Bonfirraro
Cambiamento
Anna Beata Háblová
Libro: Libro in brossura
editore: Bonfirraro
anno edizione: 2025
Petra ha studiato arte. Aveva talento, passione, un futuro da costruire a colori. Oggi indossa la divisa di una cassiera in un supermercato: l’unico spazio in cui esporre qualcosa è lo scaffale delle offerte. "Cambiamento" è il romanzo struggente e lucido di una donna che lotta per non perdere sé stessa in un mondo che non lascia spazio all’arte, alla fragilità, all’identità profonda. Quando un suo quadro viene rubato, Petra inizia una ricerca che è anche una resa dei conti: con Adam, il suo ex fidanzato e artista affermato che ha usato il suo talento a proprio vantaggio; con Míša, l’amica geniale e autodistruttiva che crede che l’arte sia amore puro, anche se confuso e doloroso; e con sé stessa, con una colpa d’infanzia che le pesa ancora sul cuore. Il romanzo è un’indagine psicologica delicata e intensa, che interroga il valore dell’arte, il significato del fallimento, il ruolo del lavoro nell’identità. Petra scoprirà che, forse, la salvezza non passa dai musei ma da un centro di recupero per uccelli feriti: una rinascita concreta, semplice, fuori dalle luci della ribalta ma dentro un mondo che respira. "Cambiamento" è un libro che dialoga con le opere di Anna Maria Ortese, con la poetica disillusa di Wislawa Szymborska, ma anche con la spietata lucidità dei filosofi contemporanei. Un testo che attraversa la poesia, il saggio, la narrativa frammentaria. Un libro da leggere a piccoli sorsi, come si cammina lentamente in un supermercato alle prime ore del mattino, quando i neon brillano più della speranza.
Quanta cenere
Ondřej Štindl
Libro: Libro in brossura
editore: Bonfirraro
anno edizione: 2025
Un romanzo sull’osservare senza agire. Sull’assenza, sul senso di colpa, sul tempo che non guarisce ma consuma. Un uomo, un video, una morte. Siamo in Iran, a Qom, e un filmato amatoriale mostra l’agonia di un uomo disteso sull’asfalto, sotto la luce cruda di un lampione. Kryštof guarda, inerme, inchiodato alla visione come i passanti che non si avvicinano ma nemmeno se ne vanno. È l’inizio di un viaggio denso di inquietudine, memoria e spaesamento, in cui la distanza geografica si mescola a quella emotiva, e ogni scena è percorsa da un senso di colpa impalpabile ma costante. Ondřej Štindl ci conduce in un mondo dove le vite sembrano già consumate e i luoghi sono come gusci vuoti dopo la tempesta. Il protagonista, smarrito tra la memoria di un figlio morto, le relazioni spezzate e il degrado morale della società, vaga tra Praga e i suoi fantasmi, tra realtà e allucinazione, tra un mondo iperconnesso che osserva tutto e un’umanità sempre più incapace di sentire davvero. Con una scrittura asciutta, ritmata e densa di immagini potenti, "Quanta cenere" è un romanzo che scava in profondità nelle dinamiche del trauma, della colpa e dell’apatia contemporanea. Un libro per chi cerca nella letteratura non solo storie, ma esperienze che risuonino a lungo dopo l’ultima pagina. Il libro mescola introspezione e denuncia, scenari reali e onirici, e regala una voce letteraria potente e originale, capace di affascinare i lettori di Carrère, Sebald e Houellebecq.
