Salerno Editrice
La Corea di Kim. Geopolitica e storia di una penisola contesa
Stefano Felician Beccari
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2020
pagine: 236
La Corea del Nord evoca l’immagine di un paese fuori dalla storia, governato da un dittatore lunatico e omicida. Nel migliore dei casi quello di Kim Jong-un viene descritto come un regime eccentrico, feroce e cupo nel suo remoto grigiore totalitario. Ma è davvero così? O non è possibile un esame più lucido della realtà coreana? Come mai, d’altronde, le più grandi potenze mondiali sembrano prendere tanto sul serio questo staterello circondato da Cina e Giappone? Questo libro intende rispondere alle molte domande suscitate dalla Repubblica popolare della dinastia Kim, ripercorrendo la storia della penisola coreana, divisa tra un Sud democratico e “occidentale” e un Nord additato come una delle maggiori minacce per la sicurezza globale. Per decifrarne le diverse sfaccettature si è deciso di tralasciare la retorica dell’indignazione puntando su una riflessione capace di offrire un quadro completo su storia, geopolitica, avanzamento nucleare, diritti umani e relazioni internazionali di uno dei paesi più enigmatici, chiusi e sconosciuti del mondo: la Corea di Kim.
Ruggero II. Il conquistatore normanno che fondò il Regno di Sicilia
Glauco Maria Cantarella
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2020
pagine: 304
Ruggero II è l’artefice di un cambiamento epocale. Senza la sua azione non soltanto la storia d’Italia ma quella dell’intera Europa sarebbe stata totalmente diversa. A lui si deve la creazione del nuovo Regno di Sicilia che durò circa un ventennio e fu tutt’altro che incontrastata e irresistibile, ma alla fine produsse una delle maraviglie della storia: un’entità che non cessa di incantare e stupire, intrisa, come le grandi opere d’arte, dei corredi della dignità regia; dell’imponente e moderno corpo di leggi sistematizzato nel XIII secolo; dei personaggi di diversa provenienza ed estrazione che sono stati le braccia e gli occhi del re ma anche il suo cervello, indirizzando spesso le sue decisioni. Ma chi era davvero Ruggero il Normanno? Guerriero, legislatore, statista, promotore delle arti. Il suo mito supera, come sempre avviene, la realtà storica, ben più complessa e significativa. Il fondatore del Regnum Sicialiae non ha scritto lettere e quanto ai pochi documenti che ha lasciato non si può essere certi che siano stati dettati da lui (anzi, c’è perfino chi sospetta non fosse alfabetizzato). Le testimonianze sono tutte esterne, sono cronache amiche e nemiche, documenti e lettere ora ostili, ora apologetiche, e passi delle storie generali scritte a partire dal secolo XIII nei Paesi islamici. Da queste basi l’autore ha tentato di ricostruire la traiettoria di Ruggero II anno per anno, nel tentativo di stabilire le circostanze, le progressioni e le intermittenze del suo operato. Che ha dato vita, pur con difficoltà e contraddizioni, all’entità statuale più longeva nella storia d’Italia dopo la fine dell’Impero di Roma.
Venezia prima di Venezia. Mito e fondazione della città lagunare
Giorgio Ravegnani
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2020
pagine: 159
Come è nata Venezia? E quando è cominciato l’insediamento dell’uomo in laguna? Dove fu posata la prima pietra di fondazione, a Rialto come vuole la tradizione, oppure a Torcello dove sorge la prima basilica? È difficile rispondere a queste domande perché realtà e mito si confondono nei racconti degli storici medievali sulle origini di Venezia. L’unica cosa veramente certa è che la città nacque bizantina e tale si mantenne per alcuni secoli. Ma i Veneziani (o “Venetici” come li chiamavano i Bizantini) elaborarono già nel X secolo una leggenda, secondo cui la loro città sarebbe stata fondata in «un luogo deserto, disabitato e paludoso» al tempo dell’invasione di Attila, quando cioè il re unno devastò la terraferma veneta distruggendo Aquileia e altri centri minori. Il racconto era destinato a nobilitare l’origine della città lagunare, facendola derivare da un avvenimento drammatico che colpiva fortemente l’immaginario collettivo. Ma la realtà era diversa: i Veneziani non si insediarono in territori deserti e la migrazione ebbe luogo in un lungo arco di tempo. Le isole in cui si sarebbe formata Venezia erano infatti abitate già in epoca romana. Un lento processo avrebbe dunque portato l’arcipelago a diventare una delle piú grandi potenze del Mediterraneo.
