EDB: Biblioteca patristica
La testimonianza dell'anima
Quinto S. Tertulliano
Libro: Libro in brossura
editore: EDB
anno edizione: 1999
pagine: 120
Il Millenarismo. Testi dei secoli I-II
Libro: Libro in brossura
editore: EDB
anno edizione: 1999
pagine: 280
I sermoni di Leone Magno. Fra storia e teologia
Libro: Libro in brossura
editore: EDB
anno edizione: 1999
pagine: 256
Pellegrinaggio in Terra Santa
Egeria
Libro: Libro in brossura
editore: EDB
anno edizione: 1999
pagine: 336
Nel IV secolo, in concomitanza con l'edificazione delle basiliche costantiniane e la restaurazione della Gerusalemme cristiana, si sviluppa il fenomeno dei pellegrinaggi. Si moltiplicano quindi scritti di genera vario (resoconti di viaggio, lettere di pellegrini, "guide" per itinerari geografici e liturgici) tra cui l'Itinerarium Egeriae, resoconto in forma epistolare di un viaggio in Terra Santa. Egeria, una pellegrina proveniente dall'estremo Occidente dell'impero (è incerto se si tratti di una monaca, di una gran dama o di una donna di più umili origini), vi descrive la visita al Sinai, il tragitto sulle tracce dell'Esodo, l'ascesa del monte Nebo, i viaggi a Carneas e in Mesopotamia, il ritorno a Costantinopoli e la sosta al martyrium di Santa Tecla. Nella seconda parte del suo racconto annota con minuzia gli usi liturgici della Chiesa di Gerusalemme. L'edizione presentata si basa su quella di Franceschini-Weber, aggiornata con i contributi critici più recenti e con una nuova lettura del manoscritto originale (manoscritto Aretinus).
Discorso ai giovani-Oratio ad adolescentes
Basilio (san)
Libro: Libro in brossura
editore: EDB
anno edizione: 1999
pagine: 286
Il Discorso ai giovani di Basilio Magno si colloca in un periodo storico (370-375 c.) ancora segnato dal tormentato problema dell'incontro fra cristianesimo e cultura classico-pagana, e penetrato dall'eco tuttora viva della riforma dall'imperatore Giuliano. L'opuscolo, se pure composto per esigenze e prospettive contingenti e limitate al modo di trar profitto dalle lettere pagane, fu accolto dalla tradizione, specialmente in epoca umanistica, in una più vasta atmosfera, e inteso come manifesto programmatico che varca i tempi. Al centro della parentesi basiliana si pone un atteggiamento autonomo di scelta critica nei confronti della letteratura pagana, intesa come propedeutica alla verità della rivelazione evangelica. Su questa linea il programma prospettato da Basilio supera gli orizzonti puramente intellettuali, puntando alla prassi dell'ascesi cristiana e ad una sorta di "umanesimo integrale". Il Discorso mette così in luce motivi e interessi di viva attualità, in particolare quando illustra l'esigenza di uno scopo adeguato nella vita e di un'attiva libertà di spirito motivata e illuminata dal Vangelo. Con accento ispirato insieme a Platone e alla parola di Cristo, Basilio esorta i giovani a "non consegnare agli altri il timone della propria coscienza".
Epistolario apocrifo di Seneca e san Paolo
Libro: Libro in brossura
editore: EDB
anno edizione: 1999
pagine: 176
L'epistolario di Seneca e san Paolo, ambientato nella Roma neroniana, è un prodotto della letteratura pseudoepigrafa del IV secolo. La preoccupazione dell'anonimo autore non è tuttavia di natura filosofico-religiosa, problematiche queste praticamente assenti da tutta la corrispondenza. Viceversa l'avversione per la forma e lo stile dei testi biblici, lontano dai canoni classici, rappresentava in quel tempo l'ostacolo maggiore che le persone colte, educate alla scuola dei retori, dovevano superare prima di abbracciare in toto la fede cristiana. Di queste istanze si fa interprete l'autore il cui scopo è in primo luogo quello di raccomandare la lettura delle epistole paoline agli uomini colti, mostrando come lo stesso Seneca, pur criticandone la forma, avesse saputo apprezzare il contenuto e riconoscerne la divina ispirazione. Egli inoltre esorta i cristiani a una educazione retorico-stilistica, al riconoscimento della utilità della cura formale e alla valorizzazione del patrimonio della tradizione classica. L'accostamento di Seneca, considerato come erede e depositario del patrimonio culturale classico, e Paolo, l'Apostolo delle genti, assume un valore emblematico: è l'espressione di una tendenza viva nella tarda antichità che mira al superamento del conflitto tra paganesimo e cristianesimo e a una integrazione e sintesi tra cultura classica e tradizione cristiana.
Il rifiuto del mondo-De contemptu mundi
Eucherio di Lione (sant')
Libro: Libro in brossura
editore: EDB
anno edizione: 1999
pagine: 240
Il diavolo e i suoi angeli. Testi e tradizioni (secoli I-III)
Libro: Libro in brossura
editore: EDB
anno edizione: 1999
pagine: 512
I sermoni quaresimali e sulle collette
Leone Magno (san)
Libro: Libro in brossura
editore: EDB
anno edizione: 1999
pagine: 368
Leone Magno (440-461) ha lasciato un’impronta profonda nella storia del cristianesimo. La sua dottrina, la sua azione pastorale, la sua personalità sono testimoniate soprattutto dai 98 sermoni pronunciati a Roma durante il suo pontificato in occasione di varie ricorrenze liturgiche. Il nucleo della sua dottrina è costituito dalla risposta alla questione cristologica che nella prima metà del secolo V divideva i vescovi e le Chiese di Oriente. La risposta di Leone – perfetta natura umana e perfetta natura divina sussistenti nell’unica persona di Cristo – fu accolta dal Concilio di Calcedonia. Il teandrismo di Leone è il mistero che entra nell’esistenza temporale ed eterna dell’uomo. Nel culto liturgico si compie la sintesi tra la circolarità del tempo naturale e la perennità del mistero cristiano. I giorni della Quaresima pertanto richiedono un impegno spirituale straordinario come preparazione alla Pasqua, “sublime mistero della misericordia divina”. Il tema della misericordia divina fa da sfondo a tutti i 19 sermoni della Quaresima. L’uomo deve percorrere la strada che la misericordia di Dio ha percorso per venire in suo aiuto, facendosi imitatore fedele della misericordia del Padre. Su queste basi teologiche si fonda tutta la predicazione di carattere prevalentemente morale ascetico dei sermoni di Leone sulla Quaresima. In essi Leone appare acuto conoscitore delle reali situazioni e delle debolezze umane; in esse emerge la finezza dello psicologo e l’ansia del pastore. Ma la sua drammatica e realistica visione dell’esistenza è come temperata dalla sua romanitas. Nel suo sguardo globale sull’umanità egli coltiva il senso della giustizia come aequitas, come moderazione aliena da ogni rigorismo, poiché la misericordia di Dio è attiva anche al di là dei mezzi ordinari di riconciliazione. Non secondaria dote dei sermoni è l’eloquenza tanto maestosa quanto semplice e armoniosa, che affascina il lettore.

