Salerno Editrice
Marco Giunio Bruto
Roberto Cristofoli
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2022
pagine: 312
Il nome di Marco Giunio Bruto riecheggia nella storia quale sinonimo di tradimento e irriconoscenza, oppure di fedeltà ai propri ideali. Osannato e al contempo dispregiato dai posteri, che videro in lui talvolta l’assassino, talaltra il paladino della Repubblica, legò la sua vita a uno degli eventi più noti della storia universale: la congiura che portò alla morte di Giulio Cesare. Nato nel bel mezzo delle guerre civili fra Silla e i seguaci di Mario, Bruto si formò sotto l’influsso dello zio Catone. Per l’elevata considerazione di cui godeva venne attratto nella trama del cesaricidio dal cognato Cassio, destinato a formare con lui, nella memoria collettiva, una specie di binomio; al disegno tirannicida, Bruto impresse realismo, con lo scopo di riaprire la competizione politica dopo che un singolo uomo si era librato ad un’altezza inusitata, non più compatibile con quell’ascesa verso una porzione di potere autentico che i maggiorenti dell’epoca chiamavano «libertà». L’orologio della storia scandiva inesorabilmente il percorso di Roma verso una forma di potere accentrata che avrebbe preso il nome di principato, e il tentativo di Bruto e di Cassio di fermare il tempo si infranse in Macedonia, a Filippi: entrambi sarebbero morti sconfitti e suicidi nella guerra contro Antonio e Ottaviano, a distanza di qualche settimana. Secondo la leggenda, il demone di colui che avevano ucciso avrebbe inquietantemente spinto le loro vite verso il crepuscolo, che era anche quello della repubblica.
P. Putin e putinismo in guerra
Orietta Moscatelli
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2022
pagine: 160
Il 24 febbraio 2022 Vladimir Putin ha invaso l'Ucraina, scatenando una guerra di cui nessuno avrebbe potuto prevedere gli effetti. Con un azzardo bellico destinato a generare altri conflitti, il leader russo ha messo mano al progetto imperiale di riunificare le tre Russie (con Ucraina e Bielorussia), cercando un contrappeso alla storica sconfitta del 2014, quando Kiev era uscita definitivamente dall'orbita moscovita. Putin ha lanciato una sfida all'ordine mondiale a guida americana, nella dichiarata convinzione che “l'amicizia senza limiti con la Cina” darà alla Federazione il ruolo di attore primario nei nuovi equilibri mondiali. La guerra in Ucraina viene da lontano e lontano dall'Europa il capo del Cremlino ha spinto il suo Paese, ma dove sta andando il mondo? Per rispondere è necessario decifrare la psicologia del potere moscovita, il sistema che ne blinda l'azione con automatismi autoritari, l'ideologia che ne promuove i valori: il putinismo. È quanto prova a fare questo libro, guardando la Russia dall'interno, mentre la guerra in Ucraina getta il mondo in un lungo e duraturo scontro per la riorganizzazione degli assetti globali.
In nome del popolo romano? Storia del Tribunato della plebe
Thibaud Lanfranchi
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2022
pagine: 216
Il tribunato della plebe è probabilmente l'istituzione politica più originale dell'antica Roma. Nel mondo antico non esiste nulla di simile, così come non esisterà nei millenni successivi: ma come nacque, che sorte ebbe e che funzioni ricoprì questa figura unica, che costituisce l'elemento distintivo della vita politica romana? Nati dalla secessione della plebe all'alba della Repubblica (494 a.C.), i tribuni detenevano un potere straordinario, che permetteva loro di paralizzare e condizionare le sorti di Roma. Dalla sua comparsa alla fine della Repubblica, il tribunus plebis fu al centro dei cambiamenti e degli sconvolgimenti di un'intera civiltà, quella romana, divenendo oggetto di ricostruzioni storiografiche spesso ostili e tendenziose. Questo libro intende offrire al lettore uno sguardo complessivo sulla storia di una magistratura tanto importante quanto trascurata: dalla sua nascita, a ridosso della fondazione della Repubblica, all'assunzione dei poteri tribunizi da parte dell'imperatore, Augusto, fino alla riflessione moderna sul concetto di "tribuno" nel pensiero politico occidentale. L'intera storia di Roma si rivela, così, sotto una nuova luce attraverso le vicende di coloro che in nome del popolo romano acquisirono un immenso potere.