La follia
Narcis Oller
Libro: Libro in brossura
editore: Bonfirraro
anno edizione: 2025
La follia (1899) di Narcís Oller è un affascinante viaggio psicologico che segue la discesa di Daniel Serrallonga, un giovane idealista incapace di adattarsi alla società borghese del suo tempo. In un’epoca segnata da grandi cambiamenti, tra la febbre speculativa e l’espansione economica di Barcellona, Daniel sogna di cambiare il mondo attraverso la politica e l’industria, ma la realtà si rivela più dura e inesorabile dei suoi sogni. Incompreso dalla sua famiglia, che lo disprezza, e dalla società che lo emargina, il protagonista si ritrova lentamente intrappolato in una spirale di frustrazione e solitudine che lo conduce verso la Follia. Pubblicato nel cuore del periodo realista e naturalista, "La follia" si distingue per la sua narrazione frammentata, che restituisce il punto di vista di diversi personaggi e crea una visione parziale e ambigua del protagonista. Accanto al narratore anonimo, che osserva la vicenda di Daniel con distacco, ci sono infatti il medico, che interpreta il destino del ragazzo come il risultato inevitabile di una condizione genetica familiare, e l’avvocato, che suggerisce che il suo tragico percorso sia determinato anche dalle circostanze sociali. Queste voci, che si sovrappongono e talvolta si contraddicono, rendono la narrazione ricca di ambiguità, mettendo in luce la tensione tra predestinazione e scelta, tra natura e società. La verità si svela attraverso frammenti, aumentando il senso di confusione che accompagna la progressiva perdita di lucidità del protagonista. Con uno stile sobrio ma intenso, Oller esplora la psicologia del protagonista, mettendo in luce le sue tensioni interne e le sfide che affronta in un mondo che sembra rifiutarlo. "La follia" non è solo la storia di un uomo che perde la ragione, ma un’indagine profonda sulla società catalana dell’epoca e sulle sue ingiustizie. La lotta tra la predestinazione e la libertà, tra la sofferenza imposta dalla biologia e quella causata dall’ambiente, è il cuore pulsante di questo romanzo, che diventa un’importante riflessione sulla condizione umana e sul ruolo della società. Un’opera imprescindibile per chi desidera immergersi nel realismo psicologico e nella narrativa catalana del XIX secolo, la follia ci sfida a riflettere sui limiti dell’individuo e sulla fragile linea che separa la ragione dalla pazzia.
La vera via d'uscita
Patrik Banga
Libro: Libro in brossura
editore: Bonfirraro
anno edizione: 2025
Patrik Banga, giornalista, scrittore, musicista, informatico, ma anche auto meccanico, operatore di strada, volontario nei campi profughi del Kossovo e orgogliosamente rom, descrive la sua infanzia e adolescenza in una praga in trasformazione dopo la caduta del muro di Berlino. Descrive senza peli sulla lingua i tanti lati oscuri di questa transizione, di solito descritta nelle tinte rosa della libertà acquisita con la fine del regime comunista: l’intolleranza diffusa e l’esplosione di razzismo, la violenza gratuita e impunita della polizia, il dilagare e la sottovalutazione del movimento neonazista 'skinheads', gli scontri quotidiani e le vittime taciute di queste violenze, ma anche i giochi nei cortili dei palazzi di Praga, gli amori adolescenziali, l’esperienza di operatore di strada con i tossicodipendenti e di ragazzo capitato in un campo profughi del Kossovo più per caso che per convinzione, inseguendo il sogno di poter diventare giornalista. Žižkov è un quartiere centrale di Praga, sorto agli inizi del 1900. Da sempre abitato da bohemien e anarchici, vi trovarono alloggio negli anni ‘70 del secolo scorso anche molti rom provenienti dai miseri insediamenti rom slovacchi. Da qui parte la narrazione autobiografica dell’autore che ricorda con nostalgia l’enorme appartamento assegnato alla sua famiglia, il tempo trascorso nel vicinato, i parenti che abitavano nel quartiere, ma anche i disagi delle vecchie case, le prime monellerie, lo stadio della squadra locale e le prime esperienze, anche con la polizia. Poi il primo trasferimento, in un appartamento più moderno, nella frequentatissima zona I.P. Pavlov. niente più amici rom, ma i mercati di frutta e verdura, gli amici sportivi e la caduta della cortina di ferro. Un cambiamento epocale. A scuola l’intolleranza nei confronti dei rom si fa sempre più evidente. Gli zingari stanno diventando oggetto di violenze da parte delle “teste rasate”, della polizia, delle guardie giurate. Molti se ne vanno da Praga vendendo gli appartamenti sottocosto e finendo nei ghetti. Altri emigrano. Quale sarà la vera “via di uscita”? La musica, la scrittura, l’impegno sociale?