Luzi
Daniele Piccini
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2020
pagine: 368
Mario Luzi (1914-2005) è stato uno dei maggiori poeti del nostro Novecento: con la sua poesia ha attraversato l’intero secolo, affermandosi come autore centrale nel canone italiano ed europeo. La monografia di Daniele Piccini affronta in modo integrale tutti gli ambiti della creazione letteraria del grande poeta. Dopo un ampio resoconto sulla vicenda umana e intellettuale di Luzi, il libro mette a fuoco ciascuna delle sue opere poetiche, interrogandole con metodo rigoroso e insieme con vivace capacità di lettura, in un continuo dialogo con le voci della critica. Si traccia cosí una storia che dal singolare e rarefatto esordio in versi degli anni Trenta (La barca) porta alla rivoluzione espressiva di Nel magma (1963) e ai libri dell’ultima stagione, immersi nel grande codice del vivente: si pensi a titoli come Per il battesimo dei nostri frammenti (1985), Viaggio terrestre e celeste di Simone Martini (1994), fino a Dottrina dell’estremo principiante, l’ultima opera pubblicata in vita dal poeta (2004). Piccini esamina puntualmente anche il teatro, le prose e la saggistica di Luzi, permettendo cosí al lettore di accedere in modo organico a una produzione tanto ricca quanto profondamente interconnessa. Se il teatro, a partire da Ipazia (1972), sviluppa premesse e scoperte della scrittura poetica, la saggistica si rivela un territorio densissimo di riflessioni, oltre che sugli autori studiati, anche sul proprio fare poesia. Il libro si propone quindi come un contributo importante non soltanto per la ricezione di Luzi, ma anche nel quadro degli studi sulla poesia novecentesca. In questa direzione vanno i rimandi ad altri autori della sua generazione, come Caproni e Sereni, e i riferimenti a quei poeti-critici – da Fortini a Pasolini – che lo hanno letto e commentato a caldo: nel “fuoco della controversia”, per usare un’espressione a lui cara.
Didattica digitale. Chi, come e perché
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2020
pagine: 168
L’emergenza Covid ha costretto le Università del mondo a trasferire online le attività didattiche, dando vita al più grande esperimento di digitalizzazione mai realizzato. È una sfida destinata a influenzare profondamente lo scenario accademico del futuro, facendo dell’e-learning una componente permanente della didattica universitaria. Questo volume offre una guida all’e-learning per la fase 4.0. Quella in cui bisognerà conciliare l’emergenza con una visione strategica. Affrontando la sfida con strumenti culturali adeguati e la consapevolezza delle grandi opportunità che si aprono per una didattica online inclusiva e in grado di dialogare al meglio con le generazioni digitali.
Le donne che fecero l'Impero. Tre secoli di potere all'ombra dei Cesari
Marisa Ranieri Panetta
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2020
pagine: 264
Modelli di riferimento per le donne romane, oggetto di critica da parte degli antichi storici, protagoniste nel centro del potere: sono le mogli e le madri che hanno affiancato coniugi e figli sul trono, influenzando scelte politiche, innovazioni sociali e culturali. Sono esistenze attraversate da complotti, guerre, apici di gloria e tragedie familiari - dal I sec. a.C. al III d.C. I profili biografici di Cleopatra, Livia, Agrippina Minore, Plotina, Giulia Domna e le sue nipoti descrivono anche le trasformazioni urbanistiche di Roma, i cambiamenti nell'arte e nelle mode. Gli uomini di cui condivisero il destino furono i detentori del massimo potere fino all'avvento dell'anarchia militare: da Giulio Cesare e Augusto ad Alessandro Severo. Li potremo conoscere meglio attraverso le donne che furono loro accanto, come interpreti di ruoli pubblici e pedine indispensabili per la propaganda e la successione.