Immaginare la Commedia
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2022
pagine: 266
Nell'ambito delle celebrazioni del settimo centenario della morte di Dante, il gruppo di ricerca IDP2.o dell'Università della Campania «Luigi Vanvitelli» ha organizzato un ciclo di seminari internazionali (2020-2021), i cui risultati sono confluiti in questo volume. I saggi, di studiosi italiani e stranieri, offrono una ricognizione su ricerche in corso, in particolare legate ai diversi aspetti della secolare ricezione del Poema. Con un approccio spiccatamente multidisciplinare — dal piano codicologico e paleografico a quello filologico e storico-artistico, non senza una marcata attenzione al dato digitale —, si punta a "immaginare" la Commedia, ovvero a (ri)concepire il Poema mediante molteplici piani di interpretazione. I contributi sono organizzati in cinque sezioni tematiche e cronologiche, ove si discutono problemi di iconografia, storia della tradizione manoscritta, esegesi antica e moderna, con un'intera sezione, l'ultima, dedicata alle più recenti novità sulla "multimedialità dantesca".
Virgilio
Mario Lentano
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2022
pagine: 236
Nato nei pressi di Mantova nel 70 a.C., scomparso a Brindisi nel 19 a.C., Virgilio è il piú grande poeta latino di tutti i tempi, esponente di punta di una stagione letteraria, quella promossa da Augusto e dal suo collaboratore Mecenate, che ha segnato un nuovo inizio per la cultura antica e influito in profondità su quella europea dei due millenni successivi. Con le Bucoliche Virgilio inventa l'Arcadia, un paese dell'anima dominato dalla musica dei suoi pastori e dal contatto diretto con una natura complice ed empatica; le Georgiche tessono in versi scintillanti l'elogio della vita contadina, sobria e paziente, ultimo riflesso della perduta età dell'oro; infine, l'Eneide, il poema cui Virgilio dedica gli ultimi dieci anni della sua vita e che resterà privo della revisione finale per la morte improvvisa del suo autore, consegna ai secoli a venire la figura complessa e affascinante di Enea, l'eroe venuto dall'altra parte del mare e considerato dai Romani come il loro remoto capostipite. Al tempo stesso, in queste opere trova posto una riflessione ininterrotta sulla vita e la morte, sull'umano e il divino, sulla prospettiva esaltante dell'utopia e la realtà spesso sanguinosa della storia. Entrato nelle aule di scuola quando era ancora in vita, Virgilio non ne è uscito mai piú: un tenace filo rosso collega dunque gli studenti che all'epoca di Augusto leggevano l'Eneide ai liceali o agli universitari che ancora oggi si confrontano con il capolavoro assoluto di un genio della letteratura. Se i classici, come è stato detto, sono i libri che abbiamo in comune con le genérazioni che ci hanno preceduto, allora Virgilio è il classico per eccellenza, che condividiamo con chiunque negli ultimi duemila anni abbia avuto una formazione scolastica o una passione per la poesia.
Le austriache. Maria Antonietta e Maria Carolina, sorelle regine tra Parigi e Napoli
Antonella Orefice
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2022
pagine: 208
Maria Antonietta e Maria Carolina, figlie di Maria Teresa d’Austria, furono le ultime nate di una generazione di eredi che la “suocera” d’Europa giocò come pedine sullo scacchiere del continente. La politica matrimoniale dell’imperatrice del Sacro Romano Impero aveva unito due capitali, Parigi e Napoli, dove le due sorelle regine divennero tra le sovrane piú famose, criticate e temute del tempo, capaci di esercitare in misure diverse il potere della monarchia assoluta al fianco di consorti inadeguati. Simboli dell’”Ancien régime”, non furono mai amate dai loro sudditi, né si prodigarono per farsi accettare, attirandosi l’epiteto di “Austriache”, atto a sminuire la loro autorità in quanto straniere. Diffamate per la loro vanità o per la dubbia moralità delle loro vite private, restarono legate a doppio filo l’una all’altra, prima che il flagello della Rivoluzione recidesse l’ordito dei loro destini, allorquando, in uno dei momenti fatali della storia universale, le giovani arciduchesse austriache divennero «l’una vittima del parossismo sanguinario della rivoluzione francese, l’altra carnefice dei primi campioni del liberalismo italiano».
