Ilari Editore

C'era una volta un lupo che aveva tanti fratelli, ma lui era diverso: era rosso! Età di lettura: da 7 anni.

Sulle tracce del ‘popolo scomparso’ lungo il fiume e tra i monti. Com’era verde la valle del Potenza percorsa da Piceni, Carlo Magno, Dante, San Francesco, il Beato Pietro, papa Niccolò V, Chopin, Enrico Mattei, Gianni Agnelli e Montale. E dove il conte Lavinio Spada tentò di sopravvivere a Natalia, l’amore perduto.

Il libro è nato da una amichevole sfida lanciata dalla protagonista - una contessa vera - che alla presentazione del primo giallo disse all’autore: voglio vedere se ora scrivi un libro su di me! Detto fatto. Ma siccome non si può far morire un’amica nemmeno per scherzo, ecco che la bella contessa viene fatta solamente scomparire, e attorno a questa misteriosa scomparsa si muove tutta la storia. Dei tanti personaggi alcuni, come la contessa ed il dottor Lucio, suo marito e coprotagonista, sono chiamati con i loro veri nomi, altri sono comprimari e comparse di pura fantasia; inventati di sana pianta la signora Clelia e il Procuratore precario, la prima paziente vittima del secondo, e questi una figura di magistrato inesistente che viene caricato di tutte le ossessioni ed i difetti che l’immaginario popolare attribuisce ad una particolare categoria di PM politicizzati e fanatici, una figura in degrado fronteggiata dal Gip, uomo responsabile ed irreprensibile come la stragrande maggioranza dei giudici. Scorre lungo il racconto una vena di verismo quotidiano che rende la lettura leggera e non impegnativa.

Quattro amici di un piccolo castello si trovano a dover fronteggiare gli avversari del comune confinante. Tra intrighi, amori, giochi di potere, colpi di scena e burle saranno partecipi di un evento che sarà ricordato nei secoli a venire dai loro concittadini. Una storia semplice di una realtà sconosciuta agli occhi del mondo che proietta il lettore nell’Italia del XV Secolo dove i municipalismi erano il pane quotidiano di persone dai valori diversi ma allo stesso tempo simili in quello che siamo oggi.

Da un documento ufficiale del Fermano sul sisma del 1703 in Sabina, Umbria e Piceno si apprende che a Macerata erano morti alcuni studenti nel parziale crollo del Collegio dei Gesuiti, ora Biblioteca Mozzi Borgetti. La notizia tuttavia non trovò conferma nei Consigli di Credenza di Macerata né fra gli atti all’Archivio di Stato a Roma. Si apre così un mistero mai affrontato né rivelato dagli storici. Da quel 1703 (diecimila morti) tornando indietro fino a Carlo Magno ‘terremotato’ a Spoleto e via via ai giorni nostri alle prese con un evento tanto analogo a quello tragico del XVIII° secolo, questo libro apre inediti scenari per cronache diverse ‘del sottosuolo’, quello del Centro Italia.

Età di lettura: da 4 anni.

In un imprecisato fine settimana estivo degli Anni Duemila, complice la novità dell'edizione inglese dello "Zibaldone", sei personaggi casualmente incontratisi sulla spiaggia di Porto Recanati danno vita per passatempo ad una "Comparazione di Leopardi e Casanova". Così, nella seria scherzevolezza di un simposio allietato da cibi e vini dell'antica tradizione marchigiana, la Comparazione si costruisce in forma romanzesca e dialogica, letteraria e filosofica, intrecciando citazioni di testi e riferimenti all'attualità. Fino a quando, verso il tramonto, la compagnia si scioglie e in sogno, sognanti o sognati che siano, appaiono Leopardi e Casanova.

L'autrice affronta in rima i temi fondamentali per la vita di un bambino, trattandoli per l'appunto con gli occhi di un bambino. Al termine di ogni poesia rimaniamo convinti, piacevolmente stupiti della potenza retorica di quelle frasi semplici, da bambini, eppure dotate di una notevole profondità.