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Limina

Una meta dopo l'altra. Della vita e del rugby

Marco Bollesan, Gabriele Remaggi

Libro: Libro in brossura

editore: Limina

anno edizione: 2012

pagine: IX-142

"Vissi al cinque per cento, non aumentate la dose". Lo scrisse Eugenio Montale, che in comune con Marco Bollesan ha soltanto la genovesità. Perché Bollesan non è stato un poeta, o forse lo è stato a modo suo, ma è stato, ed è, un guerriero, in campo e fuori dal campo, e ha iniziato a combattere dal primo battito della sua vita, e non ha voglia di smettere neanche adesso. Marco Bollesan ha vissuto al cento per cento, in ogni istante, dagli inizi nel Cus Genova ai tanti anni in Nazionale. Dall'esordio nella Malapasqua di Grenoble, con la benedizione di Le Mongol, agli scudetti con Partenope e Brescia. Dal Mondiale come allenatore al Sei Nazioni come team manager. Ha vissuto così perché non aveva scelta, perché nel mondo che conosceva lui si imparava a essere feroci oppure non si viveva. E per questo può dire che il rugby era relax, le battaglie erano quelle di tutti i giorni. E le racconta tutte, quelle battaglie, in campo e fuori, senza pudori e senza invenzioni, perché quello con la palla ovale è uno sport che obbliga alla verità: non puoi fingere di essere quello che non sei. Giocare a rugby, dice la leggenda del rugby italiano, è come farsi una radiografia: si capisce subito che tipo sei. E che tipo fosse Marco Bollesan lo sanno i suoi compagni, che per lui e insieme a lui avrebbero fatto qualunque cosa. Lo sanno i suoi avversari, che hanno ingaggiato battaglie senza esclusione di colpi, ma hanno sempre riconosciuto la sua grandezza...
16,00 15,20

La rivoluzione del '76. L'ultimo scudetto granata

Fabrizio Turco

Libro: Libro in brossura

editore: Limina

anno edizione: 2012

pagine: 175

Nella stagione 1975-76, trentacinque anni fa, il Toro vinceva il suo ultimo scudetto, l'unico successivo alla tragedia di Superga. Prim'ancora che una semplice vittoria in campionato si trattò di un evento con un grande valore simbolico, ancora vivissimo nella memoria collettiva: in uno straordinario ribaltamento di forze quel trionfo rappresentò una vera e propria rivoluzione, il "povero" che riesce a battere il "ricco". Il libro racconta tutti i protagonisti di quell'impresa, di quella metamorfosi, rivivendo quelle giornate memorabili, caratterizzate dalle (tante) vittorie e le (poche) sconfitte di una squadra inimitabile. Un gruppo di ragazzi che riuscì a interpretare nel modo migliore l'indomito spirito granata, fondendosi in una sintonia unica con la tifoseria e con la città. Ma il libro è anche un tuffo lieve in un passato difficile, in quegli anni Settanta caratterizzati dal terrorismo e dalla voglia di tornare a sorridere dopo la crisi e l'austerity che stavano per essere superate.
16,00 15,20

Il favoloso mondo di Francesca. Francesca Schiavone si racconta

Matteo Musso

Libro: Libro in brossura

editore: Limina

anno edizione: 2011

pagine: VIII-326

La prestigiosa rivista "Sport Illustrated" ha menzionato Francesca tra gli atleti candidati al titolo di "Sportsman of the Year", riconoscendo all' azzurra di aver riportato il tennis d'attacco nel circuito femminile, dopo gli anni di dominio della potenza sulla tecnica: "La vittoria in Francia della Schiavone è la storia del 2010, la sfavorita che si ribella alla piattezza stilistica del circuito. L'immagine dell'anno è il suo bacio alla terra rossa parigina". La milanese, classe 1980, ha vinto lo Slam, che con Wimbledon si divide lo scettro di torneo più importante, non solo grazie al suo carattere indomito: Francesca ha vinto perché ha giocato un grandissimo tennis. La sua finale è stata definita da più esperti come l'atto conclusivo più emozionante e tecnicamente più valido degli ultimi dieci anni del tennis femminile. Hanno celebrato il suo successo mostri sacri come John McEnroe, Martina Navratilova, Mats Wilander e Guga Kuerten. Ed è una vittoria che arriva da lontano, non è improvvisata e non sarà isolata. L'inizio del 2011 ha poi detto ancora di più, e cioè che la Schiavone può essere qualcosa di meglio persino dei celebrati giorni francesi, vale oltre il quarto posto - eguagliato il record di Panatta -ottenuto nella classifica mondiale dopo lo Slam australiano.
16,00 15,20