Filippo II di Macedonia
Giuseppe Squillace
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2022
pagine: 360
Chi era il padre di Alessandro Magno e perché è sbagliato sottovalutarlo. Scrivere di Filippo II di Macedonia significa imbattersi nel confronto, spesso penalizzante, con Alessandro Magno, la cui vita fu più nota e avventurosa. Se l’accostamento tra padre e figlio, già presente nei testi antichi, è di per sé fuorviante, legittima invece è la domanda: Alessandro avrebbe mai potuto compiere la sua straordinaria impresa in Asia senza l’apporto fondamentale di chi la preparò? Questa non è una biografia tradizionale. Unitamente al racconto di vicende private e imprese militari, pone infatti in evidenza la capacità di Filippo di costruire, direttamente o attraverso gli intellettuali che lo sostenevano, un registro comunicativo efficace, poggiandolo sia sulla strumentalizzazione di messaggi religiosi, adattati e riproposti in funzione di circostanze e destinatari, sia su un’accorta narrazione della storia, adeguatamente depurata degli elementi sfavorevoli. Il libro mette in luce poi l’abilità del sovrano nell’intessere rapporti con uomini e comunità, servendosi di un’accorta strategia matrimoniale, di promesse, denaro e inganni, senza dimenticarne la sua scelta, a dir poco astuta e lungimirante, di non umiliare gli Ateniesi dopo averli vinti in battaglia, consapevole che solo così dall’odio sarebbe germogliata salda benevolenza. Un Filippo, tanti Filippo, dunque. Accanto al re, sposo di sette mogli, il formidabile comandante militare. Accanto all’ingannatore, il personaggio attento a promuovere e tutelare la sua immagine. Accanto al soldato, costantemente in prima fila, il mecenate, legato alle principali scuole ateniesi, e circondato da intellettuali di fama.
Cosimo de' Medici. Il banchiere statista, padre del Rinascimento fiorentino
Lorenzo Tanzini
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2022
pagine: 376
‘Il Vecchio’, il ‘Padre della Patria’, ma soprattutto il nonno di Lorenzo il Magnifico: Cosimo de’ Medici (1389-1464) è un personaggio molto noto, soprattutto per la storia della sua famiglia. Si tratta invece di una figura che come poche altre incarna la supremazia politica e culturale della Firenze del primo Quattrocento. Cosimo fu innanzitutto uno straordinario uomo d’affari, il più grande banchiere dell’Europa del suo tempo: da questa esperienza e dalle relazioni finanziarie maturò anche le sue eccezionali doti politiche, che gli permisero di reggere le sorti della sua città e del suo Stato con uno stile originalissimo, grazie al quale giocò insieme il ruolo di leader e quello di tutore dei valori repubblicani. Banchiere e uomo politico, Cosimo coltivò una rete di amicizie e frequentazioni nell’ambito della cultura umanistica e investì risorse imponenti nell’arte, nella raccolta di libri e oggetti preziosi, nella promozione delle imprese assistenziali e delle comunità religiose. Questo libro affronta i tanti aspetti della poliedrica personalità di Cosimo, attingendo alla voce delle fonti del tempo e alle sue stesse parole, per restituire alla sua figura la freschezza e la vitalità con cui lo conobbero i contemporanei.
