NEM
Tennis
Giulio Mozzi, Laura Pugno
Libro
editore: NEM
anno edizione: 2009
pagine: 80
"Tennis" non è un libro sull'amicizia: è un libro generato dall'amicizia. Mostra come l'essere un "tu" per l'altra persona, e l'essere riconosciuti dall'altra persona come un "tu", sia ciò che fonda la scrittura. Che quindi non è, come diffusamente si crede, il luogo dove una persona "esprime se stessa". È piuttosto il luogo comune - il luogo nel quale si mettono in comune le parole e le storie - nel quale una persona "riconosce l'altra". "Non ho mai capita una parola delle tue poesie", scrive Giulio rivolgendosi a Laura. Ma, aggiunge, "ho imparato a riconoscere i timbri della tua voce, le piaghe della tua sintassi. A volte parli articolando appena e non distinguo le parole, ho la melodia. Sono le volte che ti capisco di più". Misto di prosa e di verso, di lirica e di narrazione, di serietà e di arguzia, "Tennis" è un libro che mostra come si possa essere in debito, ed esserne felici.
Luminessenze
Sergio Raitè
Libro
editore: NEM
anno edizione: 2009
pagine: 104
Luminessenze stà alla poesia come "i battiti danzanti dei gabbiani / respiri d'ala, lampi d'alto mare" stanno al fascino inestinguibile dell'oceano. E che cos'è la parola poetica se non un'essenza luminosa che dà luce ai punti più in ombra della nostra vita? Sergio Raitè ce la propone tra le cose di tutti i giorni, tra l'orchestra delle abitudini, nei balenii improvvisi dell'esistenza, come una procellaria che entra ed esce dalle nubi, sfidando la tempesta, il tempo vuoto delle attese. "Voglio una vita ancora, una non basta / a tutto il sangue gelsomino glicine / che gonfia il nuovo aprile in questa brezza". E questa sfida è a tutto campo, con l'autorevolezza della parola, con la dolce perversione a contemplare e a svelare immagini, emozioni, repentini trasalimenti, con la grazia con cui l'indicibile si affida al poeta, perché lo traduca in bellezza, lontano dalle regole di un senso compiuto. E ciò, grazie anche alla costante, personalissima, invenzione lessicale, di cui "Luminessenze" è, fin dal titolo, un modello sorprendente.
Lo sguardo delle cose
Daniela Monreale
Libro
editore: NEM
anno edizione: 2009
pagine: 96
Con "Lo sguardo delle cose" Daniela Monreale, una delle voci più sicure della sua generazione, aggiunge un nuovo tassello al suo ormai più che decennale lavoro poetico. E la tensione emotiva che internamente ritma i testi di quest'opera ne rivela, sezione dopo sezione, la sorprendente sapienza costruttiva. Il libro è un vero caleidoscopio, un diaframma ottico di emozioni che vanno dall'amore al dolore, dalla passione alla tristezza, al ricordo. Il ricordo di qualcosa che si aveva e non si ha più, che c'era e più non c'è, che si sognava e non si è avverato ("straccio di sogni / che rimedia la prassi dei giorni"). Ogni cosa è "detta" con una sensibilità disincantata, resa sempre nuova nel segno di una femminilità tanto più profonda quanto meno incline a lasciare spazio al ricatto dei rimpianti come "all'anoressia dei sentimenti". Grazie alla lucida consapevolezza di come vanno le cose. E grazie alla capacità di capirlo anzitempo, senza rinunciare al "viaggio" verso le "isole felici" e al tentativo di giocare con la vita osando "fare scacco matto". A una donna-poeta basta uno sguardo, Lo sguardo delle cose: "servono, come rifugi, le cose / dette a mira degli occhi, quietamente portate / in mezzo". Sia che le cose "guardino" - esse stesse personaggi della vita - sia che vengano "guardate". Perché "è semplice la via degli occhi, la più sapiente".
