The Writer

"Nasce da una crisi profonda la voglia di emergere. Necessità vitale di rimettersi in gioco. La crisi, economica, mentale che tangibile vive, dentro ad ognuno di noi, ci porta inevitabilmente a riflessioni profonde. Questo libro nasce spontaneo: domande, meditazioni, considerazioni di chi, come me, non vuole arrendersi. Dedicato a chi desidera, ancora e sempre, rischiare, esporsi e confrontarsi con grinta e passione, volontà e fermezza. E se distanze mentali ci sono e ci sono, orgogliosamente vado avanti, così come sempre ho fatto, donando il massimo di me in ogni occasione, consapevole che le distanze mentali non si accorceranno, ma sicura, che altre anime, cocciute e determinate, al mio fianco troverò."

L'autore mostra attraverso un percorso storico e sociale iniziato intorno agli anni 50, di come la televisione commerciale, con nuove idee, nuovi programmi e strategie di mercato all'avanguardia, ha contribuito a modificare le abitudini degli italiani. Come già era avvenuto in America e in Europa, la televisione fa il suo ingresso nella nostra esistenza quotidiana prima timidamente, poi sempre più impetuosa e prepotente proponendoci la rappresentazione della vita apparentemente idilliaca, di una società che andava man mano risollevandosi dopo catastrofi causate dalle guerre e dalle nuove scoperte tecnologiche applicate in tutti i settori utilizzati dall'uomo.

Attraversando i confini di questo mondo, tanti e tanti anni fa cominciai i miei viaggi. Attraverso le spinte di un'insaziabile voglia di scoprire, ho cercato sospinto dai venti delle mie emozioni, la vibrazione perfetta, quel brivido che contraddistingue il genere umano dal resto del creato, quell'enorme sensazione di non svelato che riempie i nostri sogni e le nostre paure. Avventurandomi tra i popoli, le loro lingue, usi e costumi, mi sono cosparso il volto di culture e tradizioni... e con sabbie e terre rosse ho ricoperto il capo di ceneri ancestrali. Mille volte e tante volte ancora, ho miscelato la coscienza con l'appartenenza, come anche il sangue con la discendenza di altre anime e di altre storie, svelando altri sguardi attraverso il vissuto di centinaia di avi, che navigando il tempo e la storia dell'uomo, hanno portato avanti la marcia verso la vita, la gioia, il dolore e la morte, cose comuni a tutti gli uomini, pur nella diversità e specialità di ognuno di essi.

Riflessioni e trame racchiusi nei pensieri e nelle segrete riflessioni del giovane Juan, che vive nella grande New York la sua piccola esistenza al buio del grande mago apparire, e che vaga tra le avenue della grande mela ed i meandri del suo cuore, cercando di non far rumore tra la gente. Un andare che esplode nei silenzi e negli sguardi del suo tremare di fronte all'incomprensione riservatagli dalla società cosmopolita che lo circonda. Juan vivendo un comune vivere quotidiano, ci mostra i suoi inesplorati silenzi. Il vagare del suo sentire e la forza e la potenza del suo fantasticare, all'insaputa di tutti quelli che ogni giorno lo circondano, producono un'infinità di emozioni e ripide discese che mostrano il mondo presente e sommerso che ognuno di noi clandestinamente vive e possiede. Quel mondo di favolose proiezioni e immaginifiche fantasie che colora, pur vivendo nel timido taciuto, tutti i momenti di una semplice esistenza... senza dover sopraffare o combattere... senza bisogno di soldi o materia.

"Cosenza, Mendicino e dintorni: La memoria dialettale", non è un dizionario dialettale è una "collezione" di termini, ammesso che si possa collezionarli, di parole ormai cadute completamente in disuso, talvolta impenetrabili e francamente non comprensibili dai giovani d'oggi, che sono ripetute forse solo in alcuni proverbi, i quali, a loro volta, stanno scomparendo nella memoria. Esaminando molte parole in dialetto nella loro struttura si può capire come sono formate e persino quando sono nate; rimane però un mistero il fatto che analizzandone altre ancora troviamo che queste si adattano perfettamente con la spiegazione che le diamo, più di qualunque altra in lingua italiana.

