana Shiva
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2004
pagine: 174
Il diritto all'autoproduzione, a consumare in base alle priorità culturali e a criteri di sicurezza, è stato reso illegale dalle nuove regole del commercio globale. Al contrario, il diritto delle multinazionali a imporre cibi nocivi è stato generalizzato. Il diritto al cibo, alla sicurezza alimentare e alla difesa della propria cultura è considerato una limitazione al commercio estero. Un totalitarismo alimentare che può essere bloccato solo da una democratizzazione dei sistemi di produzione e di consumo dei beni alimentari. Occorre riprenderci il diritto alla conservazione dei semi e della biodiversità. Il diritto di proteggere la terra e le sue diverse specie.
Nei territori del consumo totale. Il disobbediente e l'architetto
Massimo Ilardi
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2004
pagine: 125
Se è stato il sistema di mercato a creare la società metropolitana e il suo spazio regolato intorno a flussi incessanti di informazione, di capitali, di tecnologie, di élite manageriali, ora è l'agire consumistico a porsi come principio organizzatore delle relazioni tra individui e tra individui e merci, e a disegnare il territorio in un modo nuovo e del tutto inedito. È la cultura del consumo e i suoi valori, che non definiscono tanto i meccanismi di funzionamento di una società nuova quanto dissolvono quelli della società tradizionale, più che la nuda logica dei flussi e delle reti di mercato che dividono le moltitudini del mondo; ed è sempre sul consumo, sui suoi oggetti e sulle sue pratiche, che si scatena il conflitto sulle strade metropolitane.
Guerra. Scenari della nuova «grande trasformazione»
Alberto Burgio
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2004
pagine: 228
Che succede nel mondo? Come interpretare le guerre che si susseguono da quindici anni a questa parte senza soluzione di continuità? Si tratta di episodi isolati o di una sequenza unitaria che tende ad autoalimentarsi rischiando di coinvolgere via via altri paesi? E che cosa accade alle democrazie occidentali? Le nuove leggi su immigrazione, ordine pubblico e custodia dei dati personali, il potenziamento di polizie e servizi di intelligence, i rastrellamenti di "extra-comunitari", le riforme istituzionali che rafforzano i poteri governativi e le tendenze plebiscitarie sono misure di lotta contro il "terrorismo internazionale"?
Sant'Anna di Stazzema. Storia e memoria della strage dell'agosto 1944
Toni Rovatti
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2003
pagine: 178
Il 12 agosto 1944 un piccolo paese arroccato sulle Alpi Apuane, abitato per lo più da donne, bambini e vecchi sfollati, viene, senza motivo, investito dalla furia nazista: 560 persone, di cui 150 bambini, sono barbaramente uccise e arse vive da un reparto SS nell'arco di poche ore. Per più di trent'anni la comunità martire combatte per rivendicare la propria memoria di fronte alla sordità offerta dalle istituzioni, dalla magistratura e dall'opinione pubblica. La storia di questo paese e della sua tragedia non è stata consegnata all'oblio casualmente, ma in quanto testimonianza viva di una memoria complessa e contraddittoria. Lo scopo della presente pubblicazione è di offrire al lettore uno sguardo inedito sull'accaduto.
Capitale & linguaggio. Dalla new economy all'economia di guerra
Christian Marazzi
Libro
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2002
pagine: 168
Questo libro si concentra sulle cause che hanno portato alla depressione economica e finanziaria internazionale e sugli strumenti di cui il governo americano si sta dotando per rispondervi: la guerra. Tra la fine della new economy e la nuova economia di guerra non c'è un semplice legame di causa-effetto, ma un rapporto che è tessuto da molti fili: il passaggio da una forma di produzione di tipo industriale a una di tipo informatico, il ruolo della finanza e delle politiche neoliberali, la proprietà delle risorse mondiali e delle materie prime, e persino la radicale mutazione dello stesso capitalismo. Capire le premesse economiche del crollo delle Twin Towers significa capire il paradigma produttivo che si va imponendo: la guerra.