La contraddizione iniziale
Gregorio Scalise
Libro: Libro in brossura
editore: NEM
anno edizione: 2009
pagine: 160
Il libro di Gregorio Scalise costituisce un importante strumento per la valutazione e l’interpretazione critica, della storia degli ultimi trent’anni di poesia in Italia. Con una intelligenza scettica, ma molto vivace, Scalise penetra e parcellizza i movimenti, le manifestazioni, gli eventi, i libri, le proposte di una generazione, la sua, spesso caratterizzata da eccessi di protagonismo neo-avanguardista, ma animata da un segno di rinnovamento distintivo, della parola poetica. Scalise, poeta lui stesso, traccia e testimonia con la “sua” Contraddizione iniziale, un progetto che forse aveva altri intenti, almeno all’inizio, interpretando e scrivendo dei poeti della sua epoca. Ne è scaturito invece uno straordinario “testo-collage”, per niente fuorviante, semmai chiarificatore e ironico, che riflette ciò che poeticamente è stato detto e scritto in tutti questi anni riguardo la poesia di due generazioni. Una versatile quanto illuminante testimonianza, (e metafora), dei tanti “paeselli” della poesia italiana contemporanea e universale.
Nuova presenza. Poeti a Varese. Volume Vol. 3
Libro
editore: NEM
anno edizione: 2004
pagine: 234
La poesia esce dalle accademie e dai convegni per addetti ai lavori. Abbandona, furtiva, i libri meridiani e serpeggia in città, per strade e piazze. Tra i suoi mille approdi, la poesia arriva anche a questo numero speciale di "Nuova Presenza" dal titolo "Poeti a Varese": pagine con versi, biografie ed immagini per fotografare, senza enfasi e senza alcuna pretesa esaustiva, soprattutto senza alcuna ambizione antologizzante, il fare poetico in questo momento sul territorio della nostra provincia, che in alcuni casi farà parlare anche al di fuori.
La carcassa color del cielo
Solvejg Albeverio Manzoni
Libro
editore: NEM
anno edizione: 2001
pagine: 184
In questa nuova opera, intrisa di realtà e immaginazione, Solvejg Albeverio Manzoni si cimenta con "sue" storie che si sviluppano e si intrecciano, si direbbe a spirale. Gli avvenimenti crudamente storici da una parte e gli sprofondamenti psichici dall'altra, pur appartenendo a vite diverse, sono qui idealmente chiamati a corrispondersi. Sono le vicende di Georg Elser, un oscuro falegname svevo, autore dell'attentato a Hitler dell'8 novembre 1939 alla Burgerbraukeller di Monaco (vicende intervallate dai momenti più significativi dell'ascesa al potere del Fuhrer), e, simultaneamente, sono anche le vicissitudini - espresse in una dimensione drammaticamente onirica - di un personaggio femminile, altrettanto oscuro, senza nome, che dà voce ad ansie, inquietudini, paure, rivolte interiori, fantasie erotiche, desideri di evasione, aneliti di giustizia, d'ispirazione tutt'altro che privata. Solo alla fine il lettore scoprirà - sorprendentemente - qual è il loro preciso punto di contatto. Entrambi "vittime" di "sistemi di potere" mostruosamente omnivori, i protagonisti di questa che, in fin dei conti, è un'unica storia, non possono che rinnovare, in una sorta di staffetta morale, la denuncia della violenza a qualsiasi livello, politica o psicologica che sia. "La carcassa color del cielo", grazie anche alla pecularietà dei generi letterari di cui si compone, ha i caratteri di un suggestivo congegno narrativo, la cui precisione ben si rapporta - metaforicamente - al minuzioso ordigno a orologeria costruito da Georg Elser. Pronto a esplodere, al momento opportuno, nell'animo del lettore, frantumando luoghi comuni, pregiudizi, arroganze, acquiescienze a poteri falsamente grandi, pericolosamente forti.
La casa trasparente
Patric Boetschi
Libro
editore: NEM
anno edizione: 2001
pagine: 224
Cinque personaggi senza nome vivono rinchiusi nella corazza illusoria dei loro "caratteri" cristallizatesi durante anni di vita montana trascorsi - in assoluto estraniamento spazio temporale - in una casa "nemmeno tanto dissimile dalle altre". Una casa emblematicamente "trasparente" perché interiormente visitabile e riconoscibile a dispetto della sua chiusa opacità. L'atmosfera che regna in ogni ambiente è silenziosa, impalpabile, ma carica di tensione. Tensione che spinge gli abitanti della casa a vivere imprigionati in una solitudine sempre più opprimente. Questi, come pure il personaggio tornato da lunghi viaggi che interagisce con loro, sono significativamente identificati con delle perifrasi appellative. Così, c'è "l'uomo che ha viaggiato", che sa guardare la realtà da angolazioni diverse con saggio scetticismo, e ci sono gli altri, che non si sono mai mossi dal perimetro della casa: "l'uomo che ama grande", "il principe profondo", "l'uomo malato", "l'uomo che scrive", "l'uomo senza cuore". E c'è anche - personaggio esterno non meno importante - "la donna amata", che passa di tanto in tanto nella vita antistante alla casa. "L'uomo che vive" è l'ultima figura del romanzo, quella che lo suggella e al tempo stesso lo apre a nuove prospettive esistenziali. Ed è proprio questa apertura - speranza non ingannevole di un mutamento radicale nei rapporti umani - ciò che rende la moderna "fabula" allegorica di Boetschi una specie di "Bildungsroman" di grande interesse etico-letterario.