Dedicare un'antologia al sorriso in poesia, apre scenari che riescono a donarci immagini ricche di sfumature ed empatia. La poesia sa donarci emozioni, ma sa anche aiutarci ad affrontare le vicissitudini del quotidiano. Versi scritti in punta di matita, pennellate di coriandoli che penetrano l'anima e l'ironia denotano l'intelligenza dei poeti. L'ispirazione sempre fresca e vivace propria di chi sa cogliere il bello in ogni momento dell'esistenza rendono gli incontri magici, ci fanno stupire di fronte alla natura e ci regalano la capacità di guardare la realtà con gli occhi di un bambino. Esso sa cogliere quei particolari ormai dimenticati a causa delle maschere che indossiamo. Il poeta sa scherzare con le parole, costruendo giochi che diventano stimolo alla fantasia e alla ricerca. Nello smile, la faccina col sorriso, troviamo noi stessi e la nostra capacità di creare legami. Abbiamo la possibilità di andare oltre le apparenze, la disponibilità all'ascolto e la voglia di metterci in gioco. La poesia è questo e lo smile rappresenta benissimo l'artista impegnato a regalare e regalarsi emozioni.

Dal confronto con la realtà e dalla sua esperienza di vita, comprese le delusioni e le sconfitte, Amir Or esce con la volontà di dare testimonianza delle aporie del mondo attraverso la poesia. Una poesia che è volta ad opporre il segno di una ragione tagliente non solo e non tanto alla crudeltà degli uomini e delle loro azioni, ma alla sordità indifferente e alla miopia egoista. Al di là delle apparenze, non è poesia engagée. Se mai, si dovrebbe parlare piuttosto d poesia pamphlet, cioè di un discorso che contempla e comprende la denuncia di un processo di contaminazione, di inquinamento, peggio di decomposizione, della natura e dell'uomo.

Forse un modo per avvicinare subito il lettore all'opera di Kunvar Narayan è citare la definizione che della poesia egli stesso aveva dato nel prologo alle sue liriche pubblicate nell'antologia Terzo settetto (Tsira Saptak, 1959), dove affermava che essa è la "critica della vita". Nelle ventiquattro poesie qui scelte, tutto l'intreccio di atmosfere se da una parte rivela l'impianto profondamente strutturale di Nessuno è altro, dall'altra intende visualizzare il disegno olistico del poeta. Le diversità devono restituire l'idea dell'unità e dell'identità. Narayan, senza mai indugiare nell'eccessivo culturalismo, alterna l'uso di ricercate strutture formali (come la costruzione genitivale persiana) e di preziosismi lessicali alle espressioni del parlato, ricorrendo di volta in volta a matrici linguistiche diverse: hindi, sanscrito, urdu, persiano, inglese. In particolare, l'urdu intensifica il richiamo del passato con le sue sonorità e la sua carica evocativa, mentre il sanscrito, nella sua purezza diamantina, illumina la percezione metempirica e la speculazione.

La novella di Johanides (1934-2008) "Le sorgenti di mare attirano i palombari" è fra le gemme della letteratura slovacca del Novecento. Essa dispone all'esistenza dell'umano, ancor meglio: del bene, nonostante che una vita di coppia, vissuta nella quotidianità, resti 'inconoscibile' ai protagonisti. Trascurando le tematiche e le forme della prosa del realismo sociale del suo tempo, Johanides si concentra sulla vita privata dei personaggi, sulle loro sensazioni di solitudine, angoscia, paura e rassegnazione. Dalla novella è stata tratta la sceneggiatura per un lungometraggio del regista Duaan Hanák.