Storie di Assalti Frontali. Conflitti che producono banditi
Militant A
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2015
pagine: 205
La narrazione in prima persona di quindici anni di vita nelle acque turbolente dei movimenti antagonisti. Con una prosa da "strada" questo libro ne ripercorre gli universi relazionali nei primi anni Ottanta, infestati da repressione, eroina, mancanza di identità, conformismo. Scorre il no future del "sentimento" punk, l'orgogliosa separatezza dalla normalità, l'occupazione e l'autogestione dei primi centri sociali, la tenace resistenza in piccoli gruppi contro una cappa sociale di indifferenza e di ostilità. Un'esistenza che si concentra negli affetti dell'unica solidarietà possibile, quella di "banda". La lenta costruzione di una cultura alternativa favorita dalla scoperta della musica rap dei neri dei quartieri ghetto delle metropoli americane. Le prime sperimentazioni musicali, l'incontro con il movimento studentesco della Pantera e la conquista di una visibilità sociale. L'esperienza di Onda Rossa Posse prima e di Assalti Frontali poi. I concerti con migliaia di giovani nei centri sociali sparsi in tutta Italia. L'autoproduzione come critica pratica della dilagante mercificazione culturale. La coscienza dell'importanza della battaglia comunicativa in corso tra dominanti e dominati. Una storia raccontata senza concessioni alla retorica ideologica, che si affida solo all'umanità ricca di sentimenti dei personaggi che popolano la parte del mondo giovanile più sensibile e solidale.
Senza padri. Economia del desiderio e condizioni di libertà nel capitalismo contemporaneo
Paolo Godani
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2014
pagine: 163
Un nuovo ordine del discorso circola nelle analisi del presente: l'evaporazione della figura del "padre" e la dissoluzione di ideali regolativi sono alla base di un'economia del godimento che coincide con l'essenza del capitalismo contemporaneo. Questo ordine del discorso (incarnato da autori quali Recalcati, Badiou, Zizek) auspica un ritorno del "limite" che assume la forma di una fedeltà alla verità o a grandi valori. Nell'eccesso di stimoli, di desideri, di merci, questa retorica vede le condizioni di un'ipnosi collettiva che consegna gli individui a un perenne asservimento al godimento, dunque al capitalismo. Si tratta però di un approccio che nell'invito alla temperanza rovescia proprio quell'economia del desiderio che fu il motore della liberazione dal lavoro e dalla conservazione negli ultimi grandi movimenti del '900. L'anomalia è che l'auspicio di un ritorno all'ordine non viene da un pensiero reazionario, bensì da autori impegnati a ripensare le condizioni di libertà. Ma si tratta davvero dell'unica strada possibile? Non occorre, piuttosto, vedere nella dissoluzione dei limiti e dei legami, nel rischio di procedere alla deriva o sull'orlo di un abisso, proprio la condizione dell'emergere di nuove soggettività? Assecondare quella stessa dissoluzione che tracci il cammino di un superamento delle individualità e configuri nuove comunità di uguali?
Grammatica della moltitudine. Per una analisi delle forme di vita contemporanee
Paolo Virno
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2014
pagine: 117
Ritengo che il concetto di "moltitudine", da contrapporre a quello più familiare di "popolo", sia un attrezzo decisivo per ogni riflessione sulla sfera pubblica contemporanea. Questi due concetti in lizza tra loro, forgiatisi nel fuoco di contrasti acutissimi, giocarono un ruolo di prima grandezza nella definizione delle categorie politico-sociali della modernità. Fu la nozione di "popolo" a prevalere. "Moltitudine" è il termine perdente, il concetto che ebbe la peggio. Nel descrivere le forme della vita associata e lo spirito pubblico dei grandi Stati appena costituiti, non si parlò più di moltitudine, ma di popolo. Resta da chiedersi se oggi, alla fine di un lungo ciclo, non si riapra quella antica disputa; se oggi, allorché la teoria politica della modernità patisce una crisi radicale, la nozione allora sconfitta non mostri una straordinaria vitalità, prendendosi così una clamorosa rivincita.
Pigs! La crisi spiegata a tutti
Paolo Ferrero
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2012
pagine: 216
Ci dipingono la crisi come un fenomeno naturale. E, come cura, ci propongono le ricette che ne sono all'origine: il neoliberismo. Tutto questo produce sofferenze tanto drammatiche quanto inutili, perché la loro ricetta non funziona e aggrava la crisi. Tutto questo possono farlo perché le persone, anche quelle informate, non capiscono nulla di economia e finanza. Così la nostra vita, il nostro futuro e quello dei nostri figli vengono lasciati nelle mani di "tecnici" e apprendisti stregoni che si comportano come i medici medioevali: sostenendo di curare la malattia, uccidono il paziente. Questo libro prova, con un linguaggio elementare, senza usare termini incomprensibili, a spiegare cosa ci sta succedendo davvero: le origini della crisi, le balle che ci raccontano, come fare a uscirne. È un libro che confida nella razionalità degli umani, nel fatto che dalla comprensione della realtà possa scaturire una coscienza, e quindi un comportamento diverso. È un libro che confida nel fatto che gli schemi di gioco delle squadre di calcio siano più complicati dell'economia. Se tutti discutono con competenza dei primi, potranno capire anche la seconda. Ed evitare di delegare a "tecnici" venduti la gestione della loro vita.