Il ritorno dell'Aquila. La rinascita della Lazio, un club, mille storie

Stefano Cieri

Libro: Libro in brossura

editore: Limina

anno edizione: 2011

pagine: 140

Strano, pieno di colpi di scena, tormentato, il percorso che porta al salvataggio del club più antico della capitale. Il calvario che la società deve sobbarcarsi, dopo la caduta di Cragnotti per la crisi Cirio nel gennaio del 2003, è la storia di due imprese: quella di un presidente testardo e antipatico (soprattutto per la sua gente), capace di scalare una montagna di debiti alta mille miliardi delle vecchie lire con intelligenza e fantasia; e quella di un allenatore-artigiano, spigoloso e lungimirante, capace di riportare a guardare in alto una squadra che si stava ripiegando su stessa. La somma di queste storie è una Lazio di nuovo protagonista del nostro calcio, più sobria, ma non per questo meno ambiziosa. Una Lazio che ha le sembianze di tanti nuovi protagonisti, non solo Lotito e Reja. Ha, per esempio, il volto sempre sorridente e scanzonato di Hernanes, il nuovo "Profeta", il fuoriclasse che dà del tu al pallone; e i volti, così diversi, eppure ugualmente determinati, di Miroslav Klose e Djibril Cisse, i due nuovi attaccanti voluti da Lotito per sostituire l'ex idolo Zarate e dare alla Lazio uno spessore internazionale. E ha, infine, un nuovo simbolo. Anzi, quello che dall'inizio di questa storia, dal 9 gennaio del 1900, è "il" simbolo della Lazio: la sua aquila. Solo che adesso l'aquila esiste davvero, non è solo un'immagine. Esiste e vola all'Olimpico prima di ogni partita dei biancocelesti, e da allora anche la Lazio è tornata a volare.
15,00 14,25

La strategia del Tasso. I giorni di Bernard Hinault

Luigi Panella

Libro: Libro in brossura

editore: Limina

anno edizione: 2011

pagine: 213

Era le blaireau, il tasso, per via di quel suo modo particolare di nascondersi nella pancia del gruppo e poi uscire all'improvviso, quando meno te lo aspetti, per attaccare. Poco incline ai riflettori, alle frasi a effetto, ma sempre scaltro e veloce, il bretone Bernard Hinault è stato l'indiscusso dominatore di quel ciclismo che tra gli ultimi anni Settanta e i primi degli Ottanta ha vissuto forse la sua ultima stagione epica. La classe purissima e la straordinaria forza fisica gli permettevano, senza dover selezionare gli obiettivi, - come nel prudente ciclismo dei giorni nostri, - di onorare al massimo delle possibilità, che erano tante e grandi, la totalità delle gare, classiche e grandi Giri. Dalle sue origini bretoni, di cui portava con orgoglio i tratti distintivi, gli venivano l'umiltà e insieme la feroce determinazione che ne hanno fatto il campione infallibile quando si presentava al Tour de France o al Giro d'Italia ma pure l'implacabile vincitore di quella Parigi-Roubaix che non ha mai smesso di odiare visceralmente. I campioni che ha incontrato sulla sua strada sono stati solo avversari da battere nell'interminabile sfida con i propri limiti, mai nemici da umilare. Quanto di più distante dall'eroe tragico, il suo vitale rapporto con la terra gli aveva insegnato che i giorni della gloria non sono vette da cui non si può non precipitare negli abissi, ma conquiste profondamente umane, da cui ci si può allontanare serenamente.
15,00 14,25