Diario d'Africa
Dino Azzalin
Libro
editore: NEM
anno edizione: 2001
pagine: 184
“Diario d’Africa” non è il solito libro di viaggi ma un insinuante racconto fatto di continue sorprese che s’intrecciano lungo le tormentate e polverose strade di un Continente sospeso tra preistoria e futuro, tra superstizioni e desiderio di riscatto, tra povertà e mistero. La narrazione del deserto del Sahara, il coraggioso viaggio attraverso l’Etiopia, l’amore viscerale per il Kenya, sono solo alcune tappe del peregrinare tra le geografie della bellezza e dell’avventura. Con una scrittura semplice, mai semplificata, magra ma mai virtuale, Azzalin conduce allo stregamento che assoggetta silenziosamente al “mal d’Africa” chi conosce, rispettandola, la sua cultura atavica e luminosa. E allo stesso tempo coglie gli aspetti più segreti e in ombra di una realtà spesso sorprendente e divinatoria. Lo scrittore ce la propone con gli occhi privilegiati del medico, del poeta, del viaggiatore, dell’avventuriero, del volontario. Ci fa vedere a tutto tondo e con l’intelligenza del cuore un’Africa diversa da quella coloniale e romantica, patinata e retorica, a cui siamo stati abituati. Lontane dal turismo umanitario del “tutto compreso” o dalle forzature di certi reporter, le scene di “Diario d’Africa” si muovono felpate e silenziose come i Tuareg tra le colline di sabbia, con l’autorevolezza del passo e la conoscenza del territorio in un’ammaliante quanto spregiudicata, emozionante vitalità.
Isolari
Claudia Zaggia
Libro
editore: NEM
anno edizione: 2000
pagine: 124
Il settecento, con la sua atmosfera inconfondibile e suggestiva, è il secolo privilegiato in questi racconti che Claudia Zaggia ha raccolto sotto il titolo di Isolari. Vi aleggia un tempo trasognato, sospeso tra passato e presente, ricordo e attesa: un tempo che rivive in quelle grandi ville un po' dismesse e silenziose nelle quali si agitano i vari - tutti memorabili - personaggi di queste storie. Storie che volentieri avrebbe potuto leggere la malinconica contessa de "Le nozze di Figaro", ritrovandovi ritmi e figure a lei familiari. Nelle vittime che qui ci sono la contessa avrebbe potuto ritrovare anche se stessa e nell'omicidio, nella morte, nella crudeltà scoprire cose che forse lei non aveva osato pensare, ma altre fiere e libertine dame del suo secolo certamente sì. E il titolo? Perché "isolari"? Quelle persone vive nei racconti, quelle case in cui si muovono misteriosamente, le loro, affascinanti e incredibili storie non sono forse come tante isole da ognuna delle quali si possono scorgere e osservare - con un gioco prospettico sempre più intrigante, sempre più coinvolgente - anche le altre? Ma ciò che più affascina il lettore è che qui si racconta di scrittura e pittura e musica, e di fantasie su esseri umani che come fantasmi appaiono e come fantasmi inquieti si spingono da un'isola all'altra. E magari hanno appena, e nel più soave dei modi, mandato qualcuno all'altro mondo. E infine Venezia. Certo infine, ma anche all'inizio e nel mezzo, qualcosa di questa "isola" c'è, tanto fra isole ci si capisce.