Ho sparato a Lenin
Valentino Appoloni
Libro: Libro in brossura
editore: Bonfirraro
anno edizione: 2025
Nel cuore delle rivoluzioni russe che sconvolsero l’inizio del Novecento, "Ho sparato a Lenin" di Valentino Appoloni ci trasporta nel mondo tumultuoso dei socialisti rivoluzionari, un gruppo tanto idealista quanto spietato, determinato a scuotere l’impero zarista con bombe e attentati. In un’epoca in cui la politica era intrisa di sangue e ideali assoluti, il romanzo segue le vicende di Michail Lermontov e dei suoi compagni, membri dell’organizzazione di combattimento incaricata di colpire le figure più odiate del potere. Con uno stile essenziale e tagliente, Appoloni scava nella psicologia dei suoi personaggi, mettendo in scena uomini e donne tormentati dal dubbio morale, divisi tra la necessità della lotta armata e il peso del sangue versato. Sullo sfondo si susseguono eventi storici cruciali: la repressione zarista, la Rivoluzione del 1905, la nascita dei 'soviet', la guerra civile, la pace di Brest-Litovsk e la caduta dell’assemblea costituente. Lermontov e gli altri protagonisti si muovono tra ideali socialisti e compromessi brutali, fra il desiderio di giustizia per il popolo contadino e la crescente consapevolezza che la violenza può divorare i suoi stessi artefici. Il libro mette in scena anche il drammatico passaggio da un vecchio ordine morente a un nuovo regime che si rivela presto altrettanto oppressivo. I protagonisti, che un tempo avevano combattuto lo zarismo, si trovano ora in lotta contro il potere bolscevico, incapace di mantenere le promesse di libertà e uguaglianza, e sempre più intollerante verso ogni dissidenza. In questo contesto, il ritorno in patria di Michail e dei suoi compagni segna l’inizio di una nuova resistenza, disperata e tragica, che non esita ad allearsi persino con i vecchi nemici pur di contrastare Lenin e la sua rivoluzione tradita. "Ho sparato a Lenin" è un romanzo potente, lucido, doloroso. Offre uno sguardo raro e originale sulla storia russa, raccontando non i vincitori ma gli sconfitti, i rivoluzionari dimenticati, quelli che non vollero piegarsi al dogma e finirono travolti dalla storia. È anche una riflessione profonda sulla natura della violenza politica e sull’illusione della purezza ideologica. Con la tensione del thriller e la profondità del saggio storico, Appoloni ci regala una narrazione incisiva e coinvolgente che parla al lettore contemporaneo, ricordandoci quanto possa essere fragile il confine tra giustizia e fanatismo.
Il piano Mattei come Giorgia Meloni ha riportato l'Euro
Ruggero Razza
Libro
editore: Bonfirraro
anno edizione: 2025
pagine: 208
Sangue & droga a Fontanarossa
Sal DiMaria
Libro
editore: Bonfirraro
anno edizione: 2025
pagine: 272
Nel cuore pulsante della Sicilia, tra le onde calde dell'Etna e i vicoli avvolti dalla storia di Catania, prende vita un'avventura intrisa di mistero, sangue e pericoli. James Duncan, un giovane studente americano, a Bologna con un programma per l'insegnamento dell'italiano, in visita alla nonna, scompare misteriosamente. Il suo silenzio, inizialmente ritenuto un semplice ritardo, diventa rapidamente un enigma inquietante. Paul Jordan, professore che accompagna i giovani nel progetto, va alla ricerca della verità, ma ciò che scopre va ben oltre la sua aspettative. Tra il disorientamento culturale degli studenti e il sottobosco criminale che permea la Sicilia, la ricerca di James diventa una corsa contro il tempo per scoprire segreti di famiglia sepolti nel sangue e nella droga. La storia si intreccia con una doppia tensione: da un lato, il contrasto tra l'emergere di un mistero moderno e il peso della tradizione siciliana; dall'altro, la scoperta di un mondo sotterraneo in cui il crimine e la vendetta alimentano antiche faide. Ogni passo nel cuore di Fontanarossa rivela più di quanto il lettore possa immaginare, con un finale che lascerà tutti a riflettere sul vero significato di giustizia, amore e appartenenza. L'autore mescola sapientemente elementi di noir, mistero e dramma psicologico, creando un romanzo che non solo racconta una storia avvincente, ma anche esplora l'identità e i conflitti interni di ciascun personaggio, senza mai perdere la tensione e il ritmo narrativo. La Sicilia, con le sue contraddizioni, emerge come protagonista in un racconto che unisce il fascino delle tradizioni a una storia di denuncia sociale.