Minchia che Palermo! Romanzo di un amore rosanero

Enzo Catania

Libro: Libro in brossura

editore: Limina

anno edizione: 2011

pagine: VII-236

Un'annata indimenticabile della storia rosanero, impreziosita dall'accesso in Europa League e dalla finale di Coppa Italia all'Olimpico di Roma. I gol, le attese e le speranze, le partite, le persone del Palermo Calcio, dal vulcanico Presidente Zamparini, noto "mangiallenatori" e arguto "bastiancontrario", al fenomeno Pastore, dallo sloveno dai piedi buoni Ilicic, al gregario goleador Migliaccio e agli altri big: Miccoli, Sirigu, Balzaretti e Bovo. Una squadra giovane, seguitissima e amatissima, tanto che il "Renzo Barbera" è sempre stracolmo di tifosi, con una media spettatori tra le più alte della serie A. Nelle ultime due stagioni, con la sua magica freschezza di gioco, il Palermo ha fatto intravedere il miraggio della qualificazione in Champions. Tormento ed estasi per il quasi milione e mezzo di sostenitori (dati rilevazione Nielsen): il 7 a 0 in casa, subito ad opera dell'ex Francesco Guidolin, i repentini cambi di allenatori, con Cosmi subentrato a Delio Rossi che, nel giro di qualche settimana, viene poi richiamato, ma anche le partite indimenticabili, il 2 a 1 al Napoli e il successo nella doppia sfida di semifinale con il Milan, con quel 2 a 1 nella gara casalinga di ritorno, frutto di un gioco di squadra maturo e di grande determinazione.
15,00 14,25

Linea bianca. Trimestrale di scienza e cultura calcistica. Volume Vol. 2

Libro: Libro di altro formato

editore: Limina

anno edizione: 2011

12,50 11,88

Linea bianca. Trimestrale di scienza e cultura calcistica. Volume Vol. 3

Libro: Libro di altro formato

editore: Limina

anno edizione: 2011

12,50 11,88

Il camoscio e il borraccino. Vito Taccone

Gianluca Arcopinto, Elisabetta Pandimiglio

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio

editore: Limina

anno edizione: 2011

pagine: 130

Attraverso la chiave della metafora narrativa, gli autori de "Il camoscio e il borraccino" seguono il filo dell'ultima intervista rilasciata dal campione italiano di ciclismo, Vito Taccone, in occasione del film, qui allegato, Taccone - Fuga in salita, che Elisabetta Pandimiglio e Cesar Meneghetti girarono intorno alla figura del grande ciclista scomparso nel 2007. Soprannominato "Camoscio d'Abruzzo", nel 1963 vince quattro tappe di fila al Giro d'Italia, raggiungendo rapidamente una popolarità straordinaria che lo riscatta dalla miseria a cui sembrava destinato. I suoi racconti - integrati da storie e testimonianze che ricostruiscono l'epoca in cui ha vissuto questo combattente ostinato - si animano di passione, si accendono di scatti improvvisi come a tradurre verbalmente il suo stile sportivo e la sua scelta di vita. Il ricordo di fatti drammatici si accavalla a quello di aneddoti curiosi. La battuta sempre pronta non oscura un'istintiva capacità di organizzare e analizzare la complessità di un'esistenza fuori dagli schemi, tempestata di momenti duri in cui la sofferenza personale si intreccia strettamente a quella collettiva. E nel ripercorrere con passione le sue fughe in salita, ci svela con dolorosa rabbia le pieghe nascoste del più popolare sport italiano degli anni Sessanta, ritrovandosi improvvisamente a confessare un segreto scottante che mai avrebbe pensato di portare alla luce.
19,90 18,91

L'equilibrista. Vita e opere di Esteban Cambiasso centromediano metodista quasi allenatore

