SBC Edizioni

"Sono Carmen Speria, una ragazza di diciassette anni che vive a Cervinara (AV) con i genitori insieme ai suoi bambini. Sono una madre bambina e ho cercato con il mio libro di trasmettere a tutte le donne ed in particolare alle ragazzine della mia età i sentimenti che ho provato durante le mie due gravidanze e anche dopo. Ora sto crescendo i bambini da sola senza il papà dei piccoli che ha preferito allontanarsi."

Chi ha vissuto e vive fra artisti, non può rimanere indifferente difronte all'esperienza pittorica, scultorea e letteraria di Armando Dolcini. In questo caso, non ci rifacciamo alla scuola di qualche genio innovatore, ma rendiamo omaggio del nostro interesse ad un uomo che cerca la sua strada per esprimere le proprie idee e a manifestarle liberamente, senza alcun accorgimento astuto nel mare magnum del conformismo corrente, ma creandosi invece, una personale impronta espressiva, appunto, 'dolciniana'. Nelle sue figurazioni, Dolcini ritrae idee ed eventi sdrammatizzandoli da protagonista, la cui coscienza è sempre viva e capace di tradurli in forma di emblemi purissimi che rasentano l'innocenza. In questo senso c'è un riuscito tentativo di sondare il dominio dell'inventiva, cercando un rapporto con l'immaginazione atavica, in un compimento a volte magico-naïve, in modo disinvolto rispetto a scrupoli descrittivi nella coerente conservazione d'una propria costruzione strutturale ed assolutamente portata all'immediatezza icastico-totemica.

"Ex Novo" è un singolare saggio che spazia tra politica ed economia. L'autore analizza i vari aspetti della società contemporanea indicandone soprattutto i punti di crisi e suggerendone personali soluzioni. L'Economia, l'Istruzione, la Sanità, la Giustizia, l'Ambiente, il Lavoro, i rapporti con l'Ue sono altrettanti temi trattati. La tesi sostenuta da Canale è che la crisi attuale possa essere superata solo con una ridefinizione, ex novo, appunto, degli attuali assetti.

Lui era tornato al dilemma iniziale ma con la bocca che gli sembrò impastata di terra... ma chi era il defunto nella bara che aveva la sua stessa identità? Chi era quello che, almeno a giudicare dagli interventi e dai riferimenti specifici fatti inequivocabilmente sulla sua vita, aveva avuto gli stessi parenti e non solo? Chi era, visto che lui era al buio, non poteva muoversi ma stava respirando, immobile ma vigile e in attesa di capire?... e poi un terribile sospetto si fece largo tra le sue congetture. E se fossi io quello nella bara? Era tutto così assurdo che anche l'esercizio del pensiero ne era contaminato. Capiva che sarebbe impazzito se si fosse ostinato a cercare una spiegazione ai fenomeni ai quali aveva assistito. Stava succedendo l'inspiegabile ma per quanto si sforzasse non ne afferrava il senso. Eppure una spiegazione doveva esserci, fosse stata anche innaturale... ma doveva riuscire a vedere qualcosa e gli vennero alla mente le bugie, quelle che sostenevano le candele e ne raccoglievano la cera liquida dal calore...

Storie di marketing operativo: esperienze vissute negli Stati uniti nell'ambito di iniziative commerciali per la promozione di marchi italiani nella grande distribuzione high end americana. Racconti scanzonati quanto ironici che, tuttavia, sono supportati da dati storici e informazioni didascaliche che illustrano il quadro commerciale e le condizioni generali di mercato al momento della stesura. Tutte le vicende narrate sono realmente accadute, anche se i paradossi sono enfatizzati dalle licenze narrative dell'autore per evitare toni da saggistica. Questa raccolta è la prima di una trilogia dedicata al marketing operativo in America.

"I racconti dello zio Marco" sono tre storie per ragazzi, ambientate in contesti completamente diversi tra loro ma che si fanno portatori di medesimi sentimenti e buoni principi. Dal mondo della natura all'ambiente familiare, al rapporto uomo-animale, i tre racconti parlano di amore in tutte le sue forme, di legami fraterni, di sentimenti legati alla sfera del quotidiano ma riportati in contesti più particolari: il piccolo mondo degli insetti, la vita di due fratelli stravaganti, il mondo dei ghiacci. Tre storie divertenti e affascinanti per piccoli lettori. Età di lettura: da 7 anni.

Sorta di Haiku, il componimento poetico del Giappone del XVII secolo, i versi che compongono la silloge "Le mie follie" sono quasi sempre brevissimi e, nel contempo, profondi e toccanti. Così quello di Pinarello nel ripercorrere le strade degli antichi lirici nipponici non è un vezzo, ma una scelta sentita e meditata che gli premette di esprimere in pieno la sua interiorità. Tuttavia non c'è niente di antico nelle poesie di Alessandro Pinarello, che, per scelta stilistica e contenuto, spiccano, al contrario, per attuale modernità. Qui troviamo sentimenti, passioni, speranze, sconfitte ma anche vittorie in un percorso intimo che l'autore ci svela passo dopo passo, pagina dopo pagina.

"... è il racconto del viaggio che attende la mente dopo aver lasciato il corpo: il viaggio verso l'aldilà perché la morte è soltanto un intervallo in cui non vi è più l'esistenza materica e colui che si pensa morto è solo "uscito" per un tempo maggiore di quanto trascorre una notte dormendo. La morte è un trauma perché la gente è convinta di essere il proprio corpo, mentre il corpo non è che un "vestito di carne", indossato per una vita... Nell'aldilà non esistono le stagioni, non arriva mai la notte e non sorge mai il sole, non c'è traccia alcuna della vita terrena. Nessuna nozione del tempo, né passato né futuro, entrambi fusi nel presente del quale, tuttavia, non c'è percezione... ... nondimeno gli spiriti, a dispetto dell'aldilà, raccontano anche un'esistenza ibrida sempre in pericolo di contaminazione..."

Commedia in tre atti, ambientata in un condominio, dove l'equivoco è all'ordine del giorno e i personaggi sono tutti alquanto bizzarri.