Il tempo diviso. Poesia e guerra in Sereni, Fortini, Caproni, Luzi
Bernardo De Luca
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2022
pagine: 120
All'indomani del secondo conflitto mondiale, Vittorio Sereni, Franco Fortini, Giorgio Caproni e Mario Luzi provarono a restituire nei loro versi le conseguenze del trauma di massa per eccellenza, la guerra. Nati tra il 1912 e il 1917, questi quattro poeti trascorsero la “giovinezza” durante il Ventennio fascista; il passaggio alla maturità coincise, quindi, con lo choc bellico. Tre di loro furono direttamente coinvolti e chiamati alle armi: Sereni, Fortini e Caproni. Ma il '43 rappresentò uno spartiacque per tutti: con l'arrivo degli Alleati, Sereni fu catturato in Sicilia e deportato nei campi di prigionia in Algeria e Marocco; Fortini fuggì in Svizzera e partecipò alla breve esperienza della resistenza con la Repubblica dell'Ossola; Caproni trascorse i diciannove mesi dell'Italia divisa partecipando alla resistenza in Val Trebbia. Luzi fu invece riformato per insufficienza toracica, ma durante i bombardamenti che colpirono Firenze la sua casa venne completamente distrutta e scontò anche lui direttamente i devastanti effetti del conflitto. I quattro giovani videro la propria biografia spezzata dalla guerra, un evento che non solo agì sull'esperienza vissuta ma determinò la loro fisionomia culturale, intellettuale e poetica: il tempo stesso appariva ormai diviso, rotto, “inceppato”, come dirà Sereni. Ecco perché nei libri di poesia che concepirono nel dopoguerra la frattura temporale causata dalla ferita bellica sembra raggiungere il passato, fino a torcerlo; ma mentre in Sereni, Caproni e Luzi, la possibilità del racconto viene del tutto a mancare, nella poesia di Fortini lo strappo traumatico si ricuce dentro una storia nuova. Non più da ricostruire, ma da cominciare a scrivere, in vista di un tempo “altro”. Il presente diventa attesa, proprio come il passato, che nella poesia impetra l'avvenire.
I diritti della filologia (e i doveri dell'interprete)
Gian Biagio Conte
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2022
pagine: 88
L’ermeneutica tende oggi a incoraggiare l’arbitrio del lettore, negando ai testi letterari un senso univoco e predicando una libertà illimitata nella interpretazione. Occorre invece impegnarsi, grazie a un uso sapiente della Filologia, nella verifica del senso oggettivamente depositato nei testi. Solo il rispetto di regole interpretative rigorose può impedire gli abusi di un’esegesi senza freni e restituire alla comunicazione letteraria il valore di una conoscenza condivisa.
Cose dell'altro mondo. Pirandello e Dante
Annamaria Andreoli
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2022
pagine: 196
Sul tavolo di lavoro degli artisti della parola c’è un libro sempre aperto, il libro che li accompagna per tutta la vita. La "Divina Commedia" segue Pirandello ovunque. Dante è il Poeta e il Padre della patria, il creatore della nostra lingua e il pellegrino nei regni dove i morti parlano. Nell’opera di Pirandello, moderno pellegrino nel regno misterioso della creatività artistica, parlano i personaggi. Personaggi che fanno ressa intorno all’autore: «alcuni... balzano davanti agli altri e s’impongono con tanta petulanza e prepotenza, ch’io mi vedo costretto qualche volta a sbrigarmi di loro lí per lí. Parecchi mi si raccomandano per aver accomodato chi un difetto e chi un altro». La scena è già vista nel Purgatorio (VI 5-9), quando i morti circondano Dante e cercano di sopraffarsi a vicenda, di scalzare il vicino per avere la meglio nel ricevere udienza. Dante «dalla calca si difende». Un vero assedio: «qual va dinanzi, e qual di retro il prende, / e qual da lato li si reca a mente / ...e questo e quello intende». In "Cose dell’altro mondo" assistiamo al faccia a faccia tra Pirandello e quel suo doppio d’eccezione che per lui è Dante, come emerge anche dalle note di commento che lo scrittore agrigentino ha steso di suo pugno in margine alla "Divina Commedia".
Scrivere sui libri. Breve guida al libro a stampa postillato
Giancarlo Petrella
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2022
pagine: 292
Cos’è un postillato e da dove giunge l’interesse degli ultimi decenni per l’affascinante universo dei libri a stampa con note manoscritte? A lungo considerati alla stregua di libri deturpati, i postillati hanno conosciuto nei secoli alterne fortune. Interventi manoscritti e segni di lettura aprono ora nuove prospettive non soltanto per la storia del libro ma anche per gli studi filologico-letterari. Con i postillati è il lettore a prendere la scena, colto nell’atto di dialogare con il testo e di appropriarsi del manufatto che lo trasmette, facendo sovente del libro il supporto per divagazioni e integrazioni. Possono questi interventi ricondursi a una qualche forma di tipologia descrittiva che ne aiuti il rilevamento? Il volume offre una riflessione aggiornata accompagnata da un’ampia casistica esemplificativa che spazia dalle dichiarazioni di possesso ai marginalia di commento, dagli interventi censori alle divagazioni di chi esercitò nei secoli la pratica di scrivere sui libri.