Marco Antonio
Giovannella Cresci Marrone
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2020
pagine: 304
La vicenda di Marco Antonio appartiene alla storia dei vinti. La sua condotta fu diffamata con accanimento dagli antagonisti politici, Cicerone prima e Ottaviano poi; la sua memoria, dopo la morte, fu oggetto di sistematica rimozione in attuazione di un provvedimento del senato; la sua figura fu consegnata ai posteri inquinata dalla manipolazione del vincitore, il futuro Augusto: ne emerse l’immagine di un abile generale romano, soggiogato però dall’amore per la regina d’Egitto Cleopatra, corrotto dalla depravazione dell’Oriente, caduto preda degli eccessi di vino, cibo, lusso, sesso. A dispetto di tale deformazione, la documentazione superstite ci restituisce il profilo di una personalità politica animata da una progettualità innovativa. Nel contesto pubblico l’adesione al progetto cesariano e l’empatia nei confronti dei ceti popolari maturarono in una visione politica che intendeva conciliare le istituzioni della repubblica romana praticabili in Occidente con gli assetti delle monarchie ellenistiche a conduzione dinastica, proprie delle province orientali; a tale impostazione, ispirata a flessibilità e diversificazione, si coniugarono il rispetto, la valorizzazione e l’accoglienza degli usi e costumi del mosaico di popoli che componevano l’impero. Nell’ambito privato egli oppose un consapevole rifiuto delle convenzioni. Ad una esistenza consacrata, secondo le tradizioni, alla morigeratezza, alla sobrietà, allo spirito di sacrificio, all’impegno per l’interesse collettivo, egli contrappose un modello di vita che riservasse spazio ai piaceri individuali: le gioie dell’amore, l’ebrezza del vino, le raffinate prelibatezze della tavola, l’apprezzamento per ogni forma d’arte, la propensione per il lusso, la complicità cameratesca, la solidarietà con l’elemento femminile.
Poeti della corte di Federico II
Libro: Libro con legatura in pelle o di pregio
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2020
pagine: 808
La lirica laica in volgare italiano nasce alla corte di Federico II. È una splendida poesia d’amore, che s’inscrive in modo originale nel florido filone del canto cortese, e che si presenta in uno strumento linguistico nuovo. Tema quasi esclusivo è l’amore cortese della tradizione trobadorica con i suoi codici, i suoi ideali di purezza e di misura, e i suoi valori di cortesia e di raffinatezza spirituale, che rendono possibile la tensione del desiderio e in alcuni casi il suo compimento. Rispetto ai loro predecessori occitanici, anche per la diversa realtà sociale e per il diverso pubblico, i Siciliani si concentrano, tuttavia, più sull’analisi dell’interiorità del soggetto lirico che sullo scambio interpersonale. Soprattutto Giacomo da Lentini – il più grande di questi poeti – inaugura una poetica dell’io, in cui vengono esaminate le emozioni suscitate dal pensiero ossessivo dell’amata “dipinta” nel cuore, per usare una sua fortunata metafora. Questa nuova antologia di 147 testi comprende l’intera produzione del Notaro e di tutti gli altri poeti che la più accreditata tradizione critica lega alla corte di Federico e dei suoi figli. Per la prima volta rispetto alle edizioni correnti sono anche compresi i testi dei poeti occitanici marcatamente tradotti o meglio riscritti dai siciliani. Il cappello introduttivo a ogni lirica e il fitto commento a piè di pagina intendono in primo luogo chiarire il testo e poi mettono in rilievo i legami dei siciliani con i loro antecessori e continuatori. La lunga Nota al Testo elenca e discute i numerosi cambiamenti di questa nuova edizione rispetto alle più recenti edizioni critiche.
La sollevazione degli straccioni. Lucca 1531. Politica e mercato
Renzo Sabbatini
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2020
pagine: 192
È una storia affascinante e attuale quella che tiene la piccola repubblica di Lucca sull'orlo dell'abisso per un intero anno, dal maggio 1531 all'aprile 1532. Gli undici mesi di tumulti ci mostrano un intreccio di rivendicazioni corporative e salariali, di proteste per il caroviveri («le donne per la strada gridavano pane, pane»), di richieste di rappresentanza politica, di dissidi interni alla nobiltà, di violenze private, di bisogno di giustizia e di pace sociale, di preoccupazioni per gli equilibri internazionali. I tumulti popolari, sotto il vessillo dello straccio nero, sorgono per le nuove leggi sulla seta, vessatorie nei confronti degli artigiani. Ma dalla breccia aperta dalle rivendicazioni economiche emerge il tema della gestione del potere da cui si sentono escluse le «famiglie mediocri» e, sul versante popolare, quello delle condizioni di vita. All'interno prende avvio un dibattito politico che si fa più esplicito e diffuso, consentendoci di cogliere un nuovo ruolo dell'informazione. A raccontarci l'annus horribilis sono i documenti ufficiali, le cronache coeve rimaste manoscritte e la severa Orazione ai nobili lucchesi di Giovanni Guidiccioni. Sul piano internazionale lo sguardo si posa sull'incoronazione di Carlo V che entrerà trionfante nella cittadina, risalendo l'Italia dopo l'impresa di Tunisi, nel 1536. Quella di Lucca nel 1531 poteva essere una rivoluzione popolare, la precoce affermazione del libero mercato. È stato invece il trionfo dell'economia morale e dello spirito corporativo, in cui il popolo si è assicurato la semplice sussistenza e il governo della Repubblica è rimasto in mani aristocratiche.