Nuove poesie
Mario Santagostini
Libro
editore: NEM
anno edizione: 1999
pagine: 72
Queste "Nuove Poesie" di Mario Santagostini si addensano in un nucleo tematico forte: l'esperienza dello sfibrarsi di piante, fiori e animali, nonché la percezione dello sfinimento del tempo. "Passa, mese, passa / e non abbandonarmi" scrive l'autore, quasi invocando l'allontanamento della sofferenza della natura e il superamento di quell'"impasse" affettiva in cui risiede il nocciolo duro del libro: la scomparsa del padre. Ma Santagostini sa aprirsi al senso metamorfico di morte e rinascita e punta ad un orizzonte etico in cui c'è anche spazio per l'illusione di una beatitudine pura: "forse, il paradiso è anche / un paradiso più alto / due paradisi più alti, l'altezza pura, / la vita normale allontanata / dall'idea del bene". La voce del poeta si leva anche in forma di "Lied" dolce e sommesso, e nel poemetto che chiude il volume, corteggiando emblematicamente il destino di un poeta come Trakl, assume i toni commossi quasi di una esecuzione testamentaria. Con questo libro Santagostini aggiunge un altro intenso capitolo a quella sorta di poema in prosa e versi costruito da "L'Olimoiade del '40" Chiarissima, nelle "Nuove Poesie", la proiezione in avanti dell'opera precedente, tutta giocata tra cronaca esterna e sentimento poetico, dove il paesaggio lombardo, e in particolare milanese, si intreccia con precise coordinate storiche. Nel nuovo libro il reticolo dei riferimenti si fonda soprattutto sul presente, benché la poesia si articoli ancora sul doppio registro dell'immaginazione e della memoria. È la vita stessa di Mario Santgostini, identificato con nome e cognome, a circolare in modo più o meno scoperto in questi versi misurati e al tempo stesso discorsivi, impegnati nel confronto con le invasioni affettive e i condizionamenti dell'esistenza.
Ventagli e altre imitazioni
Giovanni Raboni
Libro
editore: NEM
anno edizione: 1999
pagine: 80
Queste "imitazioni" da Mallarmè, Laforgue e Apollinaire costituiscono un intenso e significativo omaggio che Giovanni Raboni ha voluto fare a tre degli autori più rappresentativi della poesia francese dell'ultimo Ottocento e del primissimo Novecento, da lui sempre amati e tuttavia mai affrontati, in sede di traduzione in modo sistematico. L'interesse dei testi è tra l'altro fornito dal diretto confronto tra la poetica di Raboni e quella degli autori ai quali egli "rifà il verso". Ne risulta un'opera autonoma, la cui felice riuscita è ascrivibile in parti eguali tanto all'azione mediatrice dei testi di riferimento quanto al genio personale del traduttore. A dare unità alla presente raccolta - come avverte lo stesso Raboni nella "Nota" finale al volume - c'è la natura più o meno virtuosistica e giocosa degli originali, evidentissima nei "Ventagli" mallarmeani ma sicuramente rintracciabile anche nella sequenza di Apollinaire e nell'invantevole scherzo (in senso musicale e, si direbbe, più propriamente pianistico) di Lafourgue. In "Ventagli e altre imitazioni" i lettori ritroveranno il Raboni tanto amato per la grande abilità compositiva, la straordinaria raffinatezza stilistica, la piacevolissima intonazione vocale, la coinvolgente varietà tematica. Tutti elementi che fanno di lui uno dei poeti italiani più importanti di questo fine millennio.
Una missione fortunata e altri racconti
Guido Morselli
Libro
editore: NEM
anno edizione: 1999
pagine: 160
Morselli non finisce di sorprendere. Questi scritti, differenti per modi e tempi di stesura, accompagnano, dagli anni '30 agli anni '70, il vario articolarsi della prosa narrativa con cui l'autore di Dissipatio H.G., Contro-passato prossimo, Il Comunista, Un dramma borghese, ha dato vita a una delle esperienze letterarie più singolari del Novecento Italiano. Sono presenti, qui, racconti dialoghi, moralità, interviste, pagine di viaggio: una miscellanea di generi capace di fornire al "vecchio" lettore di Morselli una riprova della della sua istrionica abilità narrativa e al "nuovo" l'occasione di una scoperta indimenticabile. Per molti la sorpresa maggiore consisterà nel trovarsi - tra l'altro - davanti a uno straordinario campionario di personaggi femminili. Sono ritratti di donne trattati con mano sapiente e penetrante capacità di identificazione: figure femminili per lo più "vincenti", in grado di catturare l'attenzione per la loro carica passionale o ideale, per le loro scelte esistenziali, le lucide manie, le sottili astuzie o le segrete gelosie. "Una missione fortunata" è certamente il racconto di più vasto respiro; una sorta di minuscolo spaccato storico che rivela una delle vene narrative all'autore più congeniali: l'attualizzazione della storia, cui corrisponde, specularmente, l'attenzione alla più scottante attualità politica.