Echos Edizioni

"The Highway Back from Hell" è un viaggio di redenzione, una traversata interiore lungo le strade assolate dell’America e nei deserti dell’anima. Claudio, protagonista e voce narrante, parte da Carmel-by-the-Sea alla guida di un vecchio Maggiolino per percorrere la leggendaria Route 66. In fuga da un passato ferito e da relazioni spezzate, incontra Emily, donna misteriosa anch’essa in cammino. Tra motel sperduti, confessioni notturne e paesaggi mozzafiato, nasce un dialogo intimo e profondo, tra poesia, silenzi e musica. Ogni tappa del viaggio diventa occasione per riflettere sul dolore, sull’amore e sulla possibilità di rinascere. Ispirato da Alda Merini, Dante, Montaigne e la Bibbia, il romanzo è una ballata intensa, lirica e filosofica, che esplora la forza del perdono, l’importanza di ascoltare e la bellezza dei legami umani, anche quelli nati per caso. Una storia di fragilità e speranza, dove anche dall’inferno esiste una via di ritorno.

Olivia è intrappolata in una storia che si trascina ormai da anni, ma nella quale ha trovato la sua zona di comfort. Non è facile pensare di ricominciare tutto daccapo superata la soglia dei 40 anni; meglio accontentarsi di ciò che si conosce fin troppo bene. L’entrata nel nuovo anno, uno scambio di opinioni, ma, soprattutto, l’incontro fortuito con una persona con una visione diametralmente opposta al suo modo di vivere e di pensare la metterà di fronte a quell'amara verità, che sapientemente aveva tentato di nascondere a sé stessa. Imparerà, quindi, piano piano, che siamo tutti anfibi e che, inaspettatamente, lo è anche lei.

Nell’emisfero nord della Terra, al di sopra del 40° parallelo, il clima è stravolto. Le cause di tale cambiamento sono due eventi imprevisti e concomitanti: un terremoto in California - il temuto Big One – e ripetute eruzioni vulcaniche in Alaska. In seguito a tali fatti lo scenario ambientale in alcune aree geografiche dell’Europa e del Nord America è drasticamente mutato: lo spesso strato di nubi che copre il cielo e il consistente abbassamento della temperatura hanno cancellato le stagioni. Le popolazioni colpite dal disastro ambientale ora si trovano a dover affrontare una dolorosa scelta: adattarsi a condizioni di vita proibitive o migrare verso terre meno danneggiate dagli eventi sismici e vulcanici. Anche a Torino, dove è ambientato il romanzo, la nuova realtà è un alternarsi di fiducia e sconforto, nella costante ricerca di strategie per affrontare la nuova realtà. I protagonisti del romanzo si mettono in gioco, complici e solidali, per cercare di migliorare la qualità della vita di tutti. L’autrice descrive la quotidianità dei resistenti.

In un rudere diroccato in aperta campagna, un gruppo di palline di vapore di vari colori vive rinchiuso e intrappolato in una piccola tegola dall’angolo smusso. Divise per colore, ogni pallina difende il proprio piccolo pezzetto di mondo dai pericoli che possono sempre arrivare. In mezzo a loro, una dai mille colori cerca disperatamente di capire come uscire da quella situazione, mentre una color latte guarda tutte le sere alla luna cercando una risposta. Un giorno, un evento inaspettato modificherà per sempre questo apparente equilibrio. Ancora una volta le palline si troveranno costrette ad affrontare un nuovo è più pericoloso mondo, quello degli uomini. Una vecchia strega le aveva intrappolate in quella tegola, un uomo le porterà via, e un uomo le salverà definitivamente. Età di lettura: da 6 anni.

In bilico tra il reale e l’immaginario, tra il possibile e l’impossibile, questa raccolta di racconti fantasy si avventura nei territori dell’onirico per esplorare le profondità dell’animo umano. Ogni storia è un frammento di un universo sospeso tra luce e oscurità, tra incanto e disincanto, tra speranza e disperazione, addentrandosi fin dove le emozioni si trasformano in personaggi ambigui e misteriosi, o in visioni criptiche e premonitrici. Che si tratti di voci misteriose, o di incontri inaspettati, piuttosto che di improbabili tribunali. Che si racconti dell’amore nella sua forma più pura e nelle sue ombre più oscure, o della solitudine mentre diventa un eco che risuona tra le mura, o che ancora si parli dell’inaccettabile violenza sulle donne, attraverso una scrittura evocativa, uno stile asciutto e privo di autocompiacimento, questi racconti offrono una lente diversa per osservare il mondo: sono viaggi nelle pieghe dell’esistenza, dove la fantasia non è fuga, ma strumento per affrontare le ombre di una realtà sempre più incerta e alienante.

Un’altra storia con il mitico Fabrizio, un tempo bullo di periferia dai trascorsi complicati, i suoi compagni di avventura Sergio, Pino e Pasquale, e la moglie Jasmine con alle spalle una difficile giovinezza segnata dalla prostituzione. Dopo la nascita della Fattoria delle Meraviglie, un vero e proprio “gioco di squadra” condurrà i protagonisti ad affrontare difficoltà di ogni genere, nel quotidiano dell’azienda-sociale; un luogo in cui le storie e le esperienze dei diversi personaggi che ci lavorano si incrociano. Nella Fattoria, trovano una nuova opportunità persone dai vissuti più variegati: c’è chi ha conosciuto il carcere e chi è migrato in cerca di una vita migliore, persone in condizione di disabilità e donne, come Jasmine, che arrivano da un passato tormentato. A un tratto però la serenità della Fattoria viene messa seriamente in pericolo da vecchie malavitose conoscenze, mentre all’orizzonte si profilano altre nuove sfide per Fabrizio e soci tra cui un progetto rivoluzionario che prenderà vita tra le splendide montagne alpine. La narrazione si sofferma sugli aspetti psicologici dei protagonisti, e sulla loro evoluzione personale con un finale inaspettato e appassionante.

Nina è morta gettandosi dalla scalinata di Palazzo Barolo, durante una mostra d’arte alla quale erano presenti i suoi più cari amici: Giorgio, l’artista geniale ed eccentrico, e Giovanna, la voce narrante, con la quale aveva un legame profondo, “una pericolosa simbiosi di anime”. Sarà proprio lei a non credere alla versione ufficiale della morte suicida, ipotesi mai realmente confermata da testimonianze oculari. Ripercorrendo la storia del loro rapporto, l’amica intraprende un viaggio dentro se stessa e indagherà nella vita delle persone a lei più vicine, alla ricerca della verità. A condurla nell’indagine sarà proprio Nina, parlandole attraverso sogni inquietanti e misteriose sincronicità.

Per mezzo di questo volume, avrete l'opportunità di immergervi in racconti che spaziano da toni leggeri e ironici a narrazioni più intense e drammatiche. Ogni autore porta con sé una propria visione, una propria voce, e ci invita a condividere un frammento del loro mondo. La diversità delle storie è un riflesso della nostra società, in cui le esperienze individuali si intrecciano e si arricchiscono a vicenda. Questo mosaico di narrazioni non è solo un omaggio alla letteratura contemporanea, ma anche un invito a riflettere sulle nostre identità e sulle relazioni che ci uniscono.

Dodici personaggi che, ognuno a suo modo, sono legati alla montagna e la vivono fino a esserne parte integrante. Ognuno ha raccontato la propria storia, le scelte di vita e le suggestioni profonde vissute fra le montagne. I racconti, talvolta ricchi di episodi estremi e situazioni delicate, corredati dalle immagini di Elisa Arnodo, entrano a pieno titolo nell’attualità e nella storia delle nostre valli alpine.

"Il viaggio è: curiosità, guardare, ascoltare, emozione, bellezza, ricordo, crescita, spritz, narrazione, conoscenza, frustrazione, emancipazione, riflessione, coraggio, felicità, partecipazione, incoscienza, desiderio, fatica, educazione, molto caldo, molto freddo, novità, maturazione, appagamento, colori, opinione, stordimento, disincanto, premio, gratificazione, introspezione, improvvisazione, gusto, rispetto, mediazione, meditazione, stupirsi, non giudicare, gioia, tristezza e molto molto altro ancora… perché la vita spesso è ironia e io so che morirò ignorante."

Gian Luigi, in arte Rudy, Allimondi, nasce a Torino nel 1958. Vive a Giaveno dall’età di dieci anni. Persona umile, come tante, ma con una forte vocazione al “fare” verso il prossimo. I suoi primi passi da Volontario iniziarono nel 1991, quando indossò per la prima volta la divisa della Croce Rossa Italiana; molto esigente con se stesso, essendo nuovo, doveva imparare tutto e farlo al meglio possibile, conscio di non potersi permettere di sbagliare sulla pelle delle persone che cercava di aiutare. Tanti sono i ricordi accumulati nei numerosi anni di attività, durante i quali ha potuto conoscere e aiutare molta gente. Ma, purtroppo, c'è anche il rovescio della medaglia, ovvero l’acquisita consapevolezza del fatto che molte persone non sono riuscite a farcela, tra sofferenza e dolori; tuttavia, anche questo ha aiutato a rafforzare la sua persona, motivandolo ad andare avanti nella ricerca della miglior modalità per aiutare il prossimo. Ecco, in fondo, Rudy è questo; una persona semplice che ha sempre tentato di esprimere positività, per dare un aiuto concreto a chi ne avesse bisogno. Che indossasse o meno una divisa, non si è mai tirato indietro.