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Fondazione Ente dello Spettacolo

Ibridazione uomo-macchina. Identità e coscienza nel cinema post-moderno

Ibridazione uomo-macchina. Identità e coscienza nel cinema post-moderno

Libro

editore: Fondazione Ente dello Spettacolo

anno edizione: 2005

pagine: 83

Umano e macchinico. Naturale e artificiale. Poli un tempo opposti che il cinema post-moderno ha sempre più contribuito ad avvicinare. Un processo tuttora in divenire, ricco di sfumature, implicazioni, risvolti di natura anche etica. Il volume raccoglie gli atti del convegno internazionale tenutosi presso l’Università LUMSA di Roma nei giorni 1 e 2 dicembre 2004 nell’ambito della VIIIª edizione del Festival del Cinema Spirituale Tertio Millennio.
10,00

Pio XII e il cinema

Pio XII e il cinema

Libro

editore: Fondazione Ente dello Spettacolo

anno edizione: 2005

pagine: 147

In una fase storica gravida di radicali trasformazioni, Pio XII pronuncia i due Discorsi sul film ideale (21 giugno e 28 ottobre 1955), momenti tutt'altro che secondari di quel vasto processo di lettura e interpretazione pacelliana della modernità che si snoda lungo diciannove anni di pontificato. A cinquant'anni dalla diffusione dei Discorsi, questo volume muove dall'esigenza di ricondurre l'attenzione degli esperti di cinema e di comunicazione, come anche quella degli storici e dei semplici spettatori, sulle linee guida che compongono l'orizzonte interpretativo tracciato da Pio XII attorno al cinema.
15,00

Jerry Lewis. Il corpo pop dell’inconscio americano

Matteo Pollone

Libro: Libro in brossura

editore: Fondazione Ente dello Spettacolo

anno edizione: 2025

pagine: 208

Jerry Lewis (1926-2017) è stato uno dei più grandi attori comici della storia del cinema. Erede della tradizione del vaudeville e del cinema muto, si affaccia sulla scena americana (inizialmente in coppia con Dean Martin) alla fine degli anni Quaranta, adattandosi a contesti e forme espressive diverse: Jerry Lewis è un entertainer nei night club, uno showman televisivo, un attore cinematografico, un fumetto, occasionalmente un “crooner”. Dal 1960 è anche regista: i suoi film sono raffinatissime riflessioni teoriche sul comico e, più in generale, sul cinema, ma anche complesse macchine spettacolari con le quali si dimostra capace di contribuire all’avanzamento tecnologico della Settima Arte. Clown fuori controllo sulla scena, interprete di personaggi bloccati psicologicamente nella fanciullezza, Lewis ha dato corpo a una critica all’America di plastica degli anni Cinquanta e Sessanta, solo apparentemente rassicurante e felice. Come Charlie Chaplin, ha saputo guardare con lucidità al suo tempo, come Stan Laurel ha saputo dare una forma sublime alla catastrofe. Amato dai registi della Nouvelle Vague, imparentato con la Pop Art, capace di astrazione assoluta (specialmente nelle ultime regie), è ricordato anche per le collaborazioni con autori del calibro di Martin Scorsese o Emir Kusturica.
15,00

Da mani umane. Storie del premio Robert Bresson

Antonio Capocasale

Libro: Libro in brossura

editore: Fondazione Ente dello Spettacolo

anno edizione: 2023

pagine: 248

Il Premio Bresson è assegnato, in occasione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, da Fondazione Ente dello Spettacolo e «Rivista del Cinematografo» sentito il parere del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede e del Dicastero per la Cultura e l’Educazione. Viene conferito ai registi che abbiano dato «una testimonianza del difficile cammino alla ricerca del significato spirituale della vita». Il cinema come luogo di interrogazione sull’umano, il cinema come linguaggio che affronta o suscita interrogativi spirituali: è questa la prospettiva di fondo del libro, dedicato alla storia del premio e “fatta” ripercorrendo le filmografie dei premiati, i loro interessi, stile, poetica, la loro capacità di misurarsi con domande esistenziali decisive, e indagando quali valori nutrano la loro visione del mondo. Di alcuni cineasti, si mettono in luce le possibili affinità e intrecci con l’opera di Robert Bresson, o la loro autonomia creativa e il rigore dello sguardo, di cui l’opera del regista francese resta l’esempio più alto nella storia del cinema.
14,90 14,16

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