Storia dell'italiano. La lingua, i testi
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2020
pagine: 534
Come si è arrivati dal latino all'italiano? Quali forze, quali eventi hanno creato le condizioni perché si verificasse questo passaggio di lingue, dagli ultimi secoli dell'Impero romano ai tempi del Medioevo e della modernità? Quali fenomeni caratterizzano l'evoluzione dei volgari della penisola italiana, fino al riconoscimento di una lingua unitaria, prima scritta e poi parlata? Questo volume offre un percorso scandito nei secoli, ancorato a una solida visione storico-filologica e fondato sull'esame di testi che, in una pluralità di tipologie, possono aiutarci a ricostruire questo processo di cambiamento, che ci riguarda tutti da vicino. Al volume cartaceo si accompagna un'integrazione digitale, con materiali di approfondimento e risorse del tutto nuove, come quelle dedicate agli studenti stranieri: affinché l'italiano, lingua di una multiforme cultura, sia sempre più veicolo di incontro, di confronto e di scambio.
La Bibbia ferita. Cronaca di tre stragi religiose (1620)
Emanuele Fiume
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2020
pagine: 176
Il colpo di sciabola che avrebbe dovuto trafiggere il cranio di Andreas Kramer, rifugiatosi nella chiesa di S. Giovanni dove lo trovarono i lanzichenecchi croati, fu frenato dal corposo volume che il pastore luterano teneva tra le mani, una raccolta di testi biblici e di commenti alle scritture. Era il 1631 e in Europa infuriava la guerra dei Trent’anni. La lama squarciò ma non distrusse quella bibbia, simbolo di un conflitto religioso la cui ferocia sarebbe rimasta insuperata fino al XX secolo. Questo libro racconta la storia di tre luoghi perduti, tre episodi della violenza che si abbatté sulle popolazioni di fede protestante nel cuore del continente: la strage di Valtellina (1620), l’assedio di La Rochelle (1627-’28) e quello di Magdeburgo (1630-’31), dove persero la vita ventimila uomini in poche ore. Tre catastrofi che scossero profondamente l’Europa del tempo e che interrogano ancor oggi la nostra coscienza.
Napoleone deve morire. L'idea di ripetizione storica nella Rivoluzione francese
Francesco Benigno, Daniele Di Bartolomeo
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2020
pagine: 196
A pochi giorni dal colpo di stato del 18 brumaio (9 novembre 1799) Napoleone raccontò di essere scampato a un attentato di alcuni deputati armati di « stiletto ». In realtà, nessuno in quell'occasione aveva trovato il coraggio di sfoderare il pugnale di Bruto, come invece vorrebbe l'iconografia coeva, che ritrae il presunto tentativo di omicidio di Napoleone alla stregua di un mancato cesaricidio. Il continuo rimando fra passato e presente ha segnato in profondità la Rivoluzione francese, piú di quanto la storiografia sia stata disposta ad ammettere. Per i protagonisti dell'evento rivoluzionario il richiamo alla storia fu un'indispensabile bussola per orientarsi in un presente drammatico. Gli avvenimenti infatti apparivano loro la ripetizione ineluttabile di fatti storici già avvenuti, la messa in scena di un'antica tragedia, magari destinata un giorno a divenire farsa, come dirà Karl Marx. L'idea che la storia si ripete fu un modo per dare senso a una realtà incerta e in vorticoso cambiamento, nonché un tentativo di predire ciò che sarebbe potuto accadere. Si affermava un modello potente che avrebbe segnato lo svolgimento della lotta politica e delle rivoluzioni a venire.