Emiliano Fabbri

Libro: Libro in brossura

editore: Limina

anno edizione: 2011

pagine: 145

Ha rischiato di diventare Michael Jordan per la passione familiare per il basket, poi, per la grazia del Dio Eupalla, ha studiato alla scuola del potrero, nella natia Buenos Aires, e oggi sta in mezzo al campo con quella faccia da argentino allegro, di origine italiana, come tanti e tanti dei suoi connazionali. A Madrid, nonostante lo abbiano scoperto da ragazzino, non ne hanno compreso l'eccezionalità. Troppo essenziale per i Galacticos del Bernabéu. E così Moratti può fare il primo e più grande affare di mercato della recente storia nerazzurra. Una storia che Cambiasso sta contribuendo a scrivere da protagonista. Passano i calciatori, cambiano gli allenatori, ma lui sta sempre lì, lì nel mezzo, un volante centrai che resiste alle mode e ai tempi con l'unico obiettivo di dirigere l'orchestra e condurla per mano sul tetto del mondo. Sempre col suo stile, sia dentro che fuori del campo: un elogio della semplicità. In attesa di continuare, dalla panchina, il suo lavoro. Da allenatore. Ma questa è un'altra storia.
19,90 18,91

Li chiamavano ye-ye. Il secondo scudetto viola e la storia di un calcio che non c'è più

Matteo Morandini

Libro: Libro in brossura

editore: Limina

anno edizione: 2011

pagine: 148

Quattro amici, ex ragazzi degli anni Sessanta, raccontano a un ragazzo dei giorni nostri l'ultima età dell'oro del calcio. Nel 1969 Firenze visse per la seconda volta nella sua storia la gioia immensa di uno scudetto. I protagonisti di quegli anni ricordano il clima di spensieratezza e di allegria in campo e nello spogliatoio, ma anche il rigore e la serietà di chi teneva in mano il timone del calcio. La freschezza e la gioventù della Fiorentina ye-ye (così venivano chiamati i giovani in quegli anni) furono la forza e il limite di un gruppo che, nella sorpresa generale, strappò applausi su tutti i campi. La forza, perché i ragazzi terribili forgiati da Beppe Chiappella e plasmati dal Petisso Pesaola giocavano un calcio veloce e moderno; il limite, perché la poca esperienza e il mal d'alta quota presentarono presto il conto. Fu l'ultimo esempio di squadra vincente costruita in casa, con un blocco di giovani talenti cresciuti nel vivaio viola ai quali venivano affiancati, di anno in anno, giocatori già affermati. Quei giovani un po' guasconi e figli del loro tempo rappresentarono la migliore miscela di genio e sregolatezza, ma anche di armonia e disciplina tattica, che ne fece una squadra perfetta, anche se solo per una stagione. Durò poco la Fiorentina ye-ye e due anni dopo lo scudetto il sogno era già finito. Ma è stata l'ultima squadra che ha cucito il tricolore sulle casacche viola.
19,90 18,91

Rocky Marciano l'invincibile

Giuliano Orlando

Libro: Libro in brossura

editore: Limina

anno edizione: 2011

pagine: 247

Uscita dal furore della guerra che l'aveva vista protagonista in Europa, l'America degli anni Cinquanta, anni di boom e di nazionalismo a oltranza, è alla ricerca di figure esemplari che rafforzino il senso di appartenenza. Rocky Marciano, figlio di emigranti italiani, cresciuto nel culto della famiglia, diventa il simbolo del bravo ragazzo che attraverso il pugilato, da sempre trainante negli Usa, si pone al vertice di una società che ha bisogno di esempi positivi. La sua esplosione sul ring è lo specchio di ciò che vuole la gente. Un eroe invincibile. Se Joe Louis è stato per gli States il buon soldato che ha messo la sua abilità di campione a disposizione dei soldati in guerra, se Muhammad Ali negli anni Settanta ha messo al tappeto il falso moralismo e le disuguaglianze tra bianchi e neri, Marciano ha fatto da spartiacque, nell'accettazione come americano a tutto tondo di un figlio dell'emigrazione, membro a pieno titolo della nuova patria. Lo ha fatto con i pugni e con il comportamento. Eroe imbattuto sul ring e fuori. L'autore ne racconta le imprese pugilistiche, ma ancor più la vita, le debolezze, l'amicizia con Marylin Monroe, i contatti con Cuba attraverso Batista, i rapporti con figure come Carbo e Norris, senza mai cadere nella trappola dell'illecito.
19,90